Loreena McKennitt- Full Circle

Che cosa spinge un uomo a donarsi completamente a Dio per diventare suo strumento? Può la musica toccare la nostra memoria ancestrale?
What drives a man to give himself completely to God to become his instrument? Can music touch our ancestral memory?

E la voce di Loreena s’innalza come una nenia araba con una purezza cristallina quanto ineffabile nel brano “Full circle” (in italiano Punto di partenza) nell’album The Mask and Mirror, un brano  onnipresente nei suoi successivi live probabilmente la cifra più perfetta delle sue atmosfere rarefatte, impalpabili e fantasy.
And the voice of Loreena rises like an Arab lullaby with a crystalline purity like ineffable in the song “Full circle” in the album The Mask and Mirror, an omnipresent piece in her following lives probably the most perfect of its rarefied, impalpable and fantasy atmospheres.

Il viaggio verso la spiritualità è un percorso circolare e inevitabilmente si finisce per ritornare al punto di partenza. Più del testo parla però la musica.
The journey to spirituality is a circular path and inevitably ends up returning to the starting point. More than the text, however, speaks her music.

Loreena McKennitt in The Mask and Mirror, 1994


I
Stars were falling deep in the darkness
As prayers rose softly, petals at dawn (1)
And as I listened, your voice seemed so clear
So calmly you were calling your god
II
Somewhere the sun rose o’er dunes in the desert
Such was the stillness (2) I ne’er felt before
Was this the question pulling, pulling, pulling you?
In your heart, in your soul, did you find peace there?
III
Elsewhere a snowfall, the first in the winter (3)
Covered the ground as the bells filled the air
You in your robes sang, calling, calling, calling him
In your heart, in your soul, did you find peace there?
In your heart, in your soul, did you find peace there?
Traduzione in italiano Cattia Salto
I
Le stelle precipitavano al fondo dell’oscurità, mentre le preghiere s’innalzavano, lievi petali nell’aurora, e mentre ascoltavo, le vostre voci sembrava cosi chiare, invocavate il vostro Dio così serenamente.
II
Da qualche parte il sole sorgeva sulle dune del deserto
un tale silenzio non l’avevo mai sentito prima.
Era questo il dubbio che vi chiamava?
Nel vostro cuore, nella vostra anima,
avete trovato la pace lì?
III
Altrove una nevicata, la prima dell’inverno
copriva la terra mentre le campane riempivano il cielo
voi nelle vostre tonache (4) cantavate invocando, invocando, invocandolo.
Nel vostro cuore, nella vostra anima, avete trovato la pace lì?
Nel vostro cuore, nella vostra anima, avete trovato la pace lì?

NOTE
1) sono i canti nelle Moschee, così scrive Loreena: (23 marzo 1993, Marocco: Ramadan) Mi sveglio presto per prendere il volo di ritorno a casa e alle 5:30 sento degli uomini che cantano nella moschea, uno dei suoni più commoventi e primitivi che abbia mai sentito. Stanno chiamando il loro Dio.
March 23, 1993, Morocco: Ramadan; I wake up early to catch my flight home, and at 5:30 a.m. hear men chanting in the mosque, one of the most moving and primitive sounds I have ever heard. They are calling their God.
2) E’ il deserto come la distesa del mare, il luogo del grande vuoto e dell’eterno movimento che sembra risuonare nella memoria ancestrale, uno scampolo di divinità dentro di noi?
Is it the desert like the expanse of the sea, the place of the great emptiness and of the eternal movement that seems to resound in the ancestral memory, a remnant of divinity within us?
(19 marzo 1993, Marocco) mi facevo strada verso le dune di sabbia a un migliaio di metri oltre Erfoud, vicino al deserto algerino, e mi alzai all’alba per prendere il sole. Non penso di aver mai sentito qualcosa di così semplice eppure così potente. Mi chiedevo se la prima alba fosse proprio così.
March 19, 1993, Morocco: made my way to the thousand-foot sand dune past Erfoud, near the Algerian desert, and rose at dawn to catch the sun rise. I don’t think I have ever felt something so simple and yet so powerful. I wondered if the first sunrise was just like this.
3) (21 novembre 1988, St-Benoit-du-Lac, Québec:) sono appena arrivata in questo monastero benedettino nel Cantone orientale del Québec. Oggi era il primo giorno di neve, e i frati erano usciti a camminare per il lungo viale mentre mi avvicinavo … figure incappucciate che lentamente si dirigevano verso la Messa mentre la neve cadeva come benedizioni. Ho seguito il suono delle campane ai vespri.
November 21, 1988, St-Benoit-du-Lac, Québec: have just arrived at this Benedictine monastery in the Eastern Townships of Québec. It was the first snowfall today, and the brothers were out walking along the long lane as I approached…hooded figures slowly making their way to Mass as the snow fell like blessings. I followed the sound of the bells to vespers.
4) robe è un termine generico che si usa anche nell’espressione italiana prendere l’abito per intendere  i voti, ho tradotto più esplicitamente con tonaca, oppure anche saio

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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