Chevy Chase la Caccia sul Cheviot

Chevy Chase è una ballata del Border, raccolta dal professor Child al numero 162 che narra della battaglia di Otterburn (Child # 161): la versione più antica di Chevy Chase risale al 1430 (detta anche The Hunting of Cheviot) mentre quella tramandata dalla tradizione orale è stata probabilmente scritta in inglese moderno nel 1620. Una grande battuta di caccia sulle Cheviot Hills, una serie di altopiani a cavallo del confine anglo-scozzese tra il Northumberland e lo Scottish Border organizzata dall’inglese Henry “”Hotspur” Percy venne scambiata dal Conte Dougles come un tentativo di aggressione. Secondo diversi studiosi lo scontro di caccia fu un evento non collegato alla vera e propria battaglia di Otterburn, anche se i due eventi finirono per confondersi, e si riferisce piuttosto ad uno dei tanti scontri tra le due casate rivali (forse la battaglia di Piperden del 1435)

Chevy Chase
caccia al cervo sulle Cheviot Hills

Scrive Riccardo Venturi nel suo Saggio sulle Child BalladsChevy Chase è un componimento tipicamente di menestrelli, sebbene assai inesatto dal punto di vista storico; il manoscritto (Bodleian Ashmole 48; Child III, 307) è del 1555 ed è quindi di soli cinque anni più recente. In Chevy Chase il peso delle leggende locali è palesemente maggiore; mentre The Battle of Otterburn si basa espressamente sulle cronache, Chevy Chase segue tradizioni di parte e travisa spesso il vero corso degli eventi con l’intento di glorificare gli inglesi, specialmente la casata dei Percy (che in questa ballata viene fatto morire per mano di lord Montgomery che, in realtà, lo fece solo prigioniero). Ma, come abbiamo visto nell’introduzione alla ballata precedente, sulla narrazione di Chevy Chase può avvertirsi anche l’eco di una battaglia posteriore, una delle numerose combattute tra i Percy e i Douglas, ovvero la battaglia di Piperden del 1445; qui un Percy rimase effettivamente ucciso.

Nel castello di Alnwick sede della famiglia Percy (location cinematografica per Harry Potter e Downton Abbey) nel salone di rappresentanza le pareti sono affrescate con la sequenza delle scene descritte nella ballata (cf).

Chevy Chase
Il Conte Percy lascia il suo castello per andare a cacciare sulle Cheviot Hills

Chevy Chase

Roud 223 ; Child 162 ; Ballad Index C162 ; trad.]

All’epoca e per tutto il Settecento/Ottocento la ballata fu “una delle più amate dalla gente comune” (Joseph Addison in The Spectator 1771), inclusa nel Reliques of Ancient English Poetry di Thomas Percy (1765), ma è quasi inesistente nel Folk Revival più recente.

Ecco una sintesi della ballata The Hunting of the Cheviot (cf) raccontata attraverso gli affreschi del castello e gli stralci dei versi.

Al centro della scena il conte Percy con i suoi nobili festeggia la riuscita della caccia, mentre gli uomini stanno squartando i cervi (era usanza imbandire un banchetto dopo la caccia). Uno scudiero/paggio vede giungere l’armata scozzese (sullo sfondo in alto a sinistra) e già i corni stanno mandando il segnale d’allarme alle truppe.

Allora Percy s’avvicinò alle prede per vedere squartare i cervi. Disse: “Douglas m’aveva promesso
che oggi, qui, m’avrebbe incontrato; ma sapevo che non sarebbe venuto”, E sparò una grossa bestemmia.
Alla fine uno scudiero northumbro volse un po’ in giù lo sguardo, e davanti notò che Douglas stava arrivando con una potente compagnia. Entrambi con lancia, spada e alabarda parevan proprio possenti alla vista;
gente più forte di cuore e di mano non v’era fra tutti i Cristiani. Eran duemila, armati di lancia, questo lo dico senz’alcun dubbio; erano nati sulle rive del Tweed, nei confini della valle del Teviot.
” (traduzione italiana di Riccardo Venturi)

Dapprima i due conti vorrebbero sfidarsi in duello, ma le truppe si danno battaglia. Ad un certo punto i due conti si trovano faccia a faccia spade in pugno in una disfida cavalleresca.
“Infine s’incontrarono Percy e Douglas, due capitani di grande potenza; e si colpirono fino a sudare con lame d’acciaio di Milano . Questi grand’uomini ch’eran lì bramavano il combattimento, finché il sangue non schizzò dagli elmi come neppure la pioggia o la grandine.

“Arrenditi, Percy”, disse Douglas, “E, sul mio onore, io ti porterò dove sarai trattato come un tuo pari, da Giacomo, nostro Re di Scozia. “Non ci sarà bisogno di riscatto, qui ti prometto questa cosa; ché tu sei l’uomo più valoroso con cui abbia mai combattuto.” “No di certo,” disse Lord Percy, “Questo te l’ho detto prima; che non mi sarei mai arreso per nessuno al mondo.” (traduzione italiana di Riccardo Venturi)

Il dipinto mostra la morte del Conte Douglas (in primo piano lato destro), accasciato tra le braccia di un suo uomo, con il conte Percy (in tunica verde e elmo) inginocchiato che gli tiene la mano. Sulla sinistra della scena è in arrivo sir Hugh di Montgomery (in un’armatura quattrocentesca con tanto d’elmo a celata e alto pennacchio) a cavallo con la lunga lancia che trafiggerà il Conte Percy.

Lo scozzese è colpito da un arciere nemico (doveva esserci una grande confusione nel campo di battaglia)
Proprio allora una rapida freccia fu scoccata dalla massa in armi; Il Conte Douglas fu colpito dritto, in mezzo al petto. Sia il fegato che i polmoni trafisse l’aguzza freccia, nel poco di vita che gli rimase poté dire solo una cosa: “Combattete, miei uomini, finché potete, ché sono finiti i miei giorni terreni.” Percy s’appoggiò alla spada e vide morire Douglas; prese in braccio quell’uomo morto e disse, “Guai a me e a te! Per vederti salvo, avrei diviso le mie terre per tre anni; ché uomo migliore di mano e di cuore non vi fu mai nelle terre del Nord.”
Un cavaliere scozzese vide tutto, si chiamava Sir Hugh di Montgomery; vide che Douglas era morto e impugnò la lancia di duro legno. Montò sopra un corsiero in mezzo a cento arcieri; non indugiò, non si fermò finché non giunse dal buon Lord Percy. Tirò addosso a Lord Percy un colpo veramente tremendo; e con la lancia di legno trafisse Percy nel corpo. Fu trapassato da parte a parte da quella profonda ferita; capitani migliori non v’eran fra i Cristiani, quel giorno entrambi giacquero uccisi.” (traduzione italiana di Riccardo Venturi)

Il conte Percy non fu, nella realtà storica, ucciso ma preso come ostaggio dal suddetto Sir Hugh (un tempo raramente i nobili morivano in battaglia, si guadagnavano bei soldini dal pagamento dei riscatti).

La battaglia fu una strage e la ballata prosegue con la conta dei morti.
Dei mille e cinquecento arcieri inglesi non ne eran rimasti che settantatrè; dei duemila lancieri scozzesi soltanto cinquantacinque. Tutti eran morti vicino al Cheviot, gli altri neppure stavano in piedi..

Il finale vede le due casate in lutto con le vedove e i figlioletti che piangono i loro cari e fanno portare via i cadaveri. Dei frati domenicani nei caratteristici sai bianchi recitano i salmi, sono affiancati dai francescani che portano via i corpi con le barelle. Interessante il gioco delle mani, quello della donna sulla sinistra e quello del frate al centro: la donna alza la mano sinistra nella tipica postura della mano benedicente o parlante, forse vuole invocare la giustizia divina, ma il frate risponde con il dito indice alzato che è chiaramente un segno di diniego: il monito è “basta con le lotte, è il tempo della pace “

La mattina dopo prepararon le bare di betulla e di nocciòlo grigio; molte vedove con gli occhi in lacrime vennero a prendersi i loro mariti. La valle del Teviot canterà gran pena e la Northumbria farà grandi lamenti; due capitani come quelli uccisi non ve ne saran più sulla Frontiera.
Questa fu la caccia presso il Cheviot con la quale cominciò la battaglia; dei vecchi, che ben conoscono quei posti la chiamano battaglia di Otterbourne. A Otterbourne cominciò la battaglia un Lunedì mattina; là fu ucciso il potente Douglas e Percy non salvò la vita. Sulla Frontiera non ci fu un giorno che i Percy e i Douglas non s’incontrassero; è incredibile che il rosso sangue non sia scorso come pioggia per la strada. Gesù Cristo ci salvi dalla sventura e ci dia la Sua benedizione; questa fu la caccia sul Cheviot e Dio ci mandi una fine migliore! (traduzione italiana di Riccardo Venturi)

Gordeanna McCulloch registrò una versione molto ridotta di Chevy Chase nel 1978 su una melodia tradizionale (per pipes) del Northumberland.
Per la versione integrale e la traduzione della ballata si veda sempre il Venturi (cf)

The Cott: la melodia in repertorio dei musicisti del Northumbrian
Gordeanna McCulloch in Sheath and Knife 1978

Earl Percy of Northumberland
A vow to God did make,
His pleasure in the Scottish woods
Three simmer’s days to take.

These tidings to Earl Douglas came,
In Scotland where he lay.
“By my faith,” the doughty Douglas cried,
“I will stop him if I may.”

Earl Percy out of Bamborough came
And brought a great army,
With fifteen hundred archers bold,
Were chosen from shires three.

The English archers bent their bows,
Their aim it was full true.
At the first flight of shafts they sent
Full fourscore Scots they slew.

This battle began in Cheviot
An hour before the noon
And when the evensong bell was rung,
The battle was not half done.

They went their way, on either side,
By the light of stars and moon,
And many had no strength to stand
The Cheviot Hills abune.

Il Conte Percy di Northumbria
Ha fatto un voto al Signore,
Che avrebbe cacciato nei boschi scozzesi
e ci avrebbe messo tre giorni d’estate

La notizia giunse al Conte Douglas
In Scozia dove dimorava:
“Perdio”, disse il potente Douglas,
“Se posso, impedirò questa caccia.”

Il Conte Percy uscì da Bamburgh
Con una potente compagnia
Di millecinquecento arcieri
Scelti fra tre contee.

Gli arcieri inglesi tesero gli archi
I loro cuori eran proprio coraggiosi;
Alla prima bordata di frecce
Uccisero ottanta scozzesi.

La battaglia cominciò al Cheviot
un’ora prima del mezzodì
E quando la campana della sera suonò
la battaglia non era che a metà.

Da entrambe le parti ci fu un po’ di tregua
Durante la notte, al chiaro di luna;
Molti non stavan neppure in piedi,
Lassù, sui colli del Cheviot

LINK
http://www.chevychasehistory.org/chevychase/naming-chevy-chase
https://www.bartleby.com/332/168.html
http://utenti.tripod.it/Balladven/history.html
https://www.mostly-medieval.com/explore/cheviot.htm
https://mainlynorfolk.info/folk/songs/chevychase.html
http://www.luminarium.org/medlit/medlyric/chevychase.htm
https://www.americanantiquarian.org/thomasballads/items/show/282
https://mudcat.org/@displaysong.cfm?SongID=9458
http://tunearch.org/wiki/Annotation:Chevy_Chase

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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