Solfager og Ormekongen (Sunfair and the Dragon King) è una ballata norvegese molto antica, diventata popolare nell’arrangiamento per piano di Edvard Grieg (Danze e canti norvegesi, op. 17 -1870), una ballata kilomentrica in un norvegese arcaico tradotta in inglese da Christopher Norman [Ragnar Christophersen] (in Norway Sings – A Collection of Norwegian Folk Songs, Norsk Musikkforlag, 1940). La ballata è diffusa in Svezia con il titolo Jungfru Solfager.
La ballata si colloca nell’ambito cavalleresco un genere che ritrae la nobiltà medievale mostrandone pulsioni e drammi; sono per lo più tragiche canzoni d’amore, ma anche di torbide passioni e violenze domestiche, infedeltà e crimini passionali.
La sinossi della trama è la seguente: il re David lascia la sua promessa sposa Sunfair per viaggiare all’estero. Mentre è via suo fratello Ormekongen (il Re Dragone) cerca di sedurre Sunfair. Lei resiste ed il Re Dragone le dà una pozione per farle perdere i sensi, poi seppellisce il suo corpo apparentemente senza vita, e successivamente la rapisce in segreto dalla tomba e lascia il paese con lei. Il re Davide lo segue travestito da pellegrino. Si rivela a Sunfair e la riporta a casa. (tratto da qui)
Jean-Luc Lenoir in “Old Celtic & Nordic Ballads” 2012 (voce Joanne McIver) ♪
I The King of the Dragons (1) came a riding on his mare, And the maiden was so young. Sunfair stood waiting and sunned her golden hair. I love to ride out in the meadows. II And do you hear, my Sunfair, what I order thee? Thou’lt leave King David and be betrothed to me. III Never shall it come to pass while I do live, That I two brothers should my pledge give. IV Three magic potions in her cup he went and poured; Sunfair drank and swoon’d without a word. V To King David came the message sinister and dread! Sunfair, your love, your sweetheart, is dead! |
Traduzione italiana I Il Re dei Dragoni giunse a cavallo della sua giumenta e la fanciulla era tanto giovane. Bel Sole era lì in attesa ad asciugare al sole i suoi capelli d’oro. Adoro passeggiare per i prati. II “E tu senti, mia Bel Sole, cosa ti ordino? Tu lascerai re Davide e sarai la mia promessa.” III “Mai accadrà fin quando vivo che io a due fratelli faccia il mio voto nunziale.” IV Egli giunse e tre pozioni magiche versò nella sua coppa; Bel Sole bevve e svenne senza una parola. V A Re Davide giunse la notizia sinistra e terribile! Bel Sole, il tuo amore, il tuo tesoro, è morta! |
NOTE
* traduzione tratta da qui
1) nelle ballate cavalleresche i cavalieri sono identificati con simboli che caratterizzano la loro natura buona o cattiva, in genere si fa ricorso ai colori (Cavaliere Verde, Cavaliere Rosso, Cavaliere Nero) ma qui il malvagio è il fratello del re: “ormr” in norreno antico significa “serpente”, una leggendaria creatura serpentiforme simbolo di guerra e pestilenza, un drago-serpente in grado di prendere forma umana, e tuttavia in questo contesto il re dragone è probabilmente un appellativo che ne indica la spietatezza e risolutezza nella battaglia. Il termine dragone per indicare un’unità di fanteria a cavallo armati di archibugio (sputafuoco) risale al XV secolo
Solfager and the Snake King, Op. 17 No. 12 (Edvard Grieg)
FONTI
http://tredwellsmusic.com/norway-sings-a-collection-of-norwegian-folk-music-songbook-sheet-music-out-of-print
http://www.visearkivet.no/pdf_filer/diverse_artikler/english/all_for_his_maiden_fair.pdf
http://www.bokselskap.no/boker/fagartiklarogtittelregister/espeland2
https://wunderkammern.wordpress.com/2012/10/18/le-ballate-norvegesi-i/
http://www.listento.no/mic.nsf/doc/art2002092015093372007782