Vaquí lo polit mes de mai 

Un tempo nel Sud della Francia si usava piantare il maggio nei pressi della casa della propria innamorata per dichiararsi.

Vaquí lo polit mes de mai (trad Provenza)
Lo mes de Mai (trad Delfinato)

Vaquí lo polit mes de mai

Vaquí lo polit mes de mai (in italiano Arriva il bel mese di maggio) è un brano tradizionale provenzale risalente al XIX secolo


Vaquí lo polit mes de mai 
Que tot galant planta son mai
Ne’n plantarai un a ma mia 
Serà mai aut que sa teulissa

Cu li metrem per lo gardar
Un sordat de cada costat
Cu li metrem per sentinèla
Serà lo galant de la bèla

[Mai a l’entorn de mièja-nuech
Lo galant s’i endormiguèt.
S’endormiguèt, se somelhava
E lo gran mai se desplantava.]

Aquò me facharià per tu
Si ta mia l’aviá vòugut
Ta mia n’aima quauqueis autres
Se trufarà ben de nosautres

Ièu sabi ben çò que farai
Me’n anarai, m’embarcarai
M’embarcarai drech a Marselha
Pensarai plus d’aquesta filha

Quand de Marselha revendrai
Davant sa pòrta passarai
Demandarai a sa vesina
Coma se pòrta Catarina

Catarina se pòrta ben
S’es maridada i a ben lòngtemps
Amb’un monsur de la campanha
Que li fai ben faire la dama

Ne’n pòrta lo capèu bordat
Ambé l’espasa a son costat
La noirirà mai sens ren faire
Que non pas tu marrit cantaire

Fai Deli in Manja que Frequentas
Gacha Empega
molto simile la versione delle valli occitane piemontesi con qualche differenza nella pronuncia

La canzone illustrata da Julien Cordier
https://www.calameo.com/read/004927425d31c4900c850

traduzione italiana Monique Palomares
Arriva il bel mese di maggio
Quando ogni galante pianta il suo maggio(1)
Ne pianterò uno per la mia ragazza
Sarà più alto(2) del suo tetto.

Chi metteremo a sorvegliarlo?(3)
Un soldato ad ogni lato.
Chi metteremo come sentinella?
Sarà il galante della bella.

Ma verso mezzanotte
Il galante lì si addormentò.
Si addormentò e sonnecchiò(4)
E il grande maggio veniva spiantato.

Mi sarebbe dispiaciuto per te
Se la tua ragazza lo avesse voluto(5).
La tua amata ne ama degli altri
Riderà molto di noi

Io, so bene cosa farò
Partirò, mi imbarcherò
Mi imbarcherò dritto per Marsiglia
Non penserò più a quella ragazza

Quando da Marsiglia tornerò
Davanti alla sua porta passerò
Chiederò alla sua vicina
Come sta Caterina?

Caterina sta bene
Si è sposata molto tempo fa
Con un “gentiluomo” di campagna
Che le fa fare la Madama

Indossa il cappello listato(6)
E una spada al fianco
La nutrirà meglio, senza fare nulla(7),
Di te, cattivo cantante.
NOTE
(1) l’albero piantato davanti alla casa dell’amata voleva dire ti amo, voglio esser tuo amore/fidanzato…”
(2) chiaramente un’iperbole, si tenga presente che per il maggio s’intente non tanto un albero con radici, quanto un ramo dritto ripulito dai rametti e foglie fino a farlo diventare un palo, con la cima però non sfrondata e decorata da elementi vegetali (fiori e foglie)-ghirlanda del maggio. Il maggio era ulteriormente abbellito con dei nastri colorati.
(3) se l’albero non era sorvegliato altri pretendenti potevano spiantarlo e ripiantarlo davanti alla casa di un’altra ragazza oppure spiantarlo per conto della ragazza stessa quando non gradiva il corteggiamento. Il messaggio della ragazza era quindi chiaro “non ti voglio bene”
(4) cioè mentre il galante era in dormiveglia un altro giovanotto spiantò il maggio
(5) l’amico lo consola osservando che se la ragazza avesse accettato l’omaggio, lui ora sarebbe un cornuto
(6) un gendarme
(7) sens ren faire è riferito alla ragazza che da sposata non dovrà lavorare nelle faccende domestiche o per provvedere alla famiglia

Papet J in Raggamuffin Vagabond 2015
Brotto-Lopez

Lo mes de Mai

Canto tradizionale del Delfinato (dalla zona di Valence)


Ò es aici lo mes de mai
que los galants planten lo mai
n’en plantarei un per ma ‘mia
passaré mai que sa teulina

Que i metres per lo gardar?
un sòudat per cada costat
que i metres per sentinela?
sara lo galant de la bela

Quand ven l’ora de mejaneit
que lo galan s’endurmigueit
s’al durmia e si sumelhava
que lo bel mai se desplantava

Iu sabi ben çò que farei
a Marselha m’en anarei
e de Beucaire a Marseha
ne pensarei pas pus a-n-ela

Quand de Marselha iu vendrei
denant d’sa pòrta passarei
demandarei a sa vesina
coma se pòrta Catarina

Catarina se pòrta plan
es maridada i a longtemps
a-n-un borges de la campanha
que li fai plan faire la dama

Al pòrta de chapel montat
la mòstra d’òr a son costat
e la fai viure san res faire
lo faries pas, paure cardaire!

traduzione italiana Ranieri Melardi
“E’ qui il mese di maggio,
quando i giovani piantano l’albero del maggio
Ne pianterò uno alla mia amica(1),
che in altezza supererà il suo tetto.

Chi ci metteremo per sorvegliarlo?
Un soldato a ogni lato.
Chi ci metteremo per sentinella?
Sarà l’amante(2) della bella.

Quando viene l’ora della mezzanotte,
ché il giovane [innamorato](2) si addormentò,
si addormentò e si sognava(3),
che il bell’albero di maggio veniva espiantato

So ben io quel che farò,
fino a Marsiglia me ne andrò
e da Beaucaire a Marsiglia,
non penserò più a lei.

Quando da Marsiglia tornerò,
davanti alla sua porta passerò,
domanderò alla sua vicina
come sta Caterina.

“Caterina sta bene!
E’ maritata già da lungo tempo,
con un borghese della campagna
che le fa ben fare la dama!”

“Egli porta il cilindro(4),
l’orologio d’oro sul costato
e la fa vivere senza fare niente,
cosa che non potresti fare tu, povero cardatore!”.
NOTE
(1) “ma mie” o “m’amie” in francese antico voleva dire “la mia amata/fidanzata…”
(2) “galant” non è solo un giovane, è un giovane innamorato, un corteggiatore.
(3) ”Sognare si dice “somiar” non reflessivo, ma la pronuncia confonde: /su-mi-a/ con /su-mja/ > /su-mi-a-va/ e /su-mja-va; letteralmente “sonnechiava”
(4) chapel montat= cappello alto
Il cilindro e l’orologio d’oro appeso alla catenella e tenuto nel taschino del panciotto erano i tratti distintivi del gentiluomo alla moda tra l’Ottocento, inizi Novecento [si veda ad esempio in https://modaragazze.fashion.blog/2018/12/22/levoluzione-della-moda-maschile-2/]

Lou Dalfinin L’aze d’alegre (1984): come non manca di sottolineare AlsatianKnight la voce di Alberto Cesa si alterna a quella di Sergio Berardo il quale è all’inizio accompagnato da Donata Pinti
Lou Seriol in Reviori 2009 rielaborano il testo in salsa ska-core

La versione dei Lou Seriol
Es aici lo mes de mai
que los galants planten lo mai
n’en plantarei un per ma mia
passaré mai que sa teulina
Quand de Marselha ieu vendrei
denant sa pòrta passarei
demandarei a sa vesina
coma se pòrta Catarina

Catarina se pòrta plan!
es maridada i a longtemp
a un borges de la campanha
que li fai plan faire la dama

E m’aviun dich pianta lo mai
que lo sio amor pasa ja mai!
e lhi porcons d’oste de Nòto
l’an pas laissat sença griòta.
Oi Catarina mas que as fach !?
Manco la porta aviu sarat!
Mi lo sai pas s’es de la campanha…
sai mac que tu sies pas una dama!

Ò es passat lo mes de mai
que los galants planten lo mai
Mi l’ai plantat per Catarina…
me sio trubat ’bo la visina!

LINK
http://mtcn.free.fr/lyrics/vaqui-polit.php?lng=en
https://www.tousauxbalkans.net/Vaqui_lo_polit_mes_de_mai
http://www.escabot.com/comun/repertori/mesdemai.htm
http://www.charemoula.it/testi.asp?IDTesto=15

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