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L’amore contrastato dalle famiglie con finale tragico era uno dei temi favoriti nei racconti e nelle ballate medievali.
Mentre in Romeo e Giulietta si tratta della rivalità di lunga data tra le due famiglie, quello più comune nelle ballate era la differenza di ceto sociale tra i due innamorati.
Nell’Alto Medioevo non era insolito, per un guerriero audace, conquistare terre e regni con la spada e il cuore, ma man mano che le dinastie si assestavano dopo le ondate di genti barbare che si spartirono quello che restava dell’Impero Romano, non era più così semplice per un figlio di nessuno “fare carriera” nelle file della Nobiltà (anche se c’erano sempre le prebende alle cortigiane di letto del re con tanto di titoli nobiliari assegnati anche ai loro compiacenti mariti e famigliari..)
LA VENDETTA PER TRADIMENTO
Nella ballata tradizionale Lady Diamond il finale tragico si compie con un truculento gesto noto in letteratura come il motivo del pasto amoroso (” coeur mangé ” il cuore mangiato). Senza scomodare le fonti greche basta citare il Roman de Tristan di Thomas (1170 c.a), dove Isotta canta il Lai Guirun (Lamento di Guiron) “in cui si narrava come Guirun fosse stato scoperto e ucciso per l’amore della dama, che amava più di ogni altra cosa al mondo; e come il conte, con l’inganno, avesse fatto mangiare alla moglie il suo cuore; e del dolore che ne ebbe la dama quando apprese la morte del suo amico.” (tratto da qui), stesso destino che toccò al trobadore Guillem de Cabestaing -nella sua Vida– e alla sua amante Seremonda, moglie del suo mecenate signore Raimon de Castel-Rossillon -racconto romanzato di cui il Boccaccio era a conoscenza e che trasferì nella sua novella IX “Messer Guiglielmo Rossiglione dà a mangiare alla moglie sua il cuore di messer Guiglielmo Guardastagno ucciso da lui e amato da lei; il che ella sappiendo, poi si gitta da una alta finestra in terra e muore e col suo amante è sepellita“; sempre nella stessa giornata , dedicata agli amori infelici aveva già narrato di Tancredi e Ghismunda- (giornata IV novella I, Decamerone) Tancredi prenze di Salerno uccide l’amante della figliuola e mandale il cuore in una coppa d’oro; la quale, messa sopr’esso acqua avvelenata, quella si bee, e così muore.
Prima di Boccaccio Dante scrisse nella Vita Nuova un sonetto “A ciascun’alma presa e gentil core”, in cui Beatrice, spinta da Amore personificato, mangia il cuore del poeta.
Scrive Annalisa Bottacin per la mostra di Galleria Baroni “Cuore e Vanitas” “Mangiare il cuore di un defunto per riceverne le più alte virtù morali presuppone un‘interpretazione simbolica del gesto, diffusa nella letteratura medievale e derivata da una lunga tradizione che vede nel cuore la sede dell’energia vitale e del coraggio. Accanto alle funzioni magico-rituali e simboliche, il gesto del cuore mangiato assume, specie nella letteratura cavalleresca e nella novellistica, un significato di odio e di vendetta, quindi di decadimento dell’uomo che incontra la morte. Il cuore viene fatto mangiare per lo più da un marito tradito alla sposa infedele.”

Lady Diamond, Child ballad #269
In Scozia la principessa innamorata si chiama Diamond (Daisy, Dysmal, Dysie) e il suo Principe Azzurro è solo uno sguattero delle cucine, perciò il loro amore non può che concludersi tragicamente. La fanciulla è pure manifestamente incinta: nella società feudale, nella quale la ballata è ambientata, se un servitore avesse osato anche solo toccare la figlia del re, avrebbe commesso il reato di lesa maestà, avrebbe cioè offeso il re. Tale “crimine” era punito con la morte (decapitazione impiccagione, squartamento erano tra le possibili sentenze).
In questa storia il personaggio cardine è piuttosto il Re che ama la figlia in modo quasi morboso e vendica il suo onore con l’uccisione del rivale. Poi in alcune versioni si pente per aver causato indirettamente la morte anche della figlia, morta di crepacuore o di veleno!
La ballata che ricalca palesamente la novella Tancredi e Ghismunda narrata da Boccaccio, è riportata dal professor Child al numero 269 e trascritta in cinque versioni; come spesso accade per le ballate antiche, le melodie abbinate ai testi non sono univoche.
LA VERSIONE SCOZZESE: Lady Dysie (Eliza’s Bowers)
Scrive il Bronson: “Duncan Mss,also in Greig and Keith 1925, Sung by Mrs Gillespie, Glasgow in 1905, learned from her mother c. 1850“
La troviamo registrata da Jean Redpath nell’album omonimo del 1975
The Tannahill Weavers in Passage 1984, commentano con molto “scottish humor” nelle loro note di copertina:”It is a little difficult to categorize this song. Probably the easiest way out is to call it a song of medieval Scottish birth control. There were two methods of this – the first, very safe, was abstention; the second, not safe at all due to it’s occurance after the deed was done, was to kill the man involved. This ensured he didn’t do it again. Strangely enough, this song comes from a region of Scotland where the population has remained the same for 200 years. Every time a child is born, a man leaves town.”
“È un po’ difficile classificare questa canzone. Probabilmente la via più semplice è considerarla una canzone medievale sul controllo delle nascite in Scozia. Esistevano due metodi: il primo, molto sicuro, era l’astensione; il secondo, per nulla sicuro a causa del suo avvenimento dopo che l’atto era stato compiuto, era di uccidere l’uomo coinvolto. Questo garantiva che non lo avrebbe fatto di nuovo. Stranamente, questa canzone proviene da una regione della Scozia dove la popolazione è rimasta la stessa per 200 anni. Ogni volta che nasce un bambino, un uomo lascia la città.”
Una versione ripresa più recentemente dal trio Dorain nell’album The Thrush Comes in Spring 2019
LADY DYSIE I There once was a King, a very great King a King o’ muckle fame He had a lovely dochter fair Lady Dysie was her name And word’s gane up, and word’s gane doon And word’s gane tae the King Lady Dysie she gans richt round about And tae whom they dinnae ken II When bells were rung and mass was sung And they’ve a’ gan tae their rest The King’s gan tae Lady Dysie’s bower And he wasnae a welcome guest He’s pu’d the curtains round about And there he sat him doon “Gae tell me Lady Dysie he said What gars ye gan sae roon? III Is it tae a Lord or tae a Laird Or a Baron o’ high degree? Gae tell me Lady Dysie -he said- And I pray thee dinnae lee” “Oh it’s no’ tae a Lord and it’s no’ tae a Laird Nor tae onie Barony But it’s tae Roger the kitchen boy Wha ca’s sae aye tae me” IV He’s ca’d his merry men oot by one By one, by twa, by three And last came Roger the kitchen boy And he’s dashed him tae a tree And he’s ta’en oot that bonnie boy’s heart Pit it in a cup of gold And he’s sent it tae Lady Dysie’s bower Because she’s been sae bold V “Fareweel Faither, Fareweel Mither Fareweel tae comfort and joy He died for me, I’ll die for him Though he was but a kitchen boy Fareweel Mither, Fareweel Faither Fareweel my brithers three Ye thocht ye had taken the life o’ yin But ye’ve taken the lives o’ three” |
Traduzione italiano Cattia Salto I C’era un re, un grande re, un re illustre aveva una figlia diletta e bella, Lady Dysie nomata. Una voce correva in lungo e in largo e la voce arrivò fino al Re che lady Dysie andava in giro (1) ma nessuno sapeva con chi. II Quando le campane suonarono e la messa fu cantata e tutti erano andati in pace il Re entrò nella stanza di Lady Dysie come ospite non invitato. Tirò tutte le cortine e si mise a sedere “O dimmi Lady Dysie, -disse- che cosa sono queste voci? III (2) E’ stato un Lord o un Laird o un barone d’alto rango? Dimmelo adesso Lady Dysie- disse- e ti prego di non mentire“ “Non è stato un Lord o un Laird o un qualche barone, ma è stato Roger, il servo delle cucine che mi ha causato quest’imbarazzo“ IV Mandò a chiamare tutti i suoi scagnozzi ad uno ad uno, tutti quanti e alla fine venne Roger lo sguattero ed essi lo legarono ad un albero: ed egli cavò il cuore di quel bel ragazzo e lo mise in una coppa d’oro (3) e la mandò nella stanza di Lady Dysie che era stata così impudente V “Addio Padre, addio Madre. Addio al piacere e alla gioia lui è morto per me e io morirò per lui (4) anche se era solo uno sguattero. Addio Madre, addio Padre. addio mie tre fratelli perchè voi credevate di aver preso la vita di uno invece avete preso la vita di tre“ |
NOTE1) il significato è: se la intendeva, frequentava qualcuno
2) la strofa richiama la ballata Willie of Winsbury che pure racconta della storia d’amore tra una principessa e un servitore, ma il protagonista potrebbe essere nientemeno che Giacomo V di Scozia sotto mentite spoglie che si innamora di una delle figlie del re di Francia. Qui invece si tratta di uno sguattero, un umile servo che lavorava nelle cucine al grado più basso
3) nelle versioni italiane e svedesi della ballata, il cuore le viene servito come pietanza, non mancano ricette in cui si spiega come arrostirlo e servirlo con una salsa pepata. (Roman du Castelain de Couci -XIII seco (cf) Poteva trattarsi forse della poivre jaunet (salsa gialla) alla cui ricetta rimando qui
4) la fanciulla sembra morire di crepacuore, il Boccaccio nella sua novella Ghismunda invece aggiunge dettagli più macabri: la fanciulla riempie la coppa con le sue lacrime poi vi scioglie un veleno e lo beve.
Nel dipinto del senese Bernardino Mei, “Ghismonda con il cuore di Guiscardo” si intravede la pazzia insinuarsi negli occhi della fanciulla!
Child #269 , C lady Dysmal
La versione stampata nel Ballad Book di C. K. Sharpe (1823) e riportata alla lettera C da Child, Dysmal è un aggettivo che in inglese significa triste, mentre in Scots deriva da Dismale ( c 1300) con significato di a. Unlucky days. b. An evil being. c. An unlucky person.
Frankie Armstrong in Songs and Ballads 1997 e in Till the Grass O’ergrew the Corn 1997
Scrive Brian Pearson nelle note del 1997 ” The words she sings are mostly those of Child’s C text, collected from Mary Johnson, a dairy maid at Hoddan Castle. Not having a tune, Frankie made this one up while flying the Atlantic at 35,000 feet, so it can probably claim the world altitude record for a ballad melody.”
“Le parole che canta sono per lo più quelle del testo di Child C, raccolte da Mary Johnson, una cameriera del castello di Hoddan. Non avendo una melodia, Frankie l’ha inventata mentre volava sull’Atlantico a 35.000 piedi, quindi probabilmente una melodia di ballata che può vantare il record mondiale di altitudine“.
Rachel Newton in Shadow Side 2012, un omaggio alla versione precedente
I There was a king, a glorious king, a king of noble fame, And he had daughter only one, Lady Diamond was her name. II He had a boy, a kitchen boy, a boy of muckle scorn. She loved him long, she loved him aye, til the grass o’ergrew the corn. III When twenty weeks were gone and past oh she began to greet For her petticoat grew short before And her stays they would not meet IV It fell upon a winter’s night, the king could get no rest. He came onto his daughter dear, just like a wandering ghost. V He came unto her bed-chamber , pulled back the curtains round. “What aileth thee, my daughter dear, I fear you’ve gotten wrong.” VI “Oh, if I have, despise me not, for he is all my joy. I will forsake both dukes and earls and marry your kitchen boy.” VII “Oh, bring to me my merry men all, by thirty and by three. And bring to me my kitchen boy, we’ll murder him secretly.” VIII There was not a sound into the hall and ne’er a word was said Until they had him safe and sure between two feather beds. IX “Now cut the heart from out of his breast, put it in a cup of gold, And present it to my Diamond dear, for she was both stout and bold.” X “Oh, come to me, my hinny, my heart, oh, come to me my joy. Oh, come to me, my hinny, my heart, my father’s kitchen boy.” XI She took the cup from out of their hands, set it at her bed head, Washed it with tears that fell from her eyes; next morning she was dead. XII “Oh, where were you, my merry men all, when I gave meat and wage, That you didn’t stay my cruel hand when I was in a rage? XIII “For gone is all my heart’s delight, oh, gone is all my joy, For my dear Diamond, she is dead, likewise my kitchen boy.” |
Traduzione italiano Cattia Salto * I C’era un re, un grande re, un re illustre che aveva solo una figlia, dal nome Lady Diamond II Aveva un servitore, lo sguattero delle cucine, un servitore dappoco (1). Lei lo amò tanto, e si, lo amò, finchè spuntò l’erba al posto del grano (2) III Quando venti settimane passarono, oh cominciò a piangere poiché la sua gonna si accorciava e i suoi corsetti non si allacciavano più IV Accadde in una notte d’inverno (3) che il re non riuscisse a riposare e andò dalla figlia diletta come un’anima in pena (4). V Vi avvicinò al baldacchino e scostò le cortine “Che ti accade (5) figlia, mia diletta? Temo che tu abbia sbagliato“ VI «Oh se così fosse, non mi rimproverate, perchè lui è tutta la mia gioia; rinuncerò a duchi e conti per sposare il vostro cuciniere.» VII «Oh venite a me miei bravi a trenta e a tre per volta. e portatemi quello sguattero, che lo uccideremo in segreto.» VIII Nessun rumore nel castello e nemmeno una parola fu detta fino a quando lo trovarono al calduccio tra due coltri di piume. (6) IX “Cavategli il cuore dal petto e mettetelo in un coppa d’oro e portatelo alla mia diletta Diamond, chè fu testarda e impudente” X «Oh vieni da me amore mio e cuore mio, vieni da me gioia mia, vieni da me, amore mio, cuore mio, il cuciniere di mio padre» XI Lei prese la coppa dalle loro mani e la mise al capezzale del letto lo lavò con lacrime che le sgorgavano dagli occhi e il mattino dopo era morta (7). XII «Oh dove eravate, miei bravi quando vi davo carne e soldo (8) che non avete trattenuto la mia mano crudele quando ero infuriato? XIII Morta è ogni delizia dal mio cuore morta è tutta la gioia mia poiché la mia bella Diamond è morta come il mio sguattero.» |
NOTE
* vedasi anche Giordano Dall’Armellina in “Ballate Europee da Boccaccio a Bob Dylan”.
1) scorn= da disprezzare; stridente contrasto tra la grande nobiltà del re e l’infimo rango del ragazzo, quello di livello più basso tra gli addetti alle cucine
2) la mietitura del grano colloca la storia sul finire dell’estate, ma è soprattutto un presagio di morte. Come osserva Giordano Dall’Armellina “..allegoricamente, il grano (l’amore) è stato tagliato per impedirgli di crescere oltre e rimane solo l’erba (la morte). Inoltre il menestrello, informandoci che il ragazzo è di infima condizione ci prepara all’ineluttabilità dei fatti.”
3) il gelo dell’inverno sta a simboleggiare il gelo che scende nel cuore del Re ancora più adirato per la contaminazione del sangue nobile della fanciulla con quello plebeo del servitore. Ancora dalle parole di Giordano Dall’Armellina ” Nella strofa il cantore ci fa capire che siamo in inverno, che secondo il calendario celtico comincia nella notte di Halloween. Il frutto dell’amore dei due giovani è stato concepito all’inizio dell’estate celtica, ovvero nel mese di maggio, il mese dell’amore. Ora siamo però in inverno, il re è posseduto dagli spiriti maligni dei morti propri della notte di Halloween e si aggira come un fantasma. E’ accecato dall’odio e non può vedere la bellezza dei frutti estivi.
4) letteralmente “fantasma errabondo”
5) il re notando il cambiamento nel corpo della figlia, si tormenta e l’accusa di essere incinta
6) il ragazzo viene preso nel sonno per impedire ogni tentativo di fuga, ma anche per mantenere il segreto dell’illecita relazione amorosa
7) la fanciulla nella ballata sembra morire di crepacuore, manca la strofa in cui si descrive il suicidio per mezzo del veleno bevuto dalla coppa in cui era stato riposto il cuore.
8) il re rimprovera i suoi sgherri di non averlo fermato addossando a loro la colpa della tragedia
LA BALLATA DELL’AMORE CIECO
E per concludere con il binomio Cuore-Vanitas (con tutti i suoi significati già evidenziati dai poeti e novellisti del Medioevo) saltiamo alla versione di Fabrizio De Andrè che forse venne ispirato dalla trattatistica medievale (o dalla ballata di Barbara Allen) per comporre la sua Ballata dell’Amore Cieco.
FONTI
Giordano Dall’Armellina “”Ballate Europee da Boccaccio a Bob Dylan”.
http://ontanomagico.altervista.org/lady-diamond.htm
https://medievalbilingualengland.wordpress.com/2015/09/08/quistrouns-and-knaves-the-kitchen-servants-of-medieval-england/
https://illuminationschool.wordpress.com/2017/06/25/il-cuore-mangiato-o-il-pasto-amoroso/
https://altritaliani.net/boccaccio-e-lo-straordinario-successo-del-tema-del-cuore-mangiato/
https://www.lacooltura.com/2019/05/il-topos-letterario-del-cuore-mangiato/
https://www.galleriabaroni.it/2017/06/01/cuore-e-vanitas-unindebita-dicotomia/
http://mainlynorfolk.info/frankie.armstrong/songs/ladydiamond.html http://www.nspeak.com/allende/comenius/ bamepec/multimedia/saggio5.htm
http://71.174.62.16/Demo/LongerHarvest?Text=ChildRef_269 http://www.musicanet.org/robokopp/scottish/ladydysi.htm
Se approfondisci, leggerò con interesse. Erano bei tempi, quelli, per i crudeli d’ogni sorta, senza assistenti sociali fra le scatole…in effetti non l’ho mai più ascoltata da altri musicisti, McMenemy ebbe il testo in amicizia da Elaine Petrie, altro non so.
Conosco un’antica, spaventosa ballata scozzese che potrebbe essere cugina di questa. Si intitola “Jesuitmont”, la puoi ascoltare nel primo disco dei Kornog:
https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&q=kornog+jesuitmont
Il Child ne parla proprio nelle note di Lady Diamond e oltre al testo in scozzese c’è una versione in inglese nel D’Urfey – Wit and Mirth o Pills To Purge Melancholy THE LADY ISABELLA’S TRAGEDY: Or, Step-Mother s Cruelty. Credo ci farò una seconda puntata -credo che i Kornog siano tra i pochi ad averla suonata (su musica composta da Jamie McMenemy) proprio una bella fiaba della buonanotte che mette in guardia le belle fanciulle di stare alla larga dalla matrigna e dalle cucine!!