A l’entrada del temps clar

LA BALADA TROBADORICA
“A l’entrada del temps clar” è una ballata (balada) trovadorica (o trabadorica) anonima del XI o XII secolo in cui si canta e si balla per festeggiare l’arrivo della primavera. La primavera è allegoricamente raffigurata da una regina d’Aprile che invita i giovani al ballo, ma il vecchio re (l’inverno) è lasciato alle porte. Come non pensare ai riti di Beltane?
Una “Regina d’Aprile” che fu la “Regina dei Giochi” o “Donna dei giochi”, era il nome dietro cui si celavano culti agrari pre-cristiani con tanto di canti e danze che ovviamente la Chiesa bollava come turpitudini.

entrada-danza

L’aggettivo turpis ed i suoi derivati sono un topos della condanna ecclesiastica delle manifestazioni popolari. Il III Concilio di Toledo (589) proibì che i partecipanti alle vigilie sacre «saltationibus et turpibus invigilet canticis» cioè che vegliassero alle danze e alle turpi canzoni. Il corrispondente editto reale prescrisse «quod belematiae et turpes cantici prohibendi sunt» dove le belematiae sono delle canzoni definite dalla chiesa «oscene». Nel 636 il Concilio di Châlons deplora che nelle feste si cantino «obscina et turpea cantica cum choris foemineis». Il vescovo di Tours in un decreto dell’858 vietò che di domenica si facessero «illas ballationes et saltationes canticaque turpia ac luxuriosa nec in plateis nec in domibus, neque il ullo loco, quia haec de paganorum consuetudine remanserunt» Ballationes e cantiones, sono termini sconosciuti al Latino classico, evidentemente calchi di voci volgari come i provenzali balada e canso.” (tratto da qui)
Secondo Gaston Paris la lirica romanza medievale deriverebbe dalle canzoni di danza eseguite dalle donne durante le feste di primavera, eppure come non ravvisare la sorprendente somiglianza della lirica romanza cortese con i componimenti dei poeti arabi (le khargiat arabo andaluse sono databili al 1042)? (vedi)
Tuttavia non è mia intenzione discutere su chi abbia inventato l’amor cortese, e nemmeno di quanto possa considerarsi popolare oppure filtrato e colto il testo di questa balada, di sicuro però c’erano le consuetudini popolari di ritualizzare certi momenti particolari dell’anno, come lo era l’arrivo della Primavera, il risveglio della Natura: una forza vitale si rinnova e riproduce, e fa scorrere il sangue più veloce nelle vene e palpitare i cuori.

La balada “A l’entrada del temps clar” è contenuta nel canzoniere di Saint-Germain-des-Prés, conservato a Parigi presso la Bibliothèque Nationale de France, un piccolo codice datato nel suo nucleo originario al XIII secolo , (1201-1300) con riportata una, seppur pre-modale, notazione delle melodie. (qui) Il manoscritto, una delle rare fonti per la ricostruzione del patrimonio musicale trobadorico, comprende i componimenti dei più importanti trovieri del XII secolo, come Blondel de Nesles, lo Châtelain de Coucy, Chrétien de Troyes, Conon de Béthune, Gace Brulé, e di poeti contemporanei al periodo di redazione del manoscritto, come Chardon de Croisilles, Colin Muset, Gautier d’Espinal, provenienti per la maggior parte dalla Francia nord-orientale, oltre a due brevi sezioni provenzali in cui prevalgono autori come Gaucelm Faidit, Bernart de Ventadorn e Rigaut de Berbezilh.

LA MUSICA
Sappiamo molto poco sulla balada occitana del 1100 ovvero più sulla sua forma poetica che sulla coreografia della danza: il testo è allegro con una musica vivace fatta per ballare, probabilmente con passi saltellati o saltati come si evince dai codici miniati coevi. Le poche melodie di dansas (altro nome occitano dato alla balada) richiamano le virelais sul versante Nord della Francia delle quali sono le antenate,

In genere la canzone inizia con il ritornello (cantato dal coro) ripetuto dopo ogni strofa (cantata dal solista), ma non in questo caso; il ritornello (detto respos, ripresa =A) è composto da tre versi (qui quattro) con uno schema metrico diverso dalle strofe (dette cobla, stanza =b). seguite dal congedo (in occitano vuelta, volta =a).
Una danza senza vuelta era detta danseta.
Il testo è in dialetto pittavino una regione intermedia tra Nord e Sud della Francia in cui si mescolano oc e oil  e che nel Medioevo era molto più vicino al provenzale.
La struttura formale della poesia è quindi
A l’entrada del temps clar (b)
Per jòia recomençar (b)
E per jelós irritar (b)
Vòl la regina mostrar (b)
Qu’el’es si amorosa (a)
A la vi’, a la via, jelós! (A)
Laissatz nos, laissatz nos (A)
Balar entre nos, entre nos (A)

balada occitana
balada occitana

IPOTESI DI RICOSTRUZIONE DELLA DANZA
Visto la sua datazione si potrebbe ipotizzare una danza a catena chiusa e aperta più simile alla farandola che al virelai trecentesco. Ma alcuni autori interpretano la musica come se fosse una carola che sappiamo essere per quei tempi una forma di canto senza gli strumenti, in cui nella parte cantata dal solista i danzatori restavano fermi e ballavano invece solo sul ritornello che cantavano coralmente.

Probabilmente la danza era come quella proposta dal gruppo musicale La Mandragore

La Mandragore (sono del Quèbec): della serie Raggle taggle gipsy!

Alla melodia principale è stato innestato un saltarello (per essere precisi il Saltarello III, manoscritto Londra vedi)


I
A l’entrada del temps clar — eya
Per jòia recomençar — eya
E per jelós irritar — eya
Vòl la regina mostrar
Qu’el’es si amorosa
A la vi’, a la via, jelós!
Laissatz nos, laissatz nos
Balar entre nos, entre nos.
II
El’ a fait pertot mandar — eya
Non sia jusqu’à la mar — eya
Piucela ni bachalar — eya
Que tuit non vengan dançar
En la dansa joiosa.
III
Lo reis i ven d’autra part — eya
Per la dança destorbar — eya
Que el es en cremetar — eya
Que òm no li vòlh emblar
La regin’ aurilhosa.
IV
Mais per nïent lo vòl far — eya
Qu’ela n’a sonh de vielhart — eya
Mais d’un leugièr bachalar — eya
Qui ben sapcha solaçar
La dòmna saborosa.
V
Qui donc la vezés dançar — eya
E son gent còrs deportar — eya
Ben pògra dir de vertat — eya
Qu’el mont non aja sa par
La regina joiosa.
traduzione italiana Cattia Salto
I
All’arrivo del bel tempo[1] , eya
per rinnovare la gioia, eya
e far arrabbiare i gelosi, eya
la Regina vuole mostrare
che lei è tanto amorosa.
Andate via, andate via, gelosi[2] ,
lasciateci, lasciateci,
ballare tra di noi, tra di noi.[3]
II
Ha fatto mandare messaggi ovunque, eya
perchè non ci sia fino al mare, eya
fanciulla o fanciullo, eya
che non venga a ballare
la danza gioiosa
III
Il Re viene, eya
per disturbare la danza, eya
perché è preoccupato, eya
che qualcuno gli voglia rubare
la Regina d’aprile[4] .
IV
Ma lei non lo permetterà, eya
perché non ha bisogno d’un vecchio, eya
ma di un grazioso giovane, eya
che sappia ben sollazzar
la donna squisita.
V
Chi la vedrà danzare, eya
e muovere i suoi armoniosi fianchi, eya
potrà ben dire in verità, eya
che il mondo non ha eguali
alla Regina gioiosa.

la traduzione in inglese qui
la traduzione in spagnolo A l’entrada del temps clar | * Sendas de Oku

The Martin Best Consort: molto interessante questa versione di Martin Best per la briosità e la giocosità con cui è cantata
Angelo Branduardi in Futuro Antico

FONTI
http://ontanomagico.altervista.org/danza-medioevo.htm
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b60009580 https://archive.org/details/lechansonnierfra01bibluoft http://www.academia.edu/2080490/ Lug_Robert_The_Premodal_Sign_System_of_the_Chansonnier_de_Saint-Germain-des-Pr%C3%A9s
http://trobadors.iec.cat/veure_d.asp?id_obra=468
https://lacriptadeicappuccini.wordpress.com/2008/03/22/ballata-per-una-primavera-vecchia-di-nove-secoli/
http://www.trobar.org/troubadours/misc/intrada.php
http://ontanomagico.altervista.org/saltarello-medioevo.htm

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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