Il mondo di Faerie: chi l’ha visto?

A rivitalizzare l’immaginario del mondo di Faerie (in italiano il mondo delle Fate) decisamente fuori-moda con il passare dell’epoca vittoriana, ci hanno pensato alcuni scrittori a cavallo tra le due guerre mondiali, periodo in cui si sviluppò il mondo fantastico dell’inglese J R R Tolkien, colui che, a buon titolo, possiamo affermare essere il padre del moderno fantasy.
Il primo a disegnare il mondo immaginato da Tolkien è stato il pittore e illustratore Alan Lee (classe 1947) che con il coetaneo Brian Froud (un personaggio altrettanto cruciale per il mondo di Faerie) ha scritto e illustrato un best-seller distribuito in tutto il mondo, intitolato semplicemente “Faeries”, il libro sul Piccolo Popolo dell’Inghilterra.

Fantasy o Mito?

Brian Froud Faeries

Tutto è cominciato per Brian Froud dall’amore a prima vista delle illustrazioni di Arthur Rackham (1867- 1939) che lo ha portato a studiare il folklore della Gran Bretagna e poi di altre culture, sempre più affascinato dalle radici mitologiche comuni tra le terre vicine e lontane. Dopo il college Brian aveva iniziato a lavorare a Londra nel campo dell’illustrazione commerciale, ma continuato a disegnare creature magiche sviluppando uno stile personale (questi disegni sono stati pubblicati successivamente in Once Upon a Time e The Land of Froud dalla Peacock Press di David Larkin).
La svolta inizia dalla coabitazione con l’illustratore Alan Lee e la sua famiglia quando decidono a metà degli anni ’70 di trasferirsi a Dartmoor nel Devon [1]: una terra ricca di storia e mito, boschi vetusti e fertile terra collinosa, traboccante di vegetazione e ricca di acque, accanto a una brulla e nebbiosa brughiera disseminata di rocce e megaliti.
I due giovani artisti, immersi in uno scenario così suggestivo e denso di racconti sul Piccolo Popolo di Faerie, scrivono e illustrano un libro che, dal 1978, fa il giro del mondo (tradotto in molte lingue e ristampato).

Chiamato a New York dal regista americano Jim Henson per realizzare due lungometraggi “the Dark Crystal” 1978 (che nel 2019 è “migrato” nella serie Netflix “The Dark Crystal: The Age of Resistance“) e “Labyrinth” Brian conosce sul set Wendy, la sposa e diventa padre di Toby (il bambino rapito dai goblin in Labyrinth).

Un David Bowie steampunk nel ruolo del Re dei Goblin e il neonato Toby Froud nell’iconico film d’animazione Labyrinth (1986)

Dai disegni di Brian, Wendy crea le sue bambole in fimo, gesso, resina aggiungendo stoffa, piume, foglie e i tesori del bosco..

Praticamente tutte le immagini-riproduzioni/statuine delle creature di Faerie sulle bancarelle dei mercatini celtici sono state disegnate da Brian Froud & family o ispirate dai loro disegni e lavori.
Ecco una galleria dei disegni di Brian con immagini a pieno schermo: https://characterdesignreferences.com/artist-of-the-week-15/brian-froud

World of Froud all’Animazing Gallery – New York

[1] Dartmoor ha sempre attratto artisti, in particolare il villaggio di Chagford, che è stato un centro per le arti visive e letterarie dalla fine del XIX secolo in poi.
https://www.terriwindling.com/dartmoor/the-legends-lore-of-dartmoor.html
https://www.terriwindling.com/folklore/devon-folklore.html
https://www.terriwindling.com/dartmoor/

John Bauer

Un altro artista a cui l’immaginario fantasy e il mondo di Faerie deve molto (compreso Brian Froud) è il pittore svedese John Bauer (1882-1918). Lui è stato il nonno del popolo dei boschi dalla mitologia e dalla tradizione nordica 


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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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