The New Moon/ A’ Ghealach Ùr

dea della luna
Dea della Luna – Josephine Wall

The New Moon (in gaelico scozzese A’ Ghealach Ùr ) è la preghiera cantilena, che i Celti rivolgevano alla Luna inginocchiandosi e inchinandosi davanti alla prima Luna Nuova del Mese. Un culto/devozione ampiamente praticato nelle isole britanniche per tutto l’Ottocento, tant’è che Alexander Carmichael nel suo “Carmina Gadelica” ha raccolto una serie di preghiere in gaelico ancora recitate dagli abitanti delle Highlands.

Lo studioso scozzese  nonchè Reverendo Alexander Carmichael (1832-1912) girò in lungo e in largo le Highlands e le Isole parlando con le persone comuni affinchè cantassero le loro canzoni e raccontassero il proprio stile di vita. Così raccolse nel suo libro “Carmina Gadelica”, “inni, incantesimi e magie” della tradizione orale e li tradusse in inglese.

La Luna Nuova è la Luna Nera, la faccia della Luna che non si vede dalla Terra, Luna della fine di un ciclo che apre le porte a quello nuovo.

Se non è semplice districarsi nel pantheon delle antiche divinità celtiche -è ancora aperta la diatriba sul monoteismo o politeismo celtico[1] tra le dee papabili come dea della Luna abbiamo: Áine, Rhiannon (associata a Rigantona), Arianrhod e la più antica di tutte la Cailleach[2] dea della Terra e del Cielo, della Luna e del Sole.

A’ Ghealach Ùr (Carmina Gadelica, Volume I)
Traveller’s Prayer (John Renbourn)
To The Moon/A Ghealaich (Capercaillie)

A’ Ghealach Ùr

Nel Carmina Gadelica, Volume I leggiamo questa breve preghiera alla Luna nuova [3] in cui la Luna è identificata con Maria vergine: nella preghiera si invoca la sua intercessione presso il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo affinchè possa stendere su chi la prega l’abbondanza per il nuovo mese che verrà e la protezione dal Male. Nel Vol III[4] invece sono raccolte ben 13 preghiere alla Luna con relative testimonianze dei rituali ancora praticati.

In questa preghiera la luce della Luna è la luce della grazia, mi pare sia l’invocazione della luce-grazia divina a protezione del Male


AN ainm Spiorad Naomh nan gras,
An ainm Athar na, Cathrach aigh,
An ainm Iosa thug dhinn am bas,
O! an ainm na Tri tha d’ ar dion ’s gach cas,
Ma’s math a fhuair thu sinn an nochd,
Seachd fearr gum fag thu sinn gun lochd,
      A Ghealach gheal nan trath,
      A Ghealach gheal nan trath.

Traduzione inglese di Alexander Carmichael
IN name of the Holy Spirit of grace,
In name of the Father of the City of peace,
In name of Jesus who took death off us,
Oh! in name of the Three who shield us in every need,
If well thou hast found us to-night,
Seven times better mayest thou leave us without harm,
      Thou bright white Moon of the seasons,
      Bright white Moon of the seasons.

Traduzione italiana di Cattia Salto
Nel nome dello Spirito Santo (pieno) di grazia, nel nome del Padre della Città della pace, nel nome del Figlio che ci ha tolto la morte(1), nel nome della Trinità che ci protegge quando siamo in difficoltà.
Se bene ci hai trovati stanotte- Luna, sette volte meglio lasciarci e liberaci dal Male
tu Luna bianca e luminosa delle Stagioni
NOTE
(1) secondo i Cristiani Gesù morendo sulla Croce si è sacrificato per tutta l’umanità, chi si rivolge a lui potrà avere la vita eterna in Paradiso

Traveller’s Prayer

John Renbourn sulla suggestione di questi testi nella raccolta dei “Carmina Gadelica” di Alexander Carmichael scrive e compone un canto che intitola Traveller’s Prayer

Praise to the Moon, bright queen of the skies,
Jewel of the black night, the light of our eyes,
Brighter than starlight, whiter than snow,
Look down on us in the darkness below.
If well you should find us then well let us stay,
Be it seven times better when you make your way,
Be it seven times better when we greet the dawn,
So light up our way and keep us from all harm.
Give strength to the weary, give alms to the poor,
To the tainted and needy five senses restore,
Give song to our voices, give sight to our eyes,
To see the sun bow as the new moon shall rise.
Cast your eyes downward to our dwelling place,
Three times for favour and three times for grace,
Over the dark clouds your face for to see,
To banish misfortune and keep Trinity.
In the name of our Lady, bright maiden of grace,
In the name of the King of the City of Peace,
In the name of our Saviour, who hung on the tree,
All praise to the moon, for eternity.

Lode alla Luna, luminosa regina dei cieli,
Gioiello della notte nera, luce dei nostri occhi,
Più luminosa della luce delle stelle, più bianca della neve,
Guarda verso di noi, nell’oscurità sottostante.
Se bene ci troverai, allora facci restare nel bene,
Sia sette volte meglio quando percorri la tua strada(1),
Sia sette volte meglio (da) quando salutiamo l’alba,
Quindi illumina la nostra strada e proteggici da ogni male.
Dai forza agli stanchi, dai la carità ai poveri,
Agli infetti e ai bisognosi risana i cinque sensi,
Dai il canto alle nostre voci, dai la vista ai nostri occhi,
Per vedere il sole inchinarsi mentre sorge la luna nuova.
Abbassa lo sguardo verso la nostra dimora,
Tre volte per benevolenza (2) e tre volte per grazia,
Sopra le nuvole scure fai vedere il tuo volto,
Per bandire la sventura e mantenere la Trinità.
Nel nome di Maria, luminosa vergine della grazia,
Nel nome del Re della Città della Pace,
Nel nome del nostro Salvatore, che fu appeso alla croce,
Ogni lode alla luna, per l’eternità.

NOTE
(1) che il nuovo mese iniziato con la nuova luna porti abbondanza sette volte tanto di quanto si possiede
(2) si chiede alla Luna di volgere lo sguardo verso i suoi devoti fedeli affinchè li favorisca in quanto suoi prediletti

John Renbourn Ship Of Fools 1988
Windborne live 2018 -si veda la traccia per donazioni (oramai si usa così nell’autoproduzione) https://www.windbornesingers.com/new-track-travellers-prayer/

To The Moon

Anche i Capercaillie dedicano un brano alla Luna nuova sulla falsariga di queste antiche cantilene in gaelico scozzese e lo intitolano To The Moon nell’album omonimo del 1996. Il brano in realtà è la somma di due testi il primo A Nighean Donn (che parla di una ragazza dai capelli neri) e a seguire A Ghealaich (in italiano La Luna), quest’ultimo su testo[5] di Norman MacLean (in gaelico scozzese Tormod MacGill-Eain).

A Ghealaich
Ghealaich ghil a dh’fhoillsich fearann
E ho hi ri ri o ho Ho ro o, o hu o E ho hi ri ri o ho
Siubhal fo lan eideadh mathair nan reula
O na bi’n eud ruinn
a bheathaich na ceudan
Thoir dhuinn tha ‘g eirigh
boid nach eireadh beud dhuinn
Iobair air reitich gu meudach na spreidhe


Bright white moon that cast light on land
E ho hi ri ri o ho Ho ro o, o hu o E ho hi ri ri o ho
Moving under full sail the mother of the stars
Don’t be jealous of us,
you who have provided for hundreds
Give to us who are rising up
a solemn promise that no harm will come to us
A sacrifice at a betrothal to increase the cattle

Traduzione italiana Cattia Salto
Luna bianca e luminosa che getti la luce sulla terra
e ti muovi in pompa magna, madre delle stelle,
non essere gelosa di noi, tu che hai provveduto alle moltitudini [tu che hai sfamato le moltitudini]
dacci l’abbondanza, prometti che non ci verrà alcun male
un sacrificio di riconciliazione per accrescere il bestiame

A Ghealaich inizia a 2:08


[1] Secondo alcuni studiosi (vedi Riccardo Taraglio e Jean Markale) i Celti credevano in un unico principio vitale, un’unica entità divina chiamata OIW dai druidi del Galles. L’OIW si presenta sotto tre aspetti , una sorta di “trinità” come quella Cristiana: l’Amore (Karantez), la Forza (Nerz) e la Saggezza (Skiant). Secondo altri (vedi Rolando Dubini) i Druidi erano pensatori monisti che rappresentavano l’unità come presenza plurale di divinità, della natura, degli uomini, degli animali (quindi monisti ma non monoteisti).
Aggiungo una riflessione personale: per i Celti Dio è femmina, lo è sempre stato; infatti seppure dal punto di vista astronomico la terra sia un pianeta, la sua personificazione è di genere femminile Gea, Madre Natura, la Dea Madre del Neolitico. Terra e Acqua sono la Cailleach una dea così antica da essere ricordata come “la Vecchia Donna”; Robert Graves la chiama la Dea Bianca ovvero Cerridwen che -da Cerdd (guardiano) e Wen (bianco) – non è altro che la Luna (il cui culto è secondo gli studiosi quello primigenio). Ma Dio è anche il Sole, il principio maschile ovvero Lugh, il fuoco. Un’identità al maschile peraltro controversa in quanto come testimonia la mitologia germanica, il Sole è femmina e la Luna è maschio, nell’antica Europa le divinità solari erano femminili.
In Irlanda Áine (in inglese Bright) è la dea che rappresenta sia la Luna che il Sole, come della dea Luna protegge i raccolti e il bestiame. Come dea del Sole in coppia con la sorella Grian (letteralmente “sole”) rappresenta la luce della metà chiara dell’anno, lei è il luminoso sole dell’Estate, mentre la sorella è il pallido sole invernale che presiede alla metà oscura dell’anno
Manca infine il quarto elemento cioè l’aria il terzo aspetto di Dio. Si tratta del concetto di unione o sintesi del principio maschile e di quello femminile che solo nel completamento raggiungono perfezione (cosa c’è di più armonioso e di empatico in questa visione del mondo: una compartecipazione che unisce e rigenera attraverso l’amore e la forza?)
https://ontanomagico.altervista.org/religione-celti.html
per un approfondimento sui generi
https://frida.unito.it/wn_pages/contenuti.php/427_culture-produzione-culturale-e-artistica-filosofia/309_di-luna-sole-e-divinit-antiche-questioni-di-lingua-e-di-generi/
[2] Gli scozzesi associano la Cailleach con Bride (Birgid/Brigid) una Grande Dea, madre, sposa e sorella di tutti gli Dei, la forza che governa l’Universo, dispenatrice di vita e di morte, magico grembo della rigenrazione. Una forza che come spiega Maria Gimbutas fin dai tempi preistorici è stata venerata sia nel Cielo che nella Terra e in ciò che in essa vive. Vita, Morte e Rigenerazione in un ciclo che si suppone perenne! Ma anche il simbolo dell’unità di tutte le forme viventi. In quanto dea della Luna rappresenta la Luna Nera
https://ontanomagico.altervista.org/imbolc.htm
[3] https://www.sacred-texts.com/neu/celt/cg1/cg1057.htm [La Keltia editrice ha pubblicato il libro in italiano]
[4] NEW MOON da pag 284 a pag 315 https://archive.org/details/carmina-gadelica-vol-3
[5] http://www.celticlyricscorner.net/capercaillie/tothe.htm
https://www.capercaillie.co.uk/releases/lyrics/to-the-moon/

ILLUSTRAZIONI Dea della Luna di Josephine Wall

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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