Ausi conme unicorne sui

“Aussi comme unicorne sui”, Thibaut de Champagne

Secondo le leggende l’unicorno è una creatura magica che si mostra solo ai puri di cuore e per poterlo catturare occorre la mano di una vergine.

Donna, nient’altro non temo
che di cessare, ahimé, d’amarvi.

Il tema del fin amor viene parimenti sviluppato dai trovieri in lingua d’oil con Thibaut di Champagne come sommo esponente. Noto anche come Thibaut le Chansonnier o come il Re di Navarra (Tebaldo I di Navarra). Di lui sappiamo che partì per le Crociate nel 1239 e che tornò in Francia l’anno successivo, per morire nel 1253.

Sono come il liocorno

L’immagine portante dell’allegoria è che l’amante è prigioniero, e molte cure vengono prodigate da Thibaut per descrivere la prigione che è l’amore, popolata di personificazioni (la Bellezza , primo carceriere, e gli altri due secondini Belsembiante e Pericolo); gli elementi dell’edificio sono anch’essi allegorici (Desiderio fornisce i pilastri, perché esso è la fondazione dell’amore; Belvedere è la porta e in effetti amore nasce dallo sguardo, se si posa sulla bellezza; le catene sono di Buona Speranza, perché è essa che tiene legato l’amante: se mancasse egli cesserebbe, disperato, di amare. Non manca un bel gioco di sim­metria numerologica (tre personaggi, tre elementi ambientali, il tutto sotto la guida di Amore: tre più tre più uno uguale sette, numeri rilevanti sul piano teologico; e neppure è assente un richiamo a un’altra tradizione, quella delle favole cavalleresche di ambiente carolingio, con la citazione dì Orlando e Oliviero.
Nucleo tematico della canzone è l’idea che in questa guerra si possa vincere solo essendo sconfitti: tema caro alla dottrina cristiana (il cristiano vince la vita eterna nei momento in cui si umilia, sconfitto, di fronte a Dio). Soprattutto, il tema cristologico (Amante = Gesù) è impiegato con dovizia di mezzi nella prima strofa: l’unicorno è tradizionalmente immagine di Gesù, perché è selvaggio e potente, ma si lascia ammansire solo da una vergine (Gesù in una vergine s’incarnò) e in questo caso si lascia facilmente fare prigioniero e mettere a morte. È, questo testo, uno dei più espliciti nell’unire la tradizione religiosa a quella erotica. (tratto da qui)

Jean-Luc Lenoir in Old Celtic & Nordic Ballads 2013 (versione strumentale)

Ensemble Tre Fontane (strofe I, II, III, V)


I
Ausi conme unicorne sui
Qui s’esbahist en regardant,
Quant la pucelle va mirant.
Tant est liee de son ennui,
Pasmee chiet en son giron;
Lors l’ocit on en traïson.
Et moi ont mort d’autel senblant
Amors et ma dame, por voir:
Mon cuer ont, n’en puis point ravoir.
II
Dame, quant je devant vous fui
Et je vous vi premierement,
Mes cuers aloit si tressaillant
Qu’il vous remest, quant je m’en mui.
Lors fu menez sans raençon
En la douce chartre en prison
Dont li piler sont de talent
Et li huis sont de biau veior
Et li anel de bon espoir.
III
De la chartre a la clef Amors
Et si i a mis trois portiers:
Biau Senblant a non li premiers,
Et Biautez cele en fet seignors;
Dangier a mis en l’uis devant,
Un ort, felon, vilain, puant,
Qui mult est maus et pautoniers.
Ciol troi sont et viste et hardi:
Mult ont tost un honme saisi.
IV
Qui porroit sousfrir les tristors
Et les assauz de ces huissiers?
Onques Rollanz ne Oliviers
Ne vainquirent si granz estors;
Il vainquirent en combatant,
Més ceus vaint on humiliant.
Sousfrirs en est gonfanoniers;
En cest estor dont je vous di
N’a nul secors fors de merci.
V
Dame, je ne dout més rien plus
Que tant que faille a vous amer.
Tant ai apris a endurer
Que je suis vostres tout par us;
Et se il vous en pesoit bien,
Ne m’en puis je partir pour rien
Que je n’aie le remenbrer
Et que mes cuers ne soit adés
En la prison et de moi prés.
Envoi:
Dame, quant je ne sai guiler,
Merciz seroit de seson més
De soustenir si greveus fés.
Traduzione italiano da qui
I
Così come l’unicorno son io
Che si sbalordisce nel guardare
Quando la vergine va mirare.
Tanto è avvinto dalla malinconia,
Che svenuto le cade nel grembo;
Allor l’uccidono a tradimento.
E m’uccisero con simil fare
Amore e la mia Dama, per ver:
hanno il mio cuor, non più il posso riaver
II
Mia dama, quando davanti a voi fui
E voi vidi dal primo istante,
Il mio cuore batté sì tremante
Ch’a voi rimase, quando me n’andai.
Allor fu messo senza cauzione
Nella dolce cella in prigione
Dove i pilastri son i rimpianti
E gl’usci sono il bel guardare
E gl’anelli sono il ben sperare.
III
Della cella ha la chiave Amore
E ivi ha messo tre portieri:
Bell’Aspetto ha nome il primiero,
Di Bellezza ne ha fatto il signore;
Pericolo ha messo all’uscio innante
Orrido, fellon, villano, ripugnante
Che molto è malvagio e malfattore.
Questi tre son e lesti e arditi:
gli uomini presi ne son rapiti.
IV
Chi potrà soffrir l’avvilimento
E gli assalti di questi uscieri?
Giammai Rolando né Oliviero
Vincerebbero sì gran cimento.
Vincerebbero nel guerreggiare,
Ma per vincer ci si de’ umiliare
E sia gonfalone il patimento;
In questa guerra di cui ho discorso
tranne la resa non altro è soccorso.
V
Mia dama non temerò niente più
che dover smettere voi d’amare
Così tanto ho appreso a penare
Che sono vostro da sempre vieppiù.
Seppur lo pensaste sconveniente
Non posso separarmi per niente
Che non m’è dato di rimembrare
Che il mio cuore non fosse messo
In prigione con me lì dappresso.
Sigillo:
Mia dama, s’io non vi so lasciare,
Si abbia pietà del mio vivere
del sopportare si grave onere.

Faun in Totem 2007 Unicorne


Chorus
Ausi conme unicorne sui
Qui s’esbahist en regardant,
Quant la pucelle va mirant.
Tant est liee de son ennui,
Pasmee chiet en son giron.
I
Dame, quant je devant vous fui
Et je vous vi premierement,
Mes cuers aloit si tressaillant
Qu’il vous remest, quant je m’en mui.
(chorus)
II
Lors fu menez sans raençon
En la douce chartre en prison
(instrumental)
Dame, quant je ne sai guiler,
Merciz seroit de seson més
De soustenir si greveus fés,
De soustenir si greveus fés.
(chorus)
Traduzione italiano da qui
Coro
Sono come il liocorno,
che s’incanta mentre guarda,
se contempla la pulzella;
così contento della sua disgrazia
svenuto cade sul suo grembo
I
Donna, quando vi fui dinanzi,
la prima volta che vi vidi,
trasalì allora il mio cuore, così forte
che rimase con voi, quand’io partii.
Coro
II
Quando fui portato senza riscatto
prigioniero nella dolce cella
(strumentale)
Signora, dacché non vi potrei ingannare,
giusto sarebbe di farmi la grazia
di sopportare un fardello sì grave,
di sopportare un fardello sì grave.
Coro

FONTI
https://www.moyenagepassion.com/index.php/2016/08/09/lunicorne-de-thibaut-de-champagne/
http://www.appstate.edu/~laneme/poesiesma.html
https://www.nazioneindiana.com/2009/10/13/e-l-animale-questo-che-non-c-e/
http://www.giulianopasqualetto.it/files_uploads/materiali_conferenze/dame_e_cavalieri/versi_d_amore.pdf

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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