Holger Danske

Come e più del gigante Svein Felding, il personaggio di Holger Danske è parte significativa del patrimonio leggendario danese. Questa ballata racconta la storia della lotta tra Holger e il gigante Burman, un avversario non da poco.

la storia

Il gigante Burman (presumibilmente un troll) si presenta in scena chiedendo, anzi pretendendo la mano della figlia del re di Islanda. Il re risponde che la figlia è promessa sposa di qualcun altro, ma Burmann dichiara che accetterà solo di sfidare qualcuno che nella lotta possa stare al pari suo. Allora Gloriant, la figlia del re, va a chiedere aiuto al nostro eroe Holger, il quale è stato tenuto in prigione per quindici anni, non è chiaro per quali motivi. Alla fanciulla che implora il suo aiuto, Holger risponde che, essendo prigioniero da quindici anni, riesce a malapena a gattonare, ma se ella gli procurerà un cavallo e una spada, combatterà per lei. L’accordo è fatto, Holger naturalmente sconfigge il nemico e ottiene la fanciulla in sposa.

Un eroe danese

Dopo aver fatto la sua prima apparizione nella Chanson de Roland, Holger compare in diverse cronache poetiche dell’epoca medioevale, le quali contribuirono alla elaborazione di una leggenda compiuta. Secondo tale leggenda, Holger era figlio del re Geoffrey e a sua volta ebbe un figlio che fu tradotto in schiavitù dal figlio di Carlo Magno.  Il Nostro si vendicò e per alcuni anni fece a cazzotti con Carlo Magno in persona, per poi diventarne alleato contro i Saraceni. Holger aveva una spada di nome Cortana, parente stretta della famosa Durlindana.

Sempre secondo la leggenda, Holger è un abitatore del castello di Kronborg (dove in effetti è visibile una sua statua) e la sua barba è così lunga che lui può dormirci sopra, pronto a svegliarsi per liberare la Danimarca qualora questa si trovi in pericolo. Il che spiega come la figura di Holger sia diventata per i danesi un’icona patriottica!

Non a caso nel corso del tempo Holger Danske è diventato una figura centrale nella letteratura e nell’arte danesi. Nel 1789 il compositore F.L. Kunzen scrisse un’opera a lui dedicata, che ebbe una grande influenza nell’alimentare l’insofferenza dei danesi, nei confronti dell’ingombrante vicino germanico. Alla sua fama contribuirono poi il ciclo epico di poemi pubblicati nel 1837 da B.S. Ingemann e il racconto che gli dedicò H.C. Andersen nel 1845, nel quale riprendeva la leggenda del castello di Kronborg.

E tempo dopo, il nome di Holger Danske identificò il più importante gruppo di resistenza danese antinazista.  Il nome dell’eroe leggendario compare anche in un cortometraggio danese del 1913 e in romanzo fantasy di Poul Anderson (Tre cuori e tre leoni).

Holger nella chiesa di Floda

La chiesa di Floda (Svezia) ha un soffitto affrescato dal pittore Albertus Pictor intorno al 1480 e che è rimasto miracolosamente indenne alle plurime ricostruzioni che l’edificio ha subito nei secoli. La maggior parte degli affreschi è di argomento biblico, ma una campata della volta mostra, vicino a Davide che uccide Golia, lo scontro tra Sven Felding e il troll, nonché quello tra Holger e Burman, oggetto della nostra ballata. In calce al dipinto l’artista ha scritto una frase che è proprio il ritornello della ballata.

Origini e varianti

Alcuni ricercatori credevano che i versi su Holger Danske e Burmann dovessero essere stati composti nell’area scandinava occidentale, forse preferibilmente in Norvegia, e che la versione svedese dovesse essere arrivata in Svezia dalla Norvegia, perché molte delle strofe nella versione svedese erano molto simili a canzoni norvegesi come “Råmund unge” (TSB E 139) e “Ormålen unge” (TSB E 132). E’ quindi possibile che la ballata abbia viaggiato dalla Svezia alla Danimarca, al più tardi nel XV secolo, perché la storia di Holger Danske e Burmann è inclusa nella cronaca di Karl Magnus del 1496.

la ballata (versione danese)

La ballata danese è catalogata come DgF30. Il testo è tratto da Danmarks Folkeviser i Udvalg, Sven Grundtvig 1882

Burmand holder i Felden ud,
han lader sin Skjold vel skinne;
spør han Vej til Ungerlands Konning,
for han haver Datter hin væne.

Holger Danske han vandt Sejer af Burmand.

»Hør du, Ungerlands Konning!
og hvad jeg vil dig sige:
du skalt give mig Datter din
og skifte med mig dine Rige.

Du skalt give mig Datter din
og skifte med mig dine Lande,
eller du skalt fly mig den samme Mand,
i Striden kan mod mig stande.«

»Jeg haver ikke Datter uden én,
Jomfru Gloriant de hende kalde:
hende haver jeg Konning Karvel givet,
jeg tror hannem vel for alle.«

Det svared hun Jomfru Gloriant,
hun vilde ikke længer tie:
»Her er en Fange i Taarnet inde,
jeg tror, han tør hannem bie.«

Det var Jomfru Gloriant,
tog over sig Kaaben blaa:
saa gik hun til Fangetaarn,
som alle de Fanger i laa.

Det var Jomfru Gloriant,
hun raaber over alle de Fanger:
»Du svar mig, goden Holger Dansk!
om du est før at gange!

Est du levende? Holger Dansk!
og vilt du med mig tale,
jeg fører dig af Fangetaarn,
dit Hjærte fange Husvale!«

»Her haver jeg ligget i atten Aar
alt som en fattig Fange;
vel vorde eder, Jomfru Gloriant!
det I vilde til mig gange!«

»Hør du, goden Holger Dansk!
jeg klager for dig min Vande:
her er end saa ful en Gast
kommen paa vore Lande.

Han haver min Fader om mig bedet,
han er en Kæmpe saa led,
og han haver sig saa grum en Hest,
som du haver nogen Tid set.

Manden er gram, og Hesten er grum,
det siger jeg dig for Sand:
jeg haver det for Sandingen spurgt,
han bider med Ulvetand.

Han vil ikke andet æde,
end Kjød af kristen Mand;
og han vil ikke andet drikke,
end Blod, med Edder bland.”

»Her haver jeg ligget i atten Aar
og lidt baade Hunger og Tørst:
fuld liden Styrke haver jeg dertil
at stride mod Trolden først.

Eders Fader haver eder Kong Karvel givet,
han er eders Fæstemand:
Kan han eder ikke selver værge,
da gange I Trolden til Hand.

Men kunde I fly mig min Hest igjen,
min Brynje og Sværd saa god:
alt vil jeg gjør’et for eders Skyld,
at ride hannem Burmand imod.

Kong Karvel er min Stalbroder god,
visselig skal han det spørge:
at før da skal jeg lade mit Liv,
end Burmand skal eder hjemføre.«

Hun tog Holger af Taarnet ud,
hun lod hannem Klæder skære,
saa satte hun hannem øverst til Bords
og skjænked hannem Vin hin klare.

Burmand kom der ridend’ i Gaard,
han agted, den Jomfru hjemføre;
Holger Dansk red hannem igjen,
han fik hannem andet at gjøre.

De fægtes i Stunde, de fægtes i to,
den tredje og sammelund:
saa satte de dem alt paa en Sten,
dèr vilde de hvile en Stund.

Det var leden Burmand Kamp,
han taler til Holger Danske:
»Vilt du nu tro opaa min Gud,
da vil jeg tage dig til Fange.«

Det svared goden Holger Danske,
han gad det ikke lidt;
»Første du kommer i Helvede ind,
sig, Holger han sendte dig did!«

Sammen da rede de Hellede to,
og de vare Kæmper stærke:
sønder ginge deres gode Hjælme,
deres Glavind fløj langt i Marke.

De stridde alt saa mandelig,
de vare baade trætte og mod:
slagen da blev han Burmand Kamp,
faldt død for Holgers Fod.

Holger red til den skjønne Jomfru,
slog op med højre Hand:
»Nu maa I for denne hedenske Hund
beholde eders Fæstemand.«

Op stod hun Jomfru Gloriant,
saa smal som Liljevaand:
hun løste af hannem Brynje og Sværd
alt med sin hvide Haand.

Hun tog hannem listelig i sin Arm,
hun minded hannem for hans Mund:
»Lovet være Gud Fader i Himmerig,
I ere baade karsk og sund!«

Burmand stava fuori nei campi
faceva brillare la sua armatura
parlò così al Re della Terra Giovane(1)
per avere sua figlia in sposa

Holger Danske ha sconfitto Burmand (2)

“Ascolta tu o re della Terra Giovane
quello che ti dico:
tu dovrai darmi tua figlia
e condividere con me il tuo regno

Tu dovrai darmi tua figlia
e condividere con me la tua terra
altrimenti dovrai portarmi un uomo
che nella lotta possa stare al pari mio”(3)

“Io non ho che una figlia
che chiamano la vergine Gloriant:
a lei ho promesso il re Karvel
penso che egli per chiunque sia buono”(4)

Rispose allora la vergine Gloriant
ella non volle ancora stare silente:
“C’è un prigioniero dentro la Torre
penso che possa provare ad essere lui”(5)

E fu così che la vergine Gloriant
indossò il suo mantello blu:
poi andò alla torre della prigione
là dove stavano tutti quei prigionieri

E fu così che la vergine Gloriant
gridò al di sopra di tutti i prigionieri:
“Rispondimi tu buon Holger Danske
se vuoi uscire di qui prima del tempo!

Sei vivo, Holger Danske?
e vuoi parlare con me
io ti porterò via dalla prigione
il tuo cuore prigioniero di questa casa!”

“Sono stato qui dentro per diciotto anni
tutto come un povero prigioniero:(6)
i miei rispetti, Vergine Gloriant!
per quello che vuoi ora da me”

“Ascolta tu buon Holger Dansk!
Condividerò con te la mia pena:
qui c’è un certo straniero
che è venuto nelle nostre terre

Ha chiesto la mia mano a mio padre
ed è un gigante così tetro
e ha un cavallo così brutto
come non si vedeva da tempo

L’uomo è brutto e il cavallo è brutto
te lo dico in verità:
io l’ho ascoltato per dire il vero,
ma egli morde con denti di lupo

Egli non vuole mangiare null’altro
che carne di cristiano:
e null’altro vuole bere
che sangue mescolato con altro sangue”

“Diciotto anni ho vissuto qui
e ho patito sia fame sia sete:
ho davvero troppo poca forza
per combattere per primo questo Troll

Vostro padre vi ha dato il re Karvel
egli è il vostro salvatore:
ma non può proteggervi lui stesso
quando il Troll arrivasse alla vostra mano

Ma voi potreste riportarmi il mio cavallo
la mia corazza e la mia spada così buone:
e io farò di tutto per la vostra salvezza
e cavalcherò contro quel Burmand

Il re Karvel è il mio buon fratello di stalla
sicuramente egli deve domandarlo:
che io possa dare la mia vita
prima che Burmand ti porti a casa”

Ella portò Holger via dalla Torre
gli fece cambiare i vestiti
poi lo sedette a capo del tavolo
e gli versò del vino limpido

Burmand arrivò nel cortile
voleva portare a casa la vergine:
Holger Dansk cavalcò verso di lui
e gli diede qualcosa da fare

Combatterono per un’ora, combatterono per due
e per una terza nello stesso bosco:
poi si sedettero entrambi su una pietra
e si riposarono per un poco (7)

E fu il tristo troll Burmand
così parlò a Holger Danske:
“Vuoi tu credere nel mio Dio,
io ti farò mio prigioniero”

Così rispose il buon Holger Danske
senza preoccuparsi di nulla:
“Prima tu entrerai all’inferno
Holger ti ci manderà!”

Insieme giostrarono per il secondo duello
ed entrambi erano davvero forti:
si spezzarono i loro begli elmi
i loro guanti volarono lontano nel campo

Combatterono entrambi così strenuamente
erano entrambi stanchi ma coraggiosi:
battuto alla fine fu il troll Burmand
che cadde morto ai piedi di Holger

Holger cavalcò dalla bella Vergine
salutò alzando la mano destra:
“Ora per questo cane pagàno
devi tenere tuo marito”

Si alzò la vergine Gloriant
così pura come acqua di giglio:
gli tolse la corazza e la spada
tutto con la sua bianca mano

Gentilmente ella lo prese tra le braccia
gli ricordò davanti alla sua bocca:
“Sia lode a Dio padre nei cieli
siete entrambi sani e salvi!”(8)

NOTE

(1) il termine Ungerland rimanda all’antico toponimo che indicava l’Ungheria; il riferimento magiaro appare però improbabile, anche perché nella trascrizione svedese si parla esplicitamente dell’Islanda come location della vicenda. “Terra giovane” è unger land in danese moderno

(2) il ritornello in questo caso è chiaramente didascalico

(3) il troll sembra conoscere le regole della cavalleria, invece di minacciare di spaccare tutto, lancia una sfida secondo la prassi

(4) sottinteso “potrebbe essere lui a raccogliere la tua sfida”, ma alla strofa successiva si capisce che la figlia non la pensa allo stesso modo
(5) evidentemente la fama di Holger era arrivata almeno fino alla figlia del Re

(6) In nessuna versione della ballata viene spiegato perché Holger sia tenuto prigioniero; la circostanza appare come un puro espediente narrativo

(7) la descrizione del duello con tanto di “intervallo” per riposare, dà un tocco di grazia “eroicomica” all’intera ballata

(8) il finale della versione danese lascia piuttosto nebuloso l’epilogo della vicenda: Holger sposerà la figlia del Re o la lascerà al “fratello di stalla” Karvel? Anche l’atteggiamento della fanciulla appare ambiguo, tra l’abbraccio che riserva a Holger e le parole “siete entrambi sani e salvi”

la ballata (versione svedese)

(Olger Dansk och Burman, Arvidsson n. 7)

Burman han red för staden ut
han lät sitt glavind skina:
“Statt-upp, du Isslland konung,
 giv du mig dotter dina.” ..

Holger Dansk vann seger av Burman

Konungen gick för staden ut,
han sköt sin hatt för änne:
“Vadan är du store man kommen,
; emedan dig ingen känner?”

“Jag är kommen av Sporra land,
där haver jag mina fränder.
Innan jag rider ur staden ut,
skall du lära mig att känna.”

“Jag skall mig beråda
 med alla mina fränder  
Tredje dagen om kvällen
 jag dig budet sänder.”

Burman rider av staden ut
han rider i fullan dus.
Han kastar en sten tillbaka
var stor som ett baste hus

Burman han kastar sin stenar åt stan
det skedde ett så stort ett under
 Stockar och bjälkar de gingo utav
och murarne ramlade sönder.

Jungfrun hon tager sitt silver och gull
och binder det i en klut
Så gångar hon sig till fångahus
att lösa en fånge ut

Jungfrun ropar över fångahus
 högt över alla fångar
“Svaramig Holger Danske
orkar du ännu något gånga!”

“Litet orkar jag krypa
och hälften mindre gånga;
Här har jag legat i femton år
allt som eder faders fånge

Här har jag legat i femton år
allt på de hårda linor;
Svara mig nu stolts jungfru
vad eder står till mena.”

“Här är kommet Burmans namn
en kämpe över alla kämpar;
Han vill min fader av landet driva
och mig ohederligt hämta.”

“Ej skall han eder ohederligt hämta;
han är icke eder like:
Hans moder är ett havstroll
hon ligger för Österrike

Men hade jag sadel och hade jag svärd
ett svärd över alla måtta
Så skulle jag rida en dust idag
för jungfrun livet att våga.”

“Jag skall giva eder kläder ny
och helst utav det bästa
Därtill giver jag eder betsel och svärd
och en sadel och häster.”

Burman han håller för staden ut
och kastar sin häst åt väster:
“Ser ni jungfru Gloria,
hur fagert jag håller på hästen.”

“Inte är du mycket fager att se
din kjortel den är viter
En krokot näsa, tre alnar lång
en skråpuk äst du liker!”

Burman han rider från staden ut
han låter sin rompa kröka
“Jag fruktar för Holger Danske;
han vill ock allt försöka.”

Den första strid de redo ihop
de redo ihop som fiender
Hästarna föllo till marken
och glaven gingo sönder

Holger tager sin brune brand
den skiner som guldet röda
Så hugger han Burmans huvud utav
så blodet rann honom till döda.

Holger han håller för staden ut
han låter sin sköld skina
“Statt upp du Isslands konung
och giv mig dotteren dina!”

Holger han gångar i salen in
det sjunger i varje tilja
“Stattupp du Isslands konung
och giv mig nu din vilja!”

“Dotter jag haver ej mera än en
hon är redan given manna
Men kan du henne från Burman befria
så går hon dig till handa.”

“Vi hava ridit en dust idag
den varade icke länge
Vi hava ridit en dust idag
allt som två raska hovdrängar.”

“Är det nu sant du säger för mig
du må mig icke svike
Så giver jag dig dotteren min
och halva mitt kungarike.”

Burman cavalcava fuori dalla città
faceva brillare la sua armatura:
“Fermati lì o re di Islanda
tu devi darmi tua figlia”

Holger Dansk ha vinto contro Burman

Il re venne fuori dalla città
alzò il suo cappello:
“Da dove venite uomo potente
poiché nessuno vi conosce?”

“Io vengo dalla terra di Sporra
e là ho i miei amici
Prima che io me ne vada da questa città
avrete imparato a conoscermi”

“Io dovrò consultare
tutti i miei parenti
Alla sera del terzo giorno
vi manderò una risposta”(1)

Burman cavalcò fuori dalla città
cavalcava a pieno ritmo
Lanciò dietro di sé una pietra
grande come la base di una casa

Burman lanciò le sue pietre contro la città
accadde che arrivò una così grande
Tronchi e travi crollavano giù
e le mura cadevano a pezzi  (2)

La fanciulla prese il suo argento e oro
li legò in un panno
poi andò alla prigione
per liberare il prigioniero

La fanciulla gridava
sopra tutti i prigionieri
“Rispondimi Holger Danske
puoi camminare una volta ancora”

“Riesco appena a gattonare
e camminare piegato in due:
sono stato quindici anni qui
tutto come prigioniero di tuo padre

Qui sono stato per quindici anni
tutto legato a queste dure corde:
ma rispondimi ora orgogliosa fanciulla
che cosa vuoi raccontarmi”

“Qui è arrivato uno chiamato Burman
un guerriero sopra tutti i guerrieri:
vuole cacciare mio padre dalle sue terre
e gettare me nel disonore”

“Egli non ti getterà nel disonore
egli non è come te:
è il figlio di una troll del mare
che vive nelle terre dell’est

Ma se io avessi una sella e avessi una spada
una spada al di là di ogni misura
allora potrei cavalcare un puledro
e rischiare la mia vita per una fanciulla”

“Io ti darò dei vestiti nuovi
e preferibilmente dei migliori
E poi ti darò le briglie e una spada
e una sella e cavalli”

Burman stazionava fuori dalla città
e guidava il suo cavallo verso ovest:
“Guarda qui Vergine Gloria
quanto bravo sono a stare a cavallo”

“Non sei proprio bello da vedere
la tua veste è bianca
Un naso storto, lungo tre cubiti
assomigli ad un gargoyle!” (3)

Burman cavalcava fuori dalla città
faceva incurvare la sua schiena
“Ho timore che Holger Danske
voglia tentare il tutto per tutto”

Il primo combattimento prepararono insieme
si fronteggiarono come nemici
I cavalli caddero a terra
e le teste cozzarono l’un l’altra

Holger sfoderò la sua lama bruna
splendeva come oro rosso
Così tagliò la testa a Burman
e il sangue fece scorrere fino alla morte (4)

Holger stava fuori dalla città
faceva brillare la sua armatura
“Levati o re di Islanda
e dammi tua figlia!”

Holger entrava nel palazzo
che cantava in ogni angolo
“State levato o re di Islanda
e datemi ciò che desiderate!”

“Di figlie non ne ho che una
ella è già stata promessa
ma voi l’avete liberata da Burman
e quindi ella verrà da voi” (5)

“Oggi abbiamo fatto una bella battaglia
che non è durata troppo e lungo
Abbiamo cavalcato un puledro oggi
Proprio come due veloci braccianti”

“E’ proprio vero ciò che mi dici
non devi prenderti gioco di me
Così ti darò mia figlia
e metà del mio regno”

NOTE

(1) La versione svedese presenta, rispetto a quella danese, alcune differenze di “atmosfera”. Ad esempio, qui il re chiede di avviare consultazioni con il parentado, ma come si vede nella strofa successiva Burman non la prende bene

(2) Il comportamento del Troll appare in effetti assai meno conciliante che nella versione danese

(3) lo scambio di battute tra Gloriant e il Troll (assente nella versione danese) sembra voler rinforzare il carattere grintoso della fanciulla

(4) in questa versione la descrizione del combattimento è più sbrigativa e meno “cavalleresca”

(5) Anche il comportamento di Holger qui appare più spavaldo nel presentare il conto al Re, liberato dalla minaccia del Troll. Da par suo il Re qui mostra di voler seguire la tradizione: la figlia era già promessa (e il promesso qui manco viene nominato) ma a Holger che ha sconfitto Burman viene riconosciuto il diritto di prelazione

Holger Danske in musica

la “Oi band” creata da Lars Frederiksen
Fuimadane è il progetto musicale del danese Jon Skarin

LINK

https://en.wikipedia.org/wiki/Ogier_the_Dane

https://it.upwiki.one/wiki/ogier_the_dane

https://kalliope.org/en/text/folke2018040401

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Ian Cumpstey, The Faraway North, 2016 Skadi Press England

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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