La poesia “Crossing the Bar” fu scritta nel 1889 da Lord Alfred Tennyson circa tre anni prima della sua morte. Era il suo estremo addio alla vita ed alla poesia, attraverso la metafora del mare, l’ultimo viaggio per abbandonarsi alla corrente e arrivare oltre l’orizzonte-vita (o naufragare nell’abbraccio del mare). E’ stata messa in musica da svariati artisti.
ASCOLTA Rani Arbo & Daisy Mayhem in Some Bright Morning, 2012. La prima versione risale però al 1998 quando la band si chiamava “Salamander Crossing” (già registrata nell’album “Bottleneck Dreams”)
ASCOLTA Jeff Warner in Short Sharp Shanties : Sea songs of a Watchet sailor vol 3 (su Spotify) riprende la versione di Rani Arbo (strofe I, III, II, IV) a chiusura della serie un addio al mare
ASCOLTA The Hugein The Smile on Your Mouth was the Deadest Thing, 2014
ASCOLTA Bertie Higgins in “Dancing with the Devil” 2015
Crossing the Bar I Sunset and evening star (1), and one clear call for me! And may there be no moaning of the bar (2), when I put out to sea. When I put out to sea when I put out to sea and may there be no moaning of the bar, when I put out to sea, II But such a tide as moving seems asleep, Too full for sound and foam, When that which drew from out the boundless deep Turns again home. Turns again home Turns again home When that which drew from out the boundless deep Turns again home. III Twilight and evening bell, And after that the dark! And may there be no sadness of farewell, When I embark. When I embark when I embark and may there be no sadness of farewell when I embark IV For tho’ from out our bourne (3) of Time and Place The flood may bear me far, I hope to see my Pilot face to face (4) When I have crost the bar. When I have crost the bar, when I have crost the bar. I hope to see my Pilot face to face When I have crost the bar. |
Traduzione italiano di Cattia Salto Attraversando la secca I Il Tramonto e la Stella della sera e un ovvio richiamo per me. Non ci sarà clamore dalla secca quando prenderò il largo. Quando prenderò il largo quando prenderò il largo non ci sarà clamore dalla secca quando prenderò il largo II Come quando la marea pare addormentata troppo alta per la risacca e la schiuma, e con quel movimento che proviene dall’immenso abisso ritorna a casa. Ritorna a casa ritorna a casa con quel movimento che proviene dall’immenso abisso ritorna a casa. III Crepuscolo e rintocco della sera, e dopo verrà la notte. Non ci sarà tristezza nell’addio, quando m’imbarcherò. Quando m’imbarcherò, quando m’imbarcherò e non ci sarà tristezza nell’addio quando m’imbarcherò. IV E sebbene lontano dai nostri confini di Tempo e Spazio, la corrente mi trasporterà lontano, spero di vedere in volto il mio Timoniere quando avrò superato la secca. Quando avrò superato la secca, quando avrò superato la secca. spero di vedere in volto il mio Timoniere quando avrò superato la secca. |
NOTE
1) il pianeta Venere
2) bar= sandbar cioè un banco di sabbia sono barriere tipiche che si riscontrano nelle foci dei fiumi e nei porti, ostacoli che si devono superare per salpare verso il mare. Il poeta si immagina di essere trasportato dall’alta marea il quale ricoprendo il banco di sabbia vicino alla terra ferma, cullerà dolcemente senza il fragore della risacca, il suo viaggio verso il mare aperto.
3) bourne nel senso di boundary
4) chiaramente Tennyson si aspetta di trovarsi faccia a faccia con Dio
FONTI
https://www.shmoop.com/crossing-the-bar/stanzas-1-2-summary.html
https://www.shmoop.com/crossing-the-bar/stanzas-3-4-summary.html