Wardruna (il “guardiano delle rune”)

Wardruna è un progetto musicale norvegese, fondato nel 2003 da Einar Selvik, che si fonda sulla interpretazione di antiche tradizioni norrene. Il gruppo utilizza un’ampia selezione di strumenti nordici tradizionali e non, ma anche di altre fonti sonore come alberi, pietre, ossa, acqua e fuoco che vengono usati per esaltare la natura del tema trattato. Selvik e compagni pongono grande attenzione alla spiritualità dei paesi nordici e alle rune del fuþark antico (la più antica forma di alfabeto runico); ognuno dei primi tre album è concettualmente basato su una determinata disposizione delle rune.

Lo stile dei Wardruna è abbastanza distante dalle varie forme di folk rock o di viking metal, pur mantenendo un legame d’ispirazione e di contenuti affini con gruppi come gli svedesi Garmarna. In realtà, i Wardruna, dalla loro nascita nei primi anni del Duemila, hanno ispirato diversi gruppi e progetti, dando vita a quella che si potrebbe definire la nuova onda Nordic Ritual Folk 

Runaljod – Gap Var Ginnunga (2009)

Primo album della trilogia del Runaljod (“il suono delle rune”), ispirata alle 24 rune dell’antico alfabeto delle tribù germaniche e norrene. Il disco di debutto è dedicato principalmente a una prima serie di otto rune. Tutto il disco ruota attorno al tema della nascita dei “nove mondi” che compongono la cosmogonia norrena, in particolare del contrasto tra Niflheim, fatto solo di ghiaccio eterno, e il mondo del fuoco rovente, Muspellheim. Secondo il mito, il vapore scaturito tra i due avrebbe riempito il vuoto dando il via alla creazione dei giganti e degli dei.

1. Ár var alda
2. Hagal
3. Bjarkan
4. Løyndomsriss
5. Heimta Thurs
6. Thurs
7. Jara
8. Laukr
9. Kauna 
10. Algir – Stien klarnar
11. Algir – Tognatale
12. Dagr

In questo primo album Einar Selvik canta e suona tutti gli strumenti tranne il violino.
Lo accompagnano alle voci Lindy Fay Hella e Kristian Espedal (noto come Gaahl e già frontman del gruppo black metal Gorgoroth) e Hallvard Kleiveland all’hardangerfiele

Runaljod – Yggdrasil (2013)

La seconda parte della trilogia esce nel 2013 ed è interamente dedicata allo Yggdrasil, un enorme albero che, secondo la mitologia norrena, si erge al centro del cosmo unendo i Nove Mondi. Come viene raccontato nell’Hávamál (testo fondamentale dell’Edda poetica) Odino si sacrificò impiccandosi all’albero della vita per ricevere il dono della conoscenza delle rune e dell’arte della loro divinazione.
Yggdrasil è senza dubbio il disco più famoso dei Wardruna, anche grazie all’uso nel 2014 di diversi brani per la fortunata serie televisiva “Vikings“, nella quale lo stesso Selvik appare come attore

1. Rotlaust tre fell
2. Fehu 
3. NaudiR
4. EhwaR
5. AnsuR
6. IwaR 
7. IngwaR 
8. Gibu 
9. Solringen
10. Sowelu
11. Helvegen 

Condotto dalle voci di Selvik, Hella e Gaahl, il disco vede anche la partecipazione del compositore islandese Hilmar Örn Hilmarsson e del cantante folk Steindór Andersen.

Runaljod – Ragnarok (2016)

L’album che chiude la trilogia ruota attorno al mito del Ragnarok, ovvero, la battaglia finale della luce e dell’ordine contro le tenebre e il caos. Alla fine, lo Yggdrasil verrà distrutto, ma un nuovo ordine e nuovi dei rinasceranno in un tempo che è ciclico.
Ad accompagnare la voce di Selvik nel disco conclusivo della trilogia solo quella di Lindy Hella

1. Tyr
2. UruR
3. Isa
4. MannaR – Drivande
5. MannaR – Liv 
6. Raido
7. Pertho
8. Odal
9. Wunjo
10. Runaljod 

Skald (2018)

Conclusa la trilogia delle rune, nel 2018 Selvik torna con un disco a nome Wardruna, ma nel quale in realtà fa tutto da solo. Lo skald è una sorta di poeta-sciamano e in questa veste la voce di Selvik ci trasporta in mondi altri e liminari. Trasmettendo un’antichissima tradizione orale, in parte trascritta nell’Edda Poetica, il Nostro si fa cantore di quella “profezia della veggente” che racconta il ciclo di nascita e morte dei nove mondi.
Per la realizzazione di questo album Selvik ha utilizzato tre strumenti musicali tradizionali legati al folklore scandinavo: una kraviklyra, lira norvegese originaria del Tredicesimo secolo; una talharpa, strumento ad arco a quattro corde, e un bukkehorn, ovvero un corno di montone riadattato come strumento a fiato. Il vero protagonista dell’album, però, è la sua voce, qui capace di creare atmosfere ipnotiche e spalancare letteralmente le porte del Valhalla.

Ardlokk 
Skald 
Ein sat hon uti 
Voluspá (Skaldic Version) 
Fehu (Skaldic Version) 
Vindavla 
Ormagardskvedi 
Gravbakkjen 
Sonatorrek 
Helvegen (Skaldic Version)

Kvitravn (2021)

Terminata la trilogia dedicata al suono delle rune e dopo aver approfondito la poesia e la prosa scaldica, Selvik si concentra su una ricerca sulla spiritualità animista. Kvitravn (“Corvo Bianco”) prende le mosse da alcune leggende sugli animali sacri bianchi che si trovano nelle culture nordiche (ma non solo). Queste creature spettrali sono nelle tradizioni animiste viste come profetiche, dei messaggeri divini e guardiani che rappresentano il rinnovamento, la purezza e un ponte tra i mondi.

Synkverv 
Kvitravn 
Skugge 
Grá 
Fylgjutal 
Munin 
Kvit hjort 
Viseveiding 
Ni 
Vindavlarljod 
Andvevarljod 

Einar “Kvitrafn” Selvik: voce, polistrumentista (eccetto il violino), compositore
Lindy Fay Hella: voce, flauto
Arne Sandvoll: cori, percussioni
HC Dalgaard: cori, percussioni, tamburi
Eilif Gundersen: corni, flauti
John Stenersen: moraharpa

LINK

http://www.wardruna.com/about/

https://it.wikipedia.org/wiki/Wardruna

https://www.ondarock.it/dark/wardruna.htm

http://www.metalhammer.it/interviste/2021/01/25/wardruna-il-corvo-bianco-di-einar-selvik/

Andvevarljod, presentato in anteprima in occasione del solstizio d’inverno 2020, vede la partecipazione di diversi cantanti tradizionali norvegesi: Kirsten Bråten Berg, Sigrid Berg, Unni Løvlid e Ingebjørg Reinholdt,

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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