Olav e Kari, due sposi e una madre gelosa

Olav og Kari è il titolo di una ballata norvegese medievale, conosciuta in molte varianti diverse anche negli altri paesi scandinavi. La vicenda si ispira ad un antico racconto francese.

La ballata è catalogata tra le “ballate cavalleresche” (TSB D 367) anche se certe sue caratteristiche la collocherebbero anche tra quelle “leggendarie”

la storia

Olav e Kari sono due promessi sposi, ma la madre di Olav non è favorevole a queste nozze. Dopo nove anni di lontananza, Olav torna a casa e la madre gli racconta che la sua sposa è una strega e si adopera in arti magiche. Olav inizialmente non vuole credere alla madre ma poi si lascia convincere. Quindi corre immediatamente da Kari, le racconta ciò che gli ha detto la madre sul suo conto e furioso la picchia a sangue. Kari, in fin di vita, implora Olav di andare dalla di lei madre con un brandello della sua veste insanguinata e di raccomandarle di non far sposare più le altre sue figlie. Poi Kari muore e giunge in Paradiso dove incontra la Vergine Maria, alla quale chiede quale sarà del destino di Olav e di sua madre; la Vergine Maria risponde che Olav la raggiungerà in Paradiso, mentre la madre no.

Origine e varianti

Secondo gli studiosi del folklore scandinavo, la ballata di Olav e Kari si ispira alla leggenda francese della principessa Clotilde figlia di Clodoveo che visse intorno al 500 d.C. Dopo la morte del padre, fu promessa in sposa al re dei visigoti Amalarico. Quest’ultimo era un fervente testimone dell’arianesimo, mentre Clotilde era cattolica. Secondo la leggenda, Clotilde per questa ragione era regolarmente picchiata da Amalarico, finché un giorno la picchiò a sangue e poi inviò la veste insanguinata a casa del fratello di Clotilde, Childeberto. Questi si affrettò a partire per vendicare la sorella, combatté contro Amalarico e vinse. Volle riportare Clotilde a casa in Francia, ma lungo la via del ritorno lei morì per le ferite. Clotilde fu considerata una martire della lotta tra i cattolici e gli ariani.

In Norvegia la gente non era a conoscenza delle dispute tra ariani e cattolici, per cui il racconto fu adattato alla contrapposizione tra paganesimo e cristianesimo.

La ballata di Olav e Kari è nota anche in Danimarca e Svezia, ma in forma ridotta. Nella versione danese la protagonista si chiama Kjerstin e il dialogo si svolge tra lei e la madre. Kjerstin prega suo marito di andare a far visita ai suoi genitori, poi parte e non ritorna più.
In Svezia la ballata è nota con il titolo di «Herren Båld». Si ritrovano delle analogie anche nella ballata “Helene” rinvenuta sia in Scozia che in Portogallo.

Interpretazioni

La ballata è costruita attorno al triangolo Olav, Kari e sua madre. Gli eventi sono presentati in modo lineare, con l’enfasi posta sui dialoghi tra i protagonisti.
Nel momento in cui rappresenta un esempio di lotta tra il bene (Kari) e il male (la madre), la storia sembra voler inviare un messaggio morale. Il bene vince, il male perde. C’è un piccolo dettaglio, però: la sposa assassinata, un “prezzo” inaccettabile per l’etica moderna, ma evidentemente non per la morale medioevale nordica. Il fatto che Olav – pur avendo ucciso Kari – andrà in Paradiso, negato invece alla madre istigatrice del delitto, suggerisce infatti che secondo quella morale accusare ingiustamente di stregoneria una innocente è una colpa peggiore di uccidere una presunta strega.

La ballata sembra riflettere una società che sta in bilico tra la religiosità tradizionale pagana (rappresentata dalle minacce dell’orso polare e dei contatti con il “sottosuolo”) e il cristianesimo, rappresentato dalla Vergine Maria, alla quale spetta di dirimere la questione di chi entra in paradiso e chi no. Il conflitto tra i due paradigmi religiosi sembra emergere anche dalla scelta dell’arma omicida; Olav infatti ferisce a morte la sposa usando delle spine (il testo in un punto parla proprio di “una corona di spine”) che sembrano rimandare a uno dei simboli della cristianità.

la madre gelosa e il figlio “obbediente”

Il personaggio della “madre gelosa della sposa del figlio” è assai diffuso nelle ballate tradizionali di diverse regioni; mi vengono in mente le scozzesi Clyde Waters e Prince Robert o anche la francese L’ecolier assassin (magnificamente musicata dai Malicorne). Proprio nella ballata francese, come nella norvegese, alla figura della madre malvagia si accompagna quella del figlio “obbediente” (ma diremmo meglio succube e un po’ smidollato) che acconsente a liberarsi in modo violento della sposa pur di compiacere la madre. Quasi come se il legame con la madre fosse alla fine più forte di quello con la sposa. Senza scomodare Freud, la dinamica madre/figlio è un tema che ha attraversato nei secoli diverse culture.

In Olav e Kari si precisa subito che Olav ha trascurato la madre per molti anni, ed è chiaro come ella faccia leva sul senso di colpa del figlio per convincerlo. Dal punto di vista dell’etica cristiana, sembra che in questo senso la canzone voglia sottolineare l’importanza del prendersi cura dei propri cari.
Oppure, da un punto di vista più laico (e moderno), che non si dovrebbero ascoltare maldicenze interessate sui chi si ama ed anche che i legami di sangue non necessariamente sono sempre più affidabili di quelli meramente affettivi

la struttura della ballata

La ballata ebbe ampia diffusione in tutto il Nord Europa, ma fu proprio in Norvegia che assunse la sua peculiare struttura, articolata in quattro “scene”.
I° scena: fa da prologo con coppie di versi nei quali si introducono i protagonisti: Olav, Kari e la madre di Olav. Ogni strofa ha due versi di ritornello, i quali mostrano che la ballata si eseguiva all’aperto, accompagnata da una danza
II° scena: otto versi con il dialogo tra Olav e sua madre
III° scena: sedici versi con il dialogo tra Olav e Kari
IV° scena: sette versi con il dialogo tra Kari e la Vergine Maria.

Una delle caratteristiche più interessanti della composizione è l’uso delle ripetizioni. (Il dialogo di Olav con Kari riproduce esattamente le stesse parole del suo dialogo con la madre). Probabilmente questa scelta è legata al fatto che le strofe dovevano essere cantate per la danza, e per i partecipanti era più facile poter cantare di nuovo strofe con contenuto identico. Ma le ripetizioni possono essere lette anche come una impietosa conferma del carattere succube di Olav, talmente soggiogato dalla madre da ripetere pari pari le sue parole.

Testo

I
1 Olav sat heime i åtte år.
– Trø meg inkje for nære –
fyrr han ville si mo’eri sjå.
– På vollen danser mi jomfru
2 Det niende tek’e til lide,
han ville til si mo’eri ride.
II
3 ”Høyrer du Olav, sonen min:
hosse liker du gifte di?
4 ”Sosso liker eg gifte mi,
som eg drikk’e bå’ mjø’ og vin
5 Sosso likar og gifte god,
som hvòr den dagjen å drikke jol.
6 ”Eg såg henne Kari ride
i gjår med elveside.
7 Ho ha’e kje anna til hest,
hell kvite bjønnen ho lika best.
8 Ho ha’e kje anna til beisle-ring,
hell frånarormen ho slengde ikring.
9 ”Det mune dei på henne ljuge –
Gud nå’e den som slikt trudde!”
10 ”Hosse kan graset på jordi gro,
når sonen må inkje mo’eri tru?”
III
11 Olav han spring på gangaren grå,
så hastig ri’e han derifrå.
12 Kari ho ser seg ut så vide,
så ser ho’n Olav etter halline ride.
13 Ho gjordest bå’ blå og bleik:
”No ser eg Olav at han er vreid!”
14 Ho skodde si hònd, ho skodde sin fot,
så gjekk ho sin herren syrgjeleg imot.
15 ”Høyrer du Olav, herren min:
hot tidend fekk du hjå mo’eri di?”
16 ”Ho sa, ho såg deg ride
i gjår med elveside.
17 Du ha’e kje anna til hest.
hell kvite bjønnen du like best.
18 Du ha’e kje anna til beisle-ring.
hell frånarormen du slengde ikring.”
19 ”Det munne dei på meg ljuge –
Gud nå’e den som slikt trudde!”
20 ”Hosse kan graset på jordi gro,
går sonen må inkje mo’eri tru?”
21 Han la til henne med tynnyrtein,
serkjen rivna, og holdet seig.
22 Han la til henne med tynnyrkvast,
serkjen rivna, og holdet brast.
23 ”Olav, Olav slå inkje leng’!
No hev eg fengji min hjartespreng.”
24 Han tok ’a Kari i sitt fang,
så bar han henne på silkjeseng.
25 ”Du dreg’e serkjen utor blodet,
du sender han til mi mo’er!
26 Du bed, ho tvær han rein’e
og gifter kje døtter flere!
IV
27 Kari kom seg til himmeriks dør,
jomfru Mari slepte’a innafyr.
28 Jomfru Mari tukka fram ein stol:
”Sit, liti Kari, og kvil din fot!”
29 ”Du tar inkje rydje sees fyr meg,
eg er inkje for god til stande fyr deg.
30 Eg er inkje trøytt, og kan vel stå, –
men må Olav himmerikje få?”
31 ”Sit, liti Kari, og kvil deg på –
Olav han skò himmerikje få!”
32 ”Eg er inkje trøytt, eg kan vel stå –
men må Olavs mo’er himmerikje få?”
33 Jomfru Mari ho svara så:
”Olavs mo’er kan kje himmerikje få.”

I
1. Olav per otto anni restò lontano da casa (1)
Non statemi troppo vicino
Prima di desiderare di far visita alla madre
Sul terreno danza la mia fanciulla
2. Il nono anno prese a soffrirne
E volle tornare dalla madre
II
3 “Ascolta Olav figlio mio
quanto ami la tua sposa?
4 Così tanto amo la mia sposa
Come bere vino e idromele in un sorso
5 Così tanto amo la mia sposa
come brindare in un giorno di festa
6 Ho visto la bella Kari cavalcare
lungo le rive del fiume
7 Ma lei non aveva un cavallo
Bensì il bianco orso (2) che lei tanto ama
8 E lei non teneva redini
bensì serpi tutte intrecciate
9 “Di lei tu dici solo bugie
Dio ci scampi dal crederci!”
10 “Come può l’erba crescere ancora sulla terra
se un figlio non crede alle parole della madre?”
III
11 Olav balza sul suo cavallo grigio
e così velocemente corre via da lì
12 Kari guarda così lontano
coì scorge Olav cavalcare sul pendio
13 Si è fatta pallida e mesta
“Ora vedo il mio Olav così stravolto!”
14 Stringe le mani, scuote i piedi
e corre a sospirare presso il suo signore
15 “Ascolta tu Olav, mio signore:
quali notizia hai avuto da tua madre?”
16 “Mi ha detto che ti ha visto
ieri cavalcare lungo il fiume
17 E non montavi un cavallo
A quel bianco orso che tanto ami
18 E non tenevi redini
ma solo serpi tutte intrecciate
19 “Su di me dice solo bugie
Dio ci scampi dal crederle
20 “Come può l’erba crescere ancora sulla terra
se un figlio non crede a sua madre’”
21 Allora le butta addosso una corona di spine
le lacera il mantello e le strazia la carne
22 E la colpisce con fasci spinosi
le lacera le vesti le ferisce la carne
23 “Olav, Olav non picchiarmi ancora!
Sento che il mio cuore più non batte”
24 Prese Kari tra le braccia
e l’adagiò su un letto di seta
25 “Prendi questa veste insanguinata
e mandala a mia madre!
26 Ti prego, dille che non deve
far sposare altre figlie!”
IV
27 Kari giunse alle porte del Paradiso
La Vergine Maria la invitò ad entrare
28 La Vergine Maria le porse una sedia:
“Siedi, piccola Kari, e riposa i tuoi piedi”
29 “Non dovete preparare una sedia per me
io non sono così buona da stare di fronte a Voi.
30 Non sono stanca, posso stare in piedi
ma Olav potrà venire in Paradiso?”
31 “Siedi, piccola Kari, e riposa sul tuo alloro
Olav potrà venire in Paradiso!”
32 “Non sono stanca, posso stare in piedi
Ma la madre di Olav potrà venire in Paradiso?”
33 La Vergine Maria così rispose:
“La madre di Olav non potrà venire in Paradiso”

NOTA
(1) la casa dove è nato
(2) l’orso polare o l’orso bruno è protagonista in molte fiabe nordiche sul tema “Bella a la Bestia”. Qui l’orso bianco è ancora un animale di potere (come i serpenti intrecciati al posto delle redini) ma più inteso come un amante demoniaco
(3) le strofe sono 33 come gli anni di Cristo

La ballata nel folk revival

Sebbene la ballata sia molto diffusa in tutta la Scandinavia, sembra essere snobbata dagli interpreti del folk revival.
Ho trovato per ora solo questa versione, della cantante norvegese Iselin Solheim

Iselin 1978

LINK
https://www.centrostudilaruna.it/simbolismodellorso.html
https://norlit.wordpress.com/?s=olav+e+kari

http://norsk-bloggen.blogspot.com/2008/01/eksempe-p-svar-p-oppgve.html
https://www.studienett.no/norsk/analyse/dikt/olav-og-kari
https://docplayer.me/13444819-Olav-og-kari-navnet-ditt.html
https://www.bokselskap.no/boker/riddarballadar2/tsb_d_36_olavogkari

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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