Steinfinn Fefinnson, un arciere contro una troll

Steinfinn Fefinnson

Steinfinn Fefinnson è una ballata del genere “cavaliere contro troll”, come altre della tradizione popolare norvegese, ad esempio Åsmund Fræggdegjæva o Heming og Gyvri. Qui il nostro eroe si distingue per l’abilità nell’uso di arco e frecce. Compaiono inoltre un contadino che in fatto di troll ne sa quanto basta, un puledro come sempre indispensabile, una Gyvri (troll femmina) brutta e cattiva da copione e un numero imprecisato di “piccoli troll”, sua progenie come lei destinata naturalmente ad una brutta fine.

 

la storia

Steinfinn Fefinnsson va da un contadino e chiede di avere un riparo per la notte e per far asciugare le pelli che ha portato con sé; interrogato dall’uomo che lo ospita, dice che sta cercando le sue sorelle, che sono state rapite e avrebbero dovuto essere nascoste nella brughiera. Il contadino risponde che se fosse stato bravo con l’arco come lo era Steinfinn, avrebbe già trovato le ragazze da molto tempo. Poi dà al giovane arciere alcuni suggerimenti un po’ arcani sul come affrontare il troll che ha rapito le sorelle.

Seguendo tali suggerimenti, Steinfinn giunge alla dimora del troll, che in realtà è “una” vecchia troll e imbracciato il suo arco la colpisce a morte. Un branco di piccoli troll esce per vendicarla, ma Steinfinn con le sue frecce è inesorabile, Al sorgere del sole, i trolls si si trasformano in pietra e Steinfinn ritrova le sue sorelle.

Origini e varianti

Come detto, la ballata di Steinfinn ricorda altre della tradizione norvegese, ma il fatto che il protagonista sia un arciere infallibile ha fatto ipotizzare che il soggetto della nostra ballata sia stato preso in prestito da un episodio della saga islandese di Orvar-Odd, un arciere così abile da colpire tutto ciò a cui mirava.

In Norske Folkeviser Magnus Landstad ha raccolto due varianti della ballata, entrambi provenienti dal Telemark.

Nello Svenska folkets sago-häfder di Afzelius, c’è una poesia su un arciere di nome Steffe, che ha una certa somiglianza con la nostra ballata; essa però non è stata inclusa nell’archivio delle ballate medievali svedesi e nel catalogo TSB perché si ritiene sia una rivisitazione dal testo norvegese operata in tempi recenti.
Anche la ballata svedese Esbjorn Prude ha un inizio molto simile a quella di Steinfinn; un viaggiatore misterioso che la sera della vigilia di Natale arriva tardi a chiedere ospitalità alla casa di Esbjorn, raccontando di tesori nascosti in una lontana terra di troll e convincendo il protagonista ad andare a combattere il troll medesimo

la ballata

(da Norske Folkeviser ballata IV, variante B; l’ultima strofa è tratta dalla variante A)

De va ein av komonmanne,
som kom so seint um kvelli:
„ Bonden du laaner meg hus inaatt
aa turke mine felli-

Heran vil ingjen dansen framfore

«Eg skal laane deg hus i not
og turke dinom felli,
heve du nokon ny tidend
fortelgje meg om kvelli

Meg er no stolne burt systanne tvo
eg kanni ikke bare seia
men det er meg for sanning sagt,
dei er upp i skomeheian.

Kunnig er eg paa heido nor
kringum kvorjom rinde,
kunna eg so væl mæ boga som du,
eg sill dem fulla finne.

Du legg deg under folahalsi
og sjaa hosi det mun falle,
naar folen kneggjar, som skrømtine ser
daa maa du Steinfinn vakne.

Du legg der under folahalsi,
og ser deg ut so vide,
naar folen kneggjar, som skrømtine ser
so maa du hasteleg’e ride

Det var Steinfinn Fefinnsonen
han gjenge at nibbesteini,
sunnanfor fekk ‘n kvildine,
for nordan hadde’n heidi

Det var Steinfinn Fefinnsonen
Han ligg under sótehalsi
folen kneggjar i skrømslengji
og da monne Steinfinn vakna.

Ut so kom den gamle gjyvre mori
vilde paa steikji skjera,
Steinfinn tenkte med sjaven seg:
du bidar væl fulla hera!

Ut so kom den gamle mori
vilde paa steikji blaase,
Steinfinn han tenkte med sjaven seg:
du kjeme fulla ti maate!

Det var Steinfinn Fefinnsonen,
han seg av armo skaut,
skaut han den gamle gjyvre mori
at granine i augo rauk.

Det var Steinfinn Fefinnsonen,
daa for han ti skjóte,
det totte den gamle gjyvre mori
som hagli or skjydi rjote.

Ja, kalt er de paa Skomeheian
naar vinden fjukar av hard,
kvasse er dei jokkletennan
som fjuker av kvor snjoskavli.

Det var Steinfinn Fefinnsonen,
han leiddest ‘ki at skjote,
skaut han ti den gamle gjyvre mori
hon maatti til jordi rjote.

Ut so kom dei smaatrolli
gjorde seg av eit gama;
«hot tru okkos mor fattast
hon fær ikkji kjeften saman.»

Ut so kom dei smaatrolli
toko dei ti aa fæle:
«Hot tru okkons mor fattast
hon sparkar so med hæli»

Det var Steinfinn Fefinsonen
tok han til at skjote
det darr ‘ki mindre af smàtrolli
hell femten i kvorjum skoti

Det var Steinfinn Fefinsonen
tok han til at leidast;
«aa tru hon kom no den klare sol
upp paa dei Skomeheian.»

Det var Steinfinn Fefinnsonen,
han saag seg berjom imote:
«de taka no den vene bruri
hon løyper paa fine fote»

So lengi sprang dei smaatroddé,
“dei ville den bruré taka”
ti dei bleiv i kampestei nar,
standande ner i dalar.

systarne genge til kyrkja
taka vid den kristne tru
Steinfin reiser bergjo nord
og hentar si unge brur

C’era una volta un uomo comune (1)
che arrivò tardi nella sera:
“Contadino, puoi darmi un riparo stanotte
per asciugare le mie pelli”

Qui nessuno vuole eseguire la danza (2)

“Io ti darò un riparo per la notte
e potrai asciugare le tue pelli
ma se tu hai qualunque notizia
puoi raccontarmela stasera

Le mie due sorelle sono state rapite
non posso dire di più
ma sono qua a dire la verità
esse erano su nella oscura brughiera

Conosco bene la brughiera del nord
ogni cespuglio intorno
se fossi bravo con l’arco come te
le ritroverei sicuramente presto

Sdraiati sotto il collo del tuo puledro
e guarda che cosa accade
il puledro nitrirà quando vedrà lo spettro (3)
allora Steinfinn dovrà svegliarsi

Sdraiati sotto il collo del tuo puledro
e guarda così lontano
il puledro nitrirà quando vedrà il troll
allora tu dovrai cavalcare in fretta

Ed era Steinfinn Fefinnsson
andò alla pietra che spunta dal suolo (4)
a sud si stendeva la natura selvaggia
a nord si stendeva la brughiera

E fu così che Steinfinn Fefinnsson
si sdraiò vicino al collo del puledro
il puledro nitrì quando vide il troll
e allora Steinfinn si svegliò

Uscì fuori la madre troll
voleva ravvivare il fuoco
Steinfinn pensava tra sé e sé
“Probabilmente stai dando il massimo!”

Uscì fuori la madre troll
voleva soffiare sul fuoco
Steinfinn pensava tra sé e sé
“sei arrivata al momento giusto!”

E fu così che Steinfinn Fefinnsson
scoccò la sua freccia
colpì la vecchia madre troll
i capelli le caddero sugli occhi

E fu così che Steinfinn Fefinnsson
fece volare le sue frecce
allora la vecchia madre troll brontolava
come la grandine o il rosso fuoco

Sì, è freddo lassù nell’oscura brughiera
quando il vento soffia forte
gelati sono i denti di quei giganti
spazzati dalle raffiche di neve al vento

E fu così che Steinfinn Fefinnsson
continuò a scagliare le sue frecce
colpì la vecchia madre troll
ella dovette cadere a terra

Uscirono fuori i piccoli troll
pensavano di fare un gioco
“Che cosa c’è che non va in nostra madre
che non può tenere la bocca chiusa”

Uscirono fuori i piccoli troll
sentirono qualcosa di terribile
“Che cosa non va in nostra madre
che sta scalciando con i suoi tacchi”

E fu così che Steinfinn Fefinnsson
continuò a tirare
e furono non meno di quindici piccoli troll
presi con un solo colpo

Ed era Steinfinn Fefinnsson
che iniziò a sentirsi stanco
“Pensate ora che il sole chiaro possa sorgere
lassù sull’oscura brughiera?”

Ed era Steinfinn Fefinnsson
che si vedeva di fronte alla montagna
“Hanno portato via quella bella fanciulla
ella correva così bene sui piedi”

Così a lungo hanno corso i piccoli troll
“volevano prendere la fanciulla”
ma restarono imprigionati nelle pietre
che stanno giù nella valle

Le sorelle andarono alla chiesa
ringraziarono la loro fede cristiana
Steinfin viaggiò verso le montagne a nord
ad incontrare il suo giovane fratello

NOTE

1. Nelle sue note al testo Landstad dice che l’attributo “uomo comune” assegnato al protagonista è piuttosto incerto, dato che i “trasmettitori” della storia con cui aveva parlato usavano anche attributi diversi. Landstad stesso avverte come sia difficile trovare la “verità” nelle versioni di una stessa storia tramandate per via orale.

2. Un ritornello assolutamente estraneo alla storia non è infrequente nelle ballate scandinave; probabilmente retaggio del fatto che le ballate venivano raccontate durante feste danzanti.
In effetti, la variante A collezionata da Landstad ha un ritornello più “coerente” (“Ed era Steinfinn Fefinnson che andava cercando le sue sorelle”)

3. Un modo indiretto di chiamare il troll, sottolineandone il carattere “soprannaturale”

4. Nibbestein Una pietra con spigoli vivi o una pietra che spunta dalla terra; qui vuole evidentemente indicare un luogo simbolico che segna l’ingresso nella terra del troll

Non ho trovato interpretazioni della ballata nel folk revival, ma solo questa sonata per pianoforte

LINK

https://www.bokselskap.no/boker/kjempeballadar/tsb_e_147_steinfinnfefinnsson

https://archive.org/stream/norsketroilvisor00lies/norsketroilvisor00lies_djvu.txt

https://www.dokpro.uio.no/ballader/lister/tsbalfa_titler/tittel_265e.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Saga_di_Oddr_l%27arciere

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Ian Cumpstey The Faraway North, 2016 Skadi Press, England

/ 5
Grazie per aver votato!