Ye Sons of Men with Me Rejoice

Ye Sons of Men with Me Rejoice è il terzo inno per Natale delle Kilmore carols e venne scritto da William Devereux (parroco di Drinagh(1) dal 1730 al 1771 data della sua morte), un tempo si cantava prima della Messa del giorno di Natale. La melodia si è tramandata oralmente nella famiglia Devereux (cf) e la linea del canto è un tipico irish sean-nós. Il testo è la puntuale narrazione ai fedeli della Natività, così come tramandata dai Vangeli e dalla tradizione cristiana.

(1) secondo la narrazione William Devereux non aveva una chiesa e nemmeno una cappella in cui officiare la messa per il suo gregge di cattolici, e celebrava all’aperto nella campagna con un tettuccio provvisorio a coprire l’altare

I
Ye sons of men with me rejoice,
And praise the Heav’ns with heart and voice,
For joyful tidings you we bring,
Of this Heav’nly Babe, the new born King.
II
Who from His mighty throne above
Came down to manifest His love
To all such as would Him embrace,
And would be born again in grace
III
The mystery for to unfold:
When the King of Kings He did behold
The poor unhappy state of man,
He sent His dear beloved Son.
IV
From the brink of Hell He set us free:
A greater love could never be.
The Son of God to be made Man,
And man to be made God’s own son.
V
An angel sent by Heavens command
To a spotless virgin in the land;
To one of the seed of David, King,
These joyful tidings for to bring.
VI
He hailed this Virgin, full of grace,
And told Her that in nine month’s space,
She should bring forth a Son and He
The Saviour of mankind should be.
VII
When Mary, that most blessed maid,
Heard all the Angel to her said,
She to retirement straight did hie,
The Lord to praise and magnify.
VIII
She piously with great content
Each day in contemplation spent;
Until at length the time drew near,
To Bethlehem she did repair.
IX
She, friendless, rangéd up and down
To find a lodging in the town,
But oh! alas! that heavenly guest
No pity found in grief oppressed.
X
She in pain was forced to hie
Unto a stable that was nigh,
Where of a Son she delivered was
Between an ox and a silly (1) ass
XI
The spotless mother, wife and maid,
No mortal had to lend her aid;
Exposed to want and piercing cold,
The Lord of life you may behold.
XII
The night of His Nativity
The people in the Heavens did see
Strange wonders which did them surprise,
But none the reason could premise.
XIII
As earth with a new Son is blessed,
So heaven with a new star is dressed,
The shepherds, warned by an angel, were
To Bethlehem straight to repair.
XIV
The shepherds gladly did obey;
To Bethlehem they take their way,
And as the angel did report,
They found the Saviour in that sort
XV
Within a manger there he lay,
His dress was neither rich nor gay,
In Him you truly there might see
A pattern of humility.
XVI
Three eastern kings came forth to see
This heavenly Babe come from on high,
Directed by a glorious star
Which they espied from afar.
XVII
Their gifts of gold and precious things
They laid before the King of Kings,
Their homage paid with humble heart,
Then joyfully did they depart.
XVIII
Let each good Christian great and small
Repair unto the ox’s stall:
From those three kings example take;
To this sweet Babe your offering make.

I
O figli degli uomini con me gioite,
e lodate il cielo con il cuore e la voce,
Per le liete novelle che portiamo,
Di questo Bimbo celeste, il Re appena nato.
II
Che dal suo potente trono lassù
scese per manifestare il suo amore
A tutti quelli che lo abbracceranno,
rinasceranno nella grazia
III
Il mistero da svelare:
Quando il Re dei Re vide
la misera e povera condizione umana,
mandò il suo amato Figlio.
IV
Dall’orlo dell’inferno ci ha liberati:
Un amore più grande non potrà mai esserci
Il Figlio di Dio che si è fatto uomo,
E l’uomo che è diventato il figlio di Dio.
V
Un angelo inviato per comando del Cielo
A una vergine immacolata sulla terra;
della stirpe di re Davide,
per portare queste gioiose novelle.
VI
Salutò la Vergine, piena di grazia,
E le disse che nello spazio di nove mesi,
Lei avrebbe generato un Figlio e Lui
sarà il Salvatore dell’umanità.
VII
Quando Maria, quella santissima fanciulla,
udì tutto ciò che l’angelo le disse,
Si congedò subito
per lodare e magnificare il Signore.
VIII
Lei devotamente con grande soddisfazione
Ogni giorno trascorse in contemplazione;
Finché finalmente il tempo si avvicinò,
di recarsi a Betlemme.
IX
Lei, senza amici, girò in lungo e in largo
Per trovare un alloggio in città,
Ma oh! ahimè! quell’ospite celeste
Nessuna pietà trovò oppressa nel dolore.
X
Lei con le doglie fu costretta a ripararsi
in una stalla che era vicina,
Dove partorì un figlio
Tra un bue e un asino benedetto
XI
La madre immacolata, moglie e fanciulla,
Nessun mortale doveva prestarle aiuto;
Esposto al desiderio e al freddo pungente,
Il Signore della vita puoi contemplare.
XII
La notte della sua Natività
Le persone nei cieli hanno visto
Strane meraviglie che li sorpresero,
Su nessun ragionamento fondate.
XIII
Come è benedetta la terra con un nuovo Figlio,
Così il paradiso con una nuova stella si è vestito,
I pastori, avvertiti da un angelo,
A Betlemme subito si recarono.
XIV
I pastori obbedirono volentieri;
A Betlemme dirigendosi,
E come l’angelo riferì,
Trovarono il Salvatore in quell’ambiente.
XV
Dentro una mangiatoia lì giaceva,
Il suo vestito non era né ricco né sgargiante,
In Lui davvero vedevi
Un modello di umiltà.
XVI
Tre re orientali vennero a vedere
Questo bambino celeste venuto dall’alto,
Guidati da una gloriosa stella
Che scrutavano da lontano.
XVII
I loro doni in oro e cose preziose
Deposero davanti al Re dei Re,
Il loro omaggio reso con cuore umile,
Poi con gioia se ne andarono.
XVIII
Che ogni buon cristiano grande e piccolo
Si rechi alla stalla del bue:
Da quei tre re prenda l’esempio;
Per fare il suo dono a questa dolce Bambino.

NOTE
Quasi una trentina di strofe per questa kilometrica carol, qui ho riportato solo quelle effettivamente cantate negli esempi
(1) anticamente silly = blessed.

Maighread Ní Dhomhnaill in A Celtic Season: A Windham Hill Collection 1995 (strofe da I a III e V, VI)
Nóirín Ní Riain in Mystical Ireland 1996 (strofe da I a V e da XIV a XVII) i monaci dell’abbazia di Glenstal
Solas (strofe I, II, III, XII, XIII, XV)
Caitríona O’Leary · Clara Sanabras · John Smith · Alison Balsom in Strange Wonders, The Wexford Carols, Vol. 2 2021 (strofe I, II, da V a XI)

https://www.hymnsandcarolsofchristmas.com/Hymns_and_Carols/ye_sons_of_men_with_me_rejoice.htm
https://jubilare.wordpress.com/tag/third-carol-for-christmas-day/
https://dominicanfriars.org/good-christian-men-rejoice/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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