“Walloping Window Blind” una Capital Ship ai tropici

“Walloping Window Blind” è la parodia dalla penna di Charles Edward Carryl (1841-1920) della popolarissima sea ballad/sea shanty “Ten Thousand Miles Away“. Il titolo sembra essere nato nell’osservare i figlioletti che giocavano con una vecchia persiana come galeone. Scritta come divertente poesia non-sense è stata pubblicata nel libro per bambini “Davy and the Goblin” nel 1885 (precedentemente pubblicato a puntate dal dicembre 1884 al marzo 1885 nella rivista St. Nicholas. In queste prime versioni la poesia non ha un ritornello.)
“The Walloping Window Blind” è il titolo di un libro per bambini pubblicato negli anni più recenti da vari editori: con i disegni di Jim LaMarche (1994), di Ted Rand (1992), Harry Devlin (1968), Paul Galdone (1964).

A Capital Ship

Roud 19559 ; Ballad Index FSWB243 ; words Charles Edward Carryl]

Con il titolo di A Capital Ship è diventata a sua volta una popolare sea song con l’aggiunta del ritornello “Blow, Ye Winds, Heigh-Ho” (tratto dalla transporting song Ten Thousand Miles Away).
Si narrano le avventure dell’equipaggio della “Walloping Window Blind” che non teme tempeste e uragani, ma si scatena contro il cuoco per il rancio scadente. Incagliatasi su un’isola tropicale abitata da strane creature, la ciurma si nutre di rubagub (la corteccia di un albero favoloso che produce effetti simili al cibo di Alice nel Paese delle Meraviglie).
Per finire la ciurma riesce a riprendere il mare “requisendo” un altro vascello sbarcato sull’isola. Una canzoncina demenziale che dalle pagine di un libro illustrato per bambini è diventata una sea song amata dagli studenti del college e pubblicata in numerose raccolte di Folk song.

Tom Chapin
Glen Yarbrough
Patricia HammondMatt Redman live
Natalie Merchant

A capital ship for an ocean trip
Was the “Walloping Window Blind (1)”
No wind that blew dismayed her crew
Or troubled the captain’s mind
The man at the wheel was made to feel
Contempt for the wildest blow-ow-ow
Tho’ it oft appeared when the gale had cleared
That he’d been in his bunk below

CHORUS
So, blow ye winds, heigh-ho
A-roving I will go
I’ll stay no more on England’s shore
So let the music play-ay-ay
I’m off for the morning train
To cross the raging main
I’m off to my love with a boxing glove (2)
10,000 miles away


The bos’un’s mate was very sedate
Yet fond of amusement too
He played hop-scotch (3) with the starboard watch
While the captain tickled the crew
The gunner he was apparently mad
For he sat on the after ra-ra-rail
And fired salutes with the captain’s boots
In the teeth of a booming gale

The captain sat on the commodore’s hat
And dined in a royal way
Off pickles & figs & little roast pigs
And gummery (4) bread each day
The cook was Dutch and behaved as such
For the diet he served the crew-ew-ew
Was a couple of tons of hot-cross buns (5)
Served up with sugar and glue.

Then we all fell ill as mariners will
On a diet that’s rough and crude (6)
And we shivered and shook as we dipped the cook
In a tub of his gluesome food.
All nautical pride we cast aside
And we ran the vessel asho-o-ore
On the Gulliby Isles where the Poopoo smiles (7)
And the rubbily ubdugs (8) roar.

Composed of sand was that favored land
And trimmed with cinnamon straws
And pink and blue was the pleasing hue
Of the ticke-toe teaser’s claws .
We sat on the edge of a sandy ledge
And shot at the whistling bee-ee-ee
While the rugabug bats (9) wore waterproof hats
As they dipped in the shining sea (10)

On rugabug (11) bark from dawn till dark
We dined till we all had grown
Uncommonly shrunk when a Chinese junk
Came up from the Torrible Zone
She was stubby and square, but we didn’t much care
So we cherrily put to sea-ea-ea
And we left all the crew of the junk to chew
On the bark of the rubabug tree (12).

La nave ammiraglia per un viaggio sull’oceano
era la “Walloping Window Blind”
nessun vento soffiava che la ciurma spaventava
o turbava lo spirito del capitano.
L’uomo al timone era fatto per sentire
disprezzo per il più sfrenato uragano
sebbene spesso apparisse quando la tempesta era finita
perchè se ne stava in cuccetta sottocoperta.

Coro
Così soffiate venti, forte
a zonzo me ne andrò
non resterò più sulla terra inglese
avanti con la musica!
Prenderò il treno del mattino
per attraversare il mare mosso,
sto andando dal mio amore con i guantoni da box
diecimila miglia lontano.


Il nostromo era un tipo posato
eppure gli piaceva divertirsi
e ballava saltellando con l’addetto alla guardia di dritta
mentre il capitano strigliava la ciurma.
Il cannoniere era apparentemente matto
perchè sedeva sul bastingaggio
e sparava bordate di saluto con gli stivali del capitano
tra i denti di un una rombante burrasca.

Il capitano sedeva con il cappello da commodoro
e cenava come un re
sottaceti e fichi e maialini arrosto
e pane gommoso ogni giorno.
Il cuoco era olandese e si comportava come tale
per la dieta che serviva alla ciurma
focacce calde a tonnellate
serviti con zucchero e colla.

Allora ci siamo ammalati tutti, come capita ai marinai
con una dieta a basso costo
E rabbrividivamo e tremavamo mentre immergevamo il cuoco nella tinozza del suo cibo colloso.
Mettemmo da parte tutto l’orgoglio nautico
e diretto la nave a riva
Sulle isole Gulliby dove i Poohpooh sorridono
E i viscidi Ubdugs (Anagazander) ruggiscono.

Quella terra favorita era composta da sabbia
e bordata da bastoncini di cannella
e rosa e blu erano le piacevoli sfumature
degli artigli del Tickletoeteaser.
Ci sedemmo sul bordo di una sporgenza sabbiosa
⁠e sparavamo all’ape che fischia;
mentre i pipistrelli rugabug indossavano cappelli impermeabili/ e s’immergevano nel mare splendente

Sulla corteccia di rubagub, da mattina a sera
⁠mangiavamo, finché non fummo tutti cresciuti
in modo insolitamente ridotto – quando una giunca cinese
⁠arrivò dalla Zona Tormentata.
Era tozza e squadrata, ma non ci importava molto,
⁠e ci mettemmo allegramente in mare;
e lasciammo la ciurma della giunca a masticare
⁠la corteccia dell’albero del rubagub.

Walloping Window Blind -Dahlov Ipcar
Illustrazione di Dahlov Ipcar: l’artigliere che spara stivali, il capitano con il cappello da Commodoro che attende il suo ricco pasto, i marinai che gettano il cuoco nel pentolone della sbobba rifilata alla ciurma, il nostromo che balla con un altro marinaio, i pipistrelli che fanno il bagno con la cuffia, il marinaio che spara alle api, il Tickletoeteaser (o è un Anagazander o forse un ubdug), l’albero del rubagub

NOTE versione italiana Cattia Salto
testo da The Most Popular College Songs (Hinds, Hayden & Eldredge, 1904)
(1) letteralmente “L’enorme persiana” a me viene da tradurre con “La Persiana squinternata”
(2) a mio avviso i guantoni da box sono indossati dal marinaio/passeggero per prendere a pugni le onde della burrasca per sconfiggerle!
(3) è il gioco dei bambini detto della campana che consiste nel saltare con un piede solo nelle varie caselle del gioco tracciato a terra
(4) il pane gommoso è a detta di Sindbad che canta la canzoncina a Davy (in “Davy and the Goblin”) un pane ripieno di melassa; in altre versioni gunnery bread= pane da artigliere
(5) hot-cross buns sono dei panini dolci dalla caratteristica incisione a croce riempita dopo la cottura con uno denso sciroppo di zucchero e latte
(6) oppure cheap and rude
(7) Poohpooh la parola richiama il termine inglese per cacca =Poopoo uguale alla nostra pu-pu
(8)  Anagazanders
(9) Binnacle-bats
(10) il verso alternativo dice
And we only stopped at four o’clock
For a pot of cinnamon tea.
(11) rubagub
(12) il verso alternativo dice:
We plotted a course for the Land of Blue Horse,
Due west ‘cross the Peppermint Sea.

Walloping Window Blind -Paul Galdone
Un Poohpooh sorridente e degli starnazzanti Anagazanders visti da Paul Galdone

LINK
https://mainlynorfolk.info/folk/songs/thewallopingwindowblind.html
David and the Goblin pdf
https://en.wikisource.org/wiki/The_Walloping_Window_Blind
https://singbookswithemily.wordpress.com/2012/04/12/walloping-window-blind-a-singable-picture-book/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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