Waiting for the Lark

L’allodola è un comune araldo della Primavera, un passerotto dal canto melodioso che risuona nell’aria fin dai primi giorni della primavera e già alle prime luci dell’alba

Le canzoni celtiche in cui compare l’allodola sono per lo più a tema bucolico, legate alla primavera e alla ripresa del lavoro nei campi, oppure sono canti d’amore tra pastorelle ed aratori. E’ il canto mattutino dell’allodola che sorprende gli amanti, è l’ardore della passione giovanile a bruciare nelle vene con l’arrivo della primavera!

lark
primo piano dell’allodola con la sua gagliarda cresta di piume

L’allodola (in inglese the lark) è un passerotto dal canto melodioso che risuona nell’aria fin dai primi giorni della primavera e già alle prime luci dell’alba; è un uccello terricolo che, una volta al sicuro, si innalza nel volo quasi verticalmente puntando verso l’alto mentre lancia una cascata di suoni simili a un crescendo musicale. Poi, chiude le ali e si lascia cadere a corpo morto fino a sfiorare la terra per subito risorgere e ricominciando a cantare.

Scrive il Cattabiani in Volario: Quel giocare fra i cieli e la terra col suo trillo solare, quasi un’onda ascensionale di canto, ha ispirato l’allegria e la dolcezza(1)

Questo comportamento ha attribuito all’allodola la funzione di tramite tra la terra e il cielo e quindi di messaggero tra l’umano e il divino e, nel suo volo mattutino, rappresenta l’esaltazione giovanile. Il suo canto, infine, è simbolo di gioia e voglia di vivere.
Presso i Galli era uno dei più importanti tra gli uccelli sacri, considerato un simbolo di buona fortuna e protezione, la cui zampa riprodotta su un talismano conferirebbe al suo portatore uno spirito vittorioso sulle avversità. Lo si riteneva un uccello solare per via della sua cresta e si pensava che per fare il suo nido a terra utilizzasse delle foglie di quercia.

Le canzoni celtiche in cui compare l’allodola sono per lo più a tema bucolico, legate alla primavera e alla ripresa del lavoro nei campi, oppure sono canti d’amore tra pastorelle ed aratori. E’ il canto mattutino dell’allodola che sorprende gli amanti, è l’ardore della passione giovanile a bruciare nelle vene con l’arrivo della primavera!

Romeo sussurra alla sua Giulietta nel talamo nuziale
Era l’allodola, messaggera dell’alba,
non l’usignolo. Guarda, amore, la luce invidiosa
a strisce orla le nubi che si sciolgono a oriente;
le candele della notte non ardono più e il giorno
in punta di piedi si sporge felice dalle cime
nebbiose dei monti. 

Una specie a rischio di estinzione

Anticamente l’allodola era considerata l’emanazione dello spirito del grano proprio per la sua abitudine di nidificare a terra nei campi di frumento ancora verde.

Entro le biade ancora verdi e tenere
il nido fan le allodole
nella bella stagion che si apre e pullula
la terra ai primi amori
..
L’Allodola, i suoi figli e il Padrone del campo Favole di Jean de La Fontaine (2) Già favola di Esopo “L’allodola e il contadino” che insegna  a non riporre eccessiva fiducia nell’aiuto dei famigliari e degli amici.

Waiting for the Lark

Waiting for the Lark è una ninna-nanna scritta da Bill Caddick nel 1976 al suo primo album da solista dal titolo Rough Music. Noto cantautore della scena folk inglese(3) membro degli Home Service e dell’Albion Band ha lavorato per il teatro sia come compositore che come attore e molte sue composizioni sono entrate nel Folk revival come brani tradizionali.


Sleep on child, it is not quite day
For the moon has still to set.
Oh the lark she will cry
And bring down the morning to where you lie.
But the lark has not risen yet.
Oh, the lark has not risen yet.

Sleep on child while the birds rest on
And the cow she sleeps in her stall.
Oh the meadow stands grey
In this dew-down moment before the day.
And waits for the lark to call.
And waits for the lark to call.

Sleep on child while the fields are still;
They wait for your father’s hand.
But he will not go
And the sun will not shine and the cock will not crow.
Till the lark cries over the land
Till the lark cries over the land.

Sleep on child and heed no sound
For your father may rise in the dark.
With his boots in his hand
Go drowsily down by the doorway to stand.
Waiting for the lark
Waiting for the lark.

Bill Caddick
June Tabor “Against the stream”- 1994
Jackie Oates in Lullabies 2013

Traduzione italiana Cattia Salto
Dormi bambino non è giunto il giorno
perchè la luna deve ancora tramontare.
Oh l’allodola canterà
per portare il mattino dove riposi,
ma l’allodola non si è ancora levata
l’allodola non si è ancora levata.

Continua a dormire bimbo mentre gli uccelli riposano
e la mucca dorme nella stalla.
Oh i prati sono grigi
in questo rorido attimo prima del giorno
in attesa del richiamo dell’allodola
in attesa del richiamo dell’allodola

Dormi bambino mentre i campi sono silenziosi,
attendono la mano di tuo padre,
che non andrà (al lavoro)
e il sole non risplenderà e il gallo non canterà,
finchè l’allodola non canterà sulla terra
finchè l’allodola non canterà sulla terra

Continua a dormire bimbo e non badare al rumore
perchè tuo padre potrebbe alzarsi nel buio
con gli stivali in mano,
per andare sonnolento all’uscio di casa.
In attesa dell’allodola
in attesa dell’allodola

Song of the Lark
Song of the Lark Winslow Homer 1876 da Wikipedia

The Lark

Kate Rusby, figlia d’arte cresciuta nello Yorkshire a pane e canzoni folk , ha fatto il botto fin da subito con l’uscita del suo primo album da solista, Hourglass (1998). E da allora sforna quasi un Cd all’anno, sempre all’altezza delle aspettative (4). Il suo è un folk inglese con influenze celtiche, sostenuto dalla dolcezza della voce dal timbro malinconico che la contraddistingue.

Kate riesce a scrivere canzoni che sembrano vecchie di secoli come questa The Lark.


Out in the field where the lark it flies
Over the earth where my heart it lies
Oh how it sings where the west wind blows
Out in this field where no-one goes
CHORUS
Oh how I’m cold will you let me in
If you could hear me speak, where would I begin
Time it is past and now I roam free
Is it wrong to wish you still need me
Is it wrong ot wish you still need me


Out in the field where the lark it sings
There I was waiting for all love brings
There I stood and there I fell
Out in the field that I know well

Out in the field where the lark resides
Here I’ll remain where my heart can hide
Only the lark and the west wind know
I’m in this field where no-one goes

Kate Rusby feat Nic Jones The Girl Who Couldn’t Fky (2005)

Traduzione italiana Cattia Salto
Arrivata nel campo dove l’allodola vola
sul terreno dove giace il mio cuore,
oh come canta dove soffia il vento dell’Ovest!
Arrivata nel campo dove non va nessuno
Coro
Oh quanto ho freddo, mi farai entrare?
Se tu potessi udire le mie parole, da dove cominciare?
Il tempo è passato e ora cammino libera,
è sbagliato desiderare che ancora hai bisogno di me?
è sbagliato desiderare che ancora hai bisogno di me?


Arrivata nel campo dove l’allodola canta
lì attendo tutto ciò che Amore porta
lì mi sono fermata e sono caduta
arrivata nel campo che conosco bene

Arrivata nel campo dove l’allodola dimora
qui rimarrò dove il mio cuore si possa nascondere
solo l’allodola e il vento dell’Ovest sanno
che io sono in questo campo dove non ci va nessuno

lark in springtime

The Lark Ascending

Un brano classico composto da Ralph Vaughan Williams alla vigilia della Grande Guerra del 1914 ispirato dalla poesia omonima di George Meredith (5). Inizialmente un’opera breve per violino e pianoforte fu rielaborata successivamente per violino solista e orchestra. Una composizione romantica (scale pentafoniche, settime sospese, delicati tremoli degli archi) che evoca la campagna inglese (6)

«He rises and begins to round,
He drops the silver chain of sound,
Of many links without a break,
In chirrup, whistle, slur and shake.
For singing till his heaven fills,
‘Tis love of earth that he instils,
And ever winging up and up,
Our valley is his golden cup
And he the wine which overflows
to lift us with him as he goes.
Till lost on his aerial rings
In light, and then the fancy sings.»

S’alza in volo e sparge al vento
il suono, catena d’argento
lega note in rapido giro
trilla, gorgheggia, non ha respiro…
Colmando il cielo col suo canto
amor di terra infonde, e intanto
alta, più alta si è levata;
questa valle è coppa dorata,
e lei è il vino che trabocca;
chi la segue quel cielo tocca…
Finchè, ala lieve, fugge via,
è luce…e canta Fantasia.
[versione italiana dal web di autore non specificato]

La versione per violino e piano

Introduzione già scritta nel marzo 2013 in http://ontanomagico.altervista.org/lark-morning.htm
[1] Il simbolismo dell’allodola (Alauda arvensis), che Shakespeare chiamò “la messaggera del mattino” perché comincia a cantare alle prime luci dell’alba, è stato ispirato dal suo comportamento.https://www.centrostudilaruna.it/cattabianisimbolismoallodola.html

[2]https://it.wikisource.org/wiki/Favole_(La_Fontaine)/Libro_quarto/XXII_-_L%27Allodola,_i_suoi_figli_e_il_Padrone_del_campo
[3] https://www.theguardian.com/music/2018/nov/28/bill-caddick-obituaryhttps://www.folkradio.co.uk/2018/11/bill-caddick-dies/
[4] https://katerusby.com/music/
[5] https://www.bartleby.com/246/680.html
[6] http://www.fulminiesaette.it/modules/news/article.php?storyid=985

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.