Unicorns

I Dreamed There Were Unicorns è stata composta da Bill Caddick quando faceva concerti con i Magic Lantern poco pima del Natale 1974, durante il viaggio si è addormentato e ha sognato gli Unicorni.


We were travelling north to sing and play
For friends that we had never met.
Been working hard and didn’t speak
The sky was grey and threatened wet.
And I dreamed that I saw unicorns,
Dreamed I saw them wild and white.
Their sudden beauty lit the world
Like a star will light a winter’s night.

Pure as love with manes of milk
They danced and pranced and cried aloud,
Bright as rainbows around the stars,
Their eyes were soft and sad and proud.

And I wept for the wild and dirty world
To which this beauty now was lost.
And cursed the hungry mind of man
That feeds the future at such cost.
My head was bowed, my eyes were closed,
When in my ears their voices rang,
And these few words lodged deep inside
And in my very soul they sang ….

We never went away,
You always knew that we were near.
Remember how to look for us,
You’ll see we were always here
.”

I raised my eyes to seek them out,
The world was empty all around.
The rain came tumbling from the sky.
It drowned all dreams upon the ground.
And when they asked me why I wept,
Like one who for his dead love mourns,
The only answer I could give –
I dreamed that there were unicorns.

June Tabor in A Cut Above 1980

Traduzione italiana Cattia Salto
Viaggiavamo verso nord per cantare e suonare
per amici che non avevamo mai incontrato.
Avevamo lavorato sodo e non parlavamo
Il cielo era grigio e minacciava di piovere.
E ho sognato di vedere gli unicorni,
Ho sognato di vederli selvaggi e bianchi.
La loro improvvisa bellezza illuminava il mondo
Come una stella illumina una notte d’inverno.

Puri come l’amore con criniere di latte
Danzavano, si impennavano e gridavano a gran voce,
Brillanti come arcobaleni intorno alle stelle,
I loro occhi erano dolci, tristi e orgogliosi.

E piansi per il mondo selvaggio e sporco
A cui questa bellezza ora era perduta.
E maledissi la mente affamata dell’uomo
Che nutre il futuro ad un costo elevato.
Avevo la testa china, gli occhi chiusi,
Quando nelle mie orecchie risuonarono le loro voci,
E queste poche parole si depositarono nel profondo
e nella mia stessa anima cantavano…

“Non siamo mai andati via,
hai sempre saputo che eravamo vicini.
ricordati come cercarci,
vedrai che siamo sempre stati qui.”

Alzai gli occhi per cercarli,
Il mondo era vuoto tutt’intorno.
La pioggia cadeva a cascata dal cielo.
Annegava tutti i sogni a terra.
E quando mi chiesero perché piangevo
Come si piange per un amore morto,
L’unica risposta che potevo dare –
Sognavo che ci fossero degli unicorni.

John Rowan

https://mudcat.org/thread.cfm?threadid=23234

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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