The Wild Rover

The Wild Rover è una classica canzone da marinai, da cantare durante le colossali bevute nei pub. Le sue origini sono controverse, di certo possiamo dire che sono stati gli irlandesi Dubliners a renderla famosa in tutto il mondo.
Il wild rover è un  vagabondo donnaiolo a cui piace bere assai, una descrizione che si potrebbe tradurre in italiano come “ubriacone”, pur in senso riduttivo (i Folkabbestia preferiscono “U frikkettone” )

[english version]
The Wild Rover is a typical sailor song ir a classical drinking song. Its origins are controversial, we can certainly say that it was the Irish Dubliners who made it famous all over the world.

The Wild Rover

Roud 1173 ; Master title: The Wild Rover ; G/D 7:1480 ; AFS 99 ; Ballad Index MA069 ; The Wild Rover at Fire Draw Near ; Bodleian Roud 1173 ; Wiltshire 1019 ; DT WLDROVER ; Mudcat 31678 , 97556 ; trad.]

Scrive Malcom Douglas su Mudcat “il Wild Rover che conosciamo oggi deriva da un foglio volante inglese dei primi dell’Ottocento (o probabilmente del tardo Settecento); quella canzone era però una riscrittura, abbreviata, di una precedente canzone di Thomas Lanfiere. Lanfiere scrisse un’intera serie di sermoni da taverna o canzoni dell’allegra brigata sul finire del 1700.
Il “sermone” in questione s’intitola “The Good Fellow’s Resolution; Or, The Bad Husband’s return from his Folly” come trascritto in Roxburghe Ballads (vol VI 1889).

Malcom Douglas wrote on Mudcat “The Wild Rover as we know it today started out as an English broadside song of the early 19th (just possibly late 18th) century; this however was a re-write, much shortened, of an earlier song by Thomas Lanfiere. Lanfiere wrote a whole series of sermonising tavern or “goodfellows” songs in the latter part of the 17th century” (from here)
The “sermon” in question is called “The Good Fellow’s Resolution; Or, The Bad Husband’s return from his Folly” as transcribed in Roxburghe Ballads (vol. VI 1889).

A TEMPERANCE RECALL
[Un richiamo alla temperanza]

Il protagonista passa le giornate al pub spendendo tutti i soldi in whisky e birra: perciò è sempre al verde. Il ragazzo descrive, con toni scherzosi, l’imbarazzante situazione di chiedere credito e di vederselo negare, così promette a se stesso di cambiare stile di vita, ma quando si trova ad avere qualche soldo in tasca, non riesce a rinunciare alle attenzioni della proprietaria del locale.
Il brano ci consegna un’immagine un po’ stereotipata dello spirito irlandese, gran bevitore e ricco di sarcasmo, ma un’altra lettura propende a voler credere ai buoni propositi che il ragazzo esprime nel finale e quindi a prendere la canzone come un richiamo alla temperanza, disatteso perlomeno dagli ascoltatori nel pub che cantano il coretto della canzone sorseggiando svariati bicchieri di birra.
La stessa situazione è ripresa anche in un canto in gaelico irlandese Níl sé ‘na lá.

The protagonist spends his time at the pub drinking all whiskey and beer: therefore he is always broke. He describes, with joking tones, the embarrassing situation of asking for credit and seeing it denied, so he promises himself to change his lifestyle, but when he finds himself having some money in his pocket, he cannot give up the flattery of the landlady.
The song gives us a somewhat stereotyped image of the Irish spirit who is a heavy drinker and full of sarcasm, but another reading tends to want to believe in the good intentions that the boy expresses in the end and then to take the song as a call to temperance , ignored at least by the listeners who sing the chorus song while sipping various glasses of beer.
See also Níl sé ‘na lá.


Traduzione italiana Cattia Salto
I
Sono stato per anni un ubriacone,
e ho speso tutti i miei soldi
in whiskey e birra,
ma ora che sono tornato con una palata di soldi,
non farò più l’ubriacone, mai più.
RITORNELLO
E no, no, mai, no,
no, mai, non più
non farò più l’ubriacone

No, mai, non più.
II
Entrai nella birreria che ero solito frequentare,
e dissi alla padrona che avevo speso tutti i soldi,
le chiesi di farmi credito, ma lei mi rispose:
“No, di clienti come te
ne posso trovare ogni  giorno”
III
Tirai fuori dalla tasca dieci sovrane luccicanti,
e gli occhi della padrona
si spalancarono dalla gioia,
lei disse “Ho whiskey e vini dei migliori,
ti riporto al piano di sopra,
e ti faccio vedere il resto.”
IV
Tornerò a casa dai miei genitori,
confesserò quello che ho fatto,
e chiederò loro di perdonare il figliol prodigo,
e quando mi coccoleranno
come ai vecchi tempi,
allora non mi verrà più voglia di fare l’ubriacone!
NOTE
(1) nay: forma arcaica e colloquiale della negazione no
(2) alehouse: letteralmente, “casa dei distillati”; si tratta di una antica forma dialettale, sinonimo di “pub”, “bar” o “birreria”
(3) landlady: colloquiale per “padrona”, “proprietaria”
(4) oppure And the words that I spoke sure were only in jest (stavo solo scherzando!)
(5) il ragazzo è certo che, tornando a casa dai suoi genitori, il loro affetto unito al perdono gli farà smettere di condurre uno stile di vita così sconsiderato: o è solo una promessa da marinaio?


I
I’ve been a wild rover for many’s the year,
And I’ve spent all my money
on whiskey and beer,
But now I’ve returned with gold in great store,
And I never will play the wild rover no more.
CHORUS
And it’s no, nay, never
No, nay(1), never, no more,
will I play the wild rover
No never, no more.
II
I went into an ale house(2) I used to frequent,
And I told the landlady(3) my money was spent.
I asked her for credit, but she answered me “Nay.
Such custom like yours
I could have any day.”
III
I took from my pocket ten sovereigns bright,
And the landlady’s eyes
opened wide with delight,
She said, “I have whiskeys and wines of the best,
and I’ll take you upstairs,
and I’ll show you the rest (4).”
IV
I’ll go home to my parents,
confess what I’ve done,
And I’ll ask them to pardon their prodigal son.
And if they caress me
as oft times before,
I never will play the wild rover no more (5)!
FOOTNOTES
(4) or: And the words that I spoke sure were only in jest
(5)he is certain that, returning home to his parents, their affection combined with forgiveness will make him stop leading such a reckless lifestyle: or is it just a sailor’s promise?

The Dubliners
The High Kings

U frikkettone

Simpatica parodia del gruppo italiano Folkabbestia, (amanti dell’Irlanda passati al Combat folk), dal titolo  “Il fricchettone” in dialetto barese 

Traduzione italiana Cattia Salto *
I
Ho fatto il frikkettone a tracannare
e mi sono divertito con Nicolino e Francesco 
ma adesso mi sono pentito e di soldi non ne spendo più e il frikkettone non farò più 
non farò più il frikkettone
il frikkettone
non farò più 
II
Sono andato a Japiga per comprare il fumo
e al pusher ho detto “Non c’ho da pagare”
lui mi prende a schiaffi “Dammi i soldi
e vattene da qui, se non vuoi finire ammazzato”
III
Tirai fuori dalla tasca ventimila lire,
e il cornuto …(2)
“i soldi sono pochi, però non importa
prima che venga la polizia e si freghino tutto”
IV
Al centro sociale sembrano morti scoppiati
i compagni dormono e li vedi stravaccati
la destra ha vinto e noi ci rimiriamo
e il fumo in testa ci stende
V
Adesso vado a bussare da mammà e papà
perchè di sicuro mi daranno della roba buona
“al tesorino fa bene una tazza di the”
e io non farò più il frikkettone

Folkabbestia in “Breve saggio filosofico sul senso della vita”, 1998
la prima versione


I
So fatte u frikkettone a botte de triuschee
me so devertute che Coline e Francischema
mo so pendite e che le terrise me ne ‘a scie de fa u frikkettone non ne vogghie chiù sapè,
Non ne vogghie chiù sapède fa u frikkettonee de fa u frikkettonenon ne vogghie chiù sapè
II
A Japige (1) so sciute p’u fume
sci a’ccattàe a cudde ce so ditte non te pozze pagà
Jidde me pigghie a sckaffe, “dammille le terrise
e vattinne da do c’ non vuè jesse accise”
III
So assute dalla palde vindemila lilre
e u chernute che chidde vattinne da u verviire 
“le terrise so picche però fasce nudde
mo vene la madame e c’avà frecà a tutte”
IV
O centre sociale stonne nu muerse sckattate
le chempagne a dorme tu le vide scettate
La destra a venciute e nu ce stame a chiamendà
e u fume da a la cape ce fasce stetà
V
Mo j’a sci a tezzuà da mammà e da tatà
p’cé lore secure robba bbone m’anna dà
“al pettuccio fa bene una tazza di tè” (3)
e de fa u frikkettone non ne vogghie chiù sapé
 

NOTE* tradotto liberamente da quelle quattro parole in barese che conosco, avendo vissuto per qualche anno in quei paraggi
(1) quartiere popolare di Bari
(2) non capisco
(3) dice la mamma premurosa
Nel 2019 esce la versione 2.0 in collaborazione con Finaz ed Erriquez della Bandabardò e Dudu e Fry dei Modena City Ramblers con la traduzione  in dialetto fiorentino e emiliano di un paio di strofe

LINK
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=31678
https://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/thewildrover.html

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

3 Risposte a “The Wild Rover”

  1. Due parole sulla versione barese dei Folkabbestia, nonché quella più recente dei folkabbestia con Bandabardò e Modena City Ramblers?

    1. Grazie alla segnalazione ho aggiunto le due versioni di U frikkettone, ho però delle perplessità in merito alla traduzione del dialetto barese, potresti dare un contributo?
      grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.