The True Knowledge by Caprice

The True Knowledge è una poesia scritta da Oscar Wilde (1854-1900) e musicata da Anton Brejestovski per l’album Girdenwodan part 2 dei Caprice.
Lo stile del brano è decisamente gothic (dark) dato anche l’argomento introspettivo e malinconico della poesia.
The True Knowledge è stata pubblicata nell’antologia Uncollected Poems (1876–1893)[1] e più che cercare di collocarla come percorso di avvicinamento alla conversione religiosa, io la leggerei come una critica al positivismo della società vittoriana, fiduciosa verso la scienza e il progresso sociale.
All’inizio del suo debutto come poeta Wilde pubblicò a proprie spese una raccolta dal titolo Poems[2] con l’illustrazione in copertina della rosa con la tiara inscritta in una mandorla mistica. All’epoca aveva tentato un sincretismo tra pensiero filosofico greco, il vangelo e la massoneria.

La frase “Thou knowest all” (in italiano voi tutto sapete) oltre ad essere rivolta a delle creature soprannaturali (c’è chi legge però come “Tu Dio”), potrebbe benissimo essere una battuta ironica nei confronti dei benpensanti, di cui il noto aforisma di Wilde: Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno.


Thou knowest all; I seek in vain
What lands to till or sow with seed –
The land is black with briar and weed,
Nor cares for falling tears or rain.
Thou knowest all; I sit and wait
With blinded eyes and hands that fail,
Till the last lifting of the veil
And the first opening of the gate.
Thou knowest all; I cannot see.
I trust I shall not live in vain,
I know that we shall meet again
In some divine eternity.

Traduzione italiana di Cattia Salto
Voi conoscete ogni cosa e io cerco invano
quale terra coltivare o seminare –
ma la terra è scura di rovi e erbacce
incurante del pianto o della pioggia.
Voi conoscete ogni cosa e io mi siedo e attendo
con occhi ciechi e mani fallaci
fino all’ultimo disvelamento
e la prima apertura del cancello.
Voi conoscete ogni cosa e io non riesco a vedere.
Confido che la mia vita non sarà vana(1),
sono certo che ci incontreremo(2) di nuovo
in una qualche eternità divina

Note
(1) una vita dissoluta e libertina quella di Wilde, con la bellezza come valore supremo (la vita come opera d’arte)
(2) In uno dei suoi racconti sul Vangelo Wilde fa dire a Lazzaro resuscitato davanti ad un Gesù imbarazzato, che nell’aldilà ha trovato il nulla.



[1] https://m.gutenberg.org/files/1057/1057-h/1057-h.htm
[2] La prima edizione di Poems venne stampata nel 1881 a proprie spese https://www.rct.uk/collection/1084257/poems
https://it.wikipedia.org/wiki/Poems

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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