The lakes of Pontchartrain

Roud 1836 ; Laws H9 ; Henry H619 ; Ballad Index LH09 ; Mudcat 21105 ; trad.]

The lakes of Pontchartrain ha probabilmente avuto origine nel sud degli Stati Uniti nel 19 ° secolo. Nelle note di copertina di DéantaReady for the Storm”, si descrive la canzone come “creola tradizionale d’amore, che viene comunemente scambiata come di origine irlandese”.

Note di copertina che accompagnano il brano nell’interpretazione dei Planxty lo ritengono portato dai soldati irlandesi che combattevano per gli eserciti inglese e francese in Louisiana e in Canada nella Guerra del 1812. Ma un’interessante indagine sulla linea ferroviaria che passa per New Orleans ci rivela che il nostro protagonista non avrebbe potuto prendere il treno prima del 1860, e un altro indizio nel testo che allude ai soldi in tasca, “che non vanno bene qui”, colloca la vicenda a poco dopo la Guerra di Secessione (1861-1865), con la nota svalutazione della moneta (o anche al periodo della guerra).

Il lago di Pontchartrain è un solo grande lago di acqua salata, ma è circondato sui tre lati da una serie dei laghi più piccoli, (per questo è scritto al plurale)  il protagonista si sta allontanando dalla città di New Orleans (che si affaccia proprio sul lago) quando incontra una bella ragazza creola che gli offre ospitalità. Il protagonista subito si innamora di lei e le chiede di sposarlo, ma lei rifiuta perchè sta aspettando il ritorno del suo innamorato al quale ha giurato fedeltà. Una rivisitazione della classica situazione dell’amore non corrisposto.

La bella ragazza creola è bruna di capelli non di pelle.

The hair upon her shoulders in jet-black ringlets fell
To try and paint her beauty, I’m sure ‘twould be in vain

(I capelli cadevano sulle sue spalle in neri lucidi riccioli. Provare a descriverne la bellezza sarebbe inutile, ne sono sicuro)

Creolo, sfumature

ragazza-creola

Il termine “creolo” può essere inteso in due eccezioni: dallo spagnolo “crillo”, che originariamente si riferiva alla prima generazione nata nel “Nuovo Mondo”, figli di coloni dall’Europa (Spagna o Francia) e gli schiavi.

Gli Spagnoli in particolare erano molto cavillosi nell’attribuire nomi fantasiosi alle diverse gradazioni del sangue “puro” di hidalgo mescolato con gli amerindi (distinguevano persino i nati spagnoli in terra d’America e quelli in Terra di Spagna!).

In questa accezione diffusa nell’Ottocento ci si riferisce alla popolazione cittadina di New Orleans di pelle chiara i cui antenati però non erano mai stati schiavi e che mantengono la loro propria piccola società elitaria con matrimoni all’interno del gruppo etnico. (la nostra bella potrebbe quindi essere simile alla donna con ventaglio di Charles-Jean-Baptiste Colson- 1837)

Vallou de Villeneuve

Un altro significato di “Creolo” identifica invece tutti i neri di lingua francese della Louisiana del sud-ovest, dal colore della pelle che passa dal marrone al nero-blu, che sono in genere gente di più umile condizione sociale o della campagna. (vedi la seconda illustrazione di Vallou de Villeneuve)

Un’altra popolazione diffusa nella zona è quella dei cajiun, quella parte di popolazione di origine francese che fuggì dalla Nova Scotia (ex Acadia ) quando gli inglesi sconfissero i francesi, e che trovò la sua nuova patria tra le paludi e le praterie del sud-ovest della Louisiana, conservando lingua e cultura originaria.

1. ‘Twas on one bright March morning I bid New Orleans adieu
And I took the rode to Jackson town, me fortune to renew
I cursed all foreign money, no credit could I gain
Which filled me heart with longing for the lakes of Pontchartrain
2.I stepped on board of a railroad car beneath the morning sun
I rode the road ‘til evening and I laid me down again
All strangers there, no friends to me, ‘til a dark girl towards me came
And I fell in love with a Creole girl by the lakes of Pontchartrain
3.I said, “My pretty Creole girl, me money here’s no good
If it weren’t for the alligators, I’d sleep out in the wood”
“You’re welcome here, kind stranger, our house, it’s very plain
But we never turn a stranger out from the lakes of Pontchartrain”
4.She took me to her mammy’s house and treated me right well
The hair upon her shoulders in jet-black ringlets fell
To try and paint her beauty, I’m sure ‘twould be in vain
So handsome was my Creole girl by the lakes of Pontchartrain
5.And I asked her if she’d marry me, she’d said it could never be
For she had got another, and he was far at sea
She said that she would wait for him and true she would remain
‘Til he returned for his Creole girl by the lakes of Pontchartrain
6.So fare thee well, me bonny own girl, I never will see no more
But I’ll ne’er forget your kindness in the cottage by the shore
And at each social gathering a flowing glass I’ll raise And I’ll drink a health to me Creole girl and the lakes of Pontchartrain

1.Era una luminosa mattina di Marzo e io dissi “Addio” a New Orleans.
Presi la strada per Jackson Town, per tentare la fortuna,
maledissi tutto il denaro straniero, non potevo comprare nulla, il mio cuore desiderava ardentemente il lago di Pontchartrain.
2.Saltai a bordo di un vagone ferroviario sotto il sole del mattino
percorsi la strada fino a sera di nuovo sdraiato.
Fra tutti quegli stranieri non avevo amici,
finchè una ragazza bruna venne verso di me
e mi innamorai di una ragazza creola, sul lago di Pontchartrain.
3.Dissi: “Graziosa creola, i miei soldi non vanno bene qui.
Se non fosse per gli alligatori dormirei nella foresta.”
“Sei il benvenuto qui straniero, la nostra casa è molto modesta.
Non mettiamo mai alla porta gli stranieri sul lago di Pontchartrain”
4.Mi accolse in casa della mamma e mi trattò davvero bene.
I capelli cadevano sulle sue spalle in neri lucidi riccioli.
Provare a descriverne la bellezza sarebbe inutile, ne sono sicuro. Tanto era bella la mia ragazza creola sul Lago di Pontchartrain.
5.Le chiesi se voleva sposarmi e lei mi rispose che era impossibile
perchè aveva già un innamorato che ora era lontano sul mare.
Mi disse che lo avrebbe atteso e così doveva essere,
finchè egli fosse ritornato dalla sua ragazza creola sul Lago di Pontchartrain
6.Perciò addio mia ragazza bella, non ci vedremo mai più.
Ma non dimenticherò mai la tua gentilezza nella casa vicino alla spiaggia.
E ad ogni festa alzerò un bicchiere pieno,
e berrò alla salute di quella ragazza creola e al Lago di Pontchartrain

Deanta
The Coronas (la nuova generazione del rock irlandese, attivi dal 2003) con la voce di Danny O’Reilly (che guarda caso è il figlio di Mary Black) il loro sito

https://mainlynorfolk.info/folk/songs/thelakesofpontchartrain.html


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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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