Jolly Beggar è una ballata scozzese un tempo molto popolare: siamo nella prima metà del 1500 e re Giacomo V di Scozia (1512-1542) sotto le mentite spoglie di mendicante, si aggira tra i contadini per cogliere i favori delle belle “primizie” del suo regno.
Anche la vox populi riporta l’abitudine del re di travestirsi da mendicante, per cogliere gli umori del popolo. Entrava e usciva dalla “porta di servizio” del Castello di Stirling sotto il falso nome di Goodman of Ballengeich (Il Brav’uomo di Ballengeich), nome con cui compare in molti racconti. Con questo pseudonimo il re riparava i torti e ricompensava le persone di buoncuore.
Era così consuetudine accogliere con premura ogni mendicante che bussasse alla porta, come se si trattasse del re in persona!!
Jolly Beggar è classificata (con el sue numerose varianti) dal professor al numero 279 nel suo “English and Scottish Popular Ballads“ con vari titoli “Hi for the beggarman” “A beggarman cam ower the lea“, “A Beggar, A Beggar“, “The Auld Beggarman“, “The Beggarman” “The Gaberlunzie Man”
La storia è sempre la stessa: il mendicante trova asilo per la notte in una fattoria, la bella figlia del fattore si lascia sedurre, i due spesso fuggono insieme.
THE JOLLY BEGGAR
La ballata è quasi scomparsa in Scozia, questa versione non ha però il lieto fine, il mendicante non vuole prendersi le sue responsabilità, così continua a negare di avere nobili origini e viene buttato fuori casa dalla ragazza!
I There was a jolly beggarman Came tripping o’er the plain He came unto a farmer’s door A lodging for to gain. The farmer’s daughter she came down And viewed him cheek and chin She says “He is a handsome man I pray you take him in” CHORUS(1) We’ll go no more a roving, a roving in the night We’ll go no more a roving Let the moon shine so bright We’ll go no more a roving II He would not lie within the barn Nor yet within the byre But he would in the corner lie Down by the kitchen fire. O then the beggar’s bed was made Of good clean sheets and hay And down beside the kitchen fire The jolly beggar lay. III The farmer’s daughter she got up To bolt the kitchen door And there she saw the beggar Standing naked on the floor He took the daughter in his arms And to the bed he ran “Kind sir, she says, be easy now You’ll waken our goodman”. IV “Now you are no beggar You are some gentleman For you have stolen my maidenhead And I am quite undone” “I am no lord, I am no squire Of beggars I be one And beggars they be robbers all So you’re quite undone. V She tok the bed in both her hands And threw it at the wall. Says “Go you with beggar man My maidenhead and all” | traduzione italiana Cattia Salto I C’era un allegro mendicante che viaggiava per la campagna, e arrivò alla porta di un contadino a chiedere un riparo per la notte. La figlia del contadino scese e lo guardò dagli zigomi al mento e disse “E’ un bell’uomo, ti prego di farlo entrare” CORO (1) Non andremo più in giro in giro per la notte. Non andremo più in giro, che la luna brilli pure luminosa, ma non andremo più in giro! II Lui non voleva stare nel fienile e nemmeno nella stalla ma in un angolo vicino al fuoco del camino. Allora il letto per il mendicante fu preparato con lenzuola ben pulite e pagliericcio e accanto al fuoco della cucina l’allegro mendicante si mise. III La figlia del contadino si alzò per serrare la porta della cucina e lì vide il mendicante nudo sul pavimento, lui prese la figlia tra le braccia e andò di corsa a letto “Gentil Signore – lei disse – fate il bravo ora, svelate la vostra buona nascita”. IV “Non siete un mendicante, voi siete un gentiluomo poiché avete preso la mia verginità e mi avete proprio rovinata” “Non sono un Lord e nemmeno un cavaliere, sono uno dei mendicanti e i mendicanti sono tutti ladri così voi siete davvero rovinata”. V Lei prese il letto con entrambe le mani e lo gettò contro il muro. “Vattene con il mendicante, e tutta la mia verginità!” |
Go No More A-Roving
Le strofe di The Jolly Beggar hanno ispirato Lord Byron nella stesura della poesia Go no more a-roving scritta per l’amico Thomas Moore nel 1817 e messa in musica sia da Joan Baez nel 1964 che da Leonard Cohen.
I
So, we’ll go no more a-roving
So late into the night,
Though the heart be still as loving,
And the moon be still as bright.
II
For the sword outwears its sheath,
And the soul wears out the breast,
And the heart must pause to breathe,
And love itself have rest.
III
Though the night was made for loving,
And the day returns too soon,
Yet we’ll go no more a-roving
By the light of the moon.
I
Non più andremo raminghi
nel buio della notte
sebbene il cuore ancora ami
e la luna ancora brilli.
II
Perchè la spada sciupa il fodero
e l’anima si fiacca in petto,
e il cuore deve rallentare il battito
e l’amore stesso trovare pace.
III
Sebbene la notte sia fatta per amare
e il giorno troppo presto arrivi,
non più andremo raminghi
nel buio della notte.
[Traduzione italiana Cattia Salto]
THE GABERLUNZIE MAN
(Oh the pawky auld carle cam o’er the lea)
Finn MacCuill, Andy M. Stewart
(A beggar came ower the lea)
Tannahill Weavers, Carritwen
THE AULD BEGGERMAN
June Tabor
THE JOLLY BEGGAR
Planxty, The Paul McKenna Band
Go No More A-Roving (Lord Byron)
Joan Baez – Leonard Cohen
HI FOR THE BEGGARMAN
Clancy Brothers & Tommy Makem
(sea shanty)
THE BEGGAR LADDIE
THE BEGGARMAN’S SONG
FONTI
http://71.174.62.16/Demo/LongerHarvest?Text=ChildRef_279
http://www.fresnostate.edu/folklore/ballads/C279.html
http://mainlynorfolk.info/watersons/songs/thebeggarman.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=118078