The Green Fields of France

“The Green Fields of France” (in origine No Man’s land -in italiano Terra di Nessuno) è una canzone contro la guerra scritta nel 1976 dal cantautore scozzese-australiano Eric Bogle. Con questo titolo il brano è stato reso popolare dalla band irlandese The Fureys che lo registrò nel 1979 nell’album dal titolo omonimo.
Eric Bogle compone il brano come se fosse un tradizionale, davanti alla tomba di un giovane soldato irlandese caduto nella Prima Guerra Mondiale nei campi di battaglia della Francia. Oggi quel ragazzo è solo un’immagine sbiadita in una vecchia fotografia che nessuno più riconosce, o forse qualcuno che l’amava lo ricorda ancora com’era allora. Nel frattempo nei campi di Francia è cresciuto il grano sulla “sofferenza, la pena, la gloria e la vergogna” di quando ci furono le battaglie e l’infamia dei gas.
Bogle s’interroga su quanto sangue dovrà essere versato prima che l’ultima guerra diventi proprio l’ultima.

maschere antigas prima guerra mondiale
maschere antigas per la fanteria durante la prima guerra mondiale. “Chi si leva la maschera muore” 

The Green Fields of France


La popolarità di The Green Fields of France negli anni 80 scoppiata in Irlanda, e le innumerevoli cover da parte di musicisti irlandesi, hanno generato un po’ di confusione, che ha finito per identificare se non il testo, quantomeno la melodia, come un tradizionale irlandese. Eric Boyle invece è di origini scozzesi, anche se ha composto la maggior parte delle sue canzoni più famose, da quando è emigrato in Australia.

Eric Bogle
The Fureys & Davey Arthur
Donovan
The High Kings
Niall Hanna ● Niamh Farrell

Return to No Man’s Land

La storia della canzone come raccontata da Eric Bogle

https://youtu.be/ZCocS6HWrvQ
https://www.youtube.com/watch?v=T_IUhL1rUCM

Cover in altre lingue

Wolverlei “14-18” (versione olandese Smulders)
Es ist an der Zeit (versione tedesca Hannes Wader)
Willie McBride (versione francese Renaud)
Gwaed Ar Eu Dwylo (versione in gallese Martin Davidson)

La versione “ristretta” da Joss Stone

Jeff Beck 2014

Well how do you do, Private William McBride
Do you mind if I sit here down by your grave side?
A rest for awhile in the warm summer sun,
I’ve been walking all day and I’m nearly done.
And I see by your gravestone that you were only 19
when you joined the glorious fallen in 1916 (1).
Well I hope you died quick and I hope you died clean
Or, William McBride, was it slow and obscene?

Did they beat the drum slowly?
did they sound the pipes lowly?
Did the rifles fire o’er ye (2) as they lowered you down?
Did the bugle sing ‘The Last Post’ in chorus?
Did the pipes play ‘The Flowers o’ the Forest’?
(3)

And did you leave a wife or a sweetheart behind?
In some faithful heart is your memory enshrined
And though you died back in 1916
To that loyal heart are you always 19.
Or are you just a stranger without even a name
Forever enclosed behind some glass-pane
In an old photograph torn and tattered and stained
And fading to yellow in a brown leather frame?

Well the sun it shines down on these green fields of France,
The warm wind blows gently and the red poppies dance (4).
The trenches are vanished now under the plough
No gas (5), no barbed wire, no guns firing now.
But here in this graveyard it is still No Man’s Land
And the countless white crosses in mute witness stand.
To man’s blind indifference to his fellow man
And a whole generation that was butchered and downed.

And I can’t help but wonder now Willie McBride
Do all those who lie here know why they died?
Did you really believe them when they told you the cause?
Did you really believe them that this war would end war?
But the suffering, the sorrow, the glory, the shame –
The killing, the dying – it was all done in vain.
For Willie McBride, it’s all happened again
And again, and again, and again, and again.

Come stai, soldato semplice William MacBride?
Ti dà fastidio se mi siedo un po’ qui tra le vostre tombe
E mi riposo un po’ nel caldo sole d’estate?
Ho camminato tutto il giorno e sono stanco morto.
Vedo dalla tua lapide che avevi solo diciannove anni
Quando hai raggiunto gli eroi caduti nel 1916.
Beh, spero che tu sia morto rapidamente e perbene
O, Willie MacBride, è stata una morte lenta e tremenda?

Battevano i tamburi lentamente?
Suonavano piano le cornamuse?
I fucili sparavano mentre ti calavano nella fossa?
I corni cantavano “The Last Post” in coro?
Le cornamuse suonavano “The Flowers o’ the Forest”?


Hai lasciato una moglie o una fidanzata a aspettarti,
e in qualche cuore fedele sei custodito per sempre?
E anche se la tua morte risale al 1916
Per qualche cuore fedele hai per sempre diciannove anni?
Oppure sei solo uno straniero senza neanche un nome
per sempre racchiuso dietro a qualche lastra di vetro
in una vecchia foto strappata, spiegazzata e macchiata
che sta ingiallendo in una cornice di pelle marrone?

Il sole splende adesso su questi verdi campi di Francia,
Un vento caldo soffia piano e danzano i papaveri rossi.
I solchi delle trincee sono scomparsi sotto l’aratro,
Adesso niente più gas, né filo spinato, né fucili.
Ma qui in questo cimitero è sempre Terra di Nessuno,
Le infinite croci bianche stanno a muta testimonianza
Della cieca indifferenza umana verso il prossimo,
Per un’intera generazione massacrata e abbattuta.

E non posso fare a meno di chiedermi ora, Willie MacBride,
Tutti quelli che giacciono qui sanno perché sono morti?
Ci hai creduto davvero quando ti han detto perché?
Hai creduto davvero che quella sarebbe stata l’ultima guerra?
E la sofferenza, la pena, la gloria e la vergogna,
Uccidere e morire – tutto è stato invano.
Perché, Willie MacBride, tutto quanto è successo di nuovo,
Di nuovo, di nuovo, di nuovo, di nuovo.

Versione italiana di Riccardo Venturi (da Antiwarsongs.org)
NOTE
1) eroi caduti nel 1916: la battaglia a cui si riferisce Boyle è la battaglia della Somme una delle più allucinante grande battaglia della Prima Guerra Mondiale, che si trascinò dal 1 luglio fino al 18 novembre 1916 vicino al fiume Somme in Francia, trasformatasi ben presto in una sanguinosa battaglia di logoramento. Dopo una settimana di bombardamento della postazione tedesca- protetta però nei rifugi sotterranei- lo Stato Maggiore Britannico mandò le sue truppe di fanteria alla morte facendole avanzare come facile bersaglio verso le mitragliatrici tedesche. Tramontata l’idea dello sfondamento, si proseguì con una guerra d’attrito, che fece guadagnare una manciata di kilometri ai britannici. In questa battaglia furono gli inglesi a usare il gas cloro contro i tedeschi (sia in parallelo al bombardamento iniziale che nel proseguo degli attacchi alle postazioni tedesche). La battaglia è ricordata anche per l’uso dei primi carri armati inglesi come mezzo bellico. I primi ad usare il fosgene furono però i tedeschi a Ypres (Fiandre)
2) I Fureys cambiano il verso in  “Did they play the death march?
3) Flowers of the Forest (o come scritto in scozzese The Flooers o the Forest) è un lament tradizionale che commemora i caduti (il fior fiore della Scozia) nella battaglia di Flodden risalente al 1513. La melodia è stata trascritta nello Skene Ms. Non conosciamo però il testo della prima versione, presumibilmente coeva alla battaglia, -o forse mai esistito- abbiamo tuttavia due versioni d’autore risalenti a metà del Settecento, e una versione anonima riportata nello  ‘Scots Musical Museum’ – Volume I #63. Da allora la melodia “Flowers of the Forest” è diventato un brano cerimoniale nei funerali delle forze armate in tutto il Commonwealth, spesso suonata tra i brani per cornamusa nei funerali scozzesi. https://terreceltiche.altervista.org/flowers-of-the-forest/
4) il Remembrance Poppy (papavero del ricordo) nel Regno Unito, Canada, Stati Uniti e i paesi del Commonwealth è diventato il fiore simbolo per commemorare i caduti delle guerre. In origine fu un verso del poeta candese John McCrae: In Flanders fields the poppies blow/Between the crosses, row on row.. Nel 1915 proprio quando era soldato nella I Guerra Mondiale scrisse ‘In Flanders Fields’  per ricordare un amico ucciso in battaglia: I papaveri crescono tra le croci dal sangue dei caduti. C’è da dire che fu la perseveranza di una francese, Madam Guerin (denominata Lady Poppy) se il papavero ebbe la meglio sulla margherita (altro fiore preso a simbolo dai veterani di guerra). Fu lei a organizzare il primo Poppy Day negli Stati Uniti nel maggio 1921 usando papaveri di seta prodotti dalle vedove e dai bambini delle regioni devastate della Francia.
5) furono vari i gas letali della prima guerra chimica in Europa. Entrambi gli schieramenti non si fecero scrupolo ad utilizzare tutti i nuovi mezzi della chimica moderna come arma bellica, e se proprio vogliamo andare a vedere chi fu il primo a scagliare la pietra, sono stati i francesi nell’agosto del 1914 con le granate contenenti alfa bromo xylene (un gas lacrimogeno). Quel gesto spinse la Germania verso la ricerca di “soluzioni tossiche” contro gli avversari. continua
Fu tuttavia l’esercito tedesco a condurre studi sistematici sullo sviluppo delle armi chimiche e ad iniziarne l’utilizzo già nell’ottobre nel 1914 contro i francesi e, sul fronte orientale nel gennaio 1915 contro le truppe russe. In entrambi i casi si trattava di gas antisommossa che provocavano violenti attacchi alle vie respiratorie. Nell’aprile del 1915, durante la seconda battaglia di Ypres i tedeschi usarono per la prima volta una sostanza chimica di elevata letalità: il cloro. Le forze alleate risposero nel settembre con la stessa sostanza in una continua escalation tra le due parti….
Alla fine del conflitto la Germania risultò essere stata la prima utilizzatrice di gas tossici con 68.000 tonnellate, seguita dalla Francia (36.000 tonnellate) e dall’Inghilterra (25.000 tonnellate); i morti furono circa 100.000 (più della metà sul fronte russo) oltre ad un milione di invalidi, spesso inabili alla vita civile.” (tratto da https://www.opac496.it/index.php/disarmo-chimico)

LINK
https://scuoladicittadinanzaeuropea.it/schede/bombe-a-gas-sui-campi-di-fiandra/
http://www.iniziativalaica.it/?p=2184
https://www.opac496.it/index.php/disarmo-chimico
http://www.centenario1914-1918.it/it/2015/01/30/combattimenti-maschera
https://www.visitflanders.com/it/temi/i-luoghi-della-Grande-Guerra/la-battaglia-di-ypres/seconda-battaglia-di-ypres/
https://www.vanillamagazine.it/37-fotografie-della-battaglia-della-somme-l-offensiva-da-1-milione-di-perdite/
https://boblesliemusic.com/2019/04/03/songwriting-basics-section-ii-analysis-3-the-green-fields-of-france-no-mans-land/
https://poppyladymadameguerin.wordpress.com/guerin-and-michael/
http://fioriefoglie.tgcom24.it/2011/11/papavero-il-fiore-che-ricorda-i-caduti-in-battaglia/
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=1002&lang=it

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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