The flowers of Edinburgh from Rizzio & beyond

Di Davide Rizzio/Riccio(1), il cortigiano piemontese al servizio di Maria Stuarda, regina di Scozia, ho già parlato in varie occasioni in particolare in Auld Rob Morris. Anche The Flowers of Edinburgh (ancora oggi popolarissima scottish country dance) è stata una melodia scozzese in origine attribuita a Rizzio.
The Flower of Edinburgh
My love was once a bonny lad
The Flowers of Edinburgh lyrics by Jim Malcolm

The Flower of Edinburgh

La sua fortuna nelle collezioni settecentesche inizia con Caledonian Country Dances di John Walsh (Londra c. 1737) che la riporta nel Vol II al No. 294 con la dicitura “The flower of Edinburgh” (2)

E’ stato Hughes nel 1867 a codificare la scottish country dance così come la conosciamo(3)

ballerini della Compagnia Nazionale di Danza Storica -Roma
Jimmy Shand & His Band probabilmente il set più conosciuto “The Flowers of Edinburgh/Waverley Steps/Norman Whitelaw ·

In “Apollo’s Cabinet, or the Muse’s Delight” (Liverpool, John Sadler, 1754 o1756) l’editore John Sadler appone la dicitura “The flower of Edinburgh set by Sigr. D. Rizzio”(4)
Un’ulteriore trascrizione della melodia con il titolo “The Flowers of Edinburgh”(5) compare in “Collection of Music Transcribed by John Niven” (1761)
Il canto tra il rigo musicale inizia con “My love was once a bonnie lad”, ritroviamo il brano nell’arrangiamento di Joseph Haydn pubblicato in “A selection of Original Scots Songs” Vol.II (No.90) edito da Christopher Shaw nel 1792(6).
Senonchè James Oswald pubblicò il brano in varie raccolte con il titolo “My love’s bonny when she smiles on me”(7) (Coll. of Curious Scots Tunes II, 13 -1742) e “My love was once a bonny lad.” E infine in “Caledonian Pocket Companion” (1751-1760) con il titolo “The Flower of Edinburgh.”(8) ma solo come melodia.

Davide Rizzio
Davide Rizzio ritratto in abiti di moda nel 1620, la data riportata è il 1565 un anno prima del suo assassinio alla corte di Edimburgo.

Allo stato delle ricerche “The flowers of Edinburgh” è considerato un reel tradizionale anonimo.
E’ lecito supporre tuttavia che un’antica melodia rinascimentale dal titolo “The flower of Edinburgh”, forse risalente ai tempi della regina Maria Stuarda e forse composta dal suo musico di corte David Rizzio, sia divenuta così popolare nel secolo successivo, da essere annoverata come tradizionale e ritenuta degna di trascrizione tra i maggiori collezionisti musicali del Settecento.
La fortuna della melodia fu tale che, sebbene siano andati perduti i versi con cui il primo autore la compose (dedicandola forse a una bella dama di Edimburgo), venne adattata a una serie di nuovi testi di cui uno a favore della causa giacobita (9) ( “My love was once a bonnie lad”).
Come giustamente osserva lo studioso e musicista Davide Riccio sul lascito musicale alla musica tradizionale scozzese del piemontese suo omonimo “David the Fiddler” (conosciuto in Scozia come David Rizzio) “La questione, allo stato attuale della documentazione disponibile, sarà per sempre irrisolvibile. Da una parte abbiamo alcuni secoli di attribuzioni di arie a lungo tramandate a memoria – prima di essere raccolte e trascritte – insieme al nome di un autore, quello di Davide; e dall’altra la storia di un personaggio su cui a lungo è stato gettato discredito in ogni modo, prima sulla sua persona e sulla sua presenza e influenza a corte, per motivarne l’assassinio, poi sul suo possibile contributo alla musica scozzese in un momento storico in cui la Scozia ha cercato di affrancarsi da ogni influenza straniera, in particolare italiana, presente e passata sulla propria musica.
Forse la cosa più giusta è rimanere nel dubbio in un senso come nell’altro. Prove non ve ne sono, ma solo congetture da entrambe le parti, sempre che non consideriamo le attribuzioni per lunga prima tradizione una qualche forma di prova in più rispetto alle congetture di altri qualche secolo più tardi. Senza musica scritta originale e databile non è possibile addivenire ad alcuna forma di certezza. In ogni caso rimane interessante la grande quantità di arie attribuite a Davide, vero o non vero che sia, e la loro importanza nel patrimonio musicale scozzese e nondimeno internazionale.(10)

Ronn McFarlane in Sono Luminus 2018
Franco Morone
Albert Lee
Pete Huttlinger & Jeff Troxel, live
Emily Groff arrangiamento per arpa

James Scott Skinner(11)

Isaac Callender
Jim Marshall & friends
dal Canada
nel Mid-Missouri style
paese che vai danza che trovi
Mark O’Connor in Liberty 1997

My love was once a bonny lad

Robert Burns(12) invia per la pubblicazione nello SMM (1787 al n. 13) una versione ampliata di “My love was once a bonny lad” con il titolo di “The Flowers of Edinburgh”(13) e annota “Questa canzone è una delle tante effusioni del giacobitismo scozzese. Il titolo. .. non ha alcun collegamento con i versi attuali, quindi sospetto che ci sia stata una serie di parole più antica, di cui il titolo è tutto ciò che resta.”

La versione in Apollo’s Cabinet
My love was once a bonnie lad,
He was the flower of a’ his kin,
The absence of his bonnie face
Has rent my tender heart in twain.
I day or night find no delight;
In silent tears I still complain;
And exclaim ‘gainst those my rival foes,
That ha’e ta’en from me my darling swain.

Despair and anguish fill my breast
Since I have lost my blooming rose;
I sigh and moan, while others rest,
His absence yields me no repose.
To seek my love I’ll range and rove
Thro’ ev’ry grove and distant plain:
Thus I’ll ne’er cease, but spend my days
To hear tidings from my darling swain.

Traduzione italiana Cattia Salto
Il mio amore era, una volta, un bel giovanotto,
era il fiore di tutto il suo clan,
senza il suo bel volto
il mio fragile cuore si è lacerato in due.
Giorno e notte non trovo diletto,
di silenziose lacrime il mio lamento,
e ancora mi adiro contro i miei nemici rivali,
che mi hanno preso il mio amato drudo

Disperazione e angoscia mi colmano il petto
da quando persi la mia rosa in fiore;
sospiro e gemo, mentre altri riposano,
la sua assenza non mi dà pace.
In cerca del mio amore andrò raminga
per ogni boschetto e pianura lontana:
così non cesserò mai, ma passerò i miei giorni
per sentir notizie dal mio amato drudo.

che prosegue nel SMM (1787)

There’s nothing strange in Nature’s change,
since parents shew such cruelty.
They caus’d my love from me to range,
and knows not to what destiny.
The pretty kids and tender lambs
may cease to sport upon the plain,
But I’ll mourn and lament, in deep discontent,
for the absence of my darling swain.

Kind Neptune, let me thee intreat
to send a fair and pleasant gale.
Ye dolphins sweet, upon me wait,
and convey me on your tail.
Heavens bless my voyage with success,
while crossing of the raging main,
And send me safe o’er to that distant shore
to meet my lovely darling swain.

All joy and mirth at our return
shall then abound from Tweed to Tay.
The bells shall ring, and sweet birds sing,
to grace and crown our nuptial day.
Thus bless’d with charms in my love’s arms,
my heart once more I will regain.
Then I’ll range no more to a distant shore,
but in love will enjoy my darling swain.

Nulla di strano vi è, nel mutar di Natura,
anche i genitori mostrano tale crudeltà.
A cagion loro il mio amore da me prese le distanze,
e senza sapere verso quale destino.
I bimbetti e i teneri agnelli
possono desistere dai giochi all’aperto,
ma io piangerò e mi lamenterò, insoddisfatta,
per l’assenza del mio caro drudo.

Gentile Nettuno, ti imploro
di mandare un forte e piacevole vento
Voi delfini dolci, aspettatemi
e portatemi sulla vostra coda.
Il cielo benedica il mio viaggio con successo,
nell’attraversata del mare furioso,
e mi mandi al sicuro su quella sponda lontana
per incontrare il mio adorabile drudo.

Tutta la gioia e l’allegria al nostro ritorno
allora abbonderà dal Tweed al Tay.
Le campane suoneranno, e gli uccellini canteranno,
per ingraziare e coronare il nostro giorno nuziale.
Così incantato tra le braccia del mio amore,
il mio cuore ancora una volta riacquisterò.
Allora non più mi avventurerò per una sponda lontana,
ma gioirò del mio caro drudo innamorata

Lorna Anderson & Haydn Eisenstadt Trio Haydn: Scottish and Welsh Songs, Vol. 1

The Flowers of Edinburgh lyrics by Jim Malcolm

Con le sue doti di abile intrattenitore Jim introduce la canzone, con testo di sua composizione, facendo una lunga dissertazione sulla contesa Scozia- Irlanda in merito alla paternità della melodia e alla differenze delle tue terre- accenti musicali.
La sua versione di The Flowers of Edinburgh è ironica e strizza l’occhio a due curiose abitudini di Edimburgo: quella di sputare sull'”Heart of Midlothian” e quelle di sparare un colpo di cannone alle 13 in punto (One o’clock Gun).

You will find on the road (i)
From the castle down to Holyrood
A funny little stone (ii) set in the cobbles of St. Giles
If you stand for a while you will surely see a local
Passing by and spitting at it in a practised style.
If he wears the maroon he is showing his allegiance
To the “Heart of Midlothian” – A loyal Proddy (iii) man
If he’s wearing the green he is spitting disobedience
As a duty-bound supporter of “Hibernian (iv).”

CHORUS
I can tell you that the flowers of Edinburgh
Aren’t in the floral clock in Princes street(v)
They’re the quirky little things
Auld Reekie(vi) often brings
Tae remind you of the history Beneath your feet
I can tell you that the flowers of Edinburgh
Aren’t just the girls at university

They’re the quirky little things
Auld Reekie often brings
Tae remind you of the history beneath your taes.


If you’re strolling along on the quiet side of Princes Street
Admiring the castle with an ice-cream in your hand
All around are the splendours of Scotia’s bonnie capital
The Walter Scott Memorial, the Ross Bandstand.
There’s a loud, sudden BANG!(vii) as your heart ceases beating
As your ice-cream is flying as you’re diving tae the grun
But you’re helped to your feet by a dear old local lady
Who will tell you you’ve been startled
by the one o’clock gun.

Troverai per la strada [ il Royal Mile ]
dal castello fino a Holyrood
un simpatico sassolino incastonato tra i ciottoli di St. Giles.
Se rimani per un po’ vedrai sicuramente un locale
passargli accanto e sputargli addosso in modo esperto.
Se indossa il marrone, sta mostrando la sua fedeltà
agli “Heart of Midlothian” – un fedele Proddy,
se indossa il verde li sta disprezzando
in quanto sostenitore degli “Hibernian”.

CORO
Posso dirti che i fiori di Edimburgo
Non sono quelli dell’orologio floreale di Princes Street
Sono le piccole cose stravaganti
che la Vecchia Ciminiera spesso offre
per ricordarti la storia sotto ai tuoi piedi.
Posso dirti che i fiori di Edimburgo
non sono solo le ragazze all’università
sono le piccole cose stravaganti
che la Vecchia Ciminiera spesso offre
per ricordarti la storia sotto ai tuoi piedi


Se passeggi sul lato tranquillo di Princes Street
ammirando il castello con un gelato in mano/ tutto intorno vedi gli splendori della bella capitale della Scozia
il Walter Scott Memorial, il Ross Bandstand.
Quando un forte, improvviso BANG! ti fa fermare il cuore
e il tuo gelato vola mentre precipiti a terra.
Ma una cara anziana signora del posto ti aiuta a rialzarti
e ti dirà che sei stato spaventato
dal cannone che segna l’una in punto.

NOTE
(i) il Royal Mile è l’arteria principale di Edimburgo che collega il castello a ovest con il Palazzo di Holyroodhouse a est, la cui lunghezza è diventata unità di misura: il miglio scozzese. Il palazzo è stato la residenza dei re di Scozia dal XVI secolo e fino alla morte della regina Maria Stuarda. E’ ancora la residenza ufficiale della Regina d’Inghilterra in Scozia.

(ii) si tratta del mosaico, sul marciapiede del Royal Mile vicino alla chiesa di San Giles, che raffigura il cuore detto “Heart of Midlothian” essendo il Midlothian la regione in cui si trovava Edimburgo, il centro amministrativo dell’Edinburghshire.  Il Tolbooth, costruito intorno al 1561 come dogana per i mercanti, poi diventato sede del municipio e tribunale nel XVII fu trasformato in prigione e in luogo di esecuzioni pubbliche, venne demolito nel 1817. La posizione del cuore indicava il posto in cui erano allestite le forche delle pubbliche impiccagioni.
Se la gente abbia iniziato a sputarci sopra in odio ai malvagi e i loro crimini o in segno di disprezzo per la prigione, non ha ormai più importanza, tanto il gesto è diventato “una vecchia tradizione”, un gesto scaramantico, porta fortuna.

Il mosaico dell'”Heart of Midlothian” è stato preso a simbolo dagli Hearts, il club calcistico più antico di Edimburgo, il cui anno di fondazione risale al 1874. Ma è il simbolo del cuore è fatto derivale dalla sala da ballo frequentata dai suoi fon­datori, nella zona di Canongate.
(iii) proddy è un modo di dire per ” persona di confessione protestante” è diminutivo di prodistan. I tifosi delle due squadre calcistiche erano divisi anche da differenze sociali e religiose.
(iv) gli “Hibernian” sono il club calcistico di Edimburgo antagonista degli Hearts fondato nel 1875 da appassionati di calcio di origine irlandese (Hibernia era il nome latino dell’isola di Irlanda), Oggi l’Hibernian è molto meno legato alle sue origine irlandesi e cattoliche ed i suoi tifosi sono più uniti dalle origini geografiche (per lo più la zona est di Edimburgo)
(v) è un gigantesco orologio decorativo creato con i fiori nei West Princes Street Gardens
(vi) Auld Reekie= Old Smokey quando l’inquinamento atmosferico appestava la città. Serrata nelle mura difensive Edimburgo soffriva di un pernicioso sovraffollamento abitativo. Anche le acque stagnanti del Nor’Loch ai piedi del Castello non contribuivano al ricambio d’aria e la puzza insieme al fumo che usciva dai camini doveva formare una cappa di smog denso e soffocante sulla città.
(vii) Tutti i giorni dalle 1861 alle ore 13 in punto (tranne la domenica, il Venerdì Santo e il giorno di Natale) avviene lo sparo del cannone dal Castello di Edimburgo. L’usanza parte da lontano quando c’era bisogno di segnalare l’ora alle navi nell’affollato porto di Edimburgo.

One o’clock Gun

RIFERIMENTI
(1) Una ricerca approfondita sul musicista-compositore piemontese e la sua influenza sulla musica tradizionale scozzese è confluita in una pubblicazione a firma del musicista omonimo “Il musico David Rizzio, una storia ritrovata” (Davide Riccio) http://kultunderground.org/art/305/
(2) Apollo’s Cabinet: or, The Muses Delight. An Accurate Collection of English and Italian Songs, Cantatas and Duetts, Set To Music For The Harpsichord, violin, German-flute (1756) https://deriv.nls.uk/dcn30/9024/90247693.30.jpg e https://deriv.nls.uk/dcn30/9024/90247705.30.jpg nel secondo foglio con cui si conclude la notazione musicale sono indicate le figure della danza
(3) https://www.scottish-country-dancing-dictionary.com/dance-crib/flowers-of-edinburgh.html
(4) https://deriv.nls.uk/dcn30/8781/87811831.30.jpg
(5) Le 70 pagine di musica di Niven includono 227 brani, alcuni pubblicati da Robert Bremner e James Oswald. “The Flowrs” fu pubblicato per la prima volta da William McGibbon negli anni Cinquanta del Settecento e ristampato da Bremner intorno al 1762 https://www.abdn.ac.uk/scottskinner/display.php?ID=JSS0568
(6) https://www.cpdl.org/wiki/index.php/My_love_was_once_a_bonny_lad_(The_flowers_of_Edinburgh)_(Joseph_Haydn)
(7) https://tunearch.org/wiki/My_love%27s_bonny_when_she_smiles_on_me
(8) https://digital.nls.uk/special-collections-of-printed-music/archive/91499600
(9) Giacobita è una parola sconosciuta ai più – che non siano di origini scozzesi (o Irlandesi o Inglesi) o accaniti lettori dei romanzi di Sir Walter Scott! https://terreceltiche.altervista.org/war-songs-anti-war-songs/you-jacobites-by-name/
(10) “Il musico David Rizzio, una storia ritrovata” (Davide Riccio) pag 81 http://kultunderground.org/public/Davide_Riccio_-_Il_Musico.pdf
(11) Soprannominato “il re della Strathspey” James “Scott” Skinner (1843-1927) oltre che maestro di danza fu prolifico compositore di arie e musiche da danza. Nato a Banchory, vicino Aberdeen codificò lo stile Nord Est (ovvero il modo popolare di suonare il violino in Scozia, influenzato dalla musica classica) con precise norme tecniche e compositive: uso del vibrato, chiavi particolari, abbellimenti con l’archetto, etc.
(12) in Terre Celtiche Blog: biografia di Robert Burns, sue pubblicazioni e collezioni, registrazioni e progetti discografici, archivio dei canti con relative traduzioni https://terreceltiche.altervista.org/nazioni-celtiche-affini/terra-di-scozia-nelle-sue-canzoni/robert-burns/
(13) https://museu.ms/collection/object/55702/volume-i-song-013-page-14-the-flowers-of-edinburgh-scanned-from-the-1853-edition-of-the-scots-musica?pUnitId=1134

https://mudcat.org/thread.cfm?threadid=6811

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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