The Fair Maid of Wallington

Lady Mazery / The Bonny Earl of Livingston / The Laird o Livingstone / Mild Mary / Lord Darlington / Fair Mary of Wallington (Child #91)

The Fair Maid of Wallington narra di una sorta di maledizione che accomuna sette sorelle, quella di morire mentre partoriscono il loro primo figlio. In Bretagna The Fair Maid of Wallington prende il nome di Pontplancoat. E’ il signore di Pontplancoat ad essere il maledetto perchè ha sposato tre mogli (dallo stesso nome Marguerite) tutte morte di parto. Anche in Scandinavia sono circolate delle ballate dal tema affine. Il professor Child ne raccoglie sette versioni; la più antica proviene dal Percy come gli venne comunicata da Roger Halt nel 1775 (Lovely Jenny’s Garland)

The Fair Maid of Wallington

Roud 59 ; Child 91 ; Ballad Index C091 ; trad.]

pratica del taglio cesareo nel medioevo
parto cesareo nel Medioevo: la madre è già morta

La ballata tradizionale raccolta dal professor Child tratta un argomento drammatico per le donne di un tempo: i pericoli del parto. Di sette sorelle cinque sono morte per il travaglio, la sesta giura che non si sposerà mai, ma è già promessa ad un nobile di Wallington. Dopo nove mesi si trova nel letto in doloroso travaglio e teme per la vita. Manda a chiamare la madre che si accinge a praticare il taglio cesareo sulla donna morente (o morta) per salvare la vita al bambino.

La ballata richiama la Death of Queen Jane dove ho già accennato alla questione morale relativa alla pratica del taglio cesareo “Nel Medioevo davanti alla scelta tra la vita della madre e quella del bambino si propendeva 1) a non fare niente perchè quella era la volontà di Dio 2) a salvare la madre, in quanto “maior ius“.. Da notare che la Chiesa cattolica era nel Medioevo contraria al parto cesareo e lo riteneva necessario solo post mortem per la salvezza spirituale del feto; muta opinione però a partire dal 1600 -vedasi il trattato “De ortu infantium contra naturam per sectionem caesaream tractatio” del gesuita francese Theophile Raynaud – solo da allora vige l’obbligo morale della madre in virtù dei principi di carità e amore, di offrire la propria vita in cambio di quella del figlio

Sectio in mortua

la pratica del taglio cesareo nel Settecento

Fino al 1700 il taglio cesareo era una pratica attuata sporadicamente e solo sulla madre morta. Infatti operare sulla donna vivente equivaleva a ucciderla a causa delle inevitabili complicazioni post parto.
Lo si praticava per poter battezzare il bambino, la procedura però presentava un’aggravante, se il feto era già morto nel ventre materno una volta cavato dalla madre, non sarebbe stato seppellito in terra consacrata.
Scrive il dott. Alessandro Livi in “Alle origini del taglio cesareo“: Guy de Chauliac  (1298-1368) si deve la prima descrizione della tecnica del parto cesareo in donna morta. Egli prediligeva  operare incidendo il ventre lungo il fianco sinistro, per evitare il fegato e si raccomandava di tener aperta la bocca e la vagina della donna durante l’intervento per consentire all’aria di raggiungere il bambino: un suggerimento coerente con la concezione ippocratica, secondo la quale il feto respirava appunto attraverso la bocca materna.
Dopo il 1700 invece stando alle fonti alcuni medici iniziarono a praticare il taglio cesareo della donna in vita, gli esiti erano sempre per lo più letali per la madre, ma è da allora che la pratica venne affinata dapprima con l’uso di bisturi e con la sperimentazione di vari tipi di taglio e finalmente con vari tentativi di sutura.

Un frammento quasi incomprensibile di Bell Duncan di Lambhill, Inch, Aberdeenshire.
Registrato su cilindro di cera da James Madison Carpenter nel 1934 circa
La trascrizione del testo completo come cantato da Bell Duncan. 1 2 3
June Tabor in “The First Folk Review Record” 1974, crea una collazione di The Fair Maid of Wallington dalle sette varianti raccolte dal professor Child
James Findlay

Nella versione “The Bonny Earl of Livingston” è la sorella più giovane a giurare che non si sarebbe mai sposata dopo che anche la sesta sorella muore di parto; ma la madre la richiama ai suoi doveri di figlia e donna e le comunica che il suo matrimonio è già stato fissato e si celebrerà l’indomani.

Un tema oggi meno attuale di un tempo per una ballata tutto sommato poco diffusa.

Diversa versione e melodia l’arrangiamento di Graham and Eileen Pratt con il titolo Bonny Earl of Livingston

la versione di June Tabor
When we were silly(1) sisters,
seven sisters were so mild,
Five went to bride bed
and five are dead with child.

Then it’s up spoke young Mary
and it’s single she would bide,
For if ever she was in man’s bed,
the same death she would die.

“Oh it’s take no vows, Mary,
for fear they broken be,
For there is a knight in Wallington
asking good will of thee.”

“Oh if there is a knight, mother,
asking good will of me,
Then it’s in three quarters
of a year you may bury me.”

Well, she had not been in Wallington
three quarters and a day
Till she was as big
with baby as any lady.

“Oh is there not a boy in this town
that would win up hosen and shoen (2)?”
Then it’s up spoke a page-boy,
“Your errand I will run!”

“Give respects to my mother
as she sits in her chair of stone;
Ask her how she likes the news
of seven to have but one.”

When her mother she heard the news
in anger cried she
And she’s kicked the table with her foot
and kicked it with her knee.

Then she’s called for her waiting-maid
and also her stable-groom:
“Come fetch me my cloak
and go saddle up the brown.”

But when they came to Wallington
and into Wallington Hall (3)
There was four and twenty ladies
that let the tears down fall.

And her daughter, she had a scope (4)
into her cheek and into her chin,
All for to keep her sweet life (5)
till her mother she come in.

Now she’s taken a razor
that was both sharp and fine
And from out of her left side
she’s took the heir (6) to Wallington.

“Oh, there is a race in Wallington,
and that I rue full sore
Though the cradle it be well spread up,
the bride-bed is left bare.”

versione italiana Cattia Salto
Quando eravamo delle sorelle sprovvedute,
sette delicate sorelle,
cinque finirono nel letto nuziale
e cinque morirono di parto.

Allora parlò la giovane Maria
che lei sarebbe rimasta nubile
perchè se mai fosse stata nel letto di un uomo
avrebbe fatto la stessa morte (delle sorelle)

“Oh non fare giuramenti Maria
perchè temo li infrangerai
perchè c’è un cavaliere a Wallington
che chiede la tua mano”

“Oh se c’è un cavaliere madre
che chiede la mia mano
allora tra nove mesi
mi seppellirete”

Beh non era stata a Wallington
che nove mesi e un giorno
che s’ingrossò
per il bambino come ogni signora.

“Non c’è un ragazzo in questa città
che voglia guadagnarsi calze e scarpe?”
Allora parlò un paggetto
“Svolgerò io la commissione”

“Porta i rispetti a mia madre
mentre siede sul trono di pietra
chiedile se le piace la notizia
che di sette ne è rimasta una”

Quando la madre seppe la notizia
si infuriò e gridò
e prese a calci il tavolo
con il piede e il ginocchio.

Allora mandò a chiamare la sua cameriera
e anche lo stalliere
“Portami il mantello
e andate a sellare il baio”

Ma quando arrivò a Wallington
nel castello di Wallington
c’erano 24 damigelle
che piangevano.

E la figlia aveva un morso
in bocca [per tenerla aperta]
e mantenere il suo caro bimbo in vita
finchè la madre non fosse arrivata.

Allora lei prese il rasoio
stretto e affilato
e dal fianco sinistro
le cavò l’erede di Wallington.

“Oh c’è un erede a Wallington
e di questo mi rammarico, che
sebbene la culla sia piena
il letto nuziale sia vuoto”

NOTE
(1) silly ha molti significati nel contesto ingenue, sciocchine (nel senso di sprovvedute, prive di esperienza)
(2) stockings and shoes, la traduzione letterale “che voglia vincere calze e scarpe” ha probabilmente il significato attribuito da Giorgio Gregori “secondo me è un modo di dire, del genere “c’è un ragazzo che vuole fare un po’ di soldi?”. Poi coi soldi uno si può comprare bene primari come calze e scarpe
(3) hall ha molti significati in genere salone, stanza, camera, ma anche castello o palazzo; in questo contesto vuol dire che la madre sta entrando nella camera della figlia, ma ho preferito semplificare
(4) scope- scob, scoup (versione B scobs versione G scoups). Nella versione C si tratta di un gaggs,  “gag” was a piece of wood which was put into the mouth to keep it open
Nel suo glossario, Child definisce “scob” (scope, scoup) come un gag. Nel DSL alla voce SCOB leggiamo: Two pieces of twigs tied like splints round the tongue to act as a gag. cioè due stecche tenute attorno alla lingua per fare da bavaglio. Come spiega diffusamente Harbison Parker nel suo “The Scobs Was in Her Lovely Mouth” era credenza che si dovesse mantenere la bocca della donna aperta per permettere al bambino di respirare. La credenza era che l’ossigeno arrivasse al bambino attraverso la bocca della madre (non si sapeva che il bambino poteva restare in vita tramite la circolazione sanguinea). Ma già nel Cinquecento alcuni medici ritenevano questa pratica una sciocca superstizione di levatrici, sebbene la raccomandassero proprio per non sollevare malcontento tra gli astanti. In molte descrizioni di questo dispositivo per tenere la bocca aperta si tratta di un tubo di canna aperto su entrambi i lati messo tra i denti della donna. Nella versione bretone della ballata si legge
Mettez-lui une bille d’argent dans la bouche,
Et le couteau dans le cote droit;
Et le couteau dans le cote droit,
Vous trouverez un petit enfant en vie

il “dispositivo” è diventato una biglia d’argento nell’altra versione un cucchiaio d’argento).
Nelle numerosi immagini (miniature e stampe) di parti con taglio cesareo dell’antichità la maggioranza ritraggono donne morte, nessuna però con il dispositivo in bocca descritto nella ballata
(5) Come sia stato questo scob era applicato solo quando la donna aveva smesso di respirare e quindi si praticava il taglio cesareo sul suo cadavere. La frase non è quindi da intendersi come “per mantenerla in vita” bensì “per mantenere il bambino in vita”
(6) la “mission” di una donna: assicurare la discendenza al maschio

LINK
https://en.wikisource.org/wiki/Child%27s_Ballads/91
https://mainlynorfolk.info/june.tabor/songs/thefairmaidofwallington.html
https://mudcat.org/thread.cfm?threadid=66809
https://fr.wikisource.org/wiki/Chants_populaires_de_la_Basse-Bretagne/Pontplancoat
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/pontplancoat_11.htm
http://per.kentel.pagesperso-orange.fr/pontplancoat_21.htm
https://tob.kan.bzh/chant-00466.html?lang=bzg
http://bluegrassmessengers.com/the-scobs-was-in-her-lovely-mouth–parker-1958.aspx

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

3 Risposte a “The Fair Maid of Wallington”

  1. Infatti non se ne può più, hanno anche utilizzato una canzone di Cohen per fare da sottofondo a “Uomini in scarpe rosse” una manifestazione al maschile contro la violenza sulle donne, tenutasi a Biella sabato scorso. Bastassero queste cose…
    Tornando a TC: mi frulla ora una piccola idea in testa per alleggerire…dopo cena scrivo qualcosa in bozze…

  2. Cattia, sarà perchè si avvicina l’8 Marzo, che sia te che io abbiamo preso ad interessarci di truci temi femminili come questo o femminicidi e prostituzione, nei nostri ultimi interventi? Sembrerà che ci siamo messi d’accordo e invece non è vero. Comunque nel Finistère, ci sono delle casate nobili chiamate Pontplancoet, precisamente nei comuni di Plougoulm e Plougasnou. Le versioni più conosciute del canto bretone che hai citato, risalgono al 1848 (interprete Marie-Josèphe Kerival, Keramborgne) e 1865 (interprete Anna Salic, Plouaret).

    1. In questo clima obnubilato nemmeno ci pensavo alla festa della donna; anche senza il profumo di mimosa c’è sempre una buona occasione per parlare della vita grama di tante donne

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.