The green fields of Amerikay a farewell to old Ireland

The green fields of Amerikay (Canada)
Farewell to old Ireland

Dove sono oggi quei venti milioni mancanti di Irlandesi che ci dovrebbero essere qui oggi invece di quattro, le nostre tribù perdute? E le nostre ceramiche e i tessuti, i migliori del mondo? E la nostra lana che si vendeva a Roma ai tempi di Giovenale e il nostro lino e il nostro damasco dei telai di Antrim e i nostri merletti di Limerick..

James Joyce in Ulisse


The green fields of Amerikay, Farewell to old Ireland (i due canti dell’emigrante presi in esame) sono molto simili per il testo (e a volte hanno anche lo stesso titolo) ma non per la melodia. In entrambi la terra verde promessa è il Canada. Nel primo Farewell to old Ireland vengono menzionati il Quebec e New Brunswick e la città di Montreal (Canada orientale).
Chi partiva per sfuggire alla miseria esprimeva il suo dolore nelle canzoni, il carico di rimpianti e l’addio alle persone care lasciate a casa. Ma in alcune versioni (come questi canti) predomina un certo entusiasmo per la partenza, misto all’eccitazione per l’avventura.

Roud 2290 ; Ballad Index DTgrncan ; Bodleian Roud 2290 ; trad.]

THE GREEN FIELDS OF AMERICAY/FAREWELL TO OLD IRELAND

Andy Irvine
Cara Dillon (segue un ordine tutto suo nelle strofe: I, II, VI, III, VII, VIII, X) anche la melodia è diversa
De Danann

I
Farewell to old Ireland the land of my childhood
That now and forever I am bound for to leave
Farewell to the shores where the shamrock is growing
It’s the bright spot of beauty in the home of the brave
II
I will think on its valleys with fond admiration
Though never again its green hills will I see
For I’m bound for to cross o’er the wild swelling ocean
In search of fame, fortune and sweet liberty
III
It’s hard to be forced from the lands that we live in
Our houses and farms we’re obliged for to sell
And to wander alone among Indians and strangers
To Find some sweet spot where our children may dwell
IV
O I have a wee lassie I fain would take with me
Her dwelling at present lies in County Down
It would break my poor heart for to leave her behind me
We’ll both roam together this wide world around
V
So it’s come along Bessie my own blue-eyed lassie
Bid farewell to your mother and then come with me
And I’ll make my endeavour for to keep your mind easy
Till we reach the green fields of Amerikay
VI
Our ship at the present lies in lovely Derry
To bear us away o’er the wild swelling sea
May heaven be her pilot and grant her fond breezes
Till we reach the green fields of Amerikay
VII
Our artists our farmers our tradesmen are leaving
To seek for employment far over the sea
Where they will get riches with care and with industry
There is nothing but hardship at home if you stay
VIII
So it’s cheer up your hearts now you lads and gay lassies/There’s gold for the digging and lots of it too
Here’s health to the heart that has courage to venture
Bad luck to the lad or the lass that would rue
IX
There’s brandy in Quebec at ten cents a quart boys
The ale in New Brunswick’s a penny a glass
There is wine in that sweet town they call Montreal boys
At inn after inn we will drink as we pass
X
And we’ll call for a bumper of ale wine and brandy
And we’ll drink to the health of those far far away
Our hearts will all warm at the thoughts of old Ireland
When we’re in the green fields of Amerikay

I
Addio alla vecchia Irlanda, il paese della mia infanzia
che ora e per sempre sto per lasciare
Addio alle coste, dove cresce il trifoglio,
la nota lieta della bellezza nella dimora dei valorosi
II
Penserò alle sue valli con amorevole ammirazione
anche se mai più le sue colline verdi vedrò
perchè devo attraversare il vasto oceano tumultuoso
in cerca di fama, fortuna e di dolce libertà
III
E’ difficile essere sfollati dalla terra in cui viviamo
le nostre case e fattorie siamo obbligati a vendere
e a vagare soli tra gli indiani e gli stranieri
per trovare un posto piacevole in cui crescere i figli.
IV
Ho una cara ragazza che vorrei portare con me
i suoi parenti al momento vivono nella Contea di Down
(siccome) mi si spezzerà il cuore a lasciarla indietro
cammineremo insieme in questo mondo vasto e selvaggio.
V
Così vado con Bessie, la mia ragazza occhi-azzurri
dai l’addio a tua madre e poi vieni con me
e farò del mio meglio per distrarti
finchè raggiungeremo i verdi campi d’America
VI
La nostra nave al momento si trova nella bella Derry
e ci porterà lontano attraverso il vasto mare/ possa il
cielo essere il suo pilota e concederle le amate brezze
finchè raggiungeremo i campi verdi d’America
VII
I nostri artisti, i nostri agricoltori, i nostri commercianti
partono per cercare un lavoro lontano oltremare
dove diventeranno ricchi con la diligenza e la solerzia,
ci sono solo stenti per chi resta a casa!
VIII
Così ora rallegrate i vostri cuori, voi ragazzi e ragazze
C’è un sacco d’oro (1) da scavare per tutti,
ci sarà abbondanza per il cuore che avrà il coraggio di cimentarsi, sfortuna per chi si pentirà.
IX
C’è il brandy in Quebec a dieci centesimi il litro, ragazzi
la birra a New Brunswick è un centesimo al bicchiere
c’è vino in quel dolce paese che chiamano Montreal ragazzi
e locanda dopo locanda lo berremo mentre passiamo.
X
Ordineremo un pieno di birra, vino e brandy
e berremo alla salute di quelli lontani
I nostri cuori si scalderanno tutti ai ricordi della vecchia Irlanda/ Quando saremo sui campi verdi dell’America

NOTE traduzione italiana Cattia Salto
1) la frase più in generale significa che c’è da fare fortuna in Canada ma nello specifico il riferimento cade alla febbre dell’oro nello Yukon e il Klondike (1896-1898) nel territorio dell’Alaska

THE GREEN FIELDS OF AMERICAY/CANADA

The green fields of Amerikay (Canada nella versione di Paddy Tunney) è il messaggio d’ottimismo di coloro che preferiscono guardare in avanti, visto che si lasciano alle spalle la miseria e la fame. La strofa finale è una dichiarazione di solidarietà e fraternità verso il conterraneo in terra straniera: per quando si allontani dal proprio paese, la comunità irlandese tende a tessere una rete “di protezione” e di sostegno non solo tra parenti.
Una delle canzoni dell’emigrante più toccanti (risalente forse al 1820) diventata popolare nella versione di Paddy Tunney. Anche se il canto è un lamento, l’emigrante in procinto di salpare non osa voltarsi indietro e procede a passo svelto verso la nuova terra.
Alcune varianti scambiano le strofe con il testo precedente (cf) e in generale sono ritenute versioni del Nord d’Irlanda.

Paddy Tunney
Deanta, voce di Mary Dillon (strofe IV, I, II, V variante, VI, VII)
Kevin Conneff in Music of the Celtic Harp The Chieftain 2008 (strofe da I a VII, + III e IV) in una superba versione “a cappella”
Planxty in Cold Blow And The Rainy Night 1974
Paul Brady 1985

I
Farewell to the groves of shillelagh and shamrock.
Farewell to the girls of old Ireland all round.
And may their hearts be as merry as ever they could wish for/ As far away o’er the ocean I’m bound.
II
Oh, my father is old and my mother quite feeble;
To leave their own country it would grieve their heart sore,
Oh the tears down their cheeks in great floods they are rolling/To think they must die upon some foreign shore.
III
But what matter to me where my bones they may lie buried
If in peace and contentment I can spend my life
The green fields of Amerikay they daily are calling
It’s there I’ll find an end to my miseries and strife.
IV
So pack up your seastores now consider it no longer
Ten dollars a week isn’t very bad pay
With no taxes or tithe to devour up your wages
Across on the green fields of Amerikay.
V
The lint dams are gone and the looms are lying idle
Gone are the winders of baskets and creels,
And away o’er the ocean, go journeyman cowboy
And fiddlers that play out the old mountain reels
VI
Ah and I mind the time when old Ireland was flourishing,
And most of her tradesmen did work for good pay
Ah, but since our manufacturers have crossed the Atlantic
It’s now we must follow on to Amerikay.
VII
And now to conclude and to finish my ditty
If e’er a friendless Irishman should happen my way
With the best in the house I will treat him, and welcome him
At home on the green fields of Amerikay.

I
Addio ai boschetti di quercia(1) e al trifoglio,
addio a tutte le ragazze irlandesi dei dintorni
Possano i loro cuori essere felici come desiderano
mentre vado lontano oltre oceano.
II
Mio padre è vecchio e mia madre piuttosto debole
lasciare il loro paese potrebbe essere un colpo al cuore
le lacrime giù per le guance in grandi rivoli cadono
al pensiero che devono morire su di una terra straniera.
III
Ma cosa mi importa dove le mie ossa saranno sepolte,
se in pace e contentezza posso trascorrere la mia vita
i campi verdi dell’America mi chiamano quotidianamente
è là che io troverò una fine alle mie miserie e lotte.
IV
Impacchettate le vostre mercanzie, senza pensarci troppo
Dieci dollari alla settimana non è una brutta paga
senza tasse o decime a intaccare lo stipendio
nei campi verdi dell’America
V(2)
Gli argini sono finiti e i telai sono al ribasso
finiti i lavori dei cestai (3), (allora)
via oltre oceano per andare come un cowboy giramondo
e i violinisti che suonano le vecchie danze di montagna(4)
VI
Ricordo i tempi in cui la vecchia Irlanda era fiorente e la maggior parte dei suoi artigiani lavora per una buona paga,
ma da quando i nostri produttori hanno attraversato l’Atlantico/ noi dobbiamo ora seguirli per l’America
VII
E per concludere e finire la mia canzoncina
se mai un irlandese sconosciuto dovessi incontrare
lo accoglierò con il meglio che ho in casa e gli darò il benvenuto nei campi verdi dell’America

NOTE
1) shillelah è un nodoso e corto bastone da passeggio utilizzato anche come arma di difesa, sebbene l’origine del nome sia controversa in questo contesto il termine sta a indicare il tipo di legno con cui è costruito ovvero di quercia. Il nome è diventato sinonimo di irlandesità
2) variante strofa nei Deanta (e anche di Paddy Tunney):
The sheep run unsheared and the land’s gone to rushes; The handyman’s gone and the winder of creels. Away o’er the ocean go journeyman tailors And fiddlers who flaked out the old mountain reels.
(traduzione italiana: le pecore pascolano senza pastore e la terra è lasciata incolta, gli artigiani e i pescatori (letteralmente gli avvolgitori di nasse) se se sono andati via, sull’oceano vanno i sarti a giornata e i violinisti che suonano le vecchie danze di montagna)
3) si descrivono tre tipiche occupazioni che avevano dato lavora agli irlandesi quali i lavori di sterramento per la costruzione dei canali, il lavoro artigianale del tessitore e dei cestai

The Green Field of America tune

The Green Field of America è anche il titolo di una musica da danza arrangiata sia come reel che come jig (anche con il titolo di Crags Of The Burren, Jimmy O’Brien’s, Molly Brallaghan, O’Brien’s, The Stone In The Field)

John Carlos al mandolino
Tim O’Brien, Gerry O’Connor, Arty McGlynn (in set con First Snow)
Stephen Ducke flauto irlandese

FONTI
http://mysongbook.de/msb/songs/e/emigrant.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=70704
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=12454
http://fm-shabba.de/Songs_PDF/Farewell%20to%20old%20Ireland.pdf
https://www.clarelibrary.ie/eolas/coclare/songs/cmc/the_green_fields_of_america_scrotty.htm
https://www.clarelibrary.ie/eolas/coclare/songs/cmc/the_green_fields_of_america_jlyons.htm
http://comhaltasarchive.ie/compositions/17 http://mainlynorfolk.info/folk/songs/thegreenfieldsofamerica.html
http://thesession.org/tunes/695http://thesession.org/tunes/942

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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