The brisk butcher

The brisk butcher è una ballata tradizionale pubblicata per la prima volta nel XIX secolo con il titolo The Leicester Chamber Maid e diffusa poi con diversi titoli. Si racconta di come una ragazza del popolo (una cameriera) venga ingannata dal solito marpione venuto dalla città, ma di come in seguito la ragazza si prenda la sua vendetta.

The Brisk Butcher / The Butcher and the Chambermaid / The Copshawholme Butcher / The Ten Dollar Bill

Roud 167 ; G/D 7:1466 ; Ballad Index DTxmasgo ; Bodleian Roud 167 ; Wiltshire 1160 ; trad.]

la storia

la bella cameriera con un piatto di ostriche
nelle canzoni popolari le ostriche alludono al sesso e alle sue “soprese”

Un facoltoso macellaio arriva in una locanda e decide di approfittare della bella e giovane cameriera. La paga una sovrana[1] per passare la notte con lui. Il mattino appresso, quando il locandiere chiede il pagamento della notte il macellaio dice che ha pagato la cameriera e non ha avuto resto.
Dodici mesi dopo il furfante torna alla locanda e la cameriera gli porta sulle ginocchia un bambino dicendogli “ecco il tuo resto!”

A.L. Lloyd, tra i primi a incidere la canzone, annotava:
Qui abbiamo una vivace canzone che viene dal nord-est. Dubito che sia una storia tutta vera. Il signor Tom Cook, da cui abbiamo imparato la canzone, è un avventuriero. Ha detto di averla cantata “in onore delle donne, procaci nei fianchi e nelle labbra, Dio benedica la loro abilità”. Le signore presenti hanno salutato con grazia alzando i loro luccicanti boccali da birra.
In realtà, la ballata ha una morale insolita per le canzoni tradizionali, nelle quali di norma una giovane donna è lasciata sola ad affrontare nel miglior modo possibile le conseguenze di incontri proibiti. Qui invece il maschio viene abilmente e giustamente messo di fronte alle proprie responsabilità.

la versione di Prior & Hart

It’s of a brisk young butcher
as I have heard them say,
He started out of London town all on a certain day.
Says he, “A frolic I will have, my fortune for to try;
I will go into Leicestershire some cattle for to buy.”

When he arrived at Leicester town he came into an inn,
He called for an hostler and boldly he walked in.
He called for liquor of the best,
he being a roving blade,
And quickly fixed his eyes
upon the lovely chambermaid.

When she took up a candle
to light him up to bed,
And when she came into the room,
these words to her he said:
“One sovereign I will give to you
all to enjoy your charms.”
And this fair maid all night to sleep
all in the butcher’s arms.

‘Twas early the next morning he prepared to go away,
The landlord said, “Your reckoning, sir,
you have forgot to pay”
“Oh no”, the butcher did reply
“pray do not think it strange,
One sovereign I gave your maid
and I haven’t got the change.”

They straight way called the chambermaid
and charged her with the same,
The golden sovereign she laid down,
prepared she’d get the blame.
The butcher then went home,
well pleased with what was passed
And soon this pretty chambermaid
grew thick about the waist.

‘Twas in a twelve months after he came to town again
And then as he had done before
he stopped at that same inn.
‘Twas then the buxom chambermaid
she chanced him for to see,
She brought a babe just three months old
and placed him on his knee.

The butcher sat like one amazed
and at the child did stare
But when the joke he did find out,
how he did stamp and swear.
She said, “Kind sir, it is your own,
pray do not think it strange:
One sovereign you gave to me
and here I’ve brought your change.”

So come all you brisk and lively blades,
I pray be ruled by me,
Look well into your bargains
before your money pay.
Or soon perhaps your folly
will give you cause to range
If ever you sport with pretty maids
be sure to get your change

E’ di un giovane e vispo macellaio
di cui ho sentito dire,
un bel giorno si partì da Londra
“Sarà uno scherzo tentare la fortuna,
andrò a Leicester per comprare del bestiame”

Quando arrivò a Leicester entrò in una locanda
chiamò il locandiere e avanzò baldanzoso.
Chiese il miglior liquore,
ed essendo un donnaiolo (1)
tosto fissò gli occhi
sulla bella cameriera.

Allora lei prese una candela
per fargli luce fino al letto (2)
e quando lei entrò nella camera
queste parole egli le disse
“Vi darò una sovrana
per godere delle vostre bellezze”
E la bella per tutta la notte dormì
tra le braccia del macellaio.

Il mattino dopo si preparò ad andarsene presto,
il locandiere disse “Il vostro conto, messere,
di pagare vi siete scordato”
“Oh no – rispose il macellaio –
non crediate sia mia abitudine,
una sovrana diedi alla vostra cameriera
e non ho ottenuto il resto”

Chiamarono subito la cameriera
e l’accusarono dello stesso,
lei posò la sovrana d’oro,
preparata a prendersi la colpa.
Il macellaio poi tornò a casa,
ben soddisfatto dell’accaduto
e presto alla graziosa cameriera
aumentò il girovita.

Dodici mesi dopo lui venne di nuovo in città
e come aveva fatto in precedenza
si fermò alla stessa locanda.
E fu allora che la formosa cameriera
si azzardò a mostrargli (una cosa),
prese il bimbo giusto di tre mesi
e glielo posò sulle ginocchia

Il macellaio sedeva stupito
e guardava fisso il bimbo
ma quando scoprì lo scherzo,
come giurava e spergiurava (di non conoscerlo) (3).
“Gentil Signore, è proprio vostro,
non crediate sia mia abitudine:
una sovrana mi avevate dato
ed ecco che vi ho portato il vostro resto”

Allora venite tutti voi vivaci donnaioli,
lasciatevi guidare da me,
valutate bene le occasioni
prima di pagare con i soldi.
O forse presto la vostra stoltezza
potrebbe costarvi cara:
se mai vi divertite con le belle cameriere
assicuratevi di avere il vostro resto!

Note di Cattia Salto
1) roving blade = lama vagabonda con blade diventato sinonimo di giovanotto sveglio e intraprendente; un po’ farfallone e giramondo; assume vari significati a seconda del contesto in questo caso l’abilità con le donne
2) nelle locande gli avventori venivano accompagnati nelle camere dalla domestica che portava il lume e poi andava via con la candela. Più spesso le camere avevano letti collettivi o molti lettini dove già stavano dormendo altri ospiti. Data la pericolosità delle fiamme libere difficilmente si lasciavano candele nelle stanze proprio per scongiurare incidenti.
3) “to stamp and to swear” è una frase fatta che letteralmente vuol dire “firmare (sottoscrivere) e giurare” nel contesto il giovanotto cerca di non ammettere la sua paternità, ma alla fine si arrende davanti all’evidenza. Anche se all’epoca non esistevano gli assegni di mantenimento, la legge riconosceva un risarcimento alla donna per la gravidanza fuori dal matrimonio. Tuttavia anche se l’uomo dava il proprio cognome al bambino (e comunque non era tenuto a farlo) questi rimaneva sempre un figlio illegittimo.

la ballata nel folk revival

Maddy Prior e Tim Hart dal volume I delle loro Folk Songs of Old England
La folk singer del Michigan Kitty Donohoe in Farmer in Florida

Le versioni più “storiche”

A.L.Lloyd in Three drunken horsemen

Harvey Nicholson in una incisione dei primi anni ’50 The Copshawholme Butcher

[1] una moneta d’oro inglese, emessa per la prima volta nel 1489 da Enrico VII

LINK
https://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/thebutcherandthechambermaid.html

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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