My Blackbird of sweet Avondale

“Blackbird of sweet Avondale” è il lamento di una donna, personificazione dell’Irlanda, che si affligge per la prigionia del merlo di Avondale ovvero il politico irlandese Charles Stewart Parnell. Il testo della canzone è ripreso in alcuni broadside ottocenteschi probabilmente contemporanei allo svolgersi dei fatti. Ma potrebbe derivare da ‘The Lady’s Lamentation’  una canzone scozzese del 1600, rielaborata chiave giacobita nel secolo successivo con il titolo The Blackbird (o The Royal Blackbird) e della quale si conoscono ben tre melodie.

Blackbird of sweet Avondale

“Blackbird of sweet Avondale” richiama lo stile di un’Aisling song, un genere letterario tipico della poesia bardica irlandese, qui il poeta incontra una donna che simboleggia l’Irlanda e si lamenta della prigionia del del Merlo di Avondale.
La melodia richiama a mio avviso quella di “Bhríd Óg Ní Mháille

Silly Wizard  in “A glint of Silver” 1986

Le aisling song sono in genere delle slow air di una dolcezza mista a tristezza infinita.
L’incontro ha il carattere di una visione o di un sogno poco prima del farsi del giorno, in cui la fanciulla è di una bellezza mozzafiato ovvero sublime, paragonata alla più bella delle dee. In genere lei si lamenta delle condizioni di vita del popolo irlandese e prevede un futuro radioso, in cui sarà libera dagli oppressori.

Charles Parnell (1846-1891) fu membro della nobiltà protestante anglo-irlandese e uomo politico carismatico che lottò per realizzare la Riforma Agraria in favore dei contadini poveri.
Nel 1870 fu tra i fondatori dell’Home Rule Party [in italiano “il partito per l’autonomia“] che si era posto come primo obiettivo  il conseguimento dell’autonomia dell’Irlanda continua


I
By the sweet bay of Dublin, while carelessly strolling
I sat myself down by a green myrtle shade
Reclined on the beach, as the wild waves were rolling
In sorrowful condoling, I saw a fair maid
II
Her robes changed to mourning, that once were so glorious
I stood in amazement to hear her sad wail
Her heartstrings burst forth with wild accents uproarious
Saying, “Where, where is my Blackbird of sweet Avondale?”
III
“In the fair counties Meath, Wexford, Cork, and Tipperary,
The rights of Old Ireland, my Blackbird did sing
Ah, but woe to the hour, with heart light and airy
Away from my arms, to Dublin took wing”
IV
“The fowlers waylaid him in hopes to ensnare him
While I here in sorrow, his absence bewail
Oh, it grieves me to think that the walls of Kilmainham
Surround my dear Blackbir of sweet Avondale”
V
“Oh, Ireland, my country, awake from your slumbers
And give back my Blackbird, so dear unto me
And let everyone know, by the strength of your numbers
That we, as a nation, would wish to be free”
VI
“The cold prison dungeons is no habitation
For one, to his country, was loyal and true
Then give him his freedom, without hesitation
And remember he fought hard for freedom and you”
VII
“Oh, Heaven, give ear to my consultation
And strengthen the bold sons of Old Granuaile
And God grant that my country will soon be a nation
And bring back the Blackbird to sweet Avondale”

traduzione italiana di Cattia Salto
I
Nella bella baia di Dublino mentre passeggiavo distrattamente
mi sono seduto all’ombra di un verde mirto
e distesa sulla spiaggia, mentre le ampie onde si frangevano,
distrutta dal dolore, vidi una bella fanciulla(1)
II
Gli abiti che un tempo erano così gloriosi, mutati in lutto,
mi trovai sorpreso ad ascoltare il suo triste lamento,
i suoi sentimenti  si liberavano con toni agitati e tumultuosi
diceva ” Dovè il Merlo(2) della mite Avondale(3)?
III
Nelle belle contee di Meath, Wexford, Cork e Tipperary
i diritti della povera Irlanda, il mio merlo ha cantato,
ma guai all’ora, con cuore leggero e spensierato
lontano dalle mie braccia, a Dublino ha preso il volo”
IV
I cacciatori lo assalirono con la speranza di intrappolarlo
mentre qui io nel dolore la sua assenza piango.
E’ doloroso per me pensare che le mura di Kilmainham(4)
circondano il  caro Merlo della mite Avondale.
V
Oh, Irlanda, paese mio , svegliati dal sonno
e ridammi il mio Merlo, a me tanto caro
e lascia che tutti sappiano, con la forza dei numeri che,
come nazione, potremmo essere liberi.
VI
La cella fredda della prigione non è l’abitazione
per chi, al suo paese, era leale e sincero
quindi dagli la libertà , senza indugi
e ricorda che ha lottato per la libertà e per te.
VII
Oh, cielo, porgi orecchio alla mia supplica
e dai forza ai figli audaci della vecchia Granuaile(5)
e Dio fa che il mio paese sia presto una nazione
e riporti il merlo alla mite Avondale”

NOTE
1) la donna è Katherine O’Shea (amante e poi moglie di Charles Parnell) che impersona l’Irlanda afflitta. La chiave politica è una lettura tipicamente irlandese di un genere sviluppato in Francia con il termine Reverdie, in cui il poeta incontra una dama soprannaturale, che simboleggia la natura rigogliosa e l’amore.
2) nei canti di protesta e di ribellione era consuetudine identificare il personaggio con uno pseudonimo. Con il nome di merlo tuttavia ci si riferiva più spesso al Vecchio Pretendente in esilio Giacomo Francesco Stuartvedasi The Blackbird la canzone giacobita
3) Ad Avondale si trova la casa natale di Charles Stewart Parnell, una villa georgiana ora sede di un museo a lui dedicato. Avondale è il titolo della canzone scritta da Dominic Behan dedicata a Charles Parnell (vedi Avondale di Dominic Behan)
4) Parnell fu arrestato a Dulino ad ottobre nel 1881 in forza del Coercion Act che voleva frenare le attività della Land League; fu rilasciato a maggio dell’anno seguente. Nella prigione di Kilmainham Gaol  (oggi trasformata in museo vedi scheda) Parnell era trattato con i guanti e viveva come se si trovasse in una suite d’albergo: si era portato i suoi arredi e riceveva regolarmente visite, oltre a condurre i suoi affari con il mondo esterno
5)  Granuaile è Grace O’Malley, eroina della storia irlandese, regina dei Pirati che si oppose con la lotta ad dominio inglese sull’Irlanda sia per mare che per terra all’epoca della regina Elisabetta I. Intelligente, affascinante e con il carisma del grande condottiero Granualile (da un nomignolo che vuol dire testa rasata) dominò i mari al largo della costa occidentale d’Irlanda per più di mezzo secolo. Imprigionata più volte dagli Inglesi non fu mai sconfitta e il suo spirito divenne il simbolo dell’Irlanda e il suo rifiuto alla sottomissione.

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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