The Band Played Waltzing Matilda

“The Band Played Waltzing Matilda” è una canzone australiana contro la guerra, composta da Eric Bogle – cantautore scozzese-australiano nel 1971. Un giovane australiano parte per la prima guerra mondiale con le truppe impegnate in Turchia e descrive l’inferno della battaglia nella Baia di Süvla. Ritorna in patria ancora vivo ma senza le gambe.

Intervistato nel 2009 per The Scotsman dice: “L’ho scritta come un commento trasversale sulla guerra del Vietnam che era in pieno svolgimento … ma mentre i ragazzi australiani stavano morendo lì, la gente non aveva quasi idea di dove fosse il Vietnam. Gallipoli era molto più vicino all’etica australiana: ogni scolaretto conosceva la storia, quindi ho ambientato la canzone lì. … All’inizio la Returned Service League e tutte queste persone non la accettarono affatto; pensavano che fosse anti-soldato, ma ora hanno chiuso il cerchio e vedono che è certamente contro la guerra ma non anti-soldato.

In Australia come dice Eric Bogle nell’intervista tutti conoscono la campagna delle truppe ANZAC in Turchia (Campagna di Gallipoli). Sulla vicenda sono stati girati due bellissimi film: Gallipoli nel 1981 (versione italiana: Gli anni spezzati) e  The Water Diviner del 2014 a cui sono seguite due mini-serie televisive Gallipoli (2014) e Deadline Gallipoli (2015)

Eric Bogle
The Pogues

The Band Played Waltzing Matilda

Anti-war song

La canzone ha conosciuto un grande successo ed è stata tradotta e interpretata in molte altre lingue.
La versione catalana del gruppo valenciano Gent del Desert
LA BANDA TOCÀ EL VALS DE MATILDA

Now when I was a young man, I carried me pack
And I lived the free life of the rover
From the Murray’s green basin to the dusty outback
I waltzed my Matilda all over.
Then in 1915, my country said “son
It’s time to stopped rambling, there’s work to be done”
So they gave me a tin hat, and they gave me a gun
And they sent me away to the war.

And the band played Waltzing Matilda,
As the ship pulled away from the quay
And amid all the tears, flag-waving and cheers,
We sailed off for Gallipoli.


Well I remember that terrible day
When our blood stained the sand and the water
And how in that hell that they called Suvla Bay
We were butchered like lambs at the slaughter.
Johnny Turk he was ready, oh he’d primed himself well.
He rained us with bullets, and he showered us with shell.
And in five minutes flat, we were all blown to hell
Nearly blew us back home to Australia.

And the band played Waltzing Matilda,
When we stopped to bury our slain.
We buried ours, and the Turks buried theirs,
Then it started all over again.


Those who were living just tried to survive
In that mad world of blood, death and fire
And for ten weary weeks, I kept myself alive
Though around me the corpses piled higher
Then a big Turkish shell knocked me arse over head
And when I awoke in me hospital bed,
And saw what it had done, then I wished I were dead
I never knew there was worse things than dyin’.

For no more I’ll go waltzing Matilda,
All around the green bush far and near
For to hump tent and pegs, a man needs both legs,
No more waltzing Matilda for me.


They collected the wounded, the crippled, the maimed
And they shipped us back home to Australia.
The armless, the legless, the blind, the insane
Those proud wounded heroes of Suvla
And when the ship pulled into Circular Quay
I looked at the place where me legs used to be.
And thanked Christ there was noone there waiting for me
To grieve, and to mourn, and to pity.

And the band played Waltzing Matilda,
As they carried us down the gangway.
But nobody cheered, they just stood there and stared,
Then they turned all their faces away.


So now every April, I sit on me porch
And I watch the parade pass before me.
And I see my old comrades, how proudly they march
Renewing their dreams of past glories
I see the old men, old tired stiff and sore
The weary old heroes of a forgotten war
The young people ask, what are they marching for?
And I ask myself the same question.

And the band plays Waltzing Matilda,
And the old men still answer the call,
But as year follows year, more old men disappear
Someday no one will march there at all.

Waltzing Matilda, Waltzing Matilda,
Who’ll come a-waltzing Matilda with me?
And their ghosts may be heard as they march by the billabong,
Who’ll come a-waltzing Matilda with me?

Quando ero giovane me ne andavo a giro col mio fagotto
e vivevo la vita libera del vagabondo.
Dalle foreste di Murray all’entroterra polveroso
beh, me la ballavo proprio tutta, la mia Matilda.
Nel 1915 il mio paese ha detto: “Ragazzo, adesso
smettila di girovagare, c’è da fare un po’ di lavoro.”
Cosi’ mi han dato un elmetto e un fucile
e mi hanno obbligato a marciare per la guerra.

E la banda suonava “Waltzing Matilda (1)”
Mentre la nave si muoveva dal molo,
E fra i saluti, le bandiere sventolanti e le lacrime
salpammo per Gallipoli.


Ricordo benissimo quel giorno terribile
e come il nostro sangue macchiò l’acqua e la sabbia;
e come, in quell’inferno chiamato Baia di Süvla (2)
fummo massacrati come agnelli al mattatoio.
I turchi ci aspettavano, caricaron bene le armi;
ci investirono di pallottole, una pioggia di proiettili —
e in cinque minuti appena ci spediron tutti all’inferno,
dai colpi quasi ci rimandarono indietro in Australia.

Ma la banda suonava “Waltzing Matilda”,
e quando finimmo di seppellire i nostri morti,
e, beh, noi seppellimmo i nostri e i Turchi i loro,
tutto ricominciò daccapo.


Noi che eravamo rimasti, cercammo di sopravvivere
in quel manicomio di sangue, morte e fuoco.
Per dieci orribili settimane ce la feci a restar vivo
sebbene attorno a me si accatastassero i cadaveri.
Poi un grosso proiettile turco mi colpì mandandomi col culo all’aria/e mi risvegliai in un letto di ospedale
vedendo quel che aveva fatto – beh, desiderai essere morto,
non sapevo che c’eran cose peggiori della morte.

Perché non andrò mai più a ballare “Waltzing Matilda”
vicino alla macchia libera e lontana –
per issare tende e paletti ci voglion tutte e due le gambe,
e per me niente più “Waltzing Matilda”.


Raccolsero gli storpi, i feriti, i mutilati
e ci rimandarono a casa, in Australia.
Quelli senza braccia, senza gambe, i ciechi e gli impazziti,
quei prodi eroi feriti alla baia di Süvla.
E mentre la nave entrava nel Circular Quay
guardai là, dove una volta avevo le gambe
e ringraziai Iddio di non aver nessuno che mi aspettasse
a piangere, a disperarsi ed a provar pietà.

Ma la banda suonava “Waltzing Matilda”
mentre ci portavano giù per la passerella
e nessuno più salutava allegro, stavano in piedi e ci fissavano
e poi tutti quanti si girarono dall’altra parte.


E adesso, ogni mese di aprile (3), siedo nel mio portico
e guardo la parata che mi sfila davanti.
Guardo marciare fieramente i miei vecchi compagni
che ravvivano vecchi sogni di gloria passata.
E quei vecchi marcian piano con le ossa rigide e malandate,
sono dei vecchi eroi stanchi di una guerra dimenticata.
E i giovani domandano: “Per cosa stanno marciando?”
Ed io, io mi chiedo la stessa cosa.

Ma la banda suona “Waltzing Matilda”,
ed i vecchi ancora rispondono all’appello;
Ma col passar degli anni, sempre più vecchi muoiono
e un giorno nessuno marcerà più.


Waltzing Matilda, Waltzing Matilda.
Chi verrà a ballare Waltzing Matilda con me?
E si sentono i loro fantasmi marciare vicino al billabong,
Chi verrà a ballare Waltzing Matilda con me?

NOTE
versione italiana di Riccardo Venturi
(1) Waltzing Matilda è una popolarissima canzone australiana vedasi scheda in Terre Celtiche Blog
(2) sulla mattanza vennero scritte anche altre canzoni. Scrive Riccardo Gullotta: Lo stretto dei Dardanelli (“Çanakkale Boğazı” in turco), tra la penisola europea di Gallipoli (“Gelibolu Yarımadası” in turco) e l’Anatolia in Asia , é lungo 60 km. Chi controlla i Dardanelli ha facile accesso al Bosforo, da qui al Mar Nero e ai paesi rivieraschi (in senso orario oggi Bulgaria, Romania, Ucraina, Russia, Georgia, Turchia). Era difeso con quattro grandi temibili fortificazioni , poste due all’imbocco e due all’uscita, oltre a essere densamente minato. Le ingenti perdite subite dalla marina britannica fecero propendere per un attacco terrestre. La baia di Süvla (“Süvla Koyu” in turco) si trova a metà del lato occidentale della penisola, sul mare di Tracia. Furono numerosi gli errori inglesi, anche marchiani. La campagna di Gallipoli fu un massacro che costò la vita a circa 50.000 tra inglesi, australiani, neozelandesi, francesi e circa 66.000 ai turchi. Ma il totale tra morti, feriti, dispersi fu molto più elevato: 250.000 da una parte e almeno 220.000 dall’altra.
(3) il 25 aprile anniversario dello sbarco, detto Anzac day, la commemorazione delle vittime militari e dei veterani australiani e neozelandesi che prestarono servizio nella campagna di Gallipoli, trasformata in giornata nazionale  in memoria di tutti i soldati delle forze armate australiane e neozelandesi caduti in tutte le missioni di guerra e peace-keeping.

https://en.wikipedia.org/wiki/And_the_Band_Played_Waltzing_Matilda
https://it.wikipedia.org/wiki/Gli_anni_spezzati
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=155&lang=it

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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