Spanish Lady in Dublin City

The Dubliners’ Dublin itinerario cultural-turistico per la Dublino di ieri e di oggi attraverso le canzoni tradizionali e popolari.
Tra le canzoni di Dublino non poteva mancare “The Spanish Lady” una canzone tradizionale diffusa in Irlanda, Inghilterra, e Scozia riconducibile sicuramente al 1700. Seguitemi per le strade di Dublino citate nella canzone (di cui esistono per altro almeno quattro versioni)

La Dublino di ieri e di oggi

Bridewell gate (in South Circular Road) era la prigione di Dublino in cui venivano detenuti gli irlandesi ribelli a partire dal 1835 originariamente detta “Richmond Bridewell“.
Tra i suoi detenuti illustri: Daniel O’Connell e molti leader nazionalisti irlandesi. Nel 1893 venne trasformata nella Wellington Barracks (poi Griffith) e durante la I Guerra mondiale fu un centro di reclutamento e addestramento dei soldati. Divenne una delle prime ad essere consegnate allo Stato Libero d’Irlanda nel 1922.
Oggi è sede del Griffith College.

Smithfield & Stoneybatter sono due quartieri della Dublino “emergente” limitrofi sulla riva Nord del fiume Lieffey. Si veda la tappa dedicata a Smithfield

Golden lane citata nella versione di Joseph Campbell, era un tempo una strada dei bassifondi, dei poveri e derelitti, che vivevano a pochi passi del Castello di Dublino; la strada venne inserita nell’itinerario della prima visita del Principe di Galles, attirando un’enorme attenzione da parte dei media.

mappa della fine del XVIII secolo: il castello è nell’angolo in alto a destra e Golden Lane appena ad un isolato più in basso

Una interessante esposizione in Wide and Convenient Streets descrive l’evoluzione della strada, tracciata fin dal 1446 con il nome di Cross Lane. Nel 1700 ci abitava la media borghesia, nel 1782 ci nacque John Field (e l’immancabile targa all’angolo tra Golden Lane e Bride St recita ” Creatore del Notturno Nacque in Golden Lane 1782 Morì a Mosca 1837). Nel 1800 secondo il Dublin Jack of All Trades si vendevano scarpe (e in un elenco del 1842 la metà delle attività presenti nella strada erano in effetti negozi di calzature, calzolai e negozi di scarpe e stivali). Nonostante il nome della strada, c’erano solo due gioiellieri (si chiamò golden lane presumibilmente dal 1500 quando vi si trasferì una corporazione degli orefici) e tuttavia la strada versava già in stato di degrado. Nel censimento del 1901, le abitazioni della strada erano tutti Tenements. Le case “georgiane” sono state man mano demolite nei primi anni del 1980, e oggi è una strada piuttosto banale con al numero 8 il moderno Radisson Blu Royal Hotel. Eccezion fatta per il complesso residenziale d’angolo (che mi verrebbe da definire post-moderno) tra Bride Street e Golden Lane costruito nel 1988. Incorniciate da un rosone di mattoni rossi otto tondi in raffigurano una scena dei viaggi di Gulliver, un’opera d’arte creata dallo scultore irlandese Michael Charles Keane riprendendo un’edizione illustrata del 1899. La collocazione dell’opera non è una coincidenza: Jonathan Swift era decano della vicina Cattedrale di San Patrizio.
Sui muri dei caseggiati di Nicholas Street, Ross Road, Bride Street e Bride Road troverete anche 21 targhe in bronzo con delle brevi frasi, una selezione di storie, aneddoti, frasi raccolte dall’artista Chris Reid tra i residenti della zona di Christchurch e della Cattedrale di San Patrizio tra il 2004 e il 2008 come come parte di un progetto del Comune di Dublino.

Scrive Chris “Questi appartamenti, che dovevano essere demoliti all’inizio degli anni ’90, sono stati salvati perché considerati parte del patrimonio architettonico della città di Dublino. Questi appartamenti sono alloggi sociali e sebbene molti residenti se ne siano andati dopo la ristrutturazione alla fine degli anni ’90, alcuni di quelli che sono rimasti discendono direttamente dalle famiglie che si sono trasferite negli appartamenti quando sono stati originariamente costruiti nel 1905.” e prosegue “Si potrebbe sostenere che attraverso la continuità sociale e familiare, la storia vissuta può essere trasmessa di generazione in generazione attraverso storie che tracciano l’esperienza degli eventi e le loro conseguenze. Tuttavia le voci di queste popolazioni locali generalmente non vengono ascoltate o incluse nel patrimonio della loro zona.” (tradotto da qui)

St Patrick’s Close costeggia la cattedrale di San Patrizio (con la statua di Benjamin Lee Guinness in mezzo al praticello) e curva all’altezza della Marsh’s Library per collegarsi alla Kevin St Upper, per un certo periodo in questo ultimo tratto venne chiamata Guinness St. A parte la presenza della statua il cambio del nome fu un riconoscimento della popolazione alla sostanziosa sovvenzione di Benjamin Lee Guinness stanziata per i restauri alla Cattedrale che iniziarono nel 1860. Peccato che le case dei dintorni fossero delle catapecchie.

Gloucester Diamond: prende il nome dall’incrocio a forma di diamante tra Gloucester Place e Sean Macdermott Street (già Gloucester street) e con il termine “Diamond” ci si riferiva a tutta l’area circostante. Erano il cuore del MONTO, il quartiere a luci rosse di Dublino ” che comprendeva l’area racchiusa da Summerhill a nord, Talbot Street a sud, Marlborough Street a ovest e Buckingham Street / Portland Row a est”
I bordelli del Monto vennero chiusi nel 1926. La Dublin Corporation effettuò alcuni lavori di riqualificazione negli anni ’30, a cui seguirono ulteriori programmi di riqualificazione negli anni ’60, ’70 e ’80. 

FONTI E APPROFONDIMENTO
https://irelandxo.com/ireland-xo/history-and-genealogy/buildings-database/griffiths-barracks-aka-richmond-bridewell
https://www.archiseek.com/2013/former-wellington-barracks-dublin/
https://www.theirishstory.com/2010/06/09/wellington-barracks-dublin-1922-a-microcosm-of-the-irish-civil-war/#.YN72augzaUk
https://comeheretome.com/2013/06/01/when-royalty-visited-the-dublin-slums/
https://www.thejournal.ie/john-field-composer-4401586-Jan2019/
https://wideandconvenientstreets.wordpress.com/2013/03/29/cross-lane-now-golden-lane/
https://www.thejournal.ie/gullivers-travels-artwork-golden-lane-4446816-Jan2019/
https://statues.vanderkrogt.net/object.php?webpage=ST&record=ie081
https://wideandconvenientstreets.wordpress.com/2015/03/10/the-first-baronets/
http://www.chrisreidartist.com/heirlooms_project_statement.html
https://www.dublincity.ie/library/blog/heart-dublin-gloucester-diamond

Nel 1813, il sito originariamente noto come  Grimswoods Nurseries  fu sviluppato come prigione di custodia cautelare (progettato da Francis Johnston) per alleviare la pressione sulla prigione di Newgate.

il carcere nel 1813 alle sue spalle scorre il Gran Canal

Smithfield venne progettata alla metà del XVII secolo come la piazza del mercato per gli agricoltori che andavano a vendere i loro prodotti, detta guarda caso Smithfield market. Lo spostarsi degli sviluppi urbanistici sulla sponda sud del fiume aveva lasciato quest’area nell’abbandono, tra vecchi stabilimenti e magazzini e abitazioni popolari.

GOLDEN LANE

Scrive Charles Cameron che accompagnò il Principe nella sua visita del 1855: Suggerii al conte Spencer, Lord Luogotenente dell’epoca, che poiché il Principe di Galles aveva visitato molte abitazioni modello per le classi lavoratrici, avrebbe dovuto vedere alcune delle misere abitazioni in cui vivevano i poveri e che era desiderabile fossero sostituite da sane dimore. La proposta incontrò una certa opposizione da parte dell’entourage del principe, ma alla fine fu concordato che avrebbe visitato i bassifondi, ma rigorosamente in incognito. Una mattina, alle 11 in punto, il principe, il duca di Clarence e Sir Dighton Probyn lasciarono il castello di Dublino in una semplice carrozza per visitare, sotto la mia guida, i bassifondi e anche le abitazioni modello erette a spese di Sir Edward Cecil Guinness (ora Visconte Iveagh). Siamo andati a Golden Lane, che non era lontano. (tradotto da Come Here To Me)

il principe Alberto Edoardo visita i bassifondi di Dublino nel 1885
I tondi in terracotta di Gulliver (M. C. Keane)

ST. Patrick’s Close

statua di Benjamin Lee Guinness il primo baronetto
St. Patrick’s Close (Dublino 1881) di Rose Barton

SOMMARIO


Spanish Lady

“Spanish lady” is a traditional song spread in Ireland, England, and Scotland, starting from 1770. We find a series of editions printed in London and Dublin of an “erotic” song (“bawdy song”) titled “The Frisky Songster” or “The Ride in London” in which they talk about a “damsel pretty” reproducing the situation of “Madam, I am come to court you“.

IRISH VERSIONS

In 1913 the Irish poet Joseph Campbell wrote a poem entitled “Spanish Lady” starting from two stanzas collected on the field in Donegal a few years before; in 1930 Herbert Hughes rewrote part of the text with a melodic arrangement for voice and piano adding a nonsense choir.
Both versions spread in the popular area and end up being mingled.

The song is so popular that the Spanish Lady changes address depending on the city the song comes from, we have versions from Galway, but also  Belfast, Chester– second part

A detailed analysis of the texts is reported by Richard Matteson on Bluegrass Messengers, on my blog I just identify seven major versions from the contributions of various authors between 1700 and 1970.

Spanish Lady
Adrien Henri Tanoux (1865-1923) Spanish Lady

A partire dal 1770 troviamo una serie di edizioni stampate a Londra e Dublino di una canzone “erotica” (bawdy song) intitolata “The Frisky Songster” oppure “The Ride in London” in cui si parla di una procace fanciulla (“damsel pretty”) riproducente la situazione di “Madam, I am come to court you“.

LE VERSIONI IRLANDESI

Nel 1913 il poeta irlandese Joseph Campbell scrisse una poesia intitolata “Spanish Lady” a partire da due strofe raccolte sul campo nel Donegal qualche anno prima; nel 1930 Herbert Hughes riscrive parte del testo facendone un arrangiamento melodico per voce e pianoforte aggiungendo un coro nonsense.
Entrambi le versioni si diffondono in ambito popolare e finiscono per venire mischiate.

La canzone è talmente popolare che la Dama Spagnola cambia  indirizzo a seconda della città da cui proviene la canzone, abbiamo così versioni da Galway, ma anche a Belfast, Chester continua

DaveSwarbrickMartin Carthy & Diz Disley (in “Rags, Reels & Airs” 1967) in uno stupefacente arrangiamento strumentale in cui il violino sembra che parli e rida

Un’analisi approfondita sui testi è riportata da Richard Matteson nel sito di Bluegrass Messengers, in questa trattazione mi limiterò a individuare sette principali versioni a partire dai contributi di vari autori tra il 1700 e il 1970.

Spanish lady from Dublin city (Dominic Behan)
Standard version Folk revival (Dubliners)
Twenty, Eighteen (Frank Harte)
Bawdy version (Christy Moore)

Spanish lady from Dublin city (three versions)

An old Irishman remembers the few occasions in his youth to spy a Spanish lady in Dublin city. So sensational was their fortuitous meeting, that just a few images of her (she who washes her feet, combs her hair, goes hunting for butterflies), were so upsetting to make him burn with passion. We can understand his feeling if we take into account that, in the male imaginary of the time, the Spanish woman embodied the ideal of a woman with an exotic and passionate beauty.

DUBLIN CITY

It is the popular version in the 1960s, the verses are those of the Irish poet Joseph Campbell while the nonsense refrain is taken up by Hughes.

Chorus 
Whack for the toora loora laddy
Whack for the toora loora lay
I (1)
As I went down through Dublin City
At the hour of twelve at night
Who should I see but the Spanish lady
Washing her feet by candle light?
First she washed them, then she dried them,
over a fire of angry coals
In all my life I ne’er did see
Such a maid so neat about the soles
II 
I stopped to look but the watchman(2) passed.
And said he, “Young fellow, now the night is late.
Along with you home or I will wrestle you
Straightway through the Bridewell gate (3).”
I threw a kiss to the Spanish lady,
Hot as a fire of angry coals,
In all my life I ne’er did see
Such a maid so neat about the soles.
III
Now she’s no mott(4) for a Poddle swaddy (5)
With her ivory comb and her mantle fine
But she’d make a wife for the Provost Marshall
Drunk on brandy and claret wine
I got a look from the Spanish lady,
Cold as a fire of ashy coals,
In all my life I ne’er did see
Such a maid so neat about the soles.
IV 
I’ve wandered north and I’ve wandered south
By Stonybatter(6) and Patrick’s Close(7),
up and around the Gloucester Diamond (8)
and back by Napper Tandy’s house(9).
Old age has laid her hand on me
Cold as a fire of ashy coals
But where  is the Spanish Lady,
The maid so neat about the soles?

NOTES
1) the fragment collected on the field by Joseph Campbell in Donegal (1911) 
2) the patrol watch?
3)”The Richmond Pen” or “Richmond Gaol” was the prison where the rebel Irish were held starting from 1835 originally called Remand Prison or Bridewell. In 1893 it was transformed into the Wellington Barracks (later renamed Griffith and now home to Griffith College)
4) a ‘mott’ is a girl friend or mistress
5) “Paddy Squaddy’ = a local working class lad [from Poddle, a small river in Dublin]
6) Stonybatter (Bohernaglogh) is a district of Dublin on the north bank of the Lieffey river
7) St Patrick’s Close is near the St. Patrick’s Cathedral 
8) Gloucester Place and Gloucester Street were the heart of the Monto, the red light district of Dublin “which comprised the area enclosed by Summerhill in the north, Talbot Street in the South, Marlborough Street to the west and Buckingham Street / Portland Row to the east “(from here
9) Napper Tandy was an eighteenth-century Irish revolutionary, one of the founders of the “United Irishmen”, a champion of free trade and a turbulent figure

Un irlandese, ormai vecchio, ricorda le poche occasioni che ebbe in gioventù di vedere una donna spagnola nella città di Dublino. Tanto sensazionale fu l’incontro fortuito con la bella, che poche immagini di lei sbirciate da una finestra o dalle sbarre di una cancellata (lei che si lava i piedi, si pettina i capelli, che va a caccia di farfalle), furono così conturbanti da farlo ardere dalla passione. Possiamo comprendere il suo turbamento se teniamo conto che, nell’immaginario maschile del tempo, la donna spagnola incarnava l’ideale di donna dalla bellezza esotica e passionale.

E’ la versione popolare negli anni 1960, i versi sono quelli del poeta irlandese Joseph Campbell mentre il ritornello senza senso è ripreso da Hughes

Dominic Behan in his Topic LP “Down by the Liffeyside.” 1959 

I (1)
Mentre me ne andavo per Dublino, a mezzanotte, 
chi ti trovo, se non la Dama Spagnola, 
che si lavava i piedi al lume di candela? 
Prima li lavò e poi li asciugò 
su un fuoco di braci ambrate,
in tutta la mia vita non vidi mai più
una donzella dall’aspetto così meraviglioso
II 
Mi fermai ad ammirarla ma il guardiano(2) passò e disse: “Giovanotto, adesso si è fatto tardi
andatevene a casa vostra oppure vi sbatterò
senza indugio nella Prigione di Bridewell”.
Ho lanciato un bacio alla dama spagnola, 
caldo come un fuoco di  carbone rovente, 
in tutta la mia vita non vidi mai più 
una donzella dall’aspetto così meraviglioso
III
Non è ciccia per l’umile Paddy(3)
con il suo pettine d’avorio e il bel mantello
Ma sarà la moglie del Capo della polizia, 
ubriaco di brandy e di vino chiaretto;
diedi uno sguardo alla Dama Spagnola
fredda come il fuoco delle braci spente
in tutta la mia vita non vidi mai più 
una donzella dall’aspetto così meraviglioso
IV
Ho vagato per il Nord e per il Sud
per Stonybatter e Patrick’s Close
su e in giro per Gloucester Diamond
e indietro per la casa di Napper Tandy(4)
La vecchiaia mi ha raggiunto
fredda come il fuoco delle braci spente
ma dove è la Dama Spagnola
la donzella dall’aspetto così meraviglioso?

NOTE e traduzione italiana Cattia Salto
1) la prima strofa è il frammento raccolto sul campo da Joseph Campbell nel Donegal (1911)
2) la guardia di ronda?
3) “Paddy Squaddy’ = letteralmente la squadra del Poddle un piccolo fiume nella Dublino medievale
4) Napper Tandy fu un rivoluzionario irlandese del Settecento, uno dei fondatori dei “United Irishmen”, paladino del libero commercio e personaggio turbolento. Per evitare l’arresto e non farsi trovare dai suoi nemici cambiava continuamente domicilio. 

THE DUBLINERS (standard version Folk revival)

The version that has become “standard” is that of the Dubliners (and the Clancy Brothers) that spread it in the 70s mixing some of Campbell’s verses with the arrangement and the verses of Hughes.

Chorus 
Whack for the toora loora laddy
Whack for the toora loora lay
I (1)
As I went down through Dublin City
At the hour of twelve at night
Who should I see but the Spanish lady
Washing her feet by candlelight
First she washed them, then she dried them,
over a fire of amber coal
In all my life I ne’er did see
A maid so sweet about the soul
II (2)
As I went back through Dublin City
At the hour of half past eight
Who should I spy but the Spanish lady
Brushing her hair outside the gate
First she brushed it, then she combed it
On her hand was a silver comb
In all my life I ne’er did see
A maid so fair since I did roam
III (3)
I stopped to look but the Watchman passed,
He said “Young fellah, now the night is late
Along with ye home or I will wrestle you
Straight back through the Bridewell gate
I threw a kiss to the Spanish lady
Hot as a fire of angry coal (5)
In all my life I ne’er did see
A maid so sweet about the soul.
IV (6)
As I came back through Dublin City
As the sun began to set
Who should I spy but the Spanish lady
Catching a moth in a golden net
When she saw me, then she fled me
Lifting her petticoat over her knee
In all my life I ne’er did see
A maid so shy as the Spanish Lady.
V (7)
I’ve wandered north and I’ve wandered south
through Stonybatter and Patrick’s Close,
up and around the Gloucester Diamond
and back by Napper Tandy’s house.
Old age has laid her hand on me
Cold as a fire of ashy coals
But where o where is the Spanish Lady,
Neat and sweet about the soul?
(The maid so neat about the sole?)

NOTES
The three moments in which the protagonist meets the mysterious Spanish lady correspond to three phases of the male age or three times of the day: sunrise, morning and sunset.
1) the fragment collected on the field by Joseph Campbell in Donegal (1911)
2)  Joseph Campbell 
3) stanza that partly reproduces the verses of Herbert Hughes. 
4)”The Richmond Pen” or “Richmond Gaol” was the prison where the rebel Irish were held starting from 1835 originally called Remand Prison or Bridewell. In 1893 it was transformed into the Wellington Barracks (later renamed Griffith and now home to Griffith College)
5) Campbell writes instead [Campbell scrive invece]:
Hot as the fire of cramsey coals
I’ve seen dark maids though never one
So white and neat about the sole.
6)  Herbert Hughes
7) stanza written by Joseph Campbell but with the different name of some neighborhoods 
By Golden Lane and Patrick’s Close,
The Coombe, Smithfield and Stoneybatter,

The Kilkennys (live)
Gaelic Storm (I, II, IV, V)

La versione diventata “standard” è quella dei Dubliners (e dei Clancy Brothers) che la diffusero negli anni 70 mischiando parte dei versi di Campbell con l’arrangiamento e i versi di Hughes.

I (1)
Mentre me ne andavo per Dublino, a mezzanotte
chi ti trovo, se non la Dama Spagnola, 
che si lavava i piedi a lume di candela? 
Prima li lavò e poi li asciugò 
su un fuoco di braci ambrate
in tutta la mia vita non vidi mai più
una donzella dall’aspetto così piacevole
II (2)
Quando ritornai a Dublino
alle otto e mezzo (di mattino)
chi osservai, se non la Dama Spagnola,
che si spazzolava i capelli fuori dal cancello?
Prima li spazzolava, poi li pettinava,
tenendo nella mano un pettine d’argento,
in tutta la mia vita non vidi mai più
una donzella così bella per quanto abbia viaggiato.
III (3)
Mi fermai ad ammirarla ma il guardiano passò
e disse: “Giovanotto, adesso si è fatto tardi
andatevene a casa vostra oppure vi risbatterò,
subito nella prigione di Bridewell”.
[Ho lanciato un bacio alla Dama spagnola, 
caldo come un fuoco di  carbone rovente, 
in tutta la mia vita non vidi mai più
una donzella dall’aspetto così piacevole.](4)
IV (5)
Mentre andai di nuovo a Dublino
quando il sole incominciava a tramontare, 
chi ti trovo, se non la Dama Spagnola,
che catturava una falena in un retino d’oro?
Quando mi vide allora veloce mi scappò
sollevando la veste fino al ginocchio,
in tutta la mia vita non vidi mai più,
una donzella così timida come la Dama Spagnola
V (6)
Ho vagato a Nord e a Sud
per Stonybatter e Patrick’s Close
su e in giro per Gloucester Diamond
e indietro per la casa di Napper Tandy.
La vecchiaia mi ha raggiunto
fredda come il fuoco delle braci spente
ma dove, oh dov’è la Dama Spagnola
magnifica e piacevole nell’aspetto?

NOTE e traduzione italiana Cattia Salto
I tre momenti in cui il protagonista incontra la misteriosa donna spagnola corrispondono a tre fasi dell’età maschile ovvero a tre momenti del giorno: l’inizio del nuovo giorno, il mattino e il tramonto.
1) è il frammento raccolto sul campo da Joseph Campbell nel Donegal (1911)
2)  Joseph Campbell 
3) strofa che riprende in parte i versi di Herbert Hughes.
4) Campbell scrive invece
Hot as the fire of cramsey coals
I’ve seen dark maids though never one
So white and neat about the sole.
5)  Herbert Hughes
6) strofa scritta da  Joseph Campbell però con il nome diverso di alcuni quartieri
By Golden Lane and Patrick’s Close,
The Coombe, Smithfield and Stoneybatter,

Celtic Thunder in Myths & Legends (I, II, IV, V)

“Twenty, Eighteen”

The third version was recorded by Frank Harte in 1973, the text takes the poetry of Campbell but with the chorus “Twenty, Eighteen”; the melody has a different rythm from the one with which we usually associate the song. In all likelihood, the version derives in turn from Burl Ives‘ Dublin City, recorded in 1948 (the version circulating in America).

Frank Harte writes in the notes (in Through Dublin City 1973): For too long this fine old Dublin song has been sung mainly by choral groups and concert sopranos. I remember the song from childhood and it has grown as I heard verses of it year after year. In some versions the last verse ends—She had 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 none
She had 19 17 15 13 11 9 7 5 3 and 1,
meaning “she had the odds and the evens of it“—in other words she had everything.

In the refrain perhaps the woman is counting the money she has earned.

I
As I was walking through Dublin City
About the hour of twelve at night
It was there I saw a fair pretty female
Washing her feet by candlelight
II
First she washed them, then she dried them
Over a fire of ambery coals
And in all my life I never did see
A maid so neat about the soles
Chorus:
She had twenty eighteen sixteen fourteen
Twelve ten eight six four two none
She had nineteen seventeen fifteen thirteen
Eleven nine seven five three and one

III
I stopped to look but the watchman passed
Says he, “Young fellow, the night is late
And along with you home or I will wrestle you
Straight away to the Bridewell gate
IV
I got a look from the Spanish lady
Hot as a fire of ambery coals
And in all my life I never did see
A maid so neat about the soles
V
As I walked back through Dublin City
As the dawn of day was o’er
Oh whom should I spy but the Spanish lady
When I was weary and footsore
VI
She had a heart so filled with loving
And her love she longed to share
And in all my life I never did meet
A maid who had so much to spare

VII
I have wandered north and I’ve wandered south
By Stoneybatter and Patrick’s Close
And up and around by the Gloucester Diamond
Back by Napper Tandy’s house
VIII
Old age has laid her hand upon me
Cold as a fire of ashey coals
And gone is the lovely Spanish lady
Neat and sweet about the soles
Second Chorus
‘Round and around goes the wheel of fortune
Where it rests now wearies me
Oh fair young maids are so deceiving
Sad experience teaches me

Triona & Maighread ni Domhnaill in Idir An Dá Sholas, 2000 

La terza versione fu registrata da Frank Harte nel 1973, il testo riprende la poesia di Campbell ma con il coro “Twenty, Eighteen”; la melodia ha una cadenza diversa da quella con cui siamo soliti associare il brano. Con buona probabilità la versione deriva a sua volta dalla “Dublin City” di Burl Ives registrata nel 1948 ( la versione che circolava in America ).

Scrive Frank Harte: “Per troppo tempo questa bella vecchia canzone di Dublino è stata cantata principalmente da gruppi corali e soprani. Ricordo la canzone fin dall’infanzia ed è cresciuta sentendone vari versi anno dopo anno. In alcune versioni l’ultimo strofa termina-
Lei aveva 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 nessuno
Lei aveva 19 17 15 13 11 9 7 5 3 e 1,
che significa “lei aveva buon gioco” – in altre parole lei aveva tutto.

Nel ritornello forse la donna conta i soldi che ha guadagnato

Burl Ives

I
Mentre me ne andavo per Dublino,
alle dodici di notte,
fu là che vidi una bella fanciulla
che si lavava i piedi a lume di candela.
II
Prima li lavò e poi li asciugò
su un fuoco di braci ambrate
in tutta la mia vita non vidi mai più
una donzella dall’aspetto così meraviglioso
Coro
Aveva 20, 18, 16, 14
12, 10, 8, 4, 2 niente
aveva 19, 17, 15, 13
11, 9, 7, 5, 3 e 1

III
Mi fermai ad ammirarla ma il guardiano passò
e disse: “Giovanotto, si è fatto tardi
andatevene a casa vostra oppure vi sbatterò
immediatamente nella prigione di Bridewell “
IV
Ho lanciato uno sguardo alla Dama Spagnola,
caldo come un fuoco di carbone rovente,
in tutta la mia vita non vidi mai più
una donzella dall’aspetto così meraviglioso
Coro
V
Mentre andai di nuovo a Dublino
quando il sole incominciava a tramontare,
chi avrei spiato, se non la Dama Spagnola,
mentre ero stanco e con il male ai piedi?
VI
lei aveva un cuore pieno d’amore
e il suo amore desiderava condividerlo,
in tutta la mia vita non incontrai mai più,
una donzella che aveva così tanto da offrire
Coro
VII
Ho vagabondato a Nord e ho vagabondato a Sud
per Stonybatter e Patrick’s Close
su e in giro per Gloucester Diamond
e indietro per la casa di Napper Tandy
VIII
La vecchiaia mi ha raggiunto
fredda come il fuoco delle braci spente
e andata è la bella Dama Spagnola
magnifica e piacevole nell’aspetto
Secondo coro
Gira e rigira la ruota della fortuna,
dove si ferma ora mi ha stancato,
oh le belle donzelle sono così ingannevoli,
come l’amara esperienza m’insegna

SPANISH LADY: bawdy version

In this version our suitor goes far beyond the simple peek!
In addition to the gallant night he must also defend himself in a duel and so warns visitors to Dublin: “Be careful not to lose your head for the beauties that are combing by staying at the window .. you could lose your life!

I
As I went out by Dublin City
at the hour of 12 at night
Who should I see but a Spanish lady
washing her feet by candlelight
First she washed them then she dried them all
by the fire of amber coal
In all my life I ne’er did see
a maid so sweet about the soul
II
I asked her would she come out walking
and went on till “the Grey cocks crew
A coach I stopped then to instate her
and we rode on till the sky was blue
Combes of amber in her hair were
and her eyes knew every spell
In all my life I ne’re did see
a woman I could love so well
III
But when I came to where I found her
and set her down from the halted coach
Who was there with his arms folded
but the fearful swordsman Tiger Roche (1)
Blades were out ‘twas thrust and cut,
never a man gave me more fright
Till I lay him dead on the floor
where she stood holding the candlelight
IV
So if you go to Dublin City at the hour of twelve at night
Beware of the girls who sit in their windows
combing their hair in the candlelight
I met one and we went walking,
I thought that she would be my wife
When I came to where I found her,
if it wasn’t for my sword I’d have lost my life.

NOTES
1) David “Tiger” Roche was a fascinating adventurer who lived in the eighteenth century. Son of a gentleman, officer at sixteen, hero of the Indian Wars, degraded with ignominy by theft, repeatedly tried for murder, chronically in debt, hunter of dowry … The prototype of Barry Lyndon so to speak.

La versione malandrina di Spanish lady è quella in cui il nostro corteggiatore si spinge ben più in là della semplice sbirciatina!
Oltre alla notte galante il nostro “spaccone” deve anche difendersi in duello e così ammonisce i visitatori di Dublino: “Fate attenzione a non perdere la testa per le bellezze che si pettinano stando alla finestra.. potreste perdere la vita!”

 Christy Moore

I
Mentre me ne andavo per Dublino a mezzanotte
chi ti trovo se non la Dama Spagnola,
che si lavava i piedi al lume di candela?
Prima li lavò e poi li asciugò
su un fuoco di braci ambrate
in tutta la mia vita non vidi mai
una donzella dall’aspetto così amabile.
II
Le chiesi se voleva uscire per una passeggiata
e andare fino al “Grey cocks crew” (1)
fermai una carrozza davanti a lei
e noi girammo finchè il cielo divenne chiaro,
aveva pettini d’ambra nei capelli
e i suoi occhi conoscevano ogni incantesimo,
in tutta la mia vita non vidi mai più
una donna che avrei potuto amare così tanto.
III
Ma quando ritornammo nel punto in cui la trovai
e la feci scendere dalla carrozza,
chi c’era con le braccia conserte se non Tiger Roche (2),
il terribile spadaccino ?
Le spade furono sguainate pronte e affilate,
mai un uomo mi ha fatto più paura,
finchè lo lasciai morto sul pavimento
dove lei stava in attesa con un candeliere.
IV
Così se andate a Dublino a mezzanotte,
attenzione alle fanciulle che siedono alla finestra
pettinandosi i capelli al lume di candela,
ne incontrai una mentre stavo passeggiando
e pensai che sarebbe stata mia moglie, 
quando ritornai al punto in cui l’avevo trovata,
se non fosse stato per la mia spada, avrei perso la vita!

NOTE
1) non ho trovato informazioni in merito
2) Il dublinese David “Tiger” Roche era un affascinante avventuriero vissuto nel Settecento. Figlio di un gentiluomo, ufficiale a sedici anni, eroe delle Indian Wars, degradato con ignominia per furto, ripetutamente processato per omicidio, cronicamente indebitato, cacciatore di dote… Il prototipo di Barry Lyndon per intenderci.

LINK
http://bluegrassmessengers.com/8e-the-spanish-lady.aspx
http://mainlynorfolk.info/nic.jones/songs/thespanishlady.html
http://www.mudcat.org/thread.cfm?threadid=44796
http://thesession.org/tunes/1117
http://www.christymoore.com/lyrics/spanish-lady/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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