She Moves Among Men interpretata da June Tabor è una canzone composta da Bill Caddick agli inizi degli anni Ottanta (1983?): la riflessione (dalla parte di un uomo) sulla solitudine di una donna “emancipata” che trova sempre uomini “sbagliati” e vive la sua sessualità con frustrazione. Questo è un concetto un po’ démodé (come si direbbe oggi) della sessualità femminile, basato sul presupposto che una donna non può essere sessualmente attiva e appagata senza avere un legame sentimentale-amoroso con il partner di turno (in termini molto generici di gender).
”Speak to me gently before we begin”
She pleads but they laugh and pull her down
And after they abused her briefly and roughly
They leave her to face the dawn alone
When they have gone she moves on her side
Thinks of the men that with her have lain
And none of them gave her a kind word of loving
And after they’re done not one of them stayed
Once she was wary, chose but a few
To roll in her arms at the end of the day
But the flower so proud begins now to wither
And any may pluck at the petals so gay
Alone in the night she muses a while
And thinks of the days and how they were passed
She cries for the lonely years that await her
Till death takes her hand and weds her at last
Down in the barroom she moves among men
Who watch her and touch her whenever they can
And she notices hands and mouths as they drink
And over their tankards the eyes of each man
”Speak to me gently before we begin”
Traduzione italiana Cattia Salto
“Parlami con gentilezza prima che cominciamo”
Implora, ma loro ridono e la mettono giù
E dopo averla abusata brevemente e brutalmente(1)
La lasciano sola ad affrontare l’alba
Quando se ne sono andati, si sposta su un fianco
Pensa agli uomini che hanno giaciuto con lei
E nessuno di loro le ha rivolto una parola gentile d’amore
E dopo che hanno finito, nessuno di loro è rimasto
Una volta era cauta, ne sceglieva solo pochi
Da rotolare tra le sue braccia alla fine del giorno
Ma il fiore così orgoglioso ora inizia ad appassire(2)
E chiunque può cogliere i petali così variopinti
Sola nella notte, riflette per un po’
E pensa ai giorni e a come sono trascorsi
Piange per gli anni solitari che la attendono
Finché la morte non le prenderà la mano e infine la sposerà
Giù al bar si muove tra gli uomini
Che la guardano e la toccano ogni volta che possono
E nota mani e bocche mentre bevono
E oltre i loro boccali, gli occhi di ogni uomo
”Parlami con gentilezza prima che cominciamo”
NOTE
(1) questo è il comportamento di un amante che non capisce che il sesso è fatto da due persone allo scopo di darsi reciproco piacere. Non si tratta in senso stretto di un abuso sessuale ma della riduzione della donna a oggetto di piacere a uso e consumo maschile
(2) un po’ tutte le donne che per scelta o per vicissitudini restano senza “compagno/a” inizieranno a sentire ticchettare il proprio orologio biologico passati gli “enta”