Scozia una panoramica del Territorio

Scozia è la “testa” ovvero la parte più a Nord della Gran Bretagna, è un territorio poco abitato. Per lo più montuosa (Highlands) e disseminata di isole..
Le Lowlands a Sud rappresentano l’area pianeggiante della Scozia formata dalle valli di tre fiumi: il Clyde, il Tay e il Forth. La sua capitale è Edimburgo, ma Glasgow è la sua città più grande.

SCOZIA: LOWLANDS

AYR & AYRSHIRE

Le Lowlands sono un susseguirsi di laghi e pianure dove risiedono i due terzi della popolazione scozzese.
Ayr è una città di medie dimensioni affacciata sul mare nel Sud-Ovest della Scozia. Di origini medievali diede i natali a William Wallace (1270-1305) e a Robert Burns (1759-1796), il poeta in assoluto più amato dal popolo scozzese. 

Attorno alla città si estende la campagna scozzese poco urbanizzata e dagli stupendi paesaggi: nella regione dell’Aryshire si trovano una quarantina di castelli, molti visitabili.

The Lowlands are a succession of lochs and plains where two thirds of the Scottish population reside.
Ayr is a medium-sized city overlooking the sea in the south-west of Scotland. Of medieval origins, it was the birthplace of William Wallace (1270-1305) and Robert Burns (1759-1796), the poet most loved by the Scottish people.

Around the city lies the sparsely populated Scottish countryside and beautiful landscapes: in the Aryshire region there are forty castles, many of which can be visited.

Culzean Castle

CULZEAN CASTLE

Da non perdere, doveste mai passare da quelle parti per un torneo di golf, il Culzean Castle costruito su una collina a picco sul mare è circondato da un parco da sogno con tanto di laghetto con i cigni.  
Il castello, ricostruito dall’architetto Robert Adam sul finire del 1700 è arredato con mobili e suppellettili d’epoca. Una delle maggiori attrazioni della Scozia.

Not to be missed, you should never go over there for a golf tournament, the Culzean Castle built on a hill overlooking the sea is surrounded by a dream park complete with a pond with swans.
The castle, rebuilt by architect Robert Adam in the late 1700s, is furnished with antique furniture and furnishings. One of the major attractions of Scotland.

Scottish Border

La parte meridionale della Scozia dopo il fiume Tweed che segna il confine con l’Inghilterra, sono le Southern Uplands ovvero lo Scottish Border, la terra di frontiera teatro di faide e scorrerie, disseminata dalle rovine di antichi edifici e in particolare delle Border Abbeys distrutte da Enrico VIII nel 1545. La terra amata da Sir Walter Scott (1771-1832) uno dei più famosi scrittori della Scozia.

The southern part of Scotland after the River Tweed which marks the border with England are the Southern Uplands or the Scottish Border.
It’s the frontier land, theater of feuds and raids, scattered by the ruins of ancient buildings and in particular of the Border Abbeys destroyed by Henry VIII in 1545. The land loved by Sir Walter Scott (1771-1832) one of the most famous writers of Scotland.

SCOZIA CENTRALE

Una stretta fascia di territorio, detta Central Lowlands, dopo Glasgow e Edimburgo e prima delle Highlands fa da cuscinetto tra le Lowlands di lingua inglese (Southern Uplands)  e le Highlands gaeliche.

A narrow band of territory, called Central Lowlands, after Glasgow and Edinburgh and before the Highlands is between the English-speaking Lowlands (Southern Uplands) and the Gaelic Highlands.

Trossachs

Le Trossachs con le sue aspre colline ricche di laghetti sede dell’aquila reale e del cervo (ora in buona parte Parco nazionale del Loch Lomond) qui si ambientano le avventure di Roberto il Rosso (1671-1734) cioè Robert MacGregory.
Stirling Castle si erge sul Forth sul punto di passaggio per le Highlands fu così il centro delle lotte per l’indipendenza scozzese.
Similmente Perth sul Tay, antica capitale della Scozia Medievale e infine Dundee sul Firth of Tay, la quarta città della Scozia.

The Trossachs with its rugged hills full of ponds home to the golden eagle and deer (Loch Lomond national park) here are set the adventures of Bob Roy (1671-1734) or Robert MacGregory.
Stirling Castle stands on the Forth on the way to the Highlands was thus the center of Scottish independence struggles.
Similarly Perth on the Tay, the ancient capital of Medieval Scotland and finally Dundee on the Firth of Tay, the fourth largest city in Scotland

SCOZIA: LE HIGHLANDS E LE ISOLE

Il cuore della Scozia sinonimo di clan e gaelico, colonia dei primi celti arrivati dall’Irlanda nel VI secolo, è un susseguirsi di montagne e piccole valli (glens) coste frastagliate e una miriade di isole e isolette. Con Inverness come capitale e la popolosa Aberdeen.

The heart of Scotland, synonymous with clan and Gaelic, a colony of the first Celts from Ireland in the 6th century, is a succession of mountains and small valleys (glens) rugged coastline and a myriad of islands and islets. With Inverness as the capital and the populous Aberdeen.

Nel Cairngorms National Park vicino a Aviemore nelle Highland scozzesi si trova un angolo di foresta, la Rothiemurchus forest, secondo Patrick Grant in the Statistical Account of 1791 il nome significa ‘the great plane of the fir’ (in italiano: la grande pianura degli abeti/pini) ma la fonetica Ràt Murchais, suggerisce un diverso nome ‘the fort of Murchas’. Si tratta di uno dei tratti più estesi della antica foresta detta Caledonian Forest (la foresta caledoniana) secondo l’antico nome con cui i Romani chiamavano questa zona a nord della provincia romana della Britannia, Caledonia, la parte più selvaggia e inesplorata dell’Isola dove vivevano i Pitti e gli Scoti.
Una foresta celtica pluviale composta da pini scozzesi, betulle, pioppi, sorbi, querce e ginepri, con una varietà di animali e piante rare e meravigliose. Entrare in queste vestigia di foreste è come vedere le Highlands migliaia di anni fa.
Rant si dice del discorso pronunciato dal condannato a morte davanti al patibolo, ossia il farewell o il lament di chi si congeda dalla vita.

Mark Hamblin Photography

L’altra Scozia: le isole Shetland

Le Shetland ovvero l’altra Scozia, sono un piccolo arcipelago di un centinaio di isolette nell’Oceano Atlantico, l’ultima Thule del mondo antico.

Per i Romani era semplicemente la terra aldilà del mondo conosciuto, “ultima” nel senso di estrema, ma ben presto è diventata un mito nell’epoca classica e ancor più nel Medioevo ha assunto i caratteri di terrae incognitae , isola sacra dei Beati, come l’Avalon dei Bretoni; mano a mano che le scoperte geografiche finivano di riempire i vuoti cartografici il significato di “ultima” si trasforma in altra e durante il Romanticismo Thule diventa la “Terra degli Iperborei” la patria del popolo primigenio nordico che popolò l’Europa; fino al mito moderno di Thule e alla delirante visione del Paradiso Ariano del germanesimo razziale.

Per ammirare i paesaggi ripresi nella loro selvaggia bellezza

Edge of the world 1938 regia di Michael Powell

http://sensesofcinema.com/2005/cteq/edge_of_the_world/

Il nome Shetland deriva dalla parola norrena Hjaltland che significa “Terra alta” per via delle coste alte, rocciose e frastagliate che bordano le isole: il clima è freddo anche se gli inverni non sono rigorosi; frequenti tempeste e nebbie, avvolgono l’aria in una bruma e d’estate il sole sembra non tramontare mai! Se i primitivi insediamenti furono celtici già nell’alto medioevo le isole passarono alla corona norvegese finchè nel 1468 diventarono territorio scozzese in cambio della dote della principessa Margherita di Danimarca futura moglie di Giacomo III Stuart.

Il dialetto delle Shetland è una variante locale dello scozzese con un forte influsso di termini ed espressioni grammaticali norvegesi degli antichi vichinghi che la colonizzarono, ma ancora agli inizi nell’Ottocento si parlava il norn o norreno l’antica lingua germanica dei Norvegesi. «Il Norn di Shetland era ancora una lingua viva a metà del XVIII secolo […] Piuttosto negli ultimi avvenimenti nel XVIII secolo, canzoni e ballate Norn sopravvivevano nella bocca della gente comune. […] In molte parti delle Shetland, Foula e soprattutto le Isole del Nord, l’attuale generazione di anziani ricorda i propri nonni parlare una lingua che difficilmente si riusciva a capire, e che si chiamava Norn o Norse. […]L’ultimo uomo a Unst che si dice che aveva capacità di parlare Norn, [è stato] Walter Sutherland di Skaw, morto intorno al 1850. A Foula, d’altra parte, gli uomini che vivevano molto oltre la metà di questo secolo si dice che sono stati in grado di parlare Norn.» Jakob Jakobsen.

UNA VISITA
ISOLE SHETLAND, L’ALTRA SCOZIA DI ANDREA LESSONA
Un viaggio oltre l’orizzonte della Scozia per scoprire queste terre emerse dai flutti dell’Atlantico. Isole di una bellezza affascinante avvolte dalla simmer dim, la luce crepuscolare del Nord continua

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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