Rolling Down To Old Maui (Mohee): The Lost Paradise

Rolling Down To Old Maui è una whaling sea song che esprime la felicità della ciurma, provata dal clima polare, ansiosa di lasciare il mare artico per far ritorno a Maui (isole Hawaii). Si tratta di una “forebitter” song per le ore di riposo e svago dei marinai, che appare trascritta in varie versioni testuali verso la metà del 1800 a testimoniare la grande popolarità della canzone sulle baleniere.

Le isole Hawaii incorporate negli U.S.A. solo alle soglie del 1960 sono state “scoperte” da James Cook nel 1778 e battezzate isole Sandwich dal nome di uno dei principali suoi finanziatori (John Montagu Lord di Sandwich, si proprio quello del tramezzino!)
A mezza via tra Asia e America diventarono presto un passaggio obbligato per le navi mercantili e le baleniere. Sebbene più in generale le isole della Polinesia non diventino “colonie”, di fatto sono state ridotte a pedine al servizio delle potenze colonialistiche del tempo. Un reportage sull’isola ci viene da Herman Melville nel suo primo romanzo Typee (in italiano Taipi) 1846 dove in appendice mostra tutta l’illusorietà del paradiso hawaiano. (continua)

Whaling-hawaii

All’epoca della canzone il lavoro di baleniere era molto pericoloso e praticato da uomini duri e incuranti del pericolo, che dovevano spingersi nel Mare Artico dove il ghiaccio ricopre terra e oceano, perchè le balene erano diventate sempre più rare negli altri mari; uomini che stavano fuori per almeno quattro o cinque mesi prima di rientrare a casa e che finirono per considerare “casa” i caldi e “accoglienti” litorali delle isolette polinesiane.

La versione di Rolling Down To Old Maui che conosciamo è quella riportata da Stan Hugill negli anni 70 che dice di averla imparata da Paddy Griffith intorno al 1920, e tuttavia si trovano diverse versioni testuali collezionate in varie raccolte del XX secolo. La melodia risale al XVIII secolo ed è conosciuta anche con il nome di “The Miller of Dee” (anche usata per “Lowlands, Lowlands, Low.”). Ma nelle collezioni date in stampa la canzone è stata abbinata anche ad altre melodie (Frederick P. Harlow, Gale Huntington). Gale Huntington nel suo libro “Songs the Whalemen Sang” (1970) ci dice che il testo arriva dalla trascrizione sul diario di bordo del vascello Atkins Adams (1858), mentre la melodia viene dalla raccolta “Chanteying Aboard American Ships” (1962) di Frederick P. Harlow, il quale ha trascritto la melodia dalla voce di R. W. Nye capitano del C. Goss (1947). La differente grafia con cui è scritta la parola Maui deriva dalla trascrizione così come viene pronunciata “Mo-hee”.

Secondo Hugill “…(it) is probably the work of some Bowhead whaleman who had experienced the rigors of the Kamchatka Sea and warmth of the Ship Girls’ welcome. .. This song I would place at an earlier date than the booklet (A. L. Lloyd’s LEVIATHAN recording) gives (1850). Maui was the Hawaiian island where Lahaina, the greatest ‘homeport’ of the Bowhead whalers was situated and whalemen were rolling down from the Arctic to this excellent sheltered haven as early as 1820.”

è probabilmente l’opera di qualche baleniere di Bowhead che ha sperimentato i rigori del mare di Kamchatka e il calore dell’accoglienza delle ragazze del porto… Questa canzone la collocherei a una datazione anteriore (1850) di quella data nel libretto (la registrazione LEVIATHAN di AL Lloyd) . Maui era l’isola hawaiana dove si trovava Lahaina, il più grande “porto base” dei balenieri di Bowhead e i balenieri stavano navigando dall’Artico verso questo eccellente rifugio riparato, già nel 1820.”

Rolling Down To Old Maui

Roud 2005 ; Ballad Index SWMS027 ; Mudcat 33324 ; trad.]


I
It’s a damn tough life, full of toil and strife,
we whalermen undergo,
And we won’t give a damn when the gales are done
how hard the winds did blow.
For we’re homeward bound from the Arctic grounds
with a good ship taut and free,
And we won’t give a damn when we drink our rum
with the girls from old Maui. (1)
CHORUS:
Rolling down to old Maui, me boys, rolling down to old Maui,
We’re homeward bound from the Arctic grounds,
rolling down to old Maui.
II
Once more we sail with the northerly gales
through the ice and wind and rain,
Them coconut fronds, them tropical shores,
we soon shall see again;
Six hellish months we’ve passed away
on the cold Kamchatka sea (2),
But now we’re bound from the Arctic grounds,
rolling down to old Maui.
III
Once more we sail with the Northerly gales,
towards our island home (3),
Our whaling done, our mainmast sprung (4),
and we ain’t got far to roam;
Our stuns’l’s bones (5) is carried away,
what care we for that sound, a living gale is after us,
thank God we’re homeward bound.
IV
How soft the breeze through the island trees,
now the ice is far astern,
Them native maids, them tropical glades,
is awaiting our return;
Even now their big brown eyes look out,
hoping some fine day to see,
Our baggy sails, running ‘fore the gales,
rolling down to old Maui.

traduzione italiana di Cattia Salto
I
E’ una fottuta vita, piena di fatiche e lotte,
che noi cacciatori di balene subiamo
e non ci frega niente delle tempeste
e di come i venti soffino forte,
perchè siamo di ritorno dalla terra artica
con una buona nave disciplinata e indipendente
e non ci frega di niente quando beviamo il rum
con le ragazze della vecchia Maui.
CORO
Rolliamo verso la vecchia Maui, ragazzi,
siamo di ritorno dalla terra artica,
rolliamo verso la vecchia Maui
II
Ancora una volta si naviga con il vento fortissimo da nord
in mezzo al ghiaccio, vento e pioggia,
e quelle fronde di cocco, quelle terre tropicali,
presto vedremo di nuovo;
Sei mesi infernali abbiamo passato lontano
sul freddo mare di Bering,
ma ora siamo di ritorno dalla terra artica,
rolliamo verso la vecchia Maui
III
Ancora una volta si naviga con il vento fortissimo da nord,
in direzione della nostra isola,
finita la caccia alle balene, l’albero maestro spezzato,
e non abbiamo molta strada da percorrere;
le vele addizionali sono trascinate via,
che c’importa di quel suono, una tempesta infernale
ci viene dietro, grazie a Dio siamo di ritorno a casa!
IV
Come dolce è la brezza tra gli alberi dell’isola,
ora il ghiaccio è lontano dalla poppa
quelle fanciulle native, quelle radure tropicali,
attendono il nostro ritorno;
anche ora i loro grandi occhi castani scrutano,
sperando di vedere un bel giorno,
le nostre gonfie vele, correre davanti alla tempesta,
rollando verso la vecchia Maui

hawaii-maiden

NOTE
1) I primi sbarchi dei balenieri nelle isole Hawaii risalgono al 1819 proprio a Lahaina l’allora capitale delle Hawaii. Il porto di Lahaina non era l’unico nelle isole Hawaii (c’erano Hilo e Honolulu) ma era indubbiamente molto frequentato dalle baleniere americane e dal punto di vista urbanistico venne via via assumendo l’aspetto di una cittadina del New England.

Balenieri e missionari arrivarono a Lahaina all’inizio degli anni ’20 del XIX secolo, ma presto entrarono in conflitto. Poco dopo essere giunto nell’isola, dove era sbarcato nel 1823, William Richards, primo missionario protestante di Lahaina, convertì al cristianesimo il governatore di Maui, Hoapili. Grazie all’influenza di Richards, Hoapili promulgò delle leggi che punivano l’ubriachezza e i facili costumi, per cui i balenieri dovettero rivolgersi altrove per trovare alcolici e donne dopo aver trascorso mesi in mare e non gradirono affatto l’ingerenza puritana dei missionari. … Dopo la morte del governatore Hoapili le leggi contro gli alcolici e la prostituzione furono fatte rispettare con minore severità e i balenieri tornarono a frequentare Lahaina. Verso la metà del XIX secolo i due terzi dei balenieri che arrivavano alle Hawaii sbarcavano a Lahaina, che prese il posto di Honolulu come porto più importante dell’arcipelago. La caccia alle balene cominciò a dare segni di crisi intorno al 1860, in conseguenza dell’impoverimento delle ultime riserve dell’Artico, e ricevette infine il colpo di grazia dall’emergere dell’industria petrolifera. Con la scomparsa dei balenieri, Lahaina divenne una sorta di città fantasma. (tratto da qui)
2) per alcuni il mare di Bering (che nelle mappe ottocentesche era più genericamente indicato come Artic Sea) scritto su alcune mappe sempre ottocentesche come Kamchatka sea , per indicare più strettamente la zona polare
3) l’isola è oramai diventata casa loro
4) sprung= cracked
5) Stuns’l  = studding sail o studsail si prunincia stuns’l, sono le vele addizionali poste lateralmente rispetto alle vele quadre che in italiano si dicono (partendo dall’alto) coltellaccino, coltellaccio e scopamare con le relative aste di sostegno (booms). Bones o è termine gergale marinaresco o è un refuso e sta per boom. Le vele addizionali sono dispiegate con il bel tempo e il vento favorevole per prendere la massima velocità. Con vento di tempesta si rischia che siano strappate via dalla furia dei venti

strofa aggiuntiva V (in Stan Hugill)
And now we’re anchored in the bay
with the Kanaka’s(6) all around
With chants and soft aloha ois(oes),
they greet us homeward bound;
And now ashore we’ll have some fun,
we’ll paint them beaches red(7);
Awaken in the arms of an island maid
with a big fat aching head(8).
(Traduzione italiana):
adesso siamo all’ancora alla baia
con le hawaiane tutt’intorno,
con canti e dolci “aloha”
che salutano il nostro ritorno a casa;
e ora a terra ci divertiremo
tingeremo le loro spiagge di rosso,

risvegliandoci fra le braccia di una fanciulla nativa
con un grande fottuto mal di testa

6) “kanakas” — kanaka è la parola hawaina per l’essere umano (“kane” maschio, “wahine” donna); più in generale indica un hawaiano
7) si riferisce al sangue delle balene, oggi l’isola di Maui è il punto di partenza da dicembre a maggio per il “whale waching” quando le megattere migrano verso le acque calde hawaiane per accoppiarsi e partorire. ” Be Aware Whale ” è il motto del Pacific Whale Foundation che ogni anno organizza la giornata mondiale delle balene per festeggiare il ritorno delle balene nell’isola. Se proprio non potete fare a meno di visitare l’isola un ottimo vademecum di Mattia Pedrani qui
8) noto effetto postumo di una colossale sbornia

Louis Killen in Steady as She Goes 1977
Todd Rundgren in Son Of Rogues Gallery ‘Pirate Ballads, Sea Songs & Chanteys ANTI 2013 (versione dance)

La trasposizione in italiano con il titolo Rollando Verso Maui

Lerenard Etlours

Maledetta e ardita, di stenti e fatica,
È la vita del balenier,
E sai come ci frega a tempesta compiuta
Se e quanto il vento soffiò,
Perché a casa il ritorno aneliamo ogni giorno
E dai ghiacci dell’Artico uscir,
E sogniamo di bere bottiglie di rum
Con le indigene di Maui
E rolliamo (1) verso Maui, ragazzi, rolliamo verso Maui, Perché a casa il ritorno aneliamo ogni giorno,
E rolliamo verso Maui
È un’altra mattina trascina la china
Dentro i ghiacci e il vento del nord,
Del cocco le fronde, le tropiche sponde
Attendiamo toccare ancor;
Sei mesi d’inferno passando all’interno
Dei gelidi mari dell’est,
Ma rapido e snello, dall’Artico anello
Esce il legno diretto a Maui

È un’altra mattina trascina la china,
Verso il luogo dei nostri natali,
La caccia è finita, e l’albero alzato,
Alla meta non siamo lontani;
La vela chiodata si fa trascinare,
non temere il rombo del cielo, ma Dio ringrazia
Che quella burrasca alle spalle nostre terremo
Oh dolce la brezza che pialla la spiaggia,
Ed il ghiaccio è solo un ricordo,
E le indigene scure, le verdi radure,
Ci accolgono giungere in porto;
E le loro ciglia attendon la chiglia
Sperando un giorno veder, la gonfia vela
Di noi balenieri, che rolliamo verso Maui

(1) Scrive Lerenard Etlours Rolling” è un termine nautico che esiste anche in italiano. Infatti qualunque veicolo, di aria, acqua e terra, compie tre movimenti sul suo asse: rolla a destra e sinistra sull’asse longitudinale, beccheggia avanti e indietro sull’asse trasversale, e imbarda ruotando sull’asse verticale. Che la nave “rolli” dunque non solo è italiano corretto, ma è strettamente corretto nel linguaggio nautico ancora vigente. Penso che quello che è accaduto è che il “rolling” anglosassone abbia avuto un uso più diffuso nella loro lingua, tanto che anche nello slang afroamericano si definiva il sesso “rock and roll”, ovvero “culla e rolla” (da qui nasce il nome dello stile musicale).

RIFERIMENTI
Roll And Go (words only)(p107-8),
Songs of American Sailormen(p197-8),
Chanteying Aboard American Ships(p228-30),
Songs of the Sea(p120-1)

APPROFONDIMENTO
Jack Tar nelle sea shanty
The Bonny Ship The Diamond
FONTI
http://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/rollingdowntooldmaui.html
http://www.wtv-zone.com/phyrst/audio/nfld/03/maui.htm
http://www.jsward.com/shanty/old_maui.html
http://www.8notes.com/scores/5512.asp
http://www.mudcat.org/thread.cfm?threadid=33324
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=94585

Stan Roger in Between the Breaks… Live! 1979
è stato il musicista canadese Stan Roger a rendere popolare la canzone e a farne una sorta di standard interpretativo
The Longest Johns
Una versione decisamente danzerina in stile “california” dei Gaelic Storm
The Dreadnoughts in Uncle Touchy Goes To College 2011
Ernesto Villarreal & TJ Hull bella la voce, notevole l’arrangiamento del violino
La Nef Sea Songs & Shanties
Assassin’s Creed Rogue
Seán Dagher: Shanty of the Week
/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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