Yann-Bêr Piriou: Chi è il maestro?

Testi poetici di Yann-Ber Piriou musicati e inseriti in dischi bretoni.

A coloro che hanno fatto eredità ai loro figli del fardello della rebretonizzazione.

Piw ‘zo mestr?
(Chi è il maestro?)

“…Per onorare quelli che sono morti
e dare conforto a quelli che nasceranno
con una musica dell’altro mondo
che rifarà di noi degli uomini.
Per ridipingere di colori vivi
il chiaroscuro degli orizzonti
per osar marciare dritti e fieri
sulle vie lattee della notte…”

I
Pa rankomp luskell hor melkoni
Gant hiraezh d’ar c’hantvedoù kent
Ha kuitaet o deus hon domani
Anelerc’h hag an erevent?
II
Perak tamall hon enebourion
M’hon eus na kalon na divrec’h?
An teodoù flour a zo treitourion
Diwar hetiñ n’eus ket a drec’h.
III
Ha bez’ e vo kaeroc’h hêrezh
Eget trefoedach an enkrez
Eget luc’hach an dienez
Eget tunodo ruz ar vezh
Eget ar parlant rust ha fraezh
Eget hor yezh a wirionez
Diaes?
Aner eo klemm ha lez-ober
Piv a zo mestr e skol ar gêr
Lenner?
IV
Komz a ran brezhoneg
d’am bugale
ha te?

I
Anche se dobbiamo cullare la nostra malinconia
Conservando la nostalgia dei secoli passati
Hanno lasciato il nostro territorio
I cigni e i draghi?
II
Perché accusare i nostri nemici
Se non abbiamo né cuore né braccia?
Le lingue dolciastre sono traditrici
Non desiderose di vittoria.
III
Sarebbe una miglior eredità
Il patois [1] dell’angoscia
L’argot [2] della miseria
Il tunodo [3] rosso della vergogna
Il linguaggio rude e chiaro
La nostra lingua della verità
Difficile?
E’ inutile lamentarsi e lasciar fare
Chi è dunque il maestro nella scuola della casa
Lettore?
IV
Io parlo la lingua bretone
ai miei figli
e tu?

Traduzione italiana Flavio Poltronieri dal volume “Koroll Ar C’hleze” – Danza della Spada – Raccolta di testi bretoni contemporanei – 1985). Musicato da  Gweltaz Ar Fur in Bonedoù Ruz ! 1973
NOTE del traduttore
[1] Patois: è un termine (sovente usato in modo dispregiativo) che descrive una lingua diversa da quella dominante e che si presume venga utilizzata da individui rurali o comunque arretrati culturalmente. Deriva dal francese antico patoier, che significa gesticolare, da patte ovvero zampa. In Francia vengono chiamati così dialetti e lingue regionali quali ad esempio l’occitano, il savoiardo, il piccardo o per l’appunto il bretone, ma può essere utilizzato anche per descrivere un cittadino francese che non sia parigino. Viene utilizzato anche in Italia per definire degli idiomi regionali alpini del nord-ovest, quali il dialetto valdostano, le parlate gallo-italiche o il franco-provenzale di alcune valli piemontesi. 
[2] Argot: si può definire come il corrispondente francese dell’inglese “slang”. Non ne esiste uno solo ma diverse parlate in varie epoche in seno alle più disparate classi sociali, fondamentalmente con lo scopo di escludere gli estranei dalla comunicazione o anche di rafforzare il senso di appartenenza ad un gruppo. Per sua stessa natura quindi ha bisogno continuamente di un processo di rinnovamento (alcune canzoni in questo linguaggio sono presenti nel sito Antiwar Songs).
[3] Tunodo: trattasi di un linguaggio correntemente parlato dalla popolazione trégoroise de
La Roche-Derrien, comune di poco più di mille abitanti situato nel dipartimento della Côtes-d’Armor nel nord della Bretagna.

Diaspora

Sempre nel disco “Bonedoù Ruz” di Gweltaz Ar Fur è presente anche un altro testo di Yann-Bêr Piriou dal titolo “Diaspora” che qui: https://www.discogs.com/it/Gweltaz-Bonedo%C3%B9-Ruz-/release/4442646 viene erroneamente attribuito a Norbert Periault che invece è il chitarrista autore della musica.

Tec’het o deus kuit pell diouzh
ar fank hag ar glav
Pell diouzh ar mallozhioù
a bouez warnomp atav
Hag ar c’halvarioù maen
a ouel dour benniget
War an dremmwelioù du ha bezioù ar vered
War an dremmwelioù du ha bezioù ar vered
E plav an huñvreoù dilezet re abred
Rak tec’het o deus kuit diouzh
an traoniennoù glas
Aet int da glask o chañs e tousmac’h ar gêr vras
Aet int da glask o chañs e tousmac’h ar gêr vras
Er c’hrakparadozioù
a vez stipet well-wazh
Penntiez ha prajoù o deus laosket a-dreñv
An H.L.M. (1) où-hont zo tostoc’h ouzh an neñv
An H.L.M.où-hont zo tostoc’h ouzh an neñv
Neb a gredo enebiñ a ranko bezañ kreñv
Tec’het o deus kuit pell gant
ar c’heuz hag an naon
O huñvreoù kaset re abred da anaon
An huñvreoù kaset re abred da anaon
Hag an esperañsoù a glemm war ar varvskaoñ
Talmiñ ra c’hoazh enno nerzh al Lavaroù hud
Met avel an dezerzh war ar maezioù a yud
Ha sevel ray un deiz diouzh kalon an douar
Ar bleunioù tan tarzhet diwar re a c’hlac’har?
Ha kavet vo un deiz dre nerzh al Lavar splann
Ar rouantelezhioù kuzhet e frond al lann?
Ra vimp daonet troad-kil-ha-penn
M’ az tisoñjomp Jeruzalem

Lontano dal fango, lontano dalla pioggia,
sono andati
Lontano dalle maledizioni
che ci investono tutti i giorni
E dai calvari in pietra
che piangono acqua benedetta
Sugli orizzonti neri e sulle tombe
Sugli orizzonti neri e sulle tombe
Planano i sogni troppo presto abbandonati
Perché sono andati lontano
dalle valli verdi
A cercar fortuna nel tumulto di città gigantesche
A cercar fortuna nel tumulto di città gigantesche
In questi pseudo-paradisi
costruiti tanto bene quanto male
Si sono lasciati dietro le loro case e i loro campi
Laggiù le H.L.M. sono più vicine al cielo
Laggiù le H.L.M. sono più vicine al cielo
Chi vorrà resistere dovrà provare la sua forza
Sono partiti con la fame nella pancia
e il rimpianto nel cuore
Con i loro sogni troppo presto trapassati
Con i loro sogni troppo presto trapassati
E le speranze gemono nelle cappelle ardenti
Dentro di loro fremono ancora le parole magiche
Ma il vento urla sulle campagne deserte
Si leveranno un giorno dal cuore della terra
I fiori di fuoco nati dal troppo dispiacere?
E il potere delle parole ci farà trovare
I regni nascosti nell’odore dei ginestroni?
Che possiamo noi tutti essere dannati
Gerusalemme se ti dimentichiamo!

Traduzione italiana Flavio Poltronieri dal volume “Koroll Ar C’hleze” – Danza della Spada – Raccolta di testi bretoni contemporanei – 1985)
NOTE
1) HLM è il diminutivo di “Habitation à Loyer Modéré” ovvero “Alloggio Controllato in Affitto”, una forma di edilizia ancora oggi presente in Francia, come pure in paesi ad essa dall’emigrazione collegati, quali l’Algeria, il Quebec o il Senegal. Come facilmente immaginabile il tenore di vita di tali residenze è comunemente assai scadente.

Ever (A-viskoazh ha da viken)
(Da sempre e per sempre)

Il testo è musicato da Alan Stivell nel suo CD “1 Douar” nel 1998 con un arrangiamento musicale rock e ospite (anche se abbastanza irrilevante) John Cale. Nel libretto Stivell ne fornisce la traduzione sia in francese che in inglese e all’interno di quest’ultima sono da notare alcune frasi piuttosto incisive come ad esempio: “ad alcuni piace liberare e ad altri mettere catene”, “alcuni digiunano, altri si nutrono”, “alcuni stanno supportando e altri solo sopportando”, “masticare fieno o masticare paglia?”, “solo per uccidere la Puttana-del-mondo”.

Darn ‘zo difinv, darn a gemm
Darn a vroud ha darn a flemm
Darn a dav ha darn a glemm

Darn a zistag darn a stag
Darn a zifenn darn a dag
Dam a yun ha darn a vag
A-viskoazh ha da viken
Egile zo mab d’eben
Ar vuhez ha netra ken

Etre tamall ha torfed
Darn a dou ha darn a bed
Darn ‘zo ganet dibec’hed

Darn ‘zo glan ha darn zo pur
Darn ‘zo foll ha darn zo fur
Darn ‘zo kablus dre natur

Darn a samm ha darn a zoug
Darn a jahin darn a voug
Darn a yud ha darn a groug

Darn a vale darn a nij
Darn ‘zo heg ha darn a blij
Darn a gren ha darn a skrij

Darn ‘zo bleiz darn zo ki
Karantez, kasoni
Sko kaled, sko hardi
Mont waraok pe mont war souz?
Chaokat foenn pe chaokat plouz?
Krougousat pe ober trouz?

Heklew ha dasson da vat
Sko a-skizh ha sko a-blad
Choukomp de’i ha yec’hed mat

Sko a-dreuz ha sko a-hed
‘vit lazhañ Kiez ar bed
Sko ha sko ha sko bepred
A-viskoazh ha da viken

Etre gwigour ha storlok
Darn a c’hoarzh ha darn a sklok
Darn’zo lent ha darn ‘zo rok

Diwar anken, diwar spi
Diwar joà pe gasoni
Koroll ha kan tra ma vi

Mervel gorrek amzer ‘zo
Bevañ betek ar marw
Tra ma vimp ha ken a vo

Trec’h an delenn d’an Ankoù

C’è chi è inerte e chi cambia
Quelli che sono velenosi e quelli la cui puntura stimola
Quelli che si lamentano e quelli che tacciono

C’è chi libera e chi ostacola
Quelli che si difendono e quelli che attaccano
Quelli che sono magri e quelli che sono grassi
Da sempre e per sempre
Ogni uomo nasce da una donna
È la vita che conta e basta

Tra accusa e crimine
C’è chi giura e chi prega
E quelli che sono nati senza peccare

Ci sono quelli che sono puri, quelli che sono immacolati
Quelli che sono pazzi, quelli che sono saggi
Quelli che sono colpevoli dalla culla

Ci sono quelli che portano i propri fardelli più o meno bene/ Quelli che torturano, quelli che soffocano
Gli urlatori e gli strangolatori

Ci sono quelli che camminano e quelli che volano
Quelli che detestiamo e quelli che amiamo
Quelli che tremano e quelli che fremono

Alcuni sono lupi, altri sono cani
Che sia per amore o per odio
Colpisci forte con colpi ripetuti
Andare avanti o tornare sui propri passi?
Parlare in gergo o farfugliare?
Tubare o fare rumore?

L’eco sempre ripercosso
Colpisce di sbieco o a piena forza
Alla tua salute e andiamo!

Colpisce a torto e attraverso
Per uccidere la Cagna-del-mondo
Colpisce, colpisce e colpisce sempre
Da sempre e per sempre

Tra cigolii e rumori
Ci sono quelli che ridono e quelli che ridacchiano
I timidi e gli arroganti

Per scongiurare l’angoscia o liberare la speranza
Per esprimere gioia o per espellere l’odio
Balla e canta fino alla fine

Non c’è fretta, prendiamoci il tempo
Per vivere pienamente fino alla fine
Finché siamo lì e finché

L’arpa sarà più forte della morte
(Traduzione italiana di Flavio Poltronieri)

Ulteriori testi poetici di Yann-Ber Piriou musicati e inseriti in dischi bretoni

  • – “Ar Chas Doñv Yelo Da Ouez” (“I cani ridiventeranno selvaggi”) da Alan Stivell nell’album “Trema’n Inis” del 1976 [vedi scheda]
  • – “Trugarekadenn” (“Azione di Grazia”) da Gilles Servat nel suo secondo disco “Ki du” nel 1973:
  • – “Planedenn” (“Destino”) da Alan Stivell nell’album “E Langonned” nel 1974:
  • – “Ne Bado Ket Atao” (“Questo non durerà per sempre”) da Alan Stivell in “E Langonned” 1974
  • – “Planedenn” (“Destino”) dal gruppo Gwalarn nell’LP “Selaouit, Koz Ha Yaouank” (“Ascoltate giovani e vecchi”) 1983, MAI RISTAMPATO IN CD.
  • – “Planedenn” (“Destino”) reinterpretata da Gilles Servat in “La Liberté brille dans la nuit” nel 1975. A proposito di questo disco si può leggere un mio ricordo inserito il 23/7/2018 in questa pagina: https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=47248
  • – “Pic’hirinadenn” da Manu Lannhuel in un raro 45 giri IRIS del 1974, sul retro di “Passant par les champs le long de la rivière” (il brano è stato poi inserito nel 1976 anche nel disco collettivo in sostegno alle famiglie dei detenuti politici bretoni “Kan Bale Lu Poblek Breizh).
  • – “Planedenn” (“Planedenn”) dal gruppo Dibenn (Annie Ebrel alla voce) nel CD omonimo nel 1996
  • – “Pourquoi n’écrivez-vous pas en francais?” musicata dal gruppo Deskomp col titolo “War Vali Sant Jakez An Noz” (“Sulle vie lattee della notte”) nel CD “Mare An Eost” del 2007. (Il testo è del 1975 e si trova a pagina 20 del libro “Kestell traezh evit kezeg ar mor” (“Dai castelli di sabbia per i cavalli del mare”). Si può ascoltare qui: https://www.youtube.com/watch?v=FERtEuToIBM

NOTE
Yann-Ber Piriou ha utilizzato talvolta anche lo pseudonimo An Touseg (Il Rospo).
I testi delle poesie Planedenn, Trugarekadenn, Pirc’hirinadenn, Ne Bado Ket Atao, Piv A Zo Mestr?, Diaspora sono tratti dal libro Ar Mallozhioù Ruz (Maledizioni rosse) edito nel 1974 (unicamente in bretone, dall’editore P.J. Oswald, nella collana “diritto di parola”). Se qualcuno inoltre volesse ascoltare direttamente le poesie dalla voce dell’autore, è reperibile il libro “Kestell Traezh”, pubblicato nel 2001, con allegato un CD audio dove Yann-Ber è accompagnato dal celebre pianista bretone Didier Squiban e da sue composizioni musicali originali.

LINK
http://www.lefolkfrancaisnexistepas.fr/?p=3131
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=6381
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=en&id=51365
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=55466&lang=it

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Flavio Poltronieri

Etnomusicologo. Autore e traduttore di canzoni. Ha pubblicato su riviste di avanguardia musicale in Italia/Francia/Germania. Fa parte della redazione giornalistica di Blogfoolk, Lineatrad e leonardcohenfiles.com

2 Risposte a “Yann-Bêr Piriou: Chi è il maestro?”

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