Peggy Gordon

“Peggy Gordon” è una love song tradizionale di probabile origine scozzese, collezionata in Nuova Scozia da Helen Creighton (1899-1989) e pubblicata in “Maritime Folk Songs” (Ryerson Press, Toronto, Ontario, 1962) .

La canzone è diventata popolare anche in Irlanda a cavallo degli anni 60-70 tramite la versione dei Dubliners. La melodia richiama “The Banks of Sweet Primroses” anche detta “Sweet Primroses” con le prime edizioni stampate che risalgono al 1840.

Roud 2280 ; Ballad Index Gil127 ; Mudcat 21179 , 21282 ; trad.]

Peggy Gordon (in Irlanda)

Il protagonista si dichiara alla giovane Peggy e descrive le sue sofferenze d’amore, perchè lei sembra essere indifferente al suo corteggiamento; così l’amante non corrisposto vorrebbe emigrare in una terra d’oltremare o ritirarsi un una valle solitaria per ascoltare solo il canto degli uccelli, al fine di ritrovare un po’ di tranquillità.



Oh, Peggy Gordon you are my darling
Come sit you down upon my knee
and tell to me the very reason
Why I am slighted so by thee.(1)
II
I’m so in love that I can’t deny it
My heart lies smothered in my breast
It’s not for you to let the world know it
A troubled mind can know no rest.
III
I put my head to a glass of brandy(2)
It was my fancy I do declare
For when I’m drinking I’m always thinking
And wishing Peggy Gordon was here.
IV
I wish I was away in England,
Far across the briny sea,
Or sailing o’er the deepest ocean,
Where care and troubles can’t bother(3) me.
V
I wish I was in some lonesome valley
Where womankind could not be found
Where the little birds sing on the branches
And every moment a different sound.

traduzione italiana di Cattia Salto
I
Oh Peggy Gordon, mia cara,
vieni a sederti sulle mie ginocchia,
e dimmi il vero motivo
per cui mi disprezzi. (1)
II
Sono così tanto innamorato che non posso negarlo,
il cuore mi sta stretto in petto,
ma non è da te far sapere a tutti
che un’anima inquieta non conosce pace.
III
Mi sono attaccato al brandy (2)
posso solo dire che ne avevo voglia,
perché quando bevo penso
e desidero sempre che Peggy Gordon sia qui.
IV
Vorrei essere lontano dall’Inghilterra,
oltre il mare salmastro,
o navigare sull’oceano più profondo
dove affanni e dolori  non possono assillarmi (3)
V
Vorrei essere in qualche valle solitaria
dove non ci sia traccia  del genere femminile
e dove gli uccellini cantano sui rami
in ogni momento una melodia diversa.

NOTE
Tutte le versioni ripetono la prima strofa anche in chiusura, in questo modo il rapporto tra i due si riduce ad un breve per quanto aspro litigio tra innamorati con finale riappacificazione.
(1) letteralmente sono così insignificante per te
(2) anche “cask of brandy”; letteralmente ho messo la testa in un barile di brandy
(4) bother= preoccupare, termine anglo-irlandese del linguaggio colloquiale

The Dubliners con la voce di Luke Kelly, (strofe da I a V)
The Chieftains & The Secret Sisters in Voice of Ages
Sinéad O’Connor in Sean-Nós Nua
The Corrs in Home 2005

Sweet Maggie Gordon (in America)

Nella raccolta americana “Music for Nation” presso la Biblioteca del Congresso (Library of Congress) il brano è intitolato Sweet Maggie Gordon (vedi), come pubblicato da Pauline Lieder (New York 1880) che aggiunge una strofa da Carrickfergus, con una melodia a tempo di valzer arrangiata per pianoforte diversa da quella attuale


I
Oh, Peggy Gordon you are my darling,
Come sit you down all on my knee,
And tell to me the very reason
Why I am slighted so by thee.
II
I’m so deep in love but I dare not show it,
My heart lies smothered all in my breast,
It’s not for you to let the whole world know it,
A troubled mind that has no rest.
III
I laid my head on a cask of brandy
Which was my fancy I do declare,
For while I’m drinking, I’m always thinking
How I’m to gain that lady fair.
IV
I put my back against an oak tree,
Thinking it was a trusty tree,
But first it bent and then it broke,
And that’s the way my love served me.
V
I wish my love was one red rosy
A-planted down on yonder wall,
And I myself could be a dewdrop
That in her bosom I might fall.
VI
I wish I was in Cupid’s castle
And my true love along with me,
Oh, Peggy Gordon, you are my darling,
Oh, Peggy Gordon, I’d die for thee.
VII
The sea is deep, I cannot wade it,
Neither have I got wings to fly,
But I wish I had some jolly boatman
To ferry over my love and I.
VIII
I will go down to some lonesome valley,
Where no womankind is ever to be found,
Where the pretty little birds do change their voices,
And every moment a different sound.
IX
I wish I was as far as Ingo (1)
Way out across the briny sea,
A-sailing over the deep blue water
Where love nor care never trouble me.
X
I wish I was in Spencervania (2)
Where the marble stones are black as ink,
Where the pretty little girls they do adore me,
I’ll sing no more till I get a drink (3).

traduzione italiana Cattia Salto
I
Oh Peggy Gordon, mia cara,
vieni a sederti sulle mie ginocchia,
e dimmi il vero motivo
per cui sono così insignificante per te.
II
Sono così tanto innamorato che non posso negarlo,
il cuore mi sta stretto in petto,
ma non è da te far sapere a tutti
che un’anima inquieta non conosce pace.
III
Mi sono attaccato al brandy
posso solo dire che ne avevo voglia,
perché quando bevo penso sempre
a come conquistare quella bella dama.
IV
Mi sono appoggiato a una quercia
pensando che fosse un albero solido,
ma prima si è piegato e poi si è rotto
proprio come il mio amore con me
V
Vorrei che il mio amore fosse una rosa rossa,
piantata ai piedi di quel muro,
e io vorrei essere una goccia di rugiada,
per cadere nel suo bocciolo
VI
Vorrei essere nel castello di Cupido,
con il mio amore accanto a me
Oh Peggy Gordon mia cara
Oh Peggy Gordon, morirei per te
VII
Ma il mare è vasto, non riesco ad attraversarlo
e nemmeno ho ali per volare
vorrei trovare un abile barcaiolo,
per traghettare oltre il mio amore e me.
VIII
Vorrei essere in qualche valle solitaria
dove non ci sia traccia del genere femminile
e dove gli uccellini cantano sui rami
in ogni momento una melodia diversa.
IX
Vorrei essere lontano dall’Inghilterra,
oltre il salatissimo mare,
o navigare sull’oceano più profondo
dove affanni e dolori  non possano assillarmi
X
Vorrei essere a Spencervania
dove le pietre di marmo sono nere come inchiostro,
e dove le ragazzine mi  adorano
ma non canterò ancora finchè non avrò un altro bicchiere

NOTE
(1) forse espressione dialettale “Engle” che sta per “England”
(2) forse sta per Pennsylvania
(3) strofa aggiunta dal cantante per chiedere al suo pubblico un altro bicchiere

Jesse Ferguson di Cornwall, Ontario,

FONTI
https://mainlynorfolk.info/folk/songs/peggygordon.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=21179
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=21282

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

2 Risposte a “Peggy Gordon”

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