By the Hush /Paddy’s Lamentation

By the Hush è una canzone irlandese, quasi sconosciuta se non in Canada, che è ritornata alla ribalta dopo il suo inserimento nel film di Marin Scorzese “Gangs of New York” (2002) con il titolo di Paddy’s Lamentation.
Troviamo la melodia di “By the Hush” in alcune raccolte americane, quella più citata è la versione di John Ross Dix pubblicata nel 1864 a New York per il brano “I’m Sitting on the Stile.” Il testo però non è quello di questa trattazione, sebbene si tratti del lamento di un irlandese costretto a combattere per l’Unione degli Stati d’America e che vorrebbe essere con la sua amata Molly in Irlanda: la struttura è quella di una lettera che sta scrivendo alla moglie, mentre presumibilmente si trova nell’infermeria militare per curare la gamba maciullata dai colpi di fucile e che perderà sicuramente (e il suo commento caustico “I don’t think I’ll be able to dance the Irish jig“) (qui)

By the Hush, my Boys

Roud 2314 ; Ballad Index DTbyhush ; Old Songs ByTheHush ; Mudcat 4988 , 45783 ; trad.]

Oliver John Abbott in 1957 la prima versione del brano By the Hush oggi conosciuto come Paddy’s lamentation

By the Hush, my Boys” compare nel “The Penguin book of Canadian Folksongs” (1973) di Edith Fowke: come testimone della canzone è citato il signor Oliver John Abbott (1872-1962) nativo inglese, ma che emigrò in Canada con il fratello sul finire dell’Ottocento, per andare a vivere nell’Ottawa Valley dove conobbe molte famiglie irlandesi in particolare i Whalen e gli O’Malley. Edith lo conobbe nel 1957 dopo che si era trasferito in Quèbec e sebbene ultra ottantenne, ricordava ancora più di un centinaio di vecchie canzoni.

Edith Fowke scrive in “History of English Ballads Research in Ontario”: “The shantyboys created the largest body of native songs and played a major role in preserving, and spreading songs of all kind in this province. Men went to work in the lumberwoods in the fall, and in the long winter months before radio and television they had to make their own entertainment. They sang all the song they knew, and learned those known by other men who comes from different areas. When they come home in the spring they passed on their enlarged repertoire to others in their communities.

Gli shantyboys hanno creato il maggior numero di canzoni indigene e hanno svolto un ruolo importante nel preservare e diffondere canzoni di ogni tipo in questa provincia. Gli uomini andavano a lavorare nei boschi in autunno e nei lunghi mesi invernali prima della radio e della televisione. dovevano fare il loro intrattenimento. Hanno cantato tutte le canzoni che conoscevano e hanno imparato quelle conosciute da altri uomini che vengono da zone diverse. Quando sono tornati a casa in primavera hanno trasmesso il loro repertorio ampliato ad altri nelle loro comunità “.

Le canzoni popolari in Canada avevano un’origine anglo/celtica ma arrivavano anche dagli Stati Uniti, come lo è stato sicuramente per By the Hush. Quale sia l’anello di congiunzione tra la versione del 1864 e quella ritrovata in Canada non è ancora stato ritrovato e non è detto sia contenuto in una broadside ballad. Come mette in evidenza Bob Waltz (qui) la canzone potrebbe essere considerata come la prima (o una delle prime) anti-war songs in senso stretto alla quale sono seguite Johnny, I Hardly Knew Ye e Ain’t Gonna Study War No More.

Irish Brigade

By the Hush: una canzone contro la guerra

Il film di Marin Scorzese “Gangs of New York” è la “fotografia” dello scomparso quartiere di Five Points nel 1846, sono gli anni della Guerra Civile e gli emigrati (per lo più irlandesi ma anche italiani, tedeschi..) vengono arruolati “d’ufficio”  e spediti al fronte.

Con una lunga carrellata si mostrano agli emigranti che, appena sbarcati al porto di New York, sono mandati a “combattere per il proprio paese” e li vediamo un po’ perplessi e frastornati che indossano cappello e giacca dell’esercito e dopo essere bardati di tutto punto prendono il fucile e si imbarcano su un’altra nave.. dalla quale sono scaricate nel frattempo le bare dei soldati morti al fronte.
Paddy’s Lamentation Linda Thompson

CHE ARRUOLAMENTO NELLA GUERRA DI SECESSIONE AMERICANA

Molto probabilmente non andò così come nel film “Gangs of New York” anche se l’impatto emotivo della scena è molto forte: l’emigrante irlandese che si arruolava lo faceva per la paga ed era ben consapevole a cosa andava incontro.
Quando il Congresso approvò la legge sulla coscrizione esplose un sanguinoso scontro a New York che si protrasse dall’11 al 16 luglio 1863 (the Draft Riot). I numerosi arresti che seguirono misero in evidenza che la maggior parte dei manifestanti era di origine irlandese.
Lo stesso centro di smistamento degli emigranti di Castel Garden (1) si rifiutò di permettere l’istallazione di un centro di reclutamento al suo interno. (vedi lettera 1864)

(1) Castle Clinton o Fort Clinton o Castle Garden era un forte circolare situato nella Città di New York a Battery Park, nella parte meridionale dell’isola di Manhattan: dalla metà del XIX secolo, fu utilizzato come primo centro di smistamento per l’immigrazione proveniente dall’Europa. La stazione fu in funzione fino al 1890, anno in cui l’amministrazione federale, sotto pressione di una seconda e più imponente ondata immigratoria proveniente da tutti gli stati d’Europa, decise di aprirne una più funzionale su Ellis Island.

Nella canzone By the Hush/Paddy’s lamentation un soldato irlandese che ha combattuto per Lincoln si ritrova senza una gamba e senza la pensione d’invalidità e maledice l’America perchè lo ha mandato a combattere, senza avergli lasciato la possibilità di scelta. Alcuni ritengono che la canzone sia stata scritta proprio negli anni successivi alla guerra quando i soldati mutilati si trovarono in difficoltà a riscuotere la promessa pensione.
Non mi voglio addentrare negli aspetti della guerra civile americana e nemmeno sul fatto che gli irlandesi si ritrovarono inevitabilmente a combattere tra di loro sui due fronti (come accadde anche per gli italiani: la maggior parte degli italiani che combatterono per l’unione provenivano dal distretto di New York, mentre dalla parte confederata c’erano per lo più i resti dell’esercito borbonico), quanto chiarire un paio di punti utili alla comprensione dei versi.

Mary Black & The Chieftains in “Long Journey Home” 1998.
Andy M. Stewart  1982
Mary Black ha inciso una versione precedente con i De Dannan (come preferiscono farsi chiamare) nel 1984, nella quale è cantata anche la V strofa
Sinéad O’Connor in Sean-Nos Nua (2002)

Nella versione per il film “Long Journey Home” di Thomas Lennon, Paddy Moloney ha preferito non inserire la V strofa, quella in cui si maledice l’America, in effetti l’America è diventata la patria di migliaia d’irlandesi che oggi sono irlandesi americani fieri dello loro origini (stimato come secondo gruppo di ascendenza europea per consistenza dopo i tedeschi americani), ma anche grati alla terra che li ha accolti. A conti fatti le condizioni che trovarono nella nuova terra erano migliori della fame e disperazione che si lasciavano alle spalle; in America emigrarono anche famiglie di ricchi proprietari terrieri (che avevano perso la fiducia di trovare in Irlanda una prospettiva di ripresa per il futuro), così nell’Ulisse di Joyce leggiamo questo di lamento “Dove sono oggi quei venti milioni mancanti di Irlandesi che ci dovrebbero essere qui oggi invece di quattro, le nostre tribù perdute? E le nostre ceramiche e i tessuti, i migliori del mondo? E la nostra lana che si vendeva a Roma ai tempi di Giovenale e il nostro lino e il nostro damasco dei telai di Antrim e i nostri merletti di Limerick..

Oliver John Abbott By the Hush lyrics

Oh it’s by the hush, me boys,
and sure that’s to hold your noise
And listen to poor Paddy’s lamentation (sad narration)
Oh, I was by hunger pressed, and in poverty distressed
So I took a thought I’d leave the Irish nation.

Oh here’s you boys, now take my advice
To America I’ll have you’s not be coming
There is nothing here but war
where the murdering cannons roar
And I wish I was at home in dear old Dublin
(Erin)

Well I sold me horse and cow, my little pigs and sow
My little plot of land and I were parted
And me sweetheart Britt McGee I’m afraid I’ll never see
For I left her there that morning broken-hearted

Well meself and a hundred more to America sailed o’er
Our fortunes to be made we were thinking
When we got to Yankee land
they shoved a gun into our hands
Saying “Paddy, you must go and fight for Lincoln

[General Mahar to us he said
“If you get shot or lose your head (a leg)
Every mother’s son of youse will get a pension
Well in the war I lost me leg
And all I’ve now’s (they gave me) a wooden peg
And by soul (by God) it is the truth to you I mention]

Well I thought myself in luck, to be fed on Indian buck
And (in) old Ireland the place (country) that I delight in
But with the devil I do say “(God) curse Americay
For I am sick and tired (For the truth I’ve had enough) of this hard fighting

Silenzio (1) ragazzi miei,
sono certo che smetterete di gridare
per ascoltate la storia del povero Paddy:
ero oppresso dalla fame (2) e afflitto dalla povertà
e mi venne l’idea di lasciare l’Irlanda.

Allora ragazzi, seguite il mio consiglio,
in America, vi dico di non andate,
non c’è nient’altro qui che guerra,
dove i cannoni assassini tuonano
e vorrei essere a casa nella vecchia cara Dublino (Irlanda)


Beh mi sono venduto il cavallo e la mucca, i maialini e la scrofa, e mi sono separato dal mio piccolo pezzo di terra
e temo che non vedrò mai più la mia amata Britt McGee,
perché la lasciai lì quel mattino col cuore spezzato.

Beh, io e altri cento, partimmo per l’America,
pensavamo di andare a fare le nostre fortune,
quando arrivammo nella terra degli Yankee,
ci misero in mano il fucile (3)
“Paddy, devi andare a combattere per Lincoln”.

[Il generale Meagher (4) ci disse,
“se vi sparano o perderete la testa
tutti avrete una pensione”.
Beh nella guerra ho perso la gamba,
e tutto quello che ho adesso è un pezzo di legno (5)
e giuro che sto dicendo la verità.] (6)

Credo di essere fortunato, di mangiare granoturco (7)
e la vecchia Irlanda è il paese che mi piace; (8)
ma con il diavolo dirò “maledetta l’America”
perchè sono stufo e stanco di queste dure battaglie.

LINK
1) by the hush dal gaelico ‘Bí i do thost’ ossia ‘be quiet’
2) durante la grande carestia irlandese (vedi) ci fu un flusso di emigranti sempre più massiccio a iniziare del 1845 principalmente verso le colonie del Canada e in ogni porto dell’est degli Stati Uniti (in particolare Boston e New York)
3) nella canzone l’emigrante irlandese non sembra avere scelta in merito all’arruolamento. Il riferimento corre alla legge sulla coscrizione del 1863.
4) Thomas Francis Meagher, rampollo di una ricca famiglia irlandese, fin da giovane si mise nei guai per le sue attività rivoluzionarie (leader degli Young Irelanders durante la fallita ribellione del 1848,) che gli valsero la deportazione nella colonia penale della Tasmania. Riuscito a fuggire nel 1852 sbarcò a New York dove studiò legge e divenne presto un leader tra gli immigrati irlandesi. Durante la Guerra di Secessione Americana fu il comandante della Irish Brigade (che fu praticamente decimata nella sanguinosa battaglia di Fredericksburg) Scrive Paolo PerantoniL’Irish Brigade ebbe a soffrire ancora maggiori perdite durante la battaglia di Fredericksburg, i suoi effettivi passarono da 1600 a 256 e si ridussero ancora nelle successive battaglie senza che Meagher ottenesse il permesso di reclutare altri uomini. Dopo l’ennesimo rifiuto dei vertici militari, Meagher si dimise e al suo posto fu messo il colonnello Patrick Kelly, che guidò la Brigata nella battaglia di Gettysburg, dove perirono altri 198 uomini dei 532 che vi presero parte.” (da qui). Alla fine della guerra Meagher fu nominato governatore del Montana.
5) al posto della pensione una bara o un arto di legno
6) Linda Thompson omette questa strofa
7) “Indian buck“: indian è l’aggettivo che insieme a “corn” qualificava il mais, in Europa detto granoturco, anche se non ha niente a che vedere con la Turchia, a ben vedere il mais avrebbe dovuto chiamarsi “grano indiano” perché proveniente da quelle che al tempo erano dette Indie Occidentali, ovvero “grano americano”
8) come intendere questa strofa? Il soldato irlandese dopo essersi lamentato di aver ricevuto solo una gamba di legno e non la promessa pensione d’invalidità ha preferito ritornare in Irlanda a fare la fame piuttosto che continuare a vivere sul suolo americano? Oppure si ritiene comunque fortunato perchè in America ha da mangiare (anche se il cibo dei poveri) e si consola pensando alla sua Irlanda..
Nel primo caso l’Indian buck è il “granoturco” che arrivava dall’America con gli aiuti (per la grande carestia) e che per quanto si tratti di un cereale molto digeribile (adatto in particolare nei casi di deperimenti organici) tuttavia avrebbe potuto creare qualche problema agli stomaci non fenotipizzati degli Irlandesi. Nel secondo caso si tratta del cibo dei poveri l’unico che l’ex soldato disoccupato poteva permettersi di mangiare.
Le due interpretazioni hanno entrambe senso e come sempre per le canzoni popolari lasciano il campo alla valutazione di ogni interprete e ascoltatore.

THE DRAFT RIOT IN “GANGS OF NEW YORK”

La rivolta che scoppiò a New York (the Draft Riot) nel luglio del 1863 fu una reazione popolare alla leva resa obbligatoria dal Congresso nel mese di marzo. Prima di quella data l’arruolamento era a base volontaria, anche se gli incentivi di tre pasti al giorno e un premio d’ingaggio, potevano attirare i più poveri e i disoccupati. Se però uno stato mancava la sua quota di soldati assegnata, subentrava la legge del 1863 e così si sorteggiava la rimanenza tra i maschi bianchi di età compresa tra i 20 e i 35 anni (i più ricchi potevano però farsi esonerare pagando 300 dollari o mandando un sostituto al proprio posto).
La nuova legge acuì il malcontento degli Irlandesi in particolare di New York e sembrò loro che la lotta del Sud per l’Indipendenza fosse equivalente a quella irlandese contro l’Inghilterra (indubbiamente c’erano anche i timori che la manodopera afro-americana liberata finisse per “portare via” il lavoro o a far scendere ancora di più i salari). La folla devastò i locali della Commissione federale per la circoscrizione, distrusse i negozi e le abitazioni se la prese con le persone benvestite o ritenute responsabili della situazione e per buona misura i neri vennero bastonati e  impiccati ai lampioni. L’ordine venne ristabilito solo con l’esercito (alcuni reparti che avevano appena combattuto a Ghettysburg) con il rastrellamento strada per strada, con perquisizioni casa per casa, dei quartieri “caldi” e con le sparatorie sulla folla (stime realistiche parlano di un migliaio di morti).

(nella scena del film il termine per indicare i rivoltosi è mob che sottintende il concetto di organizzazione criminale, l’irish mob ossia la mafia irlandese si è originata proprio dalle gangs di irlandesi in America, così a New York operavano i Forty Thieves, i Dead Rabbits e i Whyos, poi arrivarono gli italiani e gli ebrei)

IL MAIS, cibo dei poveri

Alberto Guidorzi scrive (qui):
“Il mais arrivò in Spagna già nel 1493, cioè con i primissimi viaggi di Colombo, ma solo con gli insediamenti spagnoli nelle regioni temperate delle Americhe, avvenute 30 o 40 anni dopo la scoperta del nuovo continente, in Europa arrivano le varietà precoci che meglio si adatteranno (al clima). E’ solo così che il mais si diffuse nel bacino del Mediterraneo [una fascia geografica che comprende Spagna, Francia, Italia, Penisola Balcanica, Ucraina, Caucaso.]. Tuttavia i botanici rinascimentali non poterono non notare che la pianta aveva affinità con piante recentemente riscoperte quali il sorgo, la saggina, il miglio ed il panico, ma che erano di origine euroasiatica e pertanto, visto anche che ciò coincideva con l’avanzata turca, simbolo di un popolo diverso proveniente da sud, si preferì assegnare al nuovo cereale una provenienza diversa da quella vera, chiamando appunto il mais “granoturco”. Altra particolarità da segnalare è che il mais fungeva da cereale alimentare degli equipaggi delle navi durante il viaggio transcontinentale di ritorno.
Il mais tuttavia per almeno un secolo non ebbe mercato, vale a dire che era seminato negli orti per un uso famigliare, ma i ricchi nobili, proprietari dei terreni, rifiutavano di ricevere mais in conto d’affitto appunto perché merce non mercantile, a differenza del frumento, tanto era la poca considerazione come cibo umano. E’ in questo modo che il mais si è affermato solo come cibo dei poveri e anche come pianta per uso zootecnico. Non sembri inoltre strano come il mais sia un esempio storico della reazione di rifiuto che viene riservato a tutto ciò che è nuovo in fatto di cibo. All’inizio non si disconobbe l’utilità del mais, ma lo si fece detenere dal diavolo, infatti, secondo racconti popolari spagnoli, San Martino l’avrebbe portato via al diavolo in occasione di una scommessa e nelle Lande francesi la cosmologia popolare descrive il mais non come un dono di Dio, ma come una pianta data agli uomini dal maligno e che dagli utilizzatori, avrebbe preteso alla loro morte il possesso dell’anima. Forse è per questo che il primo uso fu zootecnico, nel senso che la pianta verde era somministrata al bestiame o agli animali di bassa corte e per molto tempo fu seminata in terreni non destinati alla coltivazione delle piante alimentari, quali quelle a riposo. L’uso quasi esclusivo presso i diseredati durante le carestie del XVIII sec. fece il resto per demonizzare ulteriormente il mais, anche perchè ben presto cominciarono a verificarsi i primi casi di pellagra(*). A tutto ciò si aggiunse la nomea di pianta depauperatrice dei terreni e quindi incoltivabile nei terreni dati in affitto per proibizione dei proprietari. Tuttavia di questa pianta i contadini non potevano fare senza, perché produceva di più in quantità e soprattutto il seme costava poco, a differenza di quello del frumento. In questo contesto di sfiducia la pianta del mais mantenne la valenza di alimento subumano per almeno un secolo e mezzo, restando comunque una coltura di nicchia al punto tale che ciò determino la creazione di numerosissime popolazioni locali gelosamente custodite e fenotipicamente ben caratterizzate.”

Nixtamal come I NATIVI AMERICANI SAPEVANO MIGLIORARE IL MAIS

L’alimentazione basata quasi esclusivamente sulla polenta di mais provocò il diffondersi della pellagra fra i mezzadri del Nord Italia dalla fine del ‘700. La malattia non si sviluppò nelle popolazioni native americane perchè procedevano ad un trattamento speciale
E’ molto ingegnoso il processo che veniva (e che viene tuttora usato) in tutte le Americhe detto nixtamalizzazione. I chicchi di mais essiccati vengono inzuppati e cotti in una soluzione alcalina, solitamente a base di idrossido di calcio. Questo ammorbidisce il pericarpo, la parte esterna del chicco, rendendo più semplice la macinatura. Il processo trasforma il mais da semplice fonte di amido (zucchero) in un impasto nutrizionalmente più completo: aumenta la biodisponibilità di calcio, ferro, rame e zinco (anche con l’aiuto del vasellame) oltre che di niacina (evitando così il rischio di ammalarsi di pellagra), riboflavina ed altre vitamine. Lo sviluppo di alcune miceti (funghi) è un altro dei lati positivi del procedimento: lasciando fermentare l’impasto si produce un’ulteriore aumento del valore nutritivo con l’aggiunta di amminoacidi quali lisina e triptofano. Fagioli, verdure, frutta, chili e mais così preparato (nixtamal) erano in grado di fornire una dieta nutrizionalmente soddisfacente senza il bisogno di ricorrere alle proteine animali. (tratto da qui)

Link e Approfondimenti
“Song of the North Woods” di Dr. László Vikár, 2004 (qui)
“La genesi della potenza americana. Da Jefferson a Wilso”n di Loretta Valtz Mannucci
https://mainlynorfolk.info/folk/songs/bythehush.html
http://memory.loc.gov/rbc/amss/hc/hc00011a/001r.jpg
http://www.europinione.it/vere-gangs-of-new-york/
http://www.fresnostate.edu/folklore/ballads/Pea462.html
https://parentesistoriche.altervista.org/irish-brigades/
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=2770&lang=it
http://www.lizlyle.lofgrens.org/RmOlSngs/RTOS-ByTheHush.html http://www.lizlyle.lofgrens.org/RmOlSngs/ByTheHush.pdf
http://thomaslennonfilms.com/documentary/the-irish-in-america-long-journey-home/ http://www.thechieftains.com/main/long-journey-home/
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=4988

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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