Os Cempès sono un gruppo di musica folk della Galizia (per lo più strumentale) nati nei primi anni 90.
Funestata dalla morte per un incidente automobilistico del gaitero Carlos Zaera la neonata formazione di Ferrol (provincia di A Coruña) incide il primo omonimo album nel 1996 dedicandolo all’amico: meglio conosciuto con il titolo di “Opa III” è un live sanguigno e con i suoni del gaitero (e liutaio) Antón Varela sulla robusta sezione ritmica di Beto Niebla, Pablo e Serxio Cés .
Più curato il successivo album dal titolo Capitán Re registrato in studio nell’autunno del 1997 con l’introduzione della ghironda e organetto di Oscar Fernández “Sanjurjo”: un susseguirsi di jota e muiñeira e polca come nei balli popolari galiziani, mescolati fra loro fino a fondersi. Ma non solo perchè loro suonano anche le melodie più disparate a piacere, nel senso che basta che siano melodie che in qualche modo già risuonino dentro alla loro sensibilità musicale (pur che non siano jig o reel irlandesi/scozzesi!)
ASCOLTA La Sansonette in “Capitán Re”: è un brano composto dal francese nonchè ghirondista contemporaneo Dominique Forges su una melodia ballabile detta scottish, decisamente però rivisitata dal gruppo che le danno una “marcia” in più rispetto alle versioni francesi. La melodia ultimamente spopola in Galizia e in tutta l’Europa! (sarà perchè è finita in così tante compilation di musica celtica?)
La formazione ritorna con il nuovo album Circo Montecuruto del 2000 seguito da “Moe a Moa” (2004).
Alla line-up rinnovata dopo le defezioni troviamo
Antón Varela, gaita e clarinetto
Toni do Jaz batteria
Oscar Fernández, organetto e ghironda
Serxio Cés voce, sax e percussioni
che riuniscono un buon numero di collaboratori per l’occasione.
ASCOLTA Sara Sariña in “Circo Montecuruto”: è una jota de Lourido rivisitata da Serxio Cés
Si confronti la versione tradizionale della jota con tanto di gruppo di danzatori, una tradizionale Cantigas de Panderetas ( in italiano canto delle donne “Panderettrici”) canti delle donne che si accompagnano con il tipico tamburello galiziano (detto in gallego pandereta) con piccoli cembali di metallo inseriti nella cornice -in italiano tamburo a cornice: si suona tradizionalmente con le dita della mano sinistra tenute dritte e leggermente aperte a percuotere il tamburello, a volte facendo strisciare un dito o tutti i polpastrelli sulla pelle. (per l’approfondimento su di un testo in italiano rimando alla pubblicazione di Grazia Tuzi, La Pandereta. Suoni e Identità Della Cantabria, (2013) libro con cd e dvd anche se l’area dello studio non è la Galizia )
I Hai quixera dormir contigo hai na túa cama dourada hai pasar contigo esta noite hai ir a presidio mañana hai lalelo hai la la lelo hai lelo hai la le lala CHORO Sara Sara Sariña hai Sara ti ela miña hai Sara Sara Saronhe hai Sara do corazonhe II Namoreime de tí un día hai foiche para toda a vida hai se volvera a nacere hai de tí me namoraría hai lalelo.. III Hai crucei a mar de Ferrol hai ferrolana por te ver hai crucei a mar de Ferrol hai a piques de me perder hai lalelo… IV Hai quixera alegrar a vida hai mirando a túa cara hai quixera calmar a sede hai bebendo da túa iauga hai lalelo.. V Hai quero dala despedida hai como dan os cantadores raparigos e raparigas hai cuidade os vosos amores hai lalelo… |
tradotto da Cattia Salto I Vorrei dormire con te nel tuo letto dorato vorrei passare con te questa notte devo andare in galera domani hai lalelo hai la la lelo hai lelo hai la le lala CORO Sara, piccola Sara oh Sara tu sei mia Sara, grande Sara oh Sara del mio cuore II Mi sono innamorato di te un giorno e mi basterà per tutta la vita se rinascessi di te mi innamorerei hai lalelo.. III Attraverserei il mare di Ferrol e la regione di Ferrol per vederti Attraverserei il mare di Ferrol a costo di annegare hai lalelo.. IV Vorrei gioire alla vita guardando il tuo viso Vorrei dissetarmi bevendo dalla tua acqua hai lalelo.. V Voglio dire addio come fanno i cantori ragazzi e ragazze abbiate cura del vostro amore hai lalelo.. |
Per celebrare i vent’anni passati dal loro primo concerto registrano “Tentemozo” (2012) con un piccolo ritocco alla formazione subentra Ramón Dopico alle percussioni ed entra Fernando Barroso al bouzouki (sostituito da Roberto Grandal all’organetto): una festa con tanti musicisti ospiti (che a contarli tutti fanno una cinquantina), Carlos Quintá, Begoña Lorenzo, Luis Peixoto, Tiago Pereira, José Diaz, Benxamin Otero, Pablo Doval e dei giovani musicisti della Scuola libera di Galizia (Escola Livre De La Mpg -Acentral Folque).
Anche i cantati aumentano equilibrandosi tra gli strumentali dal suono ricco e dai ritmi più disparati pescati nell’area dei balli popolari galiziani.
Una nota di colore: la registrazione del cd è stata finanziata utilizzando una campagna di crowdfounding su internet (accolta da più di settecento fan-sostenitori!)
Chiude il cd il brano 1904 che inizia con una registrazione sul campo dei cantori di strada risalente appunto al 1904, una rara e prima registrazione della musica galiziana nella storia in cui oltre al canto è registrato anche il suono della ghironda (ridotto da strumento privilegiato del trovatore medievale a strumento dei mendicanti -spesso ciechi).
ASCOLTA Mirandesa in “Tentemozo” dal repertorio da gaita dalla cittadina portoghese di Miranda de Douro.
Il video postato dal gruppo li ritrae nella loro vena di follia a fare fiesta (o meglio foliada come viene detta dai galiziani una festa con musica, ballo e canto tradizionale)
ma se preferite la versione più promozionale (con tante foto live) guardate questo
ben quattro album sono ascoltabili integralmente su Spotify (qui)
FONTI
https://www.facebook.com/Os-Cemp%C3%A9s-60615897655/
http://oscempes.blogspot.it
http://www.ghastaspista.com/cempes.php
http://www.musicosaovivo.com/articles/view/207
http://lnx.vincenzosantoro.it/2014/01/27/la-pandereta-suoni-e-identit-della-cantabria/
http://www.folkotecagalega.com/multimedia/outros/wikigaita/9-jota-de-lourido