[ Roud 18411 ; Ballad Index RcNinNig
; Bodleian Roud 18411 ; Mudcat 37166 ; trad.]
Una ballata proveniente da un broadside ottocentesco rivisitata negli anni 70 da A.L. Lloyd.
“La maggior parte dei pavoneggianti uomini è purtroppo ben distante dal conoscere che il godimento sessuale femminile supera notevolmente il loro. I vecchi poeti folk della tradizione per fortuna, lo sapevano bene e talvolta lo hanno utilizzato come tematiche per ottime canzoni, come appunto questa dal cuore decisamente bollente.” (Flavio Potronieri)
A rambling young sailor to London came down,
He’d been paid off his ship in old Liverpool town.
When they asked who he was, well, he answered them, “Right, I do belong to a family called nine times a night.”
A buxom young widow who still wore her weeds,
Well, her husband had left her his money and deeds,
And resolved she was on her conjugal rights
To soften her sorrow with nine times a night.
So she sent for her serving girls Ann and Amelia
To keep a look out for this wonderful sailor.
And if ever by chance he appeared in their sight
They should bring her the glad tidings of nine times a night.
She was favoured by fortune the very next day,
These giggling girls saw him coming their way.
And upstairs they rushed full of amorous delight,
“ Oh, here comes that bold sailor
with his nine times a night.”
Well, she danced out of bed and she pulled on her clothes
And down to the hall door like lightening she goes.
And she viewed him all over and gave him a smack
And the bargain was struck: no more sailing for Jack.
Well, the wedding was over, the bride tolled the bell,
Jack trimmed her sails five times and that pleased her well.
She vowed in her heart she was satisfied quite
Yet she still gives sly hints about nine times a night.
Says Jack, “My dear bride, you mistook me quite wrong,
I said to that family I did belong:
Nine times a night’s a bit hard for a man;
I couldn’t do it myself, but my sister she can.”
Un bel giovane marinaio andò a Londra, era sbarcato con la paga dalla sua nave nella vecchia Liverpool.
A chi chiedeva chi fosse rispondeva
“Bene, sono di una famiglia detta nove volte a notte”
Una bella giovane vedova che ancora portava il lutto
beh, il marito l’aveva lasciata con titoli e denaro,
era risoluta sui suoi diritti coniugali
per addolcire il suo dolore con nove volte a notte.
Così chiamò le sue servette Ann e Amelia
perché cercassero quel meraviglioso marinaio,
e se mai lo avessero visto
di riportarle la lieta novella di nove volte a notte!
Venne favorita dal fato il giorno dopo,
le due ragazzine lo videro venire loro incontro
e si precipitarono su per le scale piene di gioia amorosa:
“Ecco che arriva il marinaio
con le sue nove volte a notte”
Lei saltò fuori dal letto e si vestì
e dritta come un fulmine scese fino alla porta d’ingresso,
lo rimirò per bene e gli diede un bacio
e l’affare fu concluso: niente più navigazione per Jack!
A matrimonio finito, la sposa suonò la campana
Jack le rammendò le vele cinque volte e a lei piacque molto.
Giurò a se stessa di essere abbastanza soddisfatta,
ma lei ancora chiedeva spiegazioni sulle nove volte a notte
Dice Jack “Mia cara moglie, mi hai frainteso completamente,
in merito a quanto detto sulla famiglia a cui appartengo,
è un po’ difficile per un uomo nove volte per notte
io stesso non posso farlo, ma mia sorella ci riesce”
FONTI
https://mainlynorfolk.info/lloyd/songs/ninetimesanight.html
http://www.mudcat.org/thread.cfm?threadid=37166
http://www.poetrynook.com/poem/nine-times-night
https://www.fresnostate.edu/folklore/ballads/RcNinNig.html
Visto che stranamente in questo caso non hai inserito una introduzione o un commento alla tua bella traduzione:
“La maggior parte dei pavoneggianti uomini è purtroppo ben distante dal conoscere che il godimento sessuale femminile supera notevolmente il loro. I vecchi poeti folk della tradizione per fortuna, lo sapevano bene e talvolta lo hanno utilizzato come tematiche per ottime canzoni, come appunto questa dal cuore decisamente bollente.”