Mè at ëd fede (Angelo Brofferio)

Mè at ëd fede è una canzone piemontese autobiografica composta nell’Ottocento da Angelo Brofferio in cui si affronta un tema caro all’Illuminismo: esiste il libero arbitrio o tutto è predestinato?

Nel 1839 pubblica le Canzoni piemontesi, trentaquattro canzoni e tre Poemetti, frutto dei suoi ardori giovanili e scritte per lo più quando si trovava in carcere (per motivi politici) dall’aprile all’agosto 1831 e negli anni immediatamente successivi.
Angelo Brofferio scrive il Canzoniere in Torinese, considerato la koiné della lingua subalpina.

“Canzoni piemontesi” raccolte e ridotte per pianoforte, canto, mandolino e chitarra da G. Blanchi. Torino, Blanchi (1860-1875): 41 canzoni con versi in piemontese e partitura musicale

Nella Colan-a Musical dij Brandè (1) lo scartari n 40 pubblicato a Torino nel 1958, contiene quaranta testi e musiche di Brofferio arrangiate per canto e piano da Alfredo Nicola (1902-1995).

Una raccolta delle poesie in “Tutte le canzoni piemontesi e poemetti a cura di Andrea Viglongo”, 1966 e nuova edizione del 2002 (cf ).
Raccolta completa delle Canzoni Piemontesi e dei Poemetti di Angelo Brofferio di L. De-Mauri Torino 1902 (cf)
L’esaustiva biografia di Laurana Lajolo “Angelo Brofferio e l’Unità incompiuta” 2011.

(1) Brandè sono gli alari a guardia della fiamma viva dello spirito piemontese. Poeti, musicisti, pittori, studiosi con Pinin Pacòt capofila che fondò la rivista nel 1927. Alla Mediateca Folk di Via Luserna 8, Torino la collezione Colan-a Musical dij Brandè quasi completa

Angelo Brofferio (1802-1866), commediografo, canzoniere e giornalista, uomo politico, autore di opere storiche e di canti satirici, sentimentali e politici in piemontese. Le sue composizioni godettero una vasta popolarità per tutto l’Ottocento tra la borghesia patriottica e liberale. Poeta e compositore, debitore in buona parte al popolare chansonnier parigino Pierre-Jean de Béranger (1780-1857), ma anche riadattatore di melodie popolari e tradizionali. “E’ noto che Angelo Brofferio amava spesso comporre i motivi musicali per le proprie canzoni, cantandoli e suonandoli con la chitarra” (Viglongo op cit)

Angelo Brofferio da giovane
Angelo Brofferio, l’uomo
Perrin Lit., Torino, F.lli Doyen 1860 circa

Mè at ëd fede

Il Brofferio si rivolge a Dio in preghiera.
Il Poeta piacevolmente gli fa ricordare e lo rende responsabile di tutte le conseguenze d’averlo fatto nascere vivace, franco e col cervello dato a ogni sorta di ghiribizzi, incapace di torcere il collo e di curvare la schiera a tempo e luogo, libero pensatore e liberale ad ogni costo. L’ autore svolge in questa canzone l’argomento principale di Voltaire contro la predestinazione e contro il peccato originale, che escludono il libero arbitrio e il dolo del peccatore, dimostrando implicitamente, senza farsi scorgere, che tutto dipende in questo mondo, ed anche l’uomo per conseguenza, da cause determinanti, a cui soltanto si possono portare modifìcazioni e correzioni indirizzando al bene, coll’esercizio continuo dell’ intelligenza, della rimessione dei sentimenti più delicati e generosi, le passioni umane.” [De-Mauri pag 74 op.cit]

Operi manuum tuarum porrige dexteram, (1) Job. cap. XIV.

Ant ël mèis ch’a j’é la brin-a
ch’a dà ‘l sbrat ai passaròt,
su la ponta ‘d na colin-a
i son nà com un cossòt;
voi ch’i m’eve dës-ciodù
gran e gròss e fòlfotù,
ai mè crussi, ai mè patoi
Dòmne Dei penseje voi!

Pr’averti ch’abio avertime
‘d tòrze ‘l còl parei dle gru,
i son sempre divertime
a fé ‘l Diau fin ch’j’eu podù:
voi ch’i m’eve ant ël cupis
fait la nià ‘d j ë schiribiss
quand im vëdde a fé ‘l farfoi
Dòmne Dei penseje voi!

Për senti ch’j’abia a discore
‘d San Luis e ‘d Sant Enrì
a l’han sempre fame core
pì le fomne che ij marì;
voi ch’i m’eve për maleur
‘d pasta fròla fai ël cheur
quand l’amor a fa ‘l masnoi
Dòmne Dei penseje voi!

I fas tut una salada
Rabin, Lama e Cardinai;
i vad sempre a la spasgiada
e a la prédica i vad mai:
voi ch’un peul nen ambrojé
con ‘d lavabo e ‘d munda me,
s’im fas nen vnì ‘l lait ai g’noi
Dòmne Dei penseje voi!

Durvend fàbrica dle ariëtte
sël Parnaso Piemonteis
pruche, stòle e bajonëtte
j’eu psà tut a l’istess pèis;
voi ch’i m’eve regalà
una piuma tròp temprà
al gius ‘d còrda, a l’euli ‘d froi
Dòmne Dei penseje voi!

Suj barbis dl’artiglieria
ch’a fa scòla ‘d Drit Divin,
quaich fabioc’h a veul ch’i sia
una scuma ‘d gioacobin;
voi che al mond j’eve creà
prima ‘d tut la libertà,
se mi ‘d vòlte i fussa ‘d coi
Dòmne Dei penseje voi!

Col gran dì ch’l’eterna tromba
dnans al giudice imortal
am ciamrà dal sèn dla tomba
a compare ant la gran val;
voi chi m’eve fabricà
con la màchina dij pcà
a Bërgnif, fé nen ël poi
Dòmne Dei penseje voi!

Nel mese in cui la brina (2)
dà lo sfratto ai passerotti
sulla punta di una collina
sono nato come uno zucchino;
voi che mi avete dischiuso
grande e grosso e capoccione
ai miei crucci, alle mia paturnie
Domine Dei pensateci voi (3)

Per quanto mi abbiano avvertito,
di torcere il collo come una gru
mi son sempre divertito
a fare il Diavolo finchè ho potuto:
voi che mi avete nella zucca
fatto la nidiata dei ghiribizzi,
quando mi vedete fare lo scervellato
Domine Dei pensateci voi

Per quanto abbia sentito discorrere
di San Luigi e di Sant’Enrico (4),
mi hanno sempre fatto correre
più le mogli che i mariti;
voi che mi avete per disgrazia
di pastafrolla fatto il cuore
quando l’amore fa il ragazzaccio
Domine Dei pensateci voi

Faccio tutta un’insalata
di Rabbini, Lama e Cardinali
vado sempre in passeggiata
e alla predica mai:
voi che non si può imbrogliare
con dei lavabo e dei munda me,
se non mi faccio venire il latte alle ginocchia
Domine Dei pensateci voi

Aprendo la fabbrica delle ariette
sul Parnaso Piemontese
parrucche, stole e baionette
ho pesato tutto allo stesso peso;
voi che mi avete regalato una penna
troppo ben temperata
al sugo di corda, all’olio di catenaccio (5)
Domine Dei pensateci voi

Sui mustacchi dell’artiglieria
che fa scuola di Diritto Divino (6)
qualche sciocco vuol che io sia
una schiuma di giacobino (7);
voi che al mondo avete creato
prima di tutto la libertà
se a volte fossi uno di quelli
Domine Dei pensateci voi

Quel gran giorno che l’eterna tromba
davanti al giudice immortale
mi chiamerà dal seno della tomba
a comparire nella gran valle;
voi che mi avete fabbricato
con la macchina dei peccati
a Berlicche (8), non fate il pidocchio
Domine Dei pensateci voi

NOTE
traduzione italiana in “Antologia della canzone popolare piemontese tra Settecento e Novecento” di Michele Straniero, Torino 1998
(1) tratto dal Miserere per i morti dimenticati: A me, opera delle tue mani, porgi (oh Dio) la tua destra.
(2) Brofferio nacque a Castelnuovo Calcea, un paesello adagiato tra le colline astigiane, il 6 dicembre 1802
(3) il verso in chiusura di ogni strofa fa della poesia una sorta di giaculatoria
(4) San Luigi Gonzaga, tanto casto che non osava guardare in viso la propria madre. [nota di De-Mauri op.cit.]
(5) fróii catenacci del carcere. Ricorda il pericolo a cui fu esposto per l’accusa d’ alto tradimento punibile di pena capitale. [nota di De-Mauri op.cit.]
(6) A dispetto dei cannoni puntati in cittadella contro ogni possibile ribellione, e dal governo despotico usati ad incutere timore e preparare gli animi alla venerazione della Monarchia fondata sul diritto divino, o Grazia di Dio. [nota di De-Mauri op.cit.]
(7) schiuma di giacobino: da universitario Brofferio si accostò alla Carboneria e prese parte ai moti studenteschi del 1821, in Italia furono la Carboneria come pure varie associazioni segrete affiliate alla massoneria a raccogliere l’eredità giacobita del secolo precedente.
(8) Bërgnif= demonio – Non fate, o Signore, il pidocchio, il parassita, il cortigiano al diavolo. [nota di De-Mauri op.cit.]

Fausto Amodei
Davide Cantino

Riferimenti
Canzoni Piemontesi di Angelo Brofferio: Quinta edizione compiuta, corretta ed accresciuta dall’autore, nella quale si contengono non solo tutte le canzoni sin qui pubblicate ma anche altre inedite e nuove.
Tipografia nazionale di G. Biancardi, via del Fieno, n. 8 Torino, 1858.

* Laurana Lajolo “Angelo Brofferio e l’Unità incompiuta” con Il canzoniere di Brofferio La poesia militante di un borghese libertario di Vittorio Croce ed Viglongo Torino 2011
** Raccolta completa delle Canzoni Piemontesi e dei Poemetti di Angelo Brofferio di L. De-Mauri Torino 1902 (cf)
https://www.piemunteis.it/antologia/brofferio-angelo

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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