L’uomo di Paglia: dalle Isole Shetland

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Dalle Isole Shetland (Scozia) provengono gli “uomini di paglia” detti skekler “maschere” che ricoprivano uno specifico ruolo nelle celebrazioni di Halloween, Capodanno e anche nei matrimoni contadini.

Sono “spiriti del grano” portatori di fertilità, la versione locale della “questua delle uova” diffusa in tutt’Europa “

Lo skekling è un’antica tradizione popolare delle Shetland. Uno Skekler è il nome di una persona travestita con un caratteristico costume di paglia; è una variante del termine “guiser”. Gli skeklers andavano in giro per le case ad Halloween, a Capodanno, e si presentavano ai matrimoni in piccoli gruppi suonando musica per violino in cambio di cibo e bevande ”.

foto di Gemma Ovens

Il canto delle uova era parte della questua rituale d’inizio anno nuovo ancora diffusa in Piemonte (anche se spostata a Marzo- Aprile) e una consolidata tradizione del Sud italiano (canto della Strina):  le uova sono  sicuramente simboli di rinascita e attraverso il dono ci si propizia la salute e soprattutto un buon raccolto, è la cosiddetta “magia simpatica” ma mi vien da pensare sull’uso (ampiamente documentato nelle leggende e le fiabe) dei gusci d’uovo come “esorcismo” contro le burle delle fate e in particolare dei silvanotti (sarvanot, sarvan, i folletti campagnoli), un tempo i contadini spargevano i gusci davanti alle porte delle stalle per impedire ogni dispetto notturno al bestiame; o la bollitura dei gusci d’uovo contro il changeling (il bambino scambiato da i folletti). Ancora un collegamento sempre dal mondo delle fate, il leprecauno irlandese, folletto dei boschi è padrone (o custode) di grandi quantità d’oro -proprio come si narra dei selvatici.

L’UOMO SELVATICO

La maschera dell’uomo di paglia (con la faccia annerita) e la voce camuffata venne descritta da Samuel Hibbert nel suo Description of The Shetland Islands in 1822 , quando la tradizione stava già estinguendosi. Ecco una descrizione accurata risalente al 1850
“[stavano] come statue. Uno era molto al di sopra del resto e di dimensioni gigantesche; non avevano gli occhi, la bocca o il naso e non si vedevano i lineamenti.
Continuavano a emettere un grugnito incessante – un rumore che somigliava in parte a un maiale e a un tacchino. I loro indumenti esterni erano bianchi come la neve e consistevano in una sottoveste con sopra una camicia con maniche e colletto. Erano velati e i loro copricapo o berretti erano alti circa 18 pollici e fatti di paglia attorcigliata e intrecciata, ciascun cappuccio terminava in tre o quattro coni a forma di mezzaluna. tutti rivolti all’indietro e verso il basso con mazzi di nastri di ogni colore che uscivano dalla punta dei coni.”
(tratto da qui)

Siamo in tutta evenienza in presenza dell’ennesima variante dell’Uomo Selvatico tra mito e rito, qui nella sua eccezione vegetale di Uomo del Bosco (un Jack in the Green della parte scura dell’anno) che alla fine dell’inverno “sveglia” il grano e favorisce la germinazione. Così la maschera dell'”uomo di paglia” urla (in modo bestiale, non umano) e porta scompiglio facendosi strumento del rituale magico.
E’ rimasta anche una documentazione fotografica di queste creature magiche, un gruppo di ragazzi fotografato a Fetlar nel 1909 mentre ci sono testimonianze della tradizione fino al 1958,  colpo di coda di un rituale di cui si è perso il significato.

archivio fotografico: ragazzi di paglia a  Fetlar, 1909, https://photos.shetlandmuseumandarchives.org.uk/

Da Skeklers, IL REVIVAL

Una tradizione perduta che da più parti nelle Shetland si sta cercando di far rivivere (vedasi il servizio fotografico di Gemma Ovens qui)
Un apporto significativo viene dal gruppo musicale “Fiddlers’ Bid” che hanno inserito nel loro album “All dressed in Yellow” (2009) il brano tradizionale Da Skeklers e hanno ricostruito i costumi di paglia di queste inquietanti maschere.
La melodia è in set con “Aamer August” (Estonia);  la marcia “Hunter’s Hill” (Scozia);  “Sigurd ‘o Gord’s Spring” (dalle isole Shetland suonata dall’arpa di Catriona McKay); Da Skeklers (dalle isole Shetland).
Così scrivono nelle note “Immaginatevi della gente come questa, che si presenta al vostro cottage isolato nel bel mezzo dell’Inverno, quando è buio. Avreste avuto abbastanza fegato da aprire la porta?”

In occasione della festa più importante dell’arcipelago  Up Helly Aa una squadra ha avuto l’idea di recuperare la maschera dell’uomo di paglia; già nel 2007 per l’apertura del nuovo Shetland Museum,  Euan Balfours  aveva ricreato il costume basandosi sugli archivi fotografici: la particolarità del costume risiede nel cappello  di paglia a forma conica con la punta intrecciata e decorata da nastri, così si scoprì che i vecchi ancora ricordavano come i vari modi di intrecciare il costume fossero sinonimo di una tipicità della comunità; si apprende anche che il volto della maschera doveva essere celato, non semplicemente tinto di nero, ma proprio velato (vedi)

FONTI
Massimo Centini “L’uomo selvatico” (1989)
http://www.knitbritish.net/clutching-at-straws-fragments-of-a-shetland-tradition/
http://www.documentscotland.com/skeklers-skekling-shetland-scottish-photography/
http://museumofwitchcraftandmagic.co.uk/news/skekler-costume-on-loan/

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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