Le prince d’Orange

Le prince d’Orange (Pierre de Grenoble, 1973 e Malicorne en public, 1979) fa riferimento alla morte nel 1544 del capitano di Charles Quint, René de Nassau, Prince d’Orange, nel corso de la cosiddetta guerra dei Cent’anni. Dalla sua composizione ha subito numerose varianti nel testo. Oltre all’inimitabile vocalità, la versione proposta da Yacoub contiene un affascinante effetto psichedelico dovuto ai pedali di distorsione che imitano un sitar indiano.

Le prince d’Orange

All’interno del Folk Revival spesso le parole variano, per esempio Marc Ogeret canta al posto di “aller en France” un testo che recita “aller en Flandres”, [si legga anche qui]. Inoltre in un manoscritto d’inizio XVIII secolo conservato alla Bibliothèque Nationale, viene riportata una versione radicalmente differente dello stesso avvenimento che originò la canzone[1]. Il ritornello antimilitarista “Que maudit soit la guerre” si trova per la prima volta in una complainte composta l’indomani della morte del Chevalier Bayard, ucciso con un colpo di archibugio alla schiena nel 1524. Questo pezzo sarà assieme a “Le convoi du Duc de Guise” una delle due fonti di “Malbrough s’en va-t-en guerre“.


1.C’est le Prince d’Orange, tôt matin s’est levé,
est allé voir son page: “va seller mon coursier!
que maudit soit la guerre, “va seller mon coursier!”
2.Est allé voir son page: “va seller mon coursier!”,
“mon beau Prince d’Orange où voulez-vous aller ?”
que maudit soit la guerre, “où voulez-vous aller?”
3.”Mon beau Prince d’Orange où voulez-vous aller?”
“Je veux aller en France où le roi m’a mandé”
que maudit soit la guerre où le roi m’a mandé
4.”Je veux aller en France où le roi m’a mandé”,
mit la main sur la bride et le pied dans l’étrier
que maudit soit la guerre et le pied dans l’étrier
5.Mit la main sur la bride et le pied dans l’étrier:
“Je partis sain et sauf et j’en revins blessé!”
que maudit soit la guerre, et j’en revins blessé
6.Je partis sain et sauf et j’en revins blessé
de trois grands coups de lance qu’un anglais m’a donné
que maudit soit la guerre, qu’un anglais m’a donné
7.Des trois grands coups de lance qu’un anglais m’a donné,
j’en ai un à l’épaule et l’autre à mon côté
que maudit soit la guerre et l’autre à mon côté
8.J’en ai un à l’épaule et l’autre à mon côté,
un autre à la mamelle, on dit que j’en mourrai
que maudit soit la guerre, on dit que j’en mourrai
9.Un autre à la mamelle, on dit que j’en mourrai.
Le beau Prince d’Orange est mort et enterré.
que maudit soit la guerre, est mort et enterré
10.Le beau Prince d’Orange est mort et enterré,
l’ai vu porter en terre par quatre cordeliers.
que maudit soit la guerre, par quatre cordeliers.

Versione italiana di Flavio Poltronieri
Il Principe d’Orange di buon mattino si è alzato,
è andato dal suo scudiero: “Va a sellarmi il destriero!”
maledetta sia la guerra, “Va a sellarmi il destriero!”
E’ andato dal suo scudiero: “Va a sellarmi il destriero!”
“Mio bel Principe d’Orange, dove volete andare?,
maledetta sia la guerra, dove volete andare?”
“Mio bel Principe d’Orange, dove volete andare?”
“Voglio andare in Francia dove il re mi ha mandato,
che maledetta la guerra, dove il re mi ha mandato.”
“Voglio andare in Francia, dove il re mi ha mandato”,
prese la briglia in mano e mise il piede nella staffa,
che maledetta sia la guerra, il piede nella staffa.
Prese la briglia in mano e mise il piede nella staffa
“Son partito sano e salvo e me ne torno ferito,
che maledetta sia la guerra, e me ne torno ferito.”
“Son partito sano e salvo e me ne torno ferito
Da tre gran colpi di lancia che un inglese m’ha tirato,
che maledetta sia la guerra, che un inglese m’ha tirato.”
“Da tre gran colpi di lancia che un inglese m’ha tirato,
ne ho uno nella spalla e l’altro nel costato,
che maledetta sia la guerra, e l’altro nel costato.”
“Ne ho uno nella spalla e l’altro nel costato,
un altro alla mammella, dicono che ne morirò,
che maledetta sia la guerra, dicono che ne morirò.”
“Un altro alla mammella, dicono che ne morirò.”
Il bel Principe d’Orange è morto e sepolto,
che maledetta sia la guerra, è morto e sepolto
Il bel Principe d’Orange è morto e sepolto,
l’ho visto mettere in terra da quattro cordiglieri,
che maledetta sia la guerra, da quattro cordiglieri.

Pierre de Grenoble (1973)
Marc Ogeret

[1] Ecco la trascrizione del manoscritto:
1.Le beau prince d’Orange
S’est un peu trop pressé,
Il fit son équipage,
À cheval est monté.
2.”Où allez-vous, mon Prince?”
Demande l’écuyer.
“Je vais aller en guerre,
Tout droit à St Dizier.”(1)
3.Sa femme lui demande
“Prince, quand reviendrez?”
“Je reviendrai à Pâques,
À Pâques ou à Noé. [Noel]”
4.Voici Pâques venue,
Et la Noé passée,
Le beau prince d’Orange
N’y est point arrivé.
5.Sa femme en est en peine
Et ne fait que pleurer:
Elle entre dans sa chambre
Pour son corps y parer.
6.Regarde à la fenêtre
Et voit un messager:
Messager porte lettre,
“Quelles nouvelles apportez? “
7.”J’apporte des nouvelles
Qui vous feront pleurer:
Le beau Prince d’Orange
Est mort et enterré.
8.Le beau Prince d’Orange
Est mort et enterré,
J’ l’ai vu porter en terre
Par quatre cordeliers.”
9.C’était par la faveur
de la faulce canaille
d’où lui vint le malheur:
mauldict soit la bataille!
(1) A proposito dell’assedio di St. Dizier le informazioni non mancano: l’8 luglio 1544, Ferrante Gonzaga assediò Saint-Dizier, poi raggiunto anche da un secondo esercito comandato da Carlo V.

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Pubblicato da Flavio Poltronieri

Etnomusicologo. Autore e traduttore di canzoni. Ha pubblicato su riviste di avanguardia musicale in Italia/Francia/Germania. Fa parte della redazione giornalistica di Blogfoolk, Lineatrad e leonardcohenfiles.com

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