La pastora fedele: la bergera

Un piemontese arcaico per una canzone La pastora fedele (la bergera) nata nelle valli di confine con la Francia, nel dialetto tipico di quelle valli, il provenzale. La ballata è ancora oggi molto popolare sia in Piemonte che in Valle d’Aosta, anche se spesso non si comprende il contesto della storia.

Il contesto della ballata è quello bucolico, una pastorelleria che tanto andava di moda nell’Europa del 1700, o come si dice in Francia, luogo d’elezione di tale genere, una “Pastourelle”.
Il testo in tal senso è esemplare: la pastora si è appisolata tra le frasche, quando un francese passa sull’alpeggio e ha tutta l’intenzione di sedurla, ma la fanciulla risponde no grazie. E fortunatamente non è sola, perchè il suo pastore esce dal capanno con la ghironda in braccio.
La storia finisce a “tarallucci e vino” invece che con un duello, e tutti si mettono a ballare.

La Bergère Fidèle

La stessa ballata la ritroviamo in Francia, con il titolo “La Bergère Fidèle”, ma è ben più probabile che il testo “originario” sia nato in provenzale o in uno dei dialetti occitani delle vallate piemontesi e valdostane, che hanno conservato ancora oggi le loro parlate delle montagne, luoghi di valico e di tradizioni simili. L’ipotesi che il brano possa risalire al medioevo è piuttosto remota, anche se già nella metà del XII secolo il trobadore cortese componeva e cantava “pastorelle” sulla tradizione bucolica latina. Di certo questa è una creazione popolare e del testo originario in provenzale, non abbiamo tracce. Quello che possiamo fare è però la comparazione tra la versione piemontese e quella francese.

La Bergera

Veramente tante le registrazioni piemontesi e con vari stili, dal canto d’osteria al folk punk

La Lionetta in “Danze e ballate dell’area celtica italiana”. 1978
Cantovivo (Alberto Cesa · Umberto Rinaldi · Massimo Sartori · Pier Luigi Lora · Silvano Biolatti) che eseguono una versione strumentale già registrata nell’album “La Lüna E ‘L Sul” 1983
Amemanera live 2013
Tre Martelli
Banda Osiris in Banda.25, 2006

i novaresi Kitchen implosion in salsa irish 2014

Coro Moro, un coro di afro-piemontesi

A l’umbrëta dël büssun
bela bërgera l’è ‘ndurmia
j’é da lì passè tre zolì Fransè (1)
a la die “bela bërgera
vui j’avì la frev. (2)
E se vui j’avì la frev
farun fé na cuvertüra
Cun ël me mantel (3) ch’à l’è cozì bel
farun fé na cuvertüra
passerà la frev”
E la bela l’à respundù
“gentil galan, fè ‘l vost viagi
e lassè-m-je sté cun ël me bërgè
cun al sun dla sua viola (4)
mi farà dansè”
E ‘l bërgè sentì lo-li
l’è sàuta fora da ‘nt la baraca (5)
cun la viola an man s’è butà a sunè
a l’à pià bela bërgera
l’à fà-la dansè (6)

All’ombra della frasca
dormiva una bella pastora
Da li passò un francese molto elegante
che le dice “Bella pastora,
voi avete la febbre!
E se voi avete la febbre
vi farei fare un riparo
con il mio mantello che è tanto bello
Vi farei fare un riparo
e passerà la febbre.” 
E la bella gli rispose
“Gentile galante fatevi il vostro viaggio
e lasciatemi stare con il mio pastore
con il suono della sua ghironda
mi farà ballare” 
Il pastore, sentendo ciò,
è uscito fuori dal capanno
con la ghironda in mano si è messo a suonare,
ha preso la bella pastora
e l’ha fatta ballare

NOTE
Costantino Nigra nel 1880 raccoglie due versioni della Bergera classificandola al numero 90 con il titolo La Pastora Fedele entrambi provenienti dal Roero. Qui seguendo il testo della Lionetta si segue quasi integralmente la versione B del Nigra, quella ricevuta da Tommaso Borgogno di La Morra, Alba, (mentre la strofa finale è della versione A) Anche la grafia è quella del Nigra. Per il testo in grafia standardizzata vedi

1) il verso si presta a dei fraintendimenti: un francese “tre joli” molto elegante (per evidenziare la sua appartenenza alla classe dei gentiluomini, o alla nobiltà) oppure tre allegri francesi, da qui l’uso del verbo successivo in prima o in terza persona.
2) per via della febbre alcuni folkloristi presumono che la stagione dell’incontro sia l’inverno. Ma una pastorella non potrebbe mai trovarsi agli alpeggi nella stagione invernale perchè il gregge d’inverno scende a valle. Si tratta piuttosto, a mio avviso, di una battuta(ccia) del gentil galante e “la febbre” a cui allude il francese non è quella dell’influenza; era opinione in quei tempi (che siano medievali o settecenteschi) che una donna di umili condizioni sociali, fosse sempre ben disposta alle avventure galanti, e se le schermaglie amorose e le lusinghe non riuscivano a convincerla, la si poteva prendere con la violenza.
3) il mantello con cui la vuole coprire è chiaramente un’altra cosa
4) il Nigra riporta anche come altri strumenti la subiarola (Graglia, Biella) o la clarineta (La Morra) cioè lo zufolo-ciaramella (sublet) o il clarinetto . Mentre la viola potrebbe essere sia una ghironda che un violino, ma se chiedete nelle valli cos’è una viola rispondono tutto che è una ghironda
5) si tratta del ricovero in quota, la casa del pastore quando stava sui pascoli alti, adibita ad alloggio e a laboratorio per la produzione del formaggio. Le fondamenta dei ricoveri sulle montagne erano realizzate con pietre a secco e le parti superiori con materiali deperibili.
6) nel ballo popolare le coppie non danzano necessariamente abbracciate

A l’ombrage du buisson

Al momento non ho trovato nel web una versione cantata dal versante francese, invece nella Valle d’Aosta è abbastanza diffusa la versione con la stessa melodia della piemontese e testo in francese

Sous l’ombrage du buisson,
jolie bergère est endormie.
Sont passés par là,
trois Chasseurs du Roi (1);
ils ont dit : «La jolie bergère,
vous tremblez de froid! (2)
Mais si vous avez si froid,
nous vous ferons une couverture.
D’un des nos manteaux,
vous prendrez ’l plus beau:
nos ferons une couverture,
vous aurez bien chaud»
La bergère a répondu :
«De tous vos soins je n’ sais que faire.
Mon galant berger, pour me rechauffer,
au doux son de sa vielle (3) me fera danser.»
Le berger qui l’entendit
sauta hors de sa chaumière (4)
en marquant le pas, de sa vielle joua,
fit danser (5) la joli bergère
et les Chasseurs du Roi.

All’ombra di una frasca
la bella pastora si è addormentata.
Passano di là
tre Cacciatori del Re,
che le dicono: «O bella pastora,
ma voi tremate dal freddo!
Ma se avete tanto freddo
Vi faremo una coperta:
dei nostri mantelli,
potrete prendere il più bello.
Noi faremo una coperta
e voi avrete molto caldo».
La pastora ha risposto:
«Delle vostre cure io non so che farmene.
Il mio pastore innamorato, per riscaldarmi,
al dolce suono della ghironda mi farà danzare».
Il pastore, che l’ascoltava,
salta fuori dal suo casolare,
e battendo il passo suonò la sua ghironda,
facendo danzare la bella pastora
e i Cacciatori del Re”.

NOTE
1) I Cacciatori del Re sono soldati a cavallo, appartenenti al reggimento del Re
2) nella versione francese la stagione è quella invernale
3) in francese la ghironda si dice “vielle à roue”
4) “chaumière” = caratteristica abitazione contadina con il tetto di paglia e i muri in pietra lasciati al naturale o intonacati
5) nella versione francese ballano tutti allegramente, pastora e soldati

LINK
http://it.marittimemercantour.eu/territorio/cultura/61
https://www.piemunteis.it/wp-content/uploads/90.-La-pastora-fedele.pdf
https://www.caiuget.it/notizie/la-bergera/#:~:text=Uno%20dei%20pi%C3%B9%20antichi%20canti,il%20proprio%20gregge%20in%20alpeggio.
http://www.coroanamilano.it/cRepertorioDettaglio.asp?c=403
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10202664448442197.1073741947.1527757739&type=3
http://duomariposa.blogspot.com/2013/04/la-bela-bergera.html
http://tapazovaldoten.altervista.org/canzoni/a_l_ombrage_d_un_buisson.html
https://www.gmajormusictheory.org/Freebies/Level3/3ALUmbretaDelBussun/3ALUmbretaDelBussun.pdf
https://pms.wikisource.org/wiki/An%C3%B2nim/La_bergera_fidela
http://abcnotation.com/tunePage?a=tapazovaldoten.altervista.org/canzoni/a_l_ombrage_d_un_buisson/a_l_ombrage_d_un_buisson_abc/0001

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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