La National Gallery di Dublino

I Musei o le Gallerie d’Arte nazionali sono posti in cui bisogna entrare avendo ben chiaro che cosa vedere, in genere sono immensi con una quantità di dipinti, sculture, stampe e disegni impossibili da vedere tutti in una sola visita. Sono posti in cui si deve entrare per assaporare l’arte con il contagocce, o per visitare una Mostra temporanea unica nel suo genere.
Troppa arte può essere nociva e la sindrome di Stendhal è sempre in agguato!
Altra avvertenza: bisogna scegliere l’orario con molta attenzione, all’apertura (se di mattino presto) o verso l’orario di chiusura, oppure all’orario di pranzo e in bassa stagione turistica.
Date le premesse questa tappa nell’Arte alla National Gallery della Dublino dei dublinesi sarà a puntate, dedicata a coloro che a Dublino ci vivono e possono visitare un’ala per volta (l’ingresso è a gratis) o a quelli che, turisti a Dublino, vogliono farsi il loro personal tour.

Inaugurata nel 1864 in un edificio abbastanza piccolo su Marrion Square progettato da Francis Fowke (Dargan Wing), la National Gallery già dal 1899 si è raddoppiata con la Milltown Wing, progettata da Thomas Newenham Deane. La galleria è stata nuovamente ampliata nel 1962 con una nuova ala di Frank DuBerry (aperta nel 1968 e chiamata Beit Wing). L’ultimo ampliamento, la Millennium Wing perpendicolare al blocco esistente in modo da formare una L, risale al 2002 che ha aggiunto un nuovo ingresso in Clare street.
La recente ristrutturazione iniziata nel 2011 da Heneghan Peng Architects e completata nel 2017, ha apportato infine notevoli miglioramenti per i fruitori del Museo a partire dalla distribuzione della luce (oltre che a migliorie impiantistiche e l’introduzione di sistemi di controllo ambientale e di sicurezza all’avanguardia), la ridefinizione degli spazi e una gamma cromatica delle pareti assolutamente perfetta.

Pronti a iniziare il tour con me?
Prima tappa alla National Gallery di Dublino: esploriamo la Dargan Wing con la Shaw Room e la Grand Gallery

L’ala vecchia: Dargan Wing

Dopo aver varcato l’ingresso dalla Merrion Square ci dirigiamo nella Shaw Room (a sinistra dall’ingresso) prima di tutto per ammirare la sala, tutta bianca con dei magnifici lampadari in cristallo di Waterford che pendono dal soffitto a cassettoni, colonne e lesene corinzie, busti di marmo e sul fondo una scala doppia a tenaglia per salire all’ammezzato. Un salone che è anche spazio di ricevimento oltre che museale, qui sotto gli occhi austeri dei personaggi del passato (nei grandi ritratti risalenti al XVII fino al XIX) si celebrano i matrimoni civili e si tengono eventi. Un salone perfetto per un gran ball e cotillon (con le country dances naturalmente!)
Le ampie finestre da cui piove una luce burrosa, non danno sull’esterno, bensì su una “strada interna” ripristinata durante il restauro -che sarà oggetto della prossima visita con le altre sale al piano terra.

Shaw Room

Camminate in questa sala con lo sguardo in su per osservare gli stucchi del soffitto e i fregi della trabeazione (arpe e trifogli).

Shaw Room

La sala è stata utilizzata per una serie di concerti (con i solo artisti) ai tempi del Coronavirus e diffusi nel Net.

Il dipinto a cui soffermarsi occupa buona parte della parete appena entrati nella sala: The Marriage of Strongbow and Aoife di Daniel Maclise (1854).

The Marriage of Strongbow and Aoife di Daniel Maclise
The Marriage of Strongbow and Aoife di Daniel Maclise

Nel quadro è interessante notare come una luce soffusa conduca lo sguardo verso il pallido incarnato delle damigelle della sposa, che le sorreggono lo strascico dorato e le portano la ricca dote (le mani giunte sembrano suggerire il loro asservimento al conquistatore ed equivalgono alle catene di ferro attorno al collo dei capi irlandesi sconfitti). Tra i corpi dei guerrieri caduti in battaglia (ma anche di donne e bambini) il celta baffuto e a torso nudo mi richiama la statua romana del Galata morente (copia in marmo da un originale bronzeo del 230-220 a.C. circa)

Grand Gallery

La rampa curva delle scale ci porta al piano ammezzato con la sala dei Ritratti, ma noi proseguiamo sul maestoso scalone e raggiungiamo la Grand Gallery illuminata dall’alto da un tetto di vetro: la sala è dedicata all’Illuminismo settecentesco, davanti a noi la statua del Canova, il giovane Cupido in una posa classicheggiante, ispirata da un’antica statua greca di Doriforo. Io in questa sala mi soffermerei sui due specchi rococò sulla parete di fondo della sala datati al 1750.
L’ultima rampa di scale ci porta alle ultime stanze di questa tappa, che sono quattro in infilata e accostate su un percorso a U che inizia dalla rampa di scale a sinistra e finisce nella Grand Gallery scendendo la rampa gemella sulla destra. La stanza 48 del rococò, (con i dipinti di Jean-Honoré Fragonard e Jean-Baptiste Siméon Chardin, William Hogarth e Giovanni Antonio Pellegrini); e la stanza 47 con il neoclassicismo e i dipinti di Francisco de Goya, Thomas Gainsborough, Henry Raeburn e François Gerard. La stanza 46 mostra l’arrivo del Romanticismo, con i quadri di Thomas Lawrence e David Wilkie e l’artista irlandese Daniel Maclise e infine la stanza 45 dedicata al ‘Grand Tour’, contenente opere raccolte da facoltosi viaggiatori (tra cui una veduta di piazza San Marco del Canaletto)

https://www.nationalgallery.ie/virtual-tour/virtual-tour-shaw-room
https://www.nationalgallery.ie/virtual-tour/virtual-tour-grand-gallery
https://www.nationalgallery.ie/virtual-tour/virtual-tour-rooms-48-45

National Gallery OF IRELAND

La facciata in stile neo-classico, con loggiato, nicchie cieche e bugnato al piano terra, si affaccia sulla georgiana Merrion Square. L’edificio è inserito in una composizione urbanistica più ampia che include Leinster House al centro, (sede del parlamento irlandese) e un’ampia corte delimitata da due ali gemelle, il Natural History Museo a sinistra e la National Gallery a destra.

La facciata con ingresso su Merrion Square ci permette di leggere i tre stati d’avanzamento della costruzione nel tempo: il blocco iniziale della Galleria è il nucleo più antico a sinistra, il centro a loggiato è stato aggiunto nel secondo ampliamento, mentre il terzo blocco a destra è quello della Belt Wing.

Millennium Wing con l’ingresso su Clare street

Ingresso gratuito, comprese le guide audio tranne le mostre temporanee che sono a pagamento.
https://www.nationalgallery.ie/visit-us/opening-hours
Per farvi il vostro tour personale potranno esservi utili i virtual tours nel sito o gli overcrossing tour cioè i percorsi a tema tra i titoli quelli che m’intrigano sono: i costumi nell’arte e Open House Dublin.
Mentre in Italia la legge in discussione sulla libertà di genere è sul filo del rasoio, a Dublino nella National Gallery c’è un tour mirato LGBTQIA+ (Lesbico, Gay, Bisessuale, Transgender, Queer, Intersex e Asessuale) che collega tutte le opere sotto questa lente d’ingrandimento, della durata di circa 60 minuti (per info https://dublinpride.ie/events/national-gallery-ireland-through-a-lens-tour-lgbtqia/).

La National Gallery è anche Biblioteca e archivio con un ricco patrimonio relativo alla storia dell’Arte europea dal Medioevo in poi (aperti alla consultazione).
La National Gallery può anche essere noleggiata per il vostro matrimonio da quando è stata aggiunta la Millennium Wing che ha inglobato un edificio georgiano al numero 5 di South Leinster Street (sottoposto a vincolo di tutela)
https://www.nationalgallery.ie/what-we-do/civil-ceremonies-national-gallery-ireland

Shaw Room

The Marriage of Strongbow and Aoife
Un quadro dettagliato e monumentale, in cui si raffigura il matrimonio tra l’avventuriero normanno Richard de Clare, noto come Strongbow, e la figlia di Dermot McMurrough, il re di Leinster. 
In cambio della riconquista del suo regno il re promise la mano della figlia al normanno, così Strongbow mise a ferro e fuoco la cittadina di Waterford il 23 agosto 1170 e il matrimonio venne celebrato all’indomani della battaglia.
La devastazione di Waterford troneggia sull’altura nello sfondo, al centro il piede del normanno calpesta la croce celtica e una sottomessa Aoife china il capo al conquistatore. Dietro di lei e al padre i capi irlandesi sconfitti in catene.
In primo piano a sinistra un vecchio bardo seduto tra i cadaveri strappa le corde della sua arpa (su modello della Brian Boru al Trinity College): si tratta di una citazione della canzone dell’amico Thomas Moore (per il quale Maclise aveva illustrato le sue “Irish Melodies”)

Arpa di Tara -matrimonio di Strongbow e Aoife

The Minstrel Boy
The harp that once through Tara’s Hall

Daniel Maclise (1806-1870) è un irlandese nato a Cork da una famiglia di origine scozzese, avviato alla carriera di banchiere preferì l’Arte (tra i suoi amici  l’antiquario Richard Sainthill e il folklorista Thomas Crofton Croker). Per perfezionare i suoi studi d’arte si trasferì a Londra e a Parigi. Ha lavorato anche come illustratore (opere di Milton, Tennyson, Thomas Moore e Charles Dickens).


https://www.irishbuildingmagazine.ie/2017/12/01/the-art-of-the-matter/
https://www.building.co.uk/buildings/national-gallery-of-ireland-windows-of-opportunity/5088464.article
https://dublin.ie/live/stories/unseen-at-the-national-gallery/
https://www.tess.fr/en/projet/national-gallery-ireland

The Dubliners’ Dublin itinerario cultural-turistico per la Dublino di ieri e di oggi scritto da Cattia Salto per Terre Celtiche Blog
SOMMARIO

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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