La Morte Occultata.. in Francia

La Morte Occultata è un tema ballatistico condiviso nel folklore dal Nord al Sud dell’Europa.
La riscoperta della ballata di origine medievale avviene in pieno fervore romantico che esaltava i nazionalismi e il gusto antiquario verso i canti tradizionali. Rimando all’ottima trattazione di Christian Souchon per tutti gli intrecci e gli approfondimenti sul tema della Morte occultata in Terra di Francia[1]
Pagina Quadro

Le roi Renaud de guerre vint (versione francese)
Lo comte Arnau (versione occitana)

Un filo rosso collega i vari paesi di quel territorio che possiamo chiamare Europa che un tempo antico fu unito se non politicamente almeno culturalmente, dalle storie cantate dai giullari e menestrelli girovaghi. Così vediamo come il tema della Morte Occultata partito dal Nord dei Paesi Scandinavi sia giunto a Sud e a Ovest in più varianti nelle lingue romanze. Nella versione bretone della storia si pone maggiormente l’accento proprio sulla seconda parte della storia, quello della Morte Occultata, caratteristica che permea un po’ tutte le versioni della ballata nelle lingue romanze: Comte Arnau (nella versione occitana), Le Roi Renaud (quella francese) e Re Gilardin (quella piemontese). La relazione tra il cavaliere-re e la fata-sirena è più sfumata rispetto alle versioni nordiche, sembra prevalere una visione più “cattolica” e intransigente delle relazioni sessuali…

Le roi Renaud de guerre vint

Conosciuta in Italia come “Re Rinaldo ritorna dalla Guerra” e in repertorio presso i gruppi corali, la versione francese “Le roi Renaud” perde tutta la prima parte dell’incontro con la fata (si veda Pagina Quadro) e invece che dal bosco incantato, fa ritornare il re dalla guerra, ferito a morte. Alla Regina viene occultata la morte del re fino alla sua avvenuta sepoltura, si evince dal racconto che la regina è in attesa di un bambino e non le si vuole creare complicazioni nell’imminenza del parto. Tuttavia dopo aver partorito e finalmente essersi alzata dal letto per andare a messa (e dopo una chilometrica ballata piena di occultamenti) alla regina viene data la notizia del re morto e ormai sepolto.  La ballata finisce tragicamente con la donna che invoca la morte e subito la terra le si apre da sotto i piedi e la inghiotte.


I
Le roi Renaud de guerre vint
tenant ses tripes dans ses mains.
Sa mère était sur le créneau
qui vit venir son fils Renaud.
II
– Renaud, Renaud, réjouis-toi!
Ta femme est accouché d’un roi!
– Ni de ma femme ni du fils
je ne saurais me réjouir.
III
Allez ma mère, allez devant,
faites-moi faire un beau lit blanc.
Guère de temps n’y resterai:
à la minuit trépasserai.
IV
Mais faites-le moi faire ici-bas
que l’accouchée n’l’entende pas.
Et quand ce vint sur la minuit,
le roi Renaud rendit l’esprit..
V
Il ne fut pas le matin jour
tous les valets pleuraient très tous.
Il ne fut temps de déjeuner
que les servantes ont pleuré.
VI
– Mais dites-moi, mère, m’amie,
que pleurent nos valets ici ?
– Ma fille, en lavant nos chevaux
ont laissé noyer le plus beau.
VII
– Oh pourquoi donc, mère m’amie,
pour un cheval pleurer ainsi ?
Quand Renaud reviendra,
plus beaux chevaux ramènera.
VIII
– Et dites-moi, mère m’amie,
que pleurent nos servantes ici ?
– Ma fille, en lavant nos linceuls
ont laissé aller le plus neuf.
XIX
– Oh pourquoi donc, mère m’amie,
pour un linceul pleurer ainsi ?
Quand Renaud reviendra,
plus beau linceul ramènera.
X
– Ah, dites-moi, mère m’amie,
Qu’est-ce que j’entends cogner ici ?
– Ma fille, ce sont les charpentiers
Qui raccommodent le plancher.
XI
– Ah ! Dites-moi, mère m’amie,
Pourquoi les cloches sonnent ici ?
– Ma fille, c’est la procession
Qui sort pour les rogations.  (1)
XII
– Mais, dites-moi, mère m’amie,
C’est que j’entends chanter ici ?
– Ma fille, c’est la procession
Qui fait le tour de la maison.
XIII
Or quand ce fut passé huit jours,
A voulut faire ses atours.
Or, quand ce fut pour relever,
à la messe  (2) elle voulut aller,
XIV
– Mais dites-moi, mère m’amie,
quel habit mettrai-je aujourd’hui ?
– Mettez le blanc, mettez le gris,
mettez le noir pour mieux choisir.
XV
– Mais dites-moi, mère m’amie,
qu’est-ce que ce noir-là signifie
– A femme relèvant d’enfant,
le noir lui est bien plus séant.
XVI
Mais quand elles fut parmi les champs,
Trois pastoureaux allaient disant :
– Voici la femme du seignour
Que l’on enterra l’autre jour !
XVII
– Ah ! Dites-moi, mère m’amie,
Que disent ces pastoureaux-ci ?
– Il disent de presser le pas,
Ou que la messe n’aura pas.
XVIII
Or quand elle fut dans l’église entrée,
un cierge on lui a présenté.
Aperçoit en s’agenouillant
la terre fraîche sous son banc.
XIX
– Ah ! Dites-moi, mère m’amie,
pourquoi la terre est rafraîchie?
– Ma fille, ne puis plus vous celer,
Renaud est mort et enterré.
XX
Puisque le roi Renaud est mort,
voici la clé (3) de mon trésor.
Voici mes bagues et mes joyaux,
prenez bien soin du fils Renaud.
XXI
Terre (4), ouvre-toi, terre fends-toi,
que j’aille avec Renaud, mon roi!
Terre s’ouvrit, et se fendit,
et ci fut la belle engloutie.

Traduzione italiana Giovanni Cappellaro
I
Tornò dalla guerra re Renaud
con le budella in mano.
Sua madre dai merli del castello
vide arrivare il figlio Renaud.
II
– Renaud, Renaud, rallegrati!
Tua moglie ha partorito un re!
– Ne’ di mia moglie ne’ di mio figlio
rallegrarmi potrò.
III
Andate madre, andate avanti,
fatemi preparare un bel letto bianco.
Non ci resterò per molto:
a mezzanotte morirò.
IV
Ma fatemelo preparare quaggiù,
che il neonato non lo senta.
E quando si fu verso mezzanotte
re Renaud spirò.
V
Non era ancora giunto il mattino
che tutti i valletti piangevano.
Non era ancora ora di pranzo
che le domestiche piangevano.
VI
– Ma ditemi, madre, amica mia,
cosa piangono i valletti?
– Figlia mia, lavando i cavalli
hanno lasciato annegare il più bello.
VII
– Ma perchè, madre, amica mia,
piangere così per un cavallo?
Quando Renaud tornerà
cavalli più belli porterà.
VIII
– E ditemi, madre, amica mia,
perchè piangono le domestiche?
– Figlia mia, lavando le lenzuola
si sono fatto scappare il più nuovo.
XIX
-Ma perchè dunque, madre amica mia,
piangere tanto per un lenzuolo?
Quando Renaud tornerà
uno più bello ne porterà.
X
– Ah, ditemi, madre, amica mia,
cos’è che sento battere ora?
– Figlia mia, sono i carpentieri
che sistemano il pavimento.
XI
– Ah Ditemi, madre, amica mia
Perchè ora suonano le campane?
– Figlia mia, è la processione
che esce per le rogazioni (1).
XII
– Ma ditemi, madre, amica mia,
cos’è ora che sento cantare?
– Figlia mia, è la processione
che fa il giro della casa.
XIII
E passati otto giorni
volle prepararsi l’acconciatura.
E quando fu pronta per alzarsi
alla messa (2) volle andare,
XIV
-Ma ditemi, madre, amica mia,
che abito metterò oggi?
– Mettete quello bianco, quello grigio,
o meglio quello nero.
XV
– Ma ditemi, madre amica mia,
cosa significa quello nero?
– Per una puerpera
quello nero è il più adatto.
XVI
Ma quando fu nei campi,
tre pastorelli stavano dicendo:
– Ecco la moglie del signore
Che abbiamo seppellito l’altro giorno!
XVII
– Ah, ditemi, madre amica mia,
Che dicono questi pastorelli?
_ Dicono di affrettarsi,
o la messa finirà.
XVIII
Ora quando fu entrata in chiesa,
le presentarono un cero.
Inginocchiandosi vide
la terra fresca sotto al banco.
XIX
– Ah! Ditemi madre, amica mia,
perchè la terra è smossa?
– Figlia mia, non posso più nascondervelo
Renaud è morto e sepolto.
XX
Poichè re Renaud è morto
ecco la chiave (3) del mio tesoro.
Ecco i miei anelli e i miei gioielli,
abbiate cura del figlio di Renaud.
XXI
Terra (4) apriti, squarciati,
che io vada con Renaud, il mio re!
La terra si aprì, si squarciò,
e la bella fu inghiottita.

NOTE
traduzione italiana in antiwarsongs.org
Una simile versione testuale (con traduzione) Coro Asiago
1) le rogazioni erano canti processionali misti a preghiere con cui si andava a benedire i campi  nei tre giorni precedenti l’Ascensione (continua)
2) un tempo la donna era considerata impura dopo il parto e poteva rientrare nella comunità solo dopo 40 giorni. La ballata riflette una concezione arcaica della donna nel matrimonio: suo unico ruolo è quello di generare la discendenza e il suo destino quello di seguire il marito nella morte. In realtà nel Medioevo le vedove di rango venivano convenientemente rimaritate o finivano in convento.
3) alla donna maritata erano affidate le chiavi della casa, della dispensa e del guardaroba e erano portate appese alla cintura come segno distintivo del proprio rango
4) riferita alla terra consacrata della chiesa

Ancora oggi la ballata è cantata nell’ambito della canzone popolare francese con temi mesti e arrangiamenti d’ispirazione medievale.

Pierre Bensusan
Coro Sette Laghi · Lino Conti · Paolo Bon
Le Poème Harmonique in Aux marches du palais

Lo comte Arnau

Anche nella versione occitana (dal Quercy) intitolata “Lo comte Arnau” il cavaliere viene ferito a morte in battaglia, la madre mette a letto il figlio mentre la moglie viene tenuta all’oscuro.

I
Lo comte Arnau, lo chivalièr,
dins lo Piemont va batalhier.
Comte Arnau, ara tu ten vas;
digas-nos quora tornaras.
II
Enta Sant Joan ieu tornarai
e mort o viu  aici serai.
Ma femna deu, enta Sant Joan
me rendre lo pair d’un bel enfant.
III
Mas la Sant Joan ven d’arribar,
lo Comte Amau ven a mancar.
Sa mair, del pus naut de l’ostal,
lo vei venir sus son caval.
IV
“Mair, fasetz far prompte lo leit
que longtemps non i dormirai.
Fasetz-lo naut, fasetz-lo bas,
Que ma miga n’entenda pas.”
V
Comte Arnau, a que vos pensatz
qu’un bel enfant vos quitariatz?
Ni per un enfant ni per dus,
mair, ne ressuscitarai plus.
VI
“Mair, que es aquel bruch dins l’ostal?
Sembla las orasons d’Arnau.
La femna que ven d’enfantar
orasons non deu escotar.”
VII
“Mair, per la festa de deman
quina rauba me botaran?
La femna que ven d’enfantar
la rauba negra deu portar!”
VIII
“Mair, porque tant de pregadors?
Que dison dins las orasons?”
Dison: la que ven d’enfantar
a la misseta deu anar.
IX
A la misseta ela se’n va,
vei lo Comt’ Arnau enterar.
“V’aqui las claus de mon cinton,
mair, torni plus a la maison.”
X
“Terra santa, tel cal obrir,
Voli parlar a mon marit;
Terra santa, te cal barrar,
amb Arnau voli demorar.

Rosina de Pèira e Martina in Cançons de femnas 1980

I
Il Conte Arnau, il cavaliere
Va a battagliare in Piemonte
“Conte Arnau, ora te ne vai,
dicci quando tornerai.”
II
“Tornerò entro San Giovanni
E vivo o morto sarò qui.
Mia moglie entro San Giovanni
deve Farmi il dono di un bel bambino.
III
Ma San Giovanni arriva,
Il Conte Arnau manca ancora;
Sua madre, dall’alto della casa,
Lo vede arrivare sul suo cavallo.
IV
“Madre, fatemi fare subito il letto
Ché non dormirò a lungo.
Fatelo alto, fatelo basso,
basta che mia moglie non senta.”
V
“Conte Arnau a cosa pensate,
che lascerete un bel bambino?”
Né per un figlio, né per due,
Madre, non risusciterò più.”
VI
“Madre, cos’è quel rumore dentro la casa?
Sembrano le preghiere di Arnau.”
“La donna che ha appena partorito
non deve ascoltare le preghiere.”
VII
“Madre, per la festa di domani
quale vestito mi metteranno?”
La donna che ha appena partorito
deve mettere il vestito nero.”
VIII
“Madre, perchè così tante preghiere?
Cosa dicono nelle preghiere?”
Dicon: “La donna che ha partorito
Deve andare alla messa”.
IX
Lei se ne va allora alla messa
e vede il Conte Arnau seppellito.
“Eccovi le chiavi della mia cintura,
Madre, non torno più a casa.”
X
“Terra santa, apriti,
voglio parlare a mio marito.
Terra santa, chiuditi,
con Arnau voglio restare.”
NOTE
traduzione italiana in antiwarsongs.org
traduzione inglese a cura di Monique Palomares  
traduzione francese Christina Souchon

continua: la versione piemontese
continua: la versione bretone

[1] http://chrsouchon.free.fr/chants/roirenau.htm

FONTI
http://chrsouchon.free.fr/nann.htm
http://chrsouchon.free.fr/nannf.htm
http://chrsouchon.free.fr/chants/trador.htm

http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=8862

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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