Colcannon/The Little Skillet Pot

Il colcannon è un piatto tipico della cucina povera irlandese celebrato in una popolare canzoncina irlandese intitolata The Little Skillet Pot. Dall’irlandese cal ceannann , (testa bianca di cavolo) è il tradizionale sformato di patate e verza che si mangia d’inverno, piatto tipico della festa di Halloween (per nasconderci delle piccole monetine portafortuna dentro) ma anche della festa di San Patrizio.
In pratica un piatto dell’immaginario collettivo irlandese relativo al mondo dell’infanzia, piatto materno di svezzamento che richiama la famiglia riunita attorno alla tavola. Questa canzone viene cantata in genere dalle persone anziane per riandare con nostalgia ai bei tempi passati, l’infanzia senza preoccupazioni, la fanciullezza trascorsa ad amoreggiare, ed è quindi classificabile come una tipica drinking song.

Mary Black in “The Black Family” 1995


I
Did you ever eat Colcannon,
made from lovely pickled cream?
With the greens and scallions
mingled like a picture in a dream.
Did you ever make a hole on top
to hold the melting flake
Of the creamy, flavoured butter
that your mother used to make?
CHORUS
Well you did, so you did, so did he and so did I.
And the more I think about it sure the nearer I’m to cry.
Oh, wasn’t it the happy days when troubles we had not,
And our mothers made Colcannon in the little skillet pot.

II
Did you ever take potato cake
in a basket to the school,
Tucked underneath your arm
with your book, your slate and rule?
And when the teacher wasn’t looking
sure a great big bite you’d take,
Of the creamy flavoured buttered
soft and sweet potato cake.
III
Did you ever go a-courting
as the evening sun went down,
And the moon began a-peeping
from behind the Hill o’ Down?
As you wandered down the boreen(2)
where the leprechaun(1) was seen,
And you whispered loving phrases
to your little fair colleen(3)

Traduzione italiana di Cattia Salto
I
Avete mai mangiato il Colcannon,
fatto di una buona crema addensata?
Con i cavoli e i porri mescolati
come una immagine da sogno.
Avete mai fatto un buco nella parte superiore
per metterci a fondere i fiocchi
del cremoso, burro saporito
che vostra madre era solita fare?
CORO
Si lo avete fatto, così ha fatto lui, così ho fatto io.
E più ci penso e più vicino a piangere sono.
Niente più giorni felici quando non c’erano problemi,
con le mamme a fare il Colcannon nel pentolino di casa.
II
Avete mai portato il tortino di patate
nel cestino per la scuola,
nascosto sotto il braccio
con il libro, la lavagnetta e il righello?
E quando il maestro non guardava
un gran bel morso prendevate
del burroso saporito, cremoso,
soffice e buono tortino di patate.
III
Non siete mai andati ad amoreggiare
quando il sole della sera tramontava,
e la luna iniziava e sorgere
dietro alla collina di Down?
Così voi camminavate lungo il sentiero
dove è stato visto il leprecauno,
e sussurravate frasi d’amore
alla vostra bella ragazzina.

NOTE
1) leprechaun o clurachan: folletto per antonomasia nella tradizione irlandese, protagonista indiscusso della festa di San Patrizio, incarna vizi e virtù del popolo irlandese. E’ un folletto dei boschi, che vive nei luoghi più solitari e nascosti scheda
2) boreen: termine irlandese per indicare un viottolo di campagna o una strada stretta
3) colleen: termine irlandese per indicare una ragazza

Isola verde per antonomasia ricca di pascoli l’Irlanda ha il suo punto di forza nell’allevamento del bestiame, essendo la sua cucina basata sulla carne e i prodotti caseari, nonché sui prodotti del mare. Immancabili nelle ricette contadine i piatti a base di patate.

Colcannon, la ricetta

Troppo umile per i tempi moderni è un piatto basato sulla genuinità delle verdure coltivate nell’orto, latte e burro di mucche che pascolano liberamente nei prati, erba alta e trifoglio. Le patate poi, non sono mica tutte uguali! Quelle irlandesi hanno la polpa bianco neve, di grana fine e farinosa, perfette per la cottura al vapore o per essere bollite e che si schiacciano comodamente con la forchetta.

colcannon

Ingredienti per 4-6 persone (tratta da Taccuini storici)
4 patate di media grandezza di polpa bianca, 500 gr di cavolo verza, 1 cipolla bianca o dorata, 80 gr di burro, 3,5 dl di latte, sale e pepe bianco.

Preparazione
Lavate per bene le patate e mettetele in una pentola con dell’acqua fredda. Portate quindi le patate ad ebollizione, salandole e lasciandole cuocere per ulteriori 30 minuti, finchè risulteranno tenere.
Pulite la verza dalle foglie esterne meno tenere, eliminando il torsolo più duro dalle rimanenti foglie. Tagliate quindi le foglie a striscioline lessandole in poca acqua salata per circa 10 minuti. Scolate le foglie con delicatezza asciugandole con un telo leggero.
Scolate le patate, lasciatele intiepidire per poi sbucciarle e passarle nello schiacciapatate riducendole a purea.
Sbucciate la cipolla, tritandola finemente e rosolandola a fuoco dolce in un tegame con 70 gr di burro. Unite la verza precedentemente asciugata dall’acqua di bollitura, la purea di patate e il latte, lasciando cuocere il tutto per un paio di minuti.
Versare il composto in una teglia da forno unta con il burro rimasto. Mettete la teglia in forno a 180 gradi per una decina di minuti. Servite la pietanza a piacere a caldo o a freddo.

Il piatto presenta molte varianti ad esempio sostituire le cipolle con scalogno o porri, il latte con il latticello o crema di latte. Una volta preparata la purea di patate e aggiunto il cavolo saltato con le cipolle, condito con sale e pepe si può anche servire così con abbondati fiocchi di burro sulla superficie, senza passare in forno. Alcuni fanno anche rosolare dei cubetti di pancetta con la verza oppure aggiungono del formaggio grattugiato.

APPROFONDIMENTO
http://ontanomagico.altervista.org/cucina-tradizionale-irlandese.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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