Knut Liten, il piccolo cavaliere coraggioso

Knut Liten og Sylvelin è una ballata appartenente alla categoria delle Ridderviser (*) (canzoni cavalleresche) e inserita nel catalogo TSB con il codice D62. Originaria della regione norvegese del Telemark, è stata ritrovata anche in Danimarca (con il titolo Herr GrønnevoldDgF 422) e in Svezia (Herr Grönborg, SMB 78). In Norvegia, sono state identificate due versioni: Knut Liten og Sylvelin nel Telemark e Grønnevoldvisa, documentata a Ringebu (nella regione di Innlandet a nord di Lillehammer)

(*) Le Ridderviser sono le più numerose di tutti i sei gruppi di ballate scandinave catalogate. Nel complesso, esse forniscono una rappresentazione apparentemente realistica della vita in un ambiente nobile, ma quasi sempre con l’enfasi su temi drammatici come seduzione, gelosia, rapina, stupro, infedeltà e omicidio.
Al centro delle storie quasi sempre troviamo l’amore erotico e tutte le complicazioni che possono derivarne. Non ultimo, le ballate dei cavalieri ruotano attorno alla morte, la morte inaspettata e spietata, a cui né il giovane fratello né lo sposo sfuggono. L’opposizione – e la connessione – tra amore e morte ha attirato molti, ed è probabilmente uno dei motivi principali per cui sono state composte così tante ballate cavalleresche. (vedi anche la ballata cavalleresca)

la storia

Knut Liten
Knut Liten

Il giovane Knut siede alla tavola del Re, padre di Sylvelin (o Iselilja come viene anche chiamata nella canzone) della quale il giovane è innamorato. Anzi, nel corso della ballata si scopre che i due già si frequentavano all’insaputa del re. Durante il pranzo, il re sfida il giovane chiedendo cosa vorrebbe in cambio del suo cavallo, e Knut coglie la palla al balzo per chiedere la figlia in sposa. Il re rifiuta sdegnato di dare in moglie sua figlia in cambio di un cavallo. Knut abbandona la sala dicendo che presto il re rimpiangerà le sue parole. Difatti il re viene a sapere (non è ben chiaro come) che Knut dorme con la figlia e, piuttosto arrabbiato, ordina alle sue guardie di catturare il giovane. Ma Knut si dimostra imbattibile e sbaraglia l’intero corpo di guardia. Al che il re riconosce al piccolo cavaliere che il suo coraggio lo rende meritevole di prenderne in sposa la figlia.

la ballata

In questa versione della “storica” folk band norvegese Folque (dall’album Landet Ditt del 1981), purtroppo non disponibile sul web, viene omessa la disputa iniziale tra Knut e il Re e la canzone inizia con il nostro eroe che fugge sul suo destriero per andare dall’amata.

Knut liten han sala sin gangare grå.
– Iselilja
Så rir han sæ tel Sylvelins gård.
– Så såre sørga Sylvelin for lisle Knut i løyndom.

Han pekka på dørra med fengran så små
Å stå opp Sylvelin, skyv slåen i frå.

Å Sylvelin tar på sæ stakken blå.
Så skøyv ho alle slåen både te og ifrå.

Her sett du kongen og drekk mjød og vin.
Mens Knut liten han sov hos dattra di.

Kongen han ropa over sin gård:
Kle dokk mine hovmenn, i brynjunne blå

Dæm banka på dørra med glavin og spyd:
E du inne Knut liten du kjæm hær ut

Knut liten han ut gjennom dørra sprang.
Han rødda den veien som førr va så trang

Knut liten han reste med bloete kniv.
Hadd du ikkje vorre Kongen, det har kosta dett liv

Knut liten æ ber dæ, lægg ned din kniv.
Eg gjer deg Sylvelin, det vene viv.

Il piccolo Knut montò sul suo destriero grigio
Iselilja (1)
E cavalcò alla fattoria di Sylvelin
Così in segreto Sylvelin soffrirà per il piccolo Knut (2)

Egli bussò alla porta con le dita così sottili
Sylvelin si alzò e tolse il chiavistello

Sylvelin indossò l’abito blu (3)
Poi spinse indietro il chiavistello, fino in fondo (4)

Qui siedi, o Re, e bevi idromele e vino
Mentre il piccolo Knut dorme con tua figlia

Il Re ha gridato per tutta la corte
Vestitevi o mie guardie delle armature blu (5)

Picchiarono alla porta con spade e lance
Se sei lì, piccolo Knut, farai meglio a uscire

Il piccolo Knut si buttò correndo fuori dalla porta
e liberò la via che era così stretta (6)

Il piccolo Knut restò fermo con la spada sanguinante (7)
Se non fossi il Re ti sarebbe costata la vita (8)

Piccolo Knut ti supplico deponi la spada
Ti darò Sylvelin, tu la meriti

NOTE
(1) Isellilja è un nickname per Sylvelin
(2) Il secondo e quarto verso sono ripetuti in tutte le strofe
(3) Il blu è il colore che simboleggia fiducia e devozione; significativo che la ragazza lo indossi per il convegno d’amore con Knut
(4) Il verso sembra voler enfatizzare il fatto che la ragazza non attendeva altri che lui
(5) Il termine “hovmenn” (corrispondente all’inglese housecarl ) indica una guardia del corpo domestica, molto diffusa nel Nord Europa in epoca medioevale
(6) Riuscì a liberarsi la strada tra le guardie che lo attendevano fuori dalla porta
(7) Presumibilmente dopo aver sgominato l’intero corpo di guardia
(8) Knut sembra parlare direttamente al re, che ha perso le sue guardie. Lo minaccia che avrebbe ucciso anche lui se non fosse stato il re.

origini e interpretazioni

Ci sono circa 40 varianti di questa ballata, la maggior parte della regione del Telemark. La canzone è stata raccolta nel corso del XIX secolo tra gli altri da Sophus Bugge.
Landstad la inserì in Norske Folkeviser con il numero 27. Con il numero 26 inserì una variante intitolata «Øystein Grønnevoll». Le due ballate hanno comunque lo stesso codice TSB. Esistono anche diverse trascrizioni di melodia, anch’esse per lo più del Telemark
Come abbiamo già detto, la ballata si ritrova anche in Danimarca e in Svezia.

Sono molte le ballate cavalleresche con temi simili a “Knut little and Sylvelin”. Un dettaglio particolare di questa sono le scarpe d’argento che l’eroe ha ai piedi e che in una delle versioni riportate da Landstad sono usate come prova decisiva che il piccolo Knut si è intrufolato nella camera di Sylvelin.  In effetti, anche senza scomodare Cenerentola, sembrerebbe che scarpe rivestite d’argento si associno più al gentil sesso che a baldi cavalieri. Ma forse nella ballata queste scarpe con la punta d’argento vogliono indicare il livello sociale e nulla più.
Perché in effetti delle origini del piccolo Knut non si sa nulla, ma il fatto che possa sedere alla tavola del re e tranquillamente scherzare con Sua Maestà indica che non è sicuramente un plebeo. Più probabilmente un cavaliere, visto tra l’altro che il re cerca di estorcergli il destriero. Nulla di soprannaturale (siamo in un’altra categoria di ballate, rispetto alle naturmytiscken) ma solo vagonate di coraggio e destrezza al combattimento, sufficienti al nostro eroe per sbaragliare le guardie reali. Coraggio enfatizzato anche dall’appellativo Liten (piccolo) con cui viene etichettato costantemente Knut e che a me ha fatto pensare ad altri famosi “piccoli” eroi delle ballate (uno per tutti, il Little Musgrave della Child #81).

Knut Liten og Sylvelin nel folk revival

La band norvegese Gåte fornisce una suggestiva interpretazione della ballata nell’album che ha per titolo proprio il nickname della protagonista della canzone.
In questa versione è riportato il confronto iniziale a tavola tra Knut e il Re

la versione dei Gåte

Kongjen og Knut Liten dei sat ivi bord,
– Iselilja
Dei tala så mange dei skjemtande ord.
– Så såre syrgjer Sylvelinn fyr lisle Knut i Løyndom

“Høyrer du Knut liten, hot eg spør’e deg:”
“Lyster du skifte dei folar med meg?”

“Ja, skò eg skifte dei folar med deg:”
“Så vil eg hava dotter di i bytte, eg”

“Skò kje mi dotter bli be’re gift,”
“Hell ho skò gange i hesteskift.”

Knut liten seg reiser frå kongjens bord:
“Å visseleg skò eg hevne dei ord!”

Han klappa på dynni med hanskar på hand:
“Du kjenner vel Knut liten, din festarmann?”

“Siter du kongje drikke mjød og vin?”
“Knut liten han søv’e med dotteri di.”

Kongjen let ropa ivi heile sin gård:
“Kle dikkon, hovmenn, i brynjune blå.”

Knut liten hoggje til han gjordest mod,
Til blodet det sto ivi sylspente sko.

Knut liten han kom seg ri’and i gård,
Kongjen ute fyr honom står.

“Knut liten, du stiller ditt sylvbugne sverd,”
“Eg gjev deg mi dotter, du er henne verd.”

Il Re e il giovane Knut siedono a tavola
Iselilja
parlano con parole e toni burleschi
Così in segreto Sylvelin soffrirà per il piccolo Knut

“Ascolta piccolo Knut che cosa ti chiedo
Vuoi scambiare con me il tuo destriero?”

“Sì voglio scambiare il mio destriero con voi”
ma voglio avere in cambio vostra figlia”

“Non darà certo mia figlia in sposa
in cambio di un cavallo”

Il piccolo Knut si alza dalla tavola del Re
“Sicuramente mi vendicherò di queste parole”

Accarezza il cuscino con i guanti in mano:
“Lo conosci il piccolo Knut, il tuo allegro compare?”

“Tu siedi Sire e bevi idromele e vino?
Il piccolo Knut dorme con tua figlia”

Il Re si lancia fuori dalla sua dimora
“Vestitevi o mie guardie con l’armatura blu!”

Il piccolo Knut si è battuto con grande coraggio
fino a coprire di sangue le sue scarpe d’argento

Il piccolo Knut è corso fuori nel cortile
Il Re stava in piedi di fronte a lui

“Piccolo Knut riponi la tua spada dall’elsa d’argento
Ti darò mia figlia, tu la meriti

Altre interpretazioni

Alf Cranner, uno dei grandi interpreti del folk norvegese (recentemente scomparso), in Rosemalt Sound (1967)
Fjell Brass è una banda di ottoni dell’Hordaland
Lina Rise, cantante/attrice di Stavenger
Moss Spellemannskompani è un’orchestra di giovanissimi e adulti della regione di Moss

LINK
https://www.bokselskap.no/boker/riddarballadar1/tsb_d_62_knutlitenogsylvelin
http://visearkivaren.blogspot.com/2011/01/knut-liten-og-sylvelin.html
https://lyricstranslate.com/en/knut-liten-og-sylvelin-poor-knut-and-sylvelin.html

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Pubblicato da Sergio Paracchini

Sergio Paracchini, ascoltatore seriale di buona musica, dagli anni ’70 innamorato del folk revival (celtico e non solo). Gestisce il gruppo Facebook “Folk rock e dintorni”.

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