Scarborough Fair: L’amore impone compiti impossibili

Roud 12 ; Master title: The Elfin Knight ; Child 2 ; G/D 2:329 ; Ballad Index C002 ; Old Songs TrueLover ; VWML CJS2/10/2868 , RoudFS/S214281 ; Wiltshire 1074 ; Mudcat 82980 , 145138 ; trad.]

Scarborough Fair era un’importante evento nello Yorkshire, che richiamava moltissima gente. La fiera durava 45 giorni. Anche la ballata tradizionale omonima è molto popolare
[si consiglia di iniziare dalla prima parte]
L’amore impone compiti impossibili
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
Ma nessuno più di quanto chiederebbe un cuore;
Devo sapere se siete il mio innamorato.

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VERSIONI SCOZZESI
Cambric shirt
The Elfin Knight
VERSIONI INGLESI
Scarborough fair
Whittingham Fair
VERSIONI AMERICANE
Cambric Shirt
VARIANTI
La pesca dell’anello (versione italiana)

Il “contrasto” tra innamorati, basato sui “compiti o enigmi impossibili” ha come modello la ballata “The Elfin Knight“, passa per il titolo “Cambric shirt” e diventa nel giro di qualche secolo la popolarissima -ancora oggi- “Scarborough fair

Scarborough (nello Yorkshire a Nord di York) era un’importante porto e luogo di mercato per tutti i commerci d’Inghilterra fin dal medioevo. La fiera durava 45 giorni ed era un evento ricco di musica e cibo, ma pur perdendo d’importanza nel XVII secolo è ancora celebrata ai nostri giorni.
CURIOSITA’
Nel piccolo cimitero della chiesa di Santa Maria ai piedi del castello di Scarborough è custodita la tomba della famosa scrittrice Anne Brontë (1820-1849) giunta per curarsi dalla tubercolosi, ormai già in fase avanzata.

Scarborough Fair
Scarborough nell’Ottocento

Il protagonista della ballata omonima chiede a un passante che si sta recando alla fiera di salutare colei che un tempo era stata la sua innamorata e di domandarle quando tornerà da lui, ma lei risponde (facendo ricorso ai compiti impossibili) “mai”.
Sicuramente la canzone era molto popolare nella zona nel 1850 ed è riportata da Frank Kidson in “Collection of Traditional Tunes” – 1891 in cui è indicata come la melodia cantata a Whitby una trentina di anni fa” cioè nella zona di Scarborough nel 1860.]

cavaliere elfo suona il corno

Le varianti testuali però sono molteplici e anche per la melodia sono state trascritte molte versioni. Dalle ricerche di Jürgen Kloss  apprendiamo che già in Scozia nella seconda metà del XVII secolo circolava una ballata intitolata  “The wind hath blown my Plaid away” su una ragazza che sente il corno del Cavaliere degli elfi (qui) la cui struttura è identica alla moderna versione di Scarborough Fair, mentre Thomas d’Urfey nel suo “Jockey’s Lamentation” (in Pills To Purge Melancholy) pubblicato per la prima edizione della raccolta (1706) riporta la melodia; come osserva Kloss nel suo saggio  “…Tell Her To Make Me A Cambric Shirt” From The “Elfin Knight” to “Scarborough Fair“: Questa pratica di riciclare le melodie e alcune linee – specialmente i ritornelli – da vecchie ballate non era rara in quel momento. Già a quel tempo i cantautori hanno capito perfettamente che una nuova canzone popolare deve anche suonare familiare e questo tipo di ballate scozzesi vecchio stile del secolo precedente potevano facilmente essere modernizzate con nuovi testi secondo il contemporaneo gusto urbano.
La melodia con il titolo “Over The Hills And Far Away” – è rimasta popolare per tutto il XVIII secolo e ampiamente utilizzata con nuovi testi e arrangiamenti ed è quella usata anche da Simon e Garfunkel.

Come già introdotto nella prima puntata di questa serie sulle ballate: impossible riddle, Riccardo Venturi in Antiwarsongs ha scritto “UNA LUNGA, LUNGA STORIA” in cui ripercorre gli avvicendamenti della ballata Scarborough Fair pre-Simon&Garfunkel e anche post (a cui si rimanda per l’approfondimento).

Ascoltiamo dunque la melodia, tra le tante versioni strumentali la più interessante (a mio avviso) è quella di John Renbourn in “The Lady And Unicorn” (Transatlantic 1970)

Ewan MacColl
I
Are you going to Scarborough Fair?
Parsley, sage, rosemary and thyme
Remember me to one who lives there
For once she was a true love of mine
II
Tell her to make me a cambric shirt (1)
Parsley, sage, rosemary and thyme
Without any seam or needle work
And then she’ll be a true love of mine
III
Tell her to wash it in yonder dry well
Parsley, sage, rosemary and thyme
where water ne’er sprung nor drop of rain fell,
And then she’ll be a true  love of mine
IV
Tell her to dry it on  yonder thorn,
Parsley, sage, rosemary, and thyme;
Which never bore blossom since Adam was born, Then she’ll be a true love of mine.
VO, will you (2) find me an acre of land
Parsley, sage, rosemary and thyme
Between the sea foam and the sand
or never be a true lover of mine
VI
O, will you plough it with a ram’s horn,
Parsley, sage, rosemary, and thyme;
And sow it all over with one pepper corn,
or never be a true lover of mine
VII
O, will you reap it with a sickle of leather
Parsley, sage, rosemary and thyme
And bind it up with a  peacock feather (3)
or never be a true lover of mine
VIII
When you have done and finished your work
Parsley, sage, rosemary, and thyme:
Oh, come to me for the cambric shirt,
And you shall be a true love of mine.

traduzione italiana di Riccardo Venturi *
I
“State andando alla fiera di Scarborough?
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
Salutatemi una che abita lì, 
Un tempo era la mia innamorata.
IIDitele di farmi una camicia di batista,[1]
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
Senza cucirla nè usare l’ago;
E allora sarà la mia innamorata.
III
Ditele di lavarla in quel pozzo secco
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
Da cui mai scaturì acqua di fonte o piovana;
allora sarà la mia innamorata.
IV
Ditele d’asciugarla su quello spino
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
Che mai è sbocciato da quando Adamo è nato
allora sarà la mia innamorata.”
V
Trovami [2] un acro di terra
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo,
Fra l’acqua del mare e la spiaggia,
o non sarai mai il mio innamorato.
VI
Aralo con un corno d’ariete
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
E seminalo tutto con un chicco di pepe.
o non sarai mai il mio innamorato.
VII
Lo mieterai con un falcetto di cuoio
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
E legherai i covoni con una piuma di pavone,
o non sarai mai il mio innamorato.
VIII
Quando avrai fatto tutto, e terminato il tuo lavoro,
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
vieni a prendere la camicia di batista
E sarai di nuovo il mio innamorato.”

NOTE
*[La traduzione italiana è di Riccardo Venturi ed è stata estrapolata da me per la parte testuale relativa alle versioni riportate. (qui trovate anche la traduzione del testo collezionato da Child)]
1) secondo Child chiedere a una ragazza di cucire una camicia equivale a chiederle di accettare il corteggiamento. Il tessuto della camicia è una varietà di lino particolarmente costoso e raffinato prodotto nella città di Cambrai (Francia) non prima del 1677 . Questo tessuto è stato commercializzato in Inghilterra solo agli inizi del Settecento. Anche in Scozia si iniziò a produrre un tessuto simile denominato “Scotch cambrics” che divenne di uso più comune verso il 1770.
2) nella versione di Ewan McColl la ragazza non parla con il messaggero ma direttamente con il corteggiatore. Questo è un “errore” comparso già in “Traditional tunes” di Frank Kidson (1891) dovuto a una sorta di “accomodamento” rappresentativo delle più diffuse varianti della ballata. Dovrebbe essere “Tell him..” La versione di Marianne Faithfull dice proprio “Tell him..”
Nella versione di Martin Carthy invece si riporta ancora “Tell her” (come sarà poi nella versione si Simon e Garfunkel, queste prove erano richieste dalla fanciulla al suo innamorato e non viceversa)
3) Martin Carthy invece dice “And to thrash it all out with a bunch of heather”= E di raccoglierlo tutto in un mannello di erica.

Scarborough Fair: IL FOLK REVIVAL ANNI 60

Come già il Venturi osserva la figura di un giovanissimo  Ewan McColl (1915-1989) fu emblematica per il folk revival di questa ballata: egli registrò sia la versione di The Elfin Knight che di Scarborough fair in più edizioni e raccolte (la prima con la moglie Peggy Seeger in Classic Scots Ballads -1959) (cf); la seconda con A.L. Lloyd nel 1956 -The English and Scottish Popular Ballads, Volume IV edizione Riverside

Ewan MacColl disse di aver raccolto la canzone nel 1947 da un minatore di origine scozzese di nome Mark Anderson a Middleton-in-Teasdale, Yorkshire. Secondo Alan Lomax, però, la fonte di MacColl era in realtà il volume One Hundred English Folk Songs di Cecil Sharp, pubblicato nel 1916.

Ewan McColl in “Matching Songs” 1956 e “The Singing Island” 1960.

Anche Marianne Faithfull, nell’aprile del 1966 registra la sua versione

Marianne Faithfull in North Country Maid. 1966 (salta la strofa III e VII)

Nel 1962, Martin Carthy “scopre” la canzone [da McColl ] e ne fa una sua personale rielaborazione, arrangiando la melodia ed eseguendola in concerto; ma non la incide fino al 1965, quando la interpreta nel suo primo album, Martin Carthy (poi inclusa in vari altri album e compilations). Martin Carthy mostra un’autentica predilezione per questa canzone: ne canta infatti una versione leggermente differente nell’album Wood Wilson Carthy (il cui titolo è un evidente omaggio a Woody Guthrie, che si chiamava in realtà Woodrow Wilson Guthrie), mentre assieme a Bert Jansch (che sarà dei Pentangle) ne canta un’ulteriore versione in Acoustic Routes riprendendo però l’antico titolo di The Elfin Knight. [Riccardo Venturi]

Martin Carthy in Martin Carthy, 1965
Scarborough Fair donna che cuce una camicia
Giovane donna che cuce (la cucitrice)- Diego Velázquez (1640)

Ed arriviamo a Paul Simon che aveva imparato la Scarborough Fair a Londra nel 1965 da Martin Carthy e riprende parzialmente la ballata intervallando i versi con un brano detto Canticle di stampo pacifista (già scritto nel 1963 da Simon come The Side of a Hill – sono gli anni della guerra nel Vietnam). Simon e Garfunkel fanno uscire il brano il 10 ottobre 1966 e la ripubblicano anche come single dopo il successo del film Il Laureato (per il quale i due avevano scritto la colonna sonora)
Simon & Garfunkel hanno depositato il copyright come autori, sebbene la melodia sia un tradizionale (e senza un cenno di ringraziamento a Carthy)
L’interpretazione è sognante, quasi con venature gotiche, con echi di campanelle fatate, le voci in canone (dolci, smorzate, evocative) l’arpeggio di chitarra e la tastiera che ricama sulla melodia con un suono quasi da clavicembalo: sublime il breve fraseggio del flauto (presumo traverso) prima della ripresa del cantato.


Are you going to Scarborough Fair?
Parsley, sage, rosemary & thyme
Remember me to one who lives there
She once was a true love of mine
Tell her to make me a cambric shirt
(On the side of a hill in the deep forest green)
Parsely, sage, rosemary & thyme
(Tracing a sparrow on snow-crested ground)
Without no seams nor needlework
(Blankets and bedclothes a child of the mountains)
Then she’ll be a true love of mine
(Sleeps unaware of the clarion call)
Tell her (1) to find me an acre of land
(On the side of a hill, a sprinkling of leaves)
Parsely, sage, rosemary, & thyme
(Washed is the ground with so many tears)
Between the salt water and the sea strand
(A soldier cleans and polishes a gun)
Then she’ll be a true love of mine
Tell her (1) to reap it in a sickle of leather
(War bellows, blazing in scarlet battalions)
Parsely, sage, rosemary & thyme
(Generals order their soldiers
to kill)
And to gather it all in a bunch of heather
(And to fight for a cause they’ve long ago forgotten)
Then she’ll be a true love of mine
Are you going to Scarborough Fair?
Parsley, sage, rosemary & thyme
Remember me to one who lives there
She once was a true love of mine.
traduzione italiana di Riccardo Venturi*
“State andando alla fiera di Scarborough? 
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo 
Salutatemi una che abita lì,
Un tempo era la mia innamorata. 
Ditele di farmi una camicia di batista
(Sulla costa di una collina nel verde profondo della foresta)
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
(seguendo un passero sul suolo innevato)
Senza cucirla nè usare l’ago;
(sotto coperte e lenzuola un bambino di montagna)
E allora sarà la mia innamorata.
(dorme incurante dei clamori che chiamano)
Ditele di trovarmi un acro di terra
(sulla costa di una collina, una spruzzata di foglie)
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
(sparse sul terreno con così tante lacrime)
Fra l’acqua del mare e la spiaggia sabbiosa
(Un soldato smonta e pulisce un fucile)
E allora sarà la mia innamorata.
Ditele
di mieterlo con un falcetto di cuoio
(grida di guerra, infiammano di luce scarlatta i battaglioni)
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
(i generali ordinano ai loro soldati di uccidere)
E di raccoglierlo tutto in un mannello di erica.
(e di combattere per una causa che hanno dimenticato da molto tempo)
E allora sarà la mia innamorata.
State andando alla fiera di Scarborough?
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
Salutatemi una che abita lì,
Un tempo era la mia innamorata. 

NOTE
* traduzione aggiornata al 17.10.2017 Per il Canticle:  Versione italiana da Musica e Memoria di Alberto Truffi

Da allora le versioni fioccano e mi limiterò a proporre qualche ascolto

La versione di Angelo Branduardi si connota di una dimensione musicale fiabesca, e il suono della tromba forse vuole richiamare “The Elfin Knight”. Il testo è di Luisa Zappa

Angelo Branduardi in “Futuro antico” del 1996

Quando andrai a Scarborough Fair
salvia, menta, prezzemolo e timo
Tu porta il segno del mio rimpianto
alla donna che allora io amavo.

Vorrei in dono una camicia di lino
salvia, menta, prezzemolo e timo
tu dille che non voglio ricami
ma che sappia che ancora io l’amo.
Per me basta un acro di terra
salvia, menta, prezzemolo e timo
Quella casa tra il mare e le dune
e la donna che allora io amavo.
Tornerò a coltivare i miei campi
salvia, menta, prezzemolo e timo
e distese di erica in fiore
perché sappia che ancora io l’amo.

PentangleOne More Road, 1993

arrangiamento fresco e brioso di un trio di giovanissime fanciulle di Pacific Northwest (USA), un testo ridotto in cui è solo l’uomo ad essere sottoposto ai compiti impossibili

The Gothard Sisters  in Story Girl 2011
Omnia in Alive! 2007 -The Elven Lover
Hayley Westenra (Celtic Woman) from Christchurch NZ
Aurora Aksnes 2017

LE ERBE MAGICHE

Il refrain della seconda riga di ogni strofa, già nelle versioni settecentesche, è incentrato su una serie di erbe, e molte sono state le ipotesi in merito: una linea senza senso o un gioco di parole scelta per la sua assonanza.
Jürgen Kloss osserva che la frase potrebbe essere più una scelta stilistica degli editori nella variante stampata, che una linea tramandata dalla tradizione orale.
Bert de Jong riporta una interpretazione suggestiva in merito “Quindi diventa chiaro il significato del celebre verso e inciso: l’amarezza tra loro deve essere scacciata dal prezzemolo, la salvia deve dare loro la forza di sopportare la separazione, il rosmarino deve dare a lei la fedeltà di aspettarlo, e il timo il coraggio di affrontare le prove impossibili per arrivare o tornare da lui, mantenendosi pura.”
Martin Carthy osserva:“I folkloristi e gli studiosi della mitologia botanica sanno bene che a certe erbe era attribuito un significato magico, vale a dire che erano usate dai maghi per i loro incantesimi e, di converso, come antidoti da coloro che volevano romperli. Le erbe nominate nel ritornello di Scarborough Fair (prezzemolo, salvia, rosmarino e timo) sono tutte note per essere associate alla morte, e anche come antidoto contro il malocchio. I personaggi di The Elfin Knight (di cui Scarborough Fair è una versione) sono un demone e una fanciulla. Il demone pone compiti impossibili e dalle risposte della fanciulla dipenderà se lei cadrà o meno nelle sue grinfie. Il Child riteneva che l’elfo fosse una sorta di “intruso” proveniente da un’altra ballata (Lady Isabel and the Elf Knight) […], e che il protagonista della ballata fosse in realtà il Diavolo. Sir Walter Scott, nella sua prefazione alla Minstrelsy of the Scottish Border ricorda di avere ascoltato la ballata di “un demone…che rivolge le sue attenzioni a una fanciulla ma viene poi sconcertato dalle erbe sacre che costei reca in grembo”. Lucy Broadwood si spinge fino a ritenere che il ritornello possa essere una sopravvivenza di un incantesimo contro Satana.” 

Erbe officinali immancabili nell’orto dei Semplici, erano gli ingredienti principali dei filtri d’amore o degli amuleti scaccia diavoli in grado di annullare le maledizioni e gli incantesimi malvagi.
In particolare queste erbe erano utilizzate per allontanare la peste ovvero il suo odore nauseabondo che emanava dai morenti e dai cadaveri, infatti era opinione della medicina del tempo che fossero i miasmi ad essere la causa dell’infezione e che fosse essenziale purificare l’aria.
Il prezzemolo: è un erba associata alle streghe e alla morte, si riteneva che favorisse la lussuria e l’amore, ma anche la digestione. Simboleggia la possibilità di allontanare i dispiaceri e l’amarezza dalla vita.
La salvia: è un erba associata con la saggezza, la parola stessa derivata dal latino e vuol dire “per salvare e proteggere”; un detto popolare suggerisce di mangiare la salvia primaverile per vivere a lungo. E’ uno stimolante dell’organismo indicata come rinvigorente in caso di esaurimento fisico o intellettuale. Si ritiene che oltre a riuscire a mitigare il dolore possa anche aumentare i poteri psichici, era anche anticamente utilizzata come portatrice di fertilità e di armonia domestica.
Il rosmarino: è un erba associata con il ricordo, ma anche con la morte, in gradi di aiutare il defunto ad entrare nella terra dei morti. Era bruciata per allontanare gli spiriti malvagi e utilizzata nel medioevo come amuleto per proteggersi dalle forze maligne e dalla malattie. Il suo profumo molto persistente rinforza il ricordo e la capacità di non dimenticare. Simboleggia la fedeltà, e fin dai tempi antichi era indossato dagli sposi. Infine la pianta del rosmarino è forte e resistente, sebbene cresca lentamente e all’inizio con difficoltà, e quindi simboleggia tradizionalmente l’amore femminile
Il timo: era considerata l’erba dove le fate amano dimorare o danzare. Nel medioevo era usato per adornare le armi dei cavalieri in quanto si riteneva infondesse il coraggio. Era un erba utilizzata nei fuochi sacri e come incenso religioso. La pianta nelle ballate popolari è associata al concetto di purezza per l’antica credenza che  il timo fosse in grado di dare forza e chiarezza alla mente e purificasse l’aria dalle malattie.
Ma molte altre erano le piante magiche ricorrenti nelle ballate popolari come il ginepro, il  biancospino, l’agrifoglio e l’edera e soprattutto la ginestra!

LINK
http://ontanomagico.altervista.org/captain-wedderburn.html
http://71.174.62.16/Demo/LongerHarvest?Text=ChildRef_2
http://www.lizlyle.lofgrens.org/RmOlSngs/RTOS-TrueLover.html
http://www.justanothertune.com/html/cambricshirt.html
http://www.musicaememoria.com/scarborough_versioni.htm
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=1076
ttp://mudcat.org/thread.cfm?threadid=122336#2682446
http://mainlynorfolk.info/martin.carthy/songs/scarboroughfair.html

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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