I’m a Man You Don’t Meet Every Day/Everyday

“I’m a Man You Don’t Meet Every Day” (ma anche “So Be Easy And Free”) è una canzone tradizionale delle Isole Britanniche con Irlandesi e scozzesi che ne rivendicano la paternità. Alcuni ritengono non sia di tradizione popolare ma risalente ai repertori dei music-halls(1) in voga nell’Ottocento.

(1) Il music-hall inglese è il precursore del teatro di varietà, trattandosi di un locale in cui la gente del popolino mangiava e beveva seduta al tavolo e assisteva a degli spettacoli che si alternavano sul palco, un misto di numeri comici, circensi e canzoni popolari. Questa forma di intrattenimento ha preso piede tra il 1830 e il 1850, periodo in cui si iniziarono a costruire degli appositi music hall al posto delle “public houses” che già offrivano questo genere di spettacoli.

La versione diventata standard di “I’m a Man You Don’t Meet Every Day” è quella della traveller scozzese Jeannie Robertson di Aberdeen, che la registrò nel 1960. Sembra sia stata lei ad aggiungere il nome “Jock Stewart”/Jock Stuart (in riferimento ai suoi nonni) con cui si intitola a volte la canzone.
Nel 1976 un altro artista scozzese Archie Fisher riprese quasi integralmente il testo di Jeannie Robertson. Così scrive Fisher nelle note di copertina del suo album “The Man with a Rhyme“:

An Irish narrative ballad that has been shortened to an Aberdeenshire drinking song. Though I’ve searched the map of Eire in vain for a “River Kildare”, and changed verse three so that the dog doesn’t get shot, the song is essentially still Jeannie Robertson’s version heard many years ago and re-inspired by the singing of her daughter, Lizzie Higgins.

Una ballata narrativa irlandese che è stata accorciata in una canto di bevute dell’Aberdeenshire. Anche se ho cercato invano nella mappa dell’Eire un “River Kildare”, e ho cambiato terzo verso in modo che il cane non venga ucciso, la canzone è essenzialmente ancora la versione di Jeannie Robertson ascoltata molti anni fa e ispirata dal canto della figlia, Lizzie Higgins.

I’m a Man You Don’t Meet Every Day / Jock Stewart

Roud 975 ; Ballad Index R476 ; Bodleian Roud 975 ; Mudcat 28624 ; trad.]

Il protagonista invita gli amici a bere con lui: egli è prodigo non sono ad aiutare economicamente chi ha bisogno di un prestito, ma è anche generoso di spirito e riesce a mettere a proprio agio sia il gentiluomo che il vagabondo. E’ una drinking song che si presta sia come canto dell’addio a fine concerto che per commemorare un amico deceduto.
La melodia è una rielaborazione della “Believe Me If All those Endearing Young Charms” pubblicata da Thomas Moore. La melodia, dolce e fuori dal tempo, risale probabilmente al 1600 ed è stata arrangiata per la pubblicazione nelle “Irish Melodies” dall’amico Sir John Stevenson.

a-meeting-at-the-three-pigeons-heywood-hardy

Versioni nel Folk Revival scozzese

Jeannie Robertson
Archie Fischer 1976 (I, IIA, IIIA, IV)
The Tannahill Weavers 1979 (I, IIB, IIIB, IV)
Dougie MacLean in The Plant life Years 2009 (I, IIA, IIIA, IV)

Versioni nel Folk Revival irlandese

The Dubliners 1987 (I, IIC, IIA, IIIC, IV)
The Pogues (Cáit O’Riordan) in “Rum, Sodomy & the Lash”

Miscellanea

Ewan McLennan & Tim O’Brien per Transatlantic Session 2013 (I, IIC, IIB, IIIB, IV, I)
Rapalje 2010 in una versione live molto maschia e teutonica (strofe I, IIA, IV, IIIA, IV)
I
Now, my name is Jock Stewart, I’m a canny gaun man,(1)
But a roving young fellow I’ve been.
CHORUS (2)
So be easy and free when you’re drinkin wi’ me.
I’m a man you don’t meet every day.

IIA
I have acres of land, I have men at command;

I have always a shilling to spare(3).
IIB
And its oft have I sat with both bottle and friend

Is there ae man could e’er ask for more?
IIC
I’m a piper to trade(4), I’m a roving young blade(5),
And manys the tunes I can play
IIIA
Now, I took out my gun, with my dog I did shoot/go (6)
All down by the River Kildare/banks of the Tay (7)
IIIC
With my dog and my gun I go out for to shoot(6)
All along the green banks o’ the Spey (8)
I
Mi chiamo Jock Stewart e sono ora un uomo prudente,
ma sono stato da giovane un gaudente.
RITORNELLO
Mettiti comodo e a tuo agio quando bevi con me,

sono un uomo che non si trova tutti i giorni.
IIA
Ho acri di terra e uomini al mio comando,
e ho sempre uno scellino da prestare.
IIB
E spesso mi sono seduto con una bottiglia e un amico; cosa vorrebbe di più un uomo?
IIC
Sono un piper ambulante, un giovanotto spericolato

e so suonare molte melodie
IIIA
Prendevo la pistola e con il cane andavo a caccia
lungo il fiume Kildare/ lungo le rive del Tay
IIIC
Con il mio cane e la pistola esco per sparare lungo le verdi rive dello Spey
IIIB
Let us catch well the hours and the minutes that fly
Let us share them sae weel while we may(9)
IV
So, come fill up your glasses of brandy and wine(10),
And whatever the price (cost), I will pay.
IIIB
Afferiamo bene le ore e i minuti
e passiamoli in compagnia finchè possiamo
IV
Così venite a riempire i bicchieri di brandy e vino
e qualunque sia il prezzo lo pagherò

NOTE
1) canny =warily gaun=going; canny gaun man=an easy going or cautious man, who in his younger days wasn’t quite so cautious (but a roving young fellow).
2) i due versi sono ripresi nella emigration song/sea shanty “Bound to Australia
3) Dougie MacLean dice “But my money I foolishly spend” che è quasi la stessa cosa ma con una magnanimità che rasenta lo sperpero
4) questo verso è stato aggiunto da Sheila Stewart nella registrazione del 1999 effettuata da Doc Rowe che così scrive nelle note (And Time goes on: song and stories): Popular on the folk scene, this song was found by the Stewarts in their letterbox when they returned from shopping one day! An anonymous writer simply stated that it was written for [Sheila’s father] Alec, a fine piper and storyteller. Versions are found in Ireland.
5) ) letteralmente “spada, lama itinerante”, si riferisce all’atteggiamento macho degli uomini traveller sempre pronti ad attaccar briga pur di difendere il loro onore
6) il verso controverso (e scusate il bisticcio) è quello in merito all’uccisione del cane: in alcune versioni (ad es. Pogues) si dice proprio che l’uomo esce armato di pistola e con il cane per ucciderlo, ma Archie Fischer le trasforma in modo che i due stiano andando a una battuta di caccia. Ora perchè l’uomo volesse o dovesse uccidere il cane è spiegato dai più come se si trattasse di un atto dovuto perchè il cane era malato e quindi un gesto pietoso per alleviare le sue sofferenze. Così la canzone assume un carattere di “lamento” la celebrazione di un funerale di un caro amico (il cane) con tanto di bevute. Ovviamente questa versione è più vicina al tono comico-sarcastico tipico delle canzoni del music-halls ottocenteschi
7) il fiume Kildare non esiste, piuttosto è una regione pianeggiate che è anche una contea irlandese; mentre il Tay è un fiume della Scozia
8) anche lo Spay è un fiume della Scozia
9) And we’ll share them together this day
10) whisky and beer

FONTI
http://mainlynorfolk.info/folk/songs/imamanyoudontmeeteveryday.html
http://mysongbook.de/msb/songs/j/jockstew.html
http://mudcat.org/thread.cfm?threadid=35897
http://wtv-zone.com/phyrst/audio/nfld/10/meeteveryday.htm
http://wtv-zone.com/phyrst/audio/nfld/20/meet.htm

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.