Il lago di Viverone, il villaggio celtico e il borgo medievale

Il Lago di Viverone incastonato nell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea (Canavese) è il terzo lago più grande del Piemonte e custodisce sulla sua riva occidentale -rimasta più selvaggia- un villaggio celtico dell’età del Bronzo.
Secondo la leggenda un villaggio d’epoca medievale, sarebbe stato sommerso dal lago nato per punizione divina!

Immagini poetiche del Lago di Viverone da Obiettivo Sabato (gruppo fotografico biellese)

IL BORGO PERDUTO DEL LAGO DI VIVERONE

La tradizione popolare della zona tramanda una leggenda[1] che chiama in causa una punizione divina e lo sprofondamento di un villaggio medievale. Pare che il borgo fosse stato fondato da
San Martino in persona che passò dalle parti d’Ivrea nel 350. Siccome gli venne negata l’ospitalità dagli abitanti d’Ivrea volle delimitare un luogo in cui questa non sarebbe mai mancata ai pellegrini di passaggio.
Senonchè passato il tempo Dio in persona (o un angelo suo emissario) sotto le spoglie di mendicante volle “sondare” la fede degli abitanti di San Martino.
Il mendicante venne preso a male parole e Dio decise di sommergere il borgo per farvi annegare tutti i malvagi abitanti. A quella manciata di caritatevoli cristiani che accolsero il mendicante, Dio inviò un angelo in sogno affinchè si mettessero in salvo con le loro masserizie.
Alle prime luci dell’alba una carovana di persone si rifugiò sulle alture circostanti, e appena furono in salvo, ecco che la collera di Dio scatenò un terremoto e si aprì una voragine dalla quale scaturirono le acque per originare il lago. Una seconda versione racconta invece che il lago già esisteva e per volere divino s’ingrossò al punto da inghiottire tutto il Borgo. [2].
Fuori dalle onde rimaneva tuttavia il campanile della chiesetta con la campana che non la smetteva di dare l’allarme: voleva ricordare ai sopravvissuti che, nella fretta della fuga, si erano dimenticati di mettere in salvo il SS. Sacramento colà custodito!!
Ecco che un fanciullo, provetto nuotatore, si tuffò nel lago per recuperare Ostensorio e Pisside e non appena li portò all’asciutto anche la Chiesa s’inabissò.
La decisione di fondare un nuovo borgo proprio ai piedi del lago fu unanime!!

Diresta Factory © 2020

Ancora oggi quando sul lago di Viverone soffia il forte vento della Valle d’Aosta, si sentono i rintocchi della campana dell’antica chiesetta sommersa[3]. Così come qualcuno a volte scorge sul fondo del lago i resti del villaggio.

A corollario della leggenda si narra anche di una dama del Lago in cerca del suo promesso sposo annegato/scomparso proprio quel fatidico giorno. Vane le ricerche, nemmeno il corpo venne restituito sulla riva. La fanciulla morì di crepacuore, ma il suo fantasma ritorna ancora oggi sulle rive del lago e continua a cercare il suo amato.

Il brano Tempesta dell’ultimo album “Salvej” della Barbarian Pipe Band mi sembra un commento musicale calzante.
La Barbarian nata nel 2001da una costola dell’associazione Antica Quercia di Biella, assorda da allora con la sua musica tonante il Piemonte e l’Europa.

https://www.barbarianpipeband.com/

I resti del Villaggio Celtico sul Lago di Viverone

Le prime campagne di scavo risalgono agli anni 1970 e sono stati individuati quattro villaggi sommersi, gli oggetti ritrovati (ceramiche decorate, ornamenti, armi e utensili), esposti al Museo di Antichità di Torino e al Museo del Territorio, permettono di ricostruire una società preistorica particolarmente complessa.

Da Azeglio località Boscarina, seguire i cartelli turistici per la chiesa di S. Antonio. Superata la chiesa, dopo circa 100 mt imboccare lo sterrato in discesa, che raggiunge direttamente l’approdo palafitticolo. 
APPROFONDIMENTO
Saggio di Sandro Caranzano: La cultura di Viverone e i processi formativi dell’ethnos celto-ligure
https://www.academia.edu/2563671/Viverone_Culture_Middle_and_Late_Bronze_Age_Piemont_Italy_

[1] Virginia Majoli Faccio Il biellese nelle sue leggende
https://www.biellesemisterioso.it/il-lago-di-viverone-e-la-citta-sommersa/
[2] In un lontano passato, tutta la piana dell’anfiteatro morenico solcato dalla Dora Baltea era stato un grande lago che si é infine prosciugato formando i laghi di Candia e Viverone. 
[3] è stata riscontrata storicamente l’esistenza in epoca medievale di un Borgo S. Martio ad Lacum, con l’antica chiesa dedicata a S. Martino sui confini di Roppolo (località Comuna  lato Sud-Est del Lago). Lo storico Antonino Olmo ricorda che la chiesa “distava due tiri di balestra dal lago, circa sei dal Becco Zimonello, circa un miglio da Roppolo e aveva attorno a sè un borgo abitato da contadini e pescatori. Se ne hanno notizie, sia dagli atti d’archivio del Municipio di Roppolo, sia dagli elenchi delle Pievi e Chiese dei secoli XIII-XV. Una notizia del 1146 ricorda già la “ecclesia de lacu” che ancora agli inizi del 1500 era officiata; ma, scomparso l’abitato per eventi bellici, la chiesa cadde pure in rovina, e nel 1606, la visita pastorale la definiva “diroccata”. Attorno a S. Martino sorse la nota leggenda della città sommersa. Squarciato il velo della leggenda, rimane storicamente provata l’esistenza e della chiesa e del paese scomparsi nel secolo XIII”. 

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

Una risposta a “Il lago di Viverone, il villaggio celtico e il borgo medievale”

  1. Che belle quelle descrizioni delle antiche unità di misura: . E’ come “la cottura di un uovo sodo durava quanto la preghiera “Salve o Regina” (da: il calendario rituale contadino tra Roero e l’Astigiano).

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