Gude Ale Keeps The Heart Aboon

Gude Ale (Robert Burns)
Good Ale Thou Art My Darling (trad inlese)

Gude Ale Keeps The Heart Aboon/O gude ale comes and gude ale goes/I had sax owsen in a pleugh/Guid Ale Comes è una drinking song della tradizione scozzese rielaborata da Robert Burns.

Ai tempi di Burns il luppolo veniva importato dall’Inghilterra perciò la birra scozzese generalmente ne conteneva molto poco, da qui il tipico sapore dolciastro. La Belhaven Brewery, il birrificio più antico della Scozia, produce ancora oggi una birra speciale dedicata proprio a Robert Burns. Costruito nel 1719 da John Johnston nell’omonimo paesino, sulla costa orientale (Dunbar, East Lothian) si può visitare su prenotazione ed è comodamente raggiungibile da Edimburgo con i mezzi pubblici (circa 30 minuti di viaggio). Per prenotare il tour e l’assaggio delle super premiate birre nel The Monks Retreat: Belhaven Visitor Experience

Gude Ale

Una canzone recitata o cantata spesso nelle Burns Supper in lode alla birra scozzese che fa volare in alto i cuori! Robert Burns mantenne solo il ritornello della drinking song tradizionale scrivendo due strofe; la canzone con il titolo “I had sax owsen in a pleugh” venne pubblicata nello SMM del 1795 sulla melodia ‘The Bottom of the Punch Bowl’.

Il tono della canzone è ironico, per una buona birra il contadino è disposto a restare in mutande e a mandare all’aria la sua attività, era il genere di canzoni che gli uomini dei vecchi tempi andati amavano cantare nei loro incontri conviviali. Che Burns fosse un ubriacone è del tutto opinabile, era uno scozzese che reggeva molto bene l’alcol e che sebbene bevesse volentieri in compagnia, era ben consapevole degli effetti deleteri dell’alcol.

“Un uomo costantemente nel parossismo e i timori dell’ebrezza è come uno stupido mezzo annegato, condannato a lavorare senza sosta nell’acqua; ma un tributo di tanto in tanto a Bacco è come un bagno nell’acqua fredda, tonificante e rinvigorente”[1]

O gude ale comes and gude ale goes;
Gude ale gars me sell my hose,
Sell my hose, and pawn my shoon-
Gude ale keeps my heart aboon!

1.I had sax owsen in a pleugh,
And they drew a’ weel eneugh:
I sell’d them a’ just ane by ane-
Gude ale keeps the heart aboon!
2.Gude ale hauds me bare and busy,
Gars me moop wi’ the servant hizzie,
Stand i’ the stool when I hae done-
Gude ale keeps the heart aboon!

Oh, la buona birra per fare il pieno(1)
la buona birra mi fa vendere i pantaloni(2),
mi vendo i pantaloni e m’impegno le scarpe –
La buona birra m’innalza il cuore(3)!

Avevo sei buoi all’aratro,
ed erano un buon tiro:
li ho venduti tutti uno ad uno-
La buona birra m’innalza il cuore!
La buona birra mi tiene ignudo e sfaccendato(4),
mi fa vivere con la servetta(5),
mi mette sullo sgabello quando lo faccio(6)-
La buona birra m’innalza il cuore!

NOTE
(1) lett la buona birra viene (alle labbra) e la buona birra va (giù nella bocca)
(2) cioè “resto in mutande”
(3) lett tiene in alto in mio cuore= mi solleva il morale
(4) non so bene come intendere questa frase: l’uomo che beve è condannato all’indigenza perchè troppo occupato a bere per riuscire a fare altro?
(5) non so se il termine hizzie (hussy) abbia un senso denigratorio in questo contesto o se traduca semplicemente ragazza
(6) sottintesi “it”: sedersi sullo sgabello è un atto di pubblica contrizione praticato dalla Chiesa di Scozia -di fede presbiteriana che influenzata dal puritanesimo disapprovava molti comportamenti “immorali” in particolare il bere: se ti ubbriacavi in pubblico, alla messa della domenica finivi sullo sgabello dei peccatori dove eri rimproverato dal ministro davanti a tutta la congregazione dei fedeli, l’umiliazione era un passo necessario per ottenere il perdono e la riconciliazione con la comunità. Durante tutta la messa il peccatore doveva stare “in castigo” in un posto designato, che poteva essere un palchetto o comunque in bella vista, in genere seduto su uno scomodo sgabello, sotto gli sguardi di disapprovazione (se non di derisione) dei fedeli. La pratica di mettere alla gogna colui che non si conforma alle regole del gruppo sociale è antica e consiste appunto nel costringere “la pecora nera” a restare immobile o bloccato nella pubblica piazza (con vari strumenti coercitivi) per essere esposto alla derisione e al disprezzo dei passanti. Oggi si usano termini come gogna mediatica e public shaming: si mette in castigo la devianza (il comportamento o il pensiero) affinchè il trasgressore si vergogni, si penta, si ravveda e si adegui. Il condizionamento comportamentale attraverso l’umiliazione sembra essere una prassi socialmente necessaria, se ti rovini la reputazione sei socialmente out, come morto, e tuttavia il conformismo è peggio della morte sociale, è la morte dell’individuo.. Così i tipi strambi devono avere una buona dose di auto-determinazione per andare contro-corrente o forse hanno un cervello diverso dalla “norma” -che non mancherà di essere incasellato da qualche diagnosi medica sotto il nome di una “malattia” o disturbo comportamentale.. I tipi strambi non hanno amici, molti vivono da emarginati, evitano il contatto con la gente, dicono apertamente quello che pensano e prendono posizioni estreme. Spesso hanno un talento, nella musica, l’arte, la matematica, l’informatica o la crittografia.
Gli individui “strambi” possono avere un grande successo nella vita (che in genere si traduce come fare un sacco di soldi) o possono portare una nazione verso una pericolosa deriva totalitarista.

The Saint Louis Chamber Chorus · Philip Barnes
LochNesz la melodia è composta da Endrey Marcell

[1] una citazione trovata nel web attribuita a Robert Burns A man perpetually in the paroxysm and fears of inebriety is like a half-drowned stupid wretch condemned to labor unceasingly in water; but a now-and-then tribute to Bacchus is like the cold bath, bracing and invigorating. (sebbene non abbia avuto modo di verificare la fonte)

O, Guid Ale Comes (robertburnsfederation.com)
https://en.wikisource.org/wiki/The_Book_of_Scottish_Song/O_gude_ale_comes
https://laudatortemporisacti.blogspot.com/2012/09/the-very-stuff-that-life-is-made-of.html
https://www.blueblazer.it/belhaven-brewery-robert-burns-ale-non/
https://www.belhaven.co.uk/our-beers/belhaven-robert-burns-brown-ale/

O, Good Ale / Good Ale Thou Art My Darling

Roud 203 ; Master title: O, Good Ale ; G/D 3:590 ; Ballad Index K273 ; Bodleian Roud 203 ; Wiltshire 644 ; Mudcat 66419 ; trad.]

Una drinking song considerata la versione tradizionale diffusa nelle Isole Britanniche per lo meno durante tutto il Settecento e collezionata nell’Ottocento nel sud dell’Inghilterra e in Scozia.

It is of good ale to you I’ll sing,
And to good ale I’ll always cling.
I like my mug filled to the brim
And I’ll drink all you’d like to bring.
Chorus (repeated after each verse):
Oh Good Ale, thou art my darling,
Thou art my joy both night and morning.

It is you that helps me with my work,
And from a task I’ll never shirk
While I can get a good home brew;
And better than one pint, I like two.
I love you in the early morn,
I love you in daylight, dark, or dawn.
And when I’m weary, worn, or spent
I’ll turn the tap and ease the vent.
It is you that makes my friends my foes,
It is you that makes me wear old clothes.
But since you come so near my nose
It’s up you comes and down you goes.
And if all my friends from Adam’s race
Was to meet me here all in this place,
I could part from all without one fear
Before I’d part from my good beer.
And if my wife should me despise,
How soon I’d give her two black eyes.
But if she loved me as I love thee,
What a happy couple we should be.
You have caused me debts and I’ve often swore
I never would drink strong ale anymore.
But you, for all that, I’ll forgive
And I’ll drink strong ale as long as I live.

Canterò a te, buona birra,
E alla buona birra mi aggrapperò sempre.
Mi piace la mia tazza piena fino all’orlo
E berrò tutto quello che verrà.
Coro (ripetuto dopo ogni strofa):
Oh buona birra, tu sei il mio amore
Tu sei la mia gioia notte e giorno.

Sei tu che mi aiuti nel mio lavoro,
E da un compito non mi sottrarrò mai,
Farmi della buona birra in casa;
E meglio di una pinta, me ne piacciono due.
Ti amo al mattino presto,
Ti amo alla luce del giorno, al buio o all’alba.
E quando sono stanco, sfinito o esausto
Girerò il rubinetto e alleggerirò lo sfiato.
Sei tu che fai amici i miei nemici,
Sei tu che mi fai indossare abiti vecchi.
Appena arrivi a tiro del mio naso
È su che vieni e giù che vai.
E se tutti i miei amici della razza di Adamo
Incontrassi qui in questo posto,
Potrei separarmi da tutti senza timore
Prima di separarmi dalla mia buona birra.
E se mia moglie dovesse disprezzarmi,
Tosto le avrei fatto due occhi neri.
Ma se mi amasse come io amo te,
Che coppia felice saremmo.
Mi hai fatto fare i debiti e spesso ho giurato
Che non berrò mai più birra forte.
Ma, nonostante tutto, ti perdonerò
E berrò birra forte finché vivrò.

The Virginia Company in Virginia Vintage
Bob & Ron Copper 1955
Magpie Lane in A taste of Ale 2000

https://mainlynorfolk.info/copperfamily/songs/ogoodale.html
http://www.joe-offer.com/folkinfo/songs/344.html

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Pubblicato da Cattia Salto

Amministratore e folklorista di Terre Celtiche Blog. Ha iniziato a divulgare i suoi studi e ricerche sulla musica, le danze e le tradizioni d'Europa nel web, dapprima in maniera sporadica e poi sempre più sistematicamente sul finire del anni 90

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